Tip:
Highlight text to annotate it
X
Un altro aspetto della fermentazione che viene spesso trascurato è il travaso intermedio
dopo i primi sette giorni di fermentazione primaria. Molti homebrewers sono convinti
che tale operazione serva solo a ridurre la torbidità del mosto e quindi, per paura di
perdere litri preziosi o peggio ancora di contaminare tutto, lasciano semplicemente
perdere. Il vero motivo per cui si travasa invece è molto più importante.
Trasferendo il mosto nel fermentatore secondario, possiamo separarlo da tutta una serie di residui
e coaguli che quasi sicuramente aggiungeranno sapori indesiderati. Come ho già detto in
altre circostanze, il lievito dopo qualche giorno di fermentazione termina il suo ciclo
vitale ed entra in autolisi. Il travaso serve proprio a questo: separare il mosto da tutti
quei residui in decomposizione. Se avete seguito i consigli di questi tre
video alla lettera, riuscirete a condurre una fermentazione nel migliore dei modi. Per
essere sicuri di questo, dovrete monitorarne l'andamento. Vi prego, non ricorrete al gorgogliatore
ma affidatevi ad uno strumento di misura come il densimetro o il rifrattometro. Quest'ultimo
durante la fermentazione potrebbe dare qualche problema in quanto l'alcool presente nel mosto
potrebbe falsarne la lettura. Tuttavia esiste una formula ben precisa per correggerla ovvero:
Io misuro la densità tre volte: prima di inoculare il lievito, dopo il primo travaso
e poco prima di imbottigliare. Se non siete sicuri, non abbiate timore di sprecare del
mosto per effettuare altre letture. Meglio essere scrupolosi.
Quando la densità si sarà stabilizzata entro un certo valore, solitamente un quarto della
OG, la fermentazione primaria sarà conclusa e potrete imbottigliare. Prima di farlo, alcuni
homebrewers, me compreso, preferiscono trasferire il fermentatore al freddo per qualche ora
per favorire la precipitazione delle impurità. Questo processo è conosciuto col nome di
winterizzazione. Così facendo avrete una birra più pulita.