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Penso che esiste tanta pressione sulle ragazze. Sono bombardata ogni giorno
da tutto quello che dovrebbe essere perfetto.
Mi sono sentita
male per me stessa. Se non potevo controllare quello che mangiavo
non potevo controllare niente altro nella mia vita.
Sono cresciuta in una piccola città dove c'èrano due importanti eventi: calcio e
un concorso di bellezza. Mi ricordo che andavo a questo concorso ogni anno insieme con i miei genitori
e vedevo queste ragazze che sembravano intoccabili. Mi ricordo le luci sul palco
e pensavo: anche io vorrei fare questo!
Volevo vincere!
Lunedì mattina quando andavo a scuola compravo 5 mele, le tenevo dentro l'armadio,
e nell'ora di pranzo rimanevo da sola in classe mentre tutti andavano a mangiare
Ero imperfetta e dovevo essere perfetta. Duranti tanti mesi ho mangiato soltanto quelle mele.
Le persone pretendono la perfezone e questa è l'immagine che cerchiamo di trasmettere,
ma poi non c'è la facciamo
Non potevo condividere i miei problemi con gli altri
Sono cresciuta in una famiglia che voleva controllare tutto
e che aveva le aspettative troppo alte. E se qualcuno doveva superare queste aspettative
questo qualcuno era Ashley.
Io dovevo vincere il concorso.
Per tutto il tempo cercavo di controllarmi. Ed ogni volta che mangiavo troppo
mi sentivo persa. Era un circolo vizioso, si trattava solo di questo. Ho sentito che stavo perdendo il controllo
Non sapevo cosa sarebbe potuto succedere dopo. C'èra tanto dolore dentro di me
e ho sentito anche che
la vita perfetta che pensavo di avere
stava cambiando.
Ho sentito che tutto nella mia vita
era fuori controllo.
Mi odiavo.
Ero stanca
di vivere così,
stanca di non mangiare
e finalmente ho deciso
che
potevo mangiare qualcosa.
Mi ricordo che ero
nel mio appartamento,
e ho preso una scatola di cereali
e prima di rendermi conto ho mangiato tutta la scatola
e mi sono chiesta: cosa ho appena fatto?
Ero disperata. Per me quel cibo non poteva rimanere dentro il mio corpo. Sono andata in bagno e ho cercato di vomitare ma non ci sono riuscita
ho messo le mie scarpe e ho iniziato a correre. Ho corso, corso...
Sono tornata nel mio appartamento e ancora
ero molto arrabbiata con me stessa.
Ho bevuto una scatola di lassativo
Mi odiavo perché
mi sentivo male
Era l'unica cosa nella mia vita che dovevo uscire fuori ma
non riuscivo a controllarla
Ero distrutta.
Sentivo di aver questo grande secreto
che
non potevo condividere questo segreto con nessuno e se qualcuno ne veniva a conoscenza
avrebbe pensato che
io ero
schifosa
Ero nel mio appartamento, ho chiuso
le finistre, la luce e le porte ed ero sola
Non sapevo
come essere normale,
non sapevo come avere un rapporto normale con il cibo,
Non sapevo come mangiare e godere di quello che stavo mangiando,
ero miserabile.
E' stato in questo momento
che Dio mi ha guidato,
a prendere la mia Bibbia
e ho aperto in Romani 14,
i miei occhi sono andati
nei versetti 7 e 8:
Non siamo padroni di noi stessi
ne quando viviamo, ne quando moriamo.
Quando viviamo, viviamo per compiacere il Signore
e quando moriamo andiamo insieme a Dio
Così sia nella vita che nella morte apparteniamo al Signore,
e il mio corpo è un tempio.
sapevo che non dovevo essere così vanitosa.
Non era su questo
E con tutti i sintomi che avevo, quello di cui avevo bisogno
era che Lui mi afferrasse e mi dicesse:
Questa situazione è nelle mie mani,
Tu appartiene a me,
ed Io ho il controllo.
Vorrei poter dire che è stato molto facile
smettere con quella
vita
e sentirmi completamente normale,
ma
ho dovuto combattere per tanti anni
Lui (Dio) ha cercato di rendermi le cose più facile
ogni giorno fino a quando
sono arrivata
al punto che
ho potuto dire: la mia salute è a posto. Sto bene.
Io sono Ashley Rawls.
Io sono seconda.