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Due e 50, due e 60, due e 70, due e 80,
due e 90, fine.
La fine é fine.
E... e se io... Per favore, non interrompere.
Se io magari...
No ! Se ho già detto ''no'' una voIta, ho detto ''no'' !
Non vogIio che guadagni soIdi per me !
Non vogIio vivere coi soIdi che guadagna una a cui vogIio bene.
Porta scaIogna, capisci ? E poi, I'ho giurato Ia prima notte, Lina !
Sì, Franz.
E prometti che poi non riprendi a menarIa.
- Dammi una grappa, Max ! - D'accordo.
Ma quanti disoccupati ci sono a BerIino ?
Non Io so, 200.000 circa.
Davvero ? Però !
Un marco, due marchi e 50, 60, 70, 80, 90.
Ehi !
- To', Meck ! - Siediti qui.
- SaIute. - Grazie. - Prendo una birra. - Sì.
GIi uItimi, eh ?
Già.
Già, e poi ?
- Eh ? - Si vedrà.
Non vai a timbrare e non vai neanche in fabbrica, Franz.
Per Iavorare Ia terra, fa freddo. L'unica é iI commercio.
A BerIino o fuori, come vuoi tu. Ma mangiare, si mangia.
L'operaio non c'ha cravatta perché non sa fare iI nodo !
Così si compra iI nodo già fatto,
e quando se I'é comprato, é come prima: non sa tenerIo a posto !
Questa é una truffa, irrita iI popoIo !
Sprofonda Ia Germania neI disastro, ancora peggio di come é già !
Sapete perché non compra quei nodoni già fatti ?
Per non Iegarsi aI coIIo iI sacco deII'immondizia !
Nessuno, né uomo né donna e neanche iI poppante, se potesse parIare !
Compratevi queIIe cravatte da Tietz o da Wertheim !
E, se non voIete comprare da ebrei, da quaIche aItra parte !
Io sono un ariano !
I grandi magazzini non hanno motivo di farsi recIamizzare da me,
se Ia cavano anche senza di me !
Compratevi una macchinetta come queIIa che c'ho io,
e poi pensate su un po' come farete domani mattina !
Chi é che c'ha tempo oggigiorno di farsi iI nodo aIIa mattina
e non preferisce dormire un aItro po' ?
Abbiamo bisogno di sonno,
perché c'abbiamo tanto da fare e guadagniamo poco.
Una macchinetta così vi faciIita iI sonno,
fa concorrenza aIIe farmacie !
Chi si compra questa macchinetta, non prende più sonniferi e piIIoIe.
Non prende più niente,
dorme tranquiIIo come un *** in pancia aIIa madre,
perché sa che domani non c'ha fretta !
QueIIo che gIi serve é già Iì, beII'e fatto suI comodino,
basta aIIungare una mano !
E si spendono soIdi per niente !
Deutsche TagebIatt, uItima edizione !
- Deutsche TagebIatt ! - SaIsicce caIde !
Deutsche TagebIatt ! UItima edizione !
SaIsicce caIde !
Deutsche TagebIatt, uItima edizione !
- Sì, ma, un momento... - Deutsche TagebIatt !
SaIsicce caIde !
Signori, qui comprano roba di quaIità !
Non é ceIIuIoide, é di gomma !
20 centesimi iI pezzo, tre pezzi, 50 !
SuI marciapiede, giovanotto, se no va sotto un'auto !
Dopo chi é che spazza i pezzetti ?
Dopo vi spiego come si aIIaccia questo nodo !
Non c'é bisogno di studiare, capite in un momento !
Si prendono i due Iati, 30 o 50 centimetri, poi si fa iI nodo.
Ma non così ! Così pare una puIce schiacciata e incoIIata suI muro !
Un uomo eIegante mica Ia porta così !
AIIora, prendete Ia mia macchinetta risparmia-tempo !
Non potete passare Ie ore a Iegarvi aI coIIo questo tubo deI gas !
QueIIo che vi serve é quest'affare già pronto !
Guardate ! E' iI vostro regaIo di NataIe !
E' adatto aI vostro gusto ! E' per iI vostro bene !
Se iI Piano Davis ti ha Iasciato quaIcosa, questo é iI buonsenso.
II buonsenso ti dice che questa cosa é per te !
La compri e te Ia porti a casa !
- Chi era queIIa Ià, Franz ? - Era... queIIa era... Eva.
Era una che conoscevo una voIta, ma adesso é finita.
Sai, Lina, non so parIare bene. Io mica sono un oratore.
Quando grido, sentono queIIo che dico, ma...
- Non é Ia cosa giusta. Lo spirito sai cos'é ? - No.
Spirito vuoI dire avere testa.
Non basta gridare. E un oratore é un oratore.
Ma Io sei, Franz !
Macché, cosa dici ? Io non sono un oratore !
Eh, no. Sai chi é un oratore ? Vedi ? Io nemmeno.
Questa roba non credo faccia per me. Ci ho pensato tutto iI giorno.
- VogIio vendere i giornaIi. - I giornaIi ? - Sì, perché no ?
'Sta roba mi é venuta in mente e poi mi é rimasta in mente.
Ci dovrà essere una ragione.
GiornaIi. VogIio vedere cos'é che si può fare.
Tu stai qui a vendere 'sta roba, tanto sei più brava di sicuro.
Ciao.
Deutsche TagebIatt, uItima edizione !
Buondì.
- Be', ci hai pensato su ? - Le cravatte non sono cose per me.
Sai, é come se vendo una cosa che a me non mi serve.
Sai, io aI tuo posto proverei con I'educazione sessuaIe.
- Adesso va moIto, Io sai ? - E cos'é ?
Ecco, guarda da te cos'é, così non chiedi più niente.
- Ci sono tutte ragazze nude, disegnate. - Diverse non ce n'é.
Dimmi una cosa: ma a te ti diverte ?
- Che ? - Le donne, queste figure qua.
''Vita gaia''.
BeIIa vita: ti spenneIIano Iì una donna nuda insieme a un gattino.
Cosa ci farà Iì suIIa scaIa coI gatto ?
A me mi puzza.
- GIi do una guardata, capo. - Sì, certo.
Bisogna che me Ii guardo. ''Figaro'' si chiama, questo.
''II matrimonio'', e questo ''II matrimonio ideaIe''.
Eh, sarà una cosa tutta diversa.
''L'amore tra donne''. ''Tutti fascicoIi separati''.
C'é da informarsi suI serio, avendo i quattrini.
Però, che prezzi, eh ?
Di' un po'...
c'é sotto quaIcosa ?
Mi piacerebbe sapere cosa credi che c'é sotto.
Tutto IegaIe, mica proibito.
Ciò che vendo é tutto autorizzato. No, no, io non corro rischi.
QueIIo che ti posso dire, soItanto dire,
é che guardare Ie figure va bene.
Non é che di per sé sia una cosa poi tanto...
Ma uno si rovina: cominci con Ie figure,
poi, quando vuoi farIo, non ti funziona più aIIa naturaIe.
Che cavoIo vuoi dire non Io so.
Non sputare suIIe riviste, costano care. Lascia stare Ie copertine.
To', Ieggi qua: ''II ceIibato''.
- C'é tutto, sta tutto scritto Iì. - Ah, già, i ceIibi, certo.
Ce n'é di queIIi ! Neanch'io sono sposato con Lina.
Leggi qui. Vedi se non é giusto queI che c'é scritto.
E' soIo un esempio, eh ?
VoIer regoIare con un contratto Ia vita sessuaIe fra coniugi,
e perciò, in base a questo principio,
decretare doveri coniugaIi come Ia Iegge prescrive,
significa instaurare Ia peggiore schiavitù che si possa immaginare.
- Be' ? - ''Be''' cosa ? - E' vero o non é vero ? Eh ?
Per me, non ne so niente.
Ma una donna che va da un uomo a pretendere...
- Dici che succede ? E' possibiIe ? - C'é scritto Iì.
Certo che Ia vorrei proprio vedere !
VoIer regoIare con un contratto Ia vita sessuaIe fra coniugi,
e perciò, in base a questo principio,
decretare doveri coniugaIi come Ia Iegge prescrive,
significa instaurare Ia peggiore schiavitù che si possa immaginare.
E... e qui abbiamo anche I'amore fra donne e I'amicizia.
Perché questi mica cianciano a vuoto !
- Lottano per i diritti umani ! - Cos'é che gIi manca ?
Paragrafo 1 75, se non Io sai: é una vera ingiustizia
che ogni giorno coIpisce un miIione di persone in Germania !
- Una cosa che grida vendetta ! - Tsz !
A uno dispiace per Ioro, ma io che cavoIo c'entro ?
Be', hai trovato quaIcosa ?
Ma sì, forse sì.
Io ho detto aI vecchio che Ia piantiamo con Ie macchinette.
Neanch'io sono buona, non c'é nessuno che compra.
C'é una storia non maIe in questa rivista qua.
Di sera un peIatone va a spasso aIIo zoo,
e passeggiando incontra un beI ragazzino.
E queIIo gIi infiIa Ia mano neI braccio.
Per un'ora passeggiano tranquiIIamente.
Ed ecco che a un tratto iI peIato c'ha vogIia
di essere moIto carino con Iui.
Eppure é sposato, e se n'é già accorto aItre voIte,
ma adesso c'ha proprio vogIia di farIo,
perché é così beIIo, così...
''Sei iI mio raggio di soIe'', gIi dice, ''sei iI mio tesoro''.
Ed é così tenero, poi, che ci sono cose così.
II ragazzo gIi dice: ''Vieni, andiamo in un piccoIo hoteI,
e tu mi dai sei marchi, o magari dieci, perché sono senza un soIdo''.
E iI vecchio gIi dice: ''Per te tutto, mio soIe'',
e gIi regaIa tutto iI portafogIio.
Ma neIIa porta, aII'aIbergo ci sono dei buchi da cui si guarda.
Così, iI padrone vede e chiama sua mogIie, e vede anche Iei.
Dopo diranno che neI Ioro aIbergo queIIe cose non Ie toIIerano,
''Si vergogni di sedurre un ragazzino'', e che Io denunciano.
Così, viene iI cameriere e Ia cameriera e Io guardano.
II giorno dopo, iI peIato va a comprare due Iitri di grappa,
e se ne va per affari a HeIgoIand,
dove si vuoIe ubriacare e poi buttarsi in mare.
Infatti, ci va, con Ia nave, e si sbronza,
ma uccidersi non si uccide.
Poi, un beI giorno che Iui é via per i bagni,
capita che Ia mogIie firma una citazione per Iui.
Eh, già, così firma, Ia apre, Ia Iegge
e dentro c'é scritto tutto:
dei buchi neIIa porta, deI portafogIio e anche deI ragazzino.
Quando iI peIato torna daIIa sua cura,
sono Iì tutti che sbraitano: Ia mogIie e anche Ie sue due figIie.
AIIora Iui Iegge Ia citazione.
''Signor giudice, ma cosa ho fatto ?''
''Sono andato in camera e ho chiuso Ia porta a chiave.''
''Cosa ci posso fare se ci sono i buchi per spiare ?''
''Non ho fatto niente che sia passibiIe di pena.''
E iI ragazzo conferma: ''Io cos'ho fatto di maIe ?''.
E, dentro Ia sua peIIiccia, iI peIato piange.
''Ho rubato ? Ho scassinato una banca ?''
''Sono penetrato appena neI cuore di un essere caro
e gIi ho detto: 'Sei iI mio raggio di soIe'. E Io era.''
E magari anche tu hai fatto deIIe cose così come é scritto qui ?
Cosa ?!
Lina !
Lina ! Lina, aspetta !
Lina, ma cosa c'é ?
- Cosa diavoIo fai ? - No, Franz, con te non vengo !
Per me, te ne puoi anche andare ! E' tutto finito !
Ma dai, che cavoIo dici ?
Ma dai, Lina, gIi riporto 'ste porcherie !
Mio Dio, Franz... c'ho avuto così paura...
- Cosa c'é ?! - Ma sai, io... - Dammi qua !
SuI campo di battagIia, Ia doIce, stracciona, piagnucoIosa Lina
sferrò un attacco in stiIe Principe di Homburg:
''Mio nobiIe zio, Federico deIIa Marca, NataIie, oh, desisti !''
''Oh, Dio deI mondo, ora é perduto, ormai perduto !''.
InfiIò gIi speroni, piombò di coIpo suI banco deI vecchio...
AIIora Franz Biberkopf, un nobiIe paziente,
si impose di tenersi suIIo sfondo.
Rimase davanti aI chiosco dei tabacchi e da Iì osservò,
Ieggermente impedito da un veIo di nebbia, Iuce e passanti,
iI corso deIIa battagIia appena iniziata.
GIi eroi si erano affrontati esempIarmente,
vaIutavano Ie deboIezze reciproche.
Con saIe e pepe, Ia signorina Lina PrzybiIIa di Cernowitz,
unica figIia Iegittima deI contadino StanisIao PrzybiIIa,
nata dopo due aborti che pure avrebbero dovuto chiamarsi Lina
ha condito iI mazzo di giornaIi.
II resto deI diaIogo andò perduto neIIa confusione.
''La beIva'', gemeva, ammirato e contento, iI paziente Franz.
Si avvicinò, reparto di riserva, aI centro deI campo di battagIia.
Ed ecco che già, davanti aIIo spaccio di Hernst KümemrIich,
I'eroina e vincitrice, Ia signorina Lina PrzybiIIa,
scarmigIiata, ma piena di gioia, gIi sorrideva sussurrando:
''Franz, c'ha avuto iI fatto suo !''.
Poi gIi cadde Iì, su due piedi,
su queIIa parte deI corpo che riteneva iI suo cuore,
ma che, sotto Ia camicia di Iana, era più precisamente
Ia cIavicoIa e I'apice deI suo poImone sinistro.
Trionfava. ''Ora immortaIità, sei tutta mia !''
''Mio amato, quaIe spIendore si va diffondendo !''
''SaIute aI principe di Homburg !''
''AI vincitore deIIa battagIia di FehrbeIIin, saIute e gIoria !''
Dame, ufficiaIi e fiaccoIe compaiono davanti aI casteIIo.
- Com'é andata ? - Per farci, ci sai fare.
Sì, queIIo che so fare Io so !
Adesso non c'ho più iI Iavoro, ma, in cambio, c'ho te, Lina.
Sì, Franz ! Me mi hai, e un Iavoro si trova !
- Ah, dammi Ia mia borsa. - Cosa ? - La borsa.
Aspetta un momento, devo pisciare.
Seicentosess... 673.582 !
Cosa dici ?
- Mi hai chiesto quanti disoccupati ci sono a BerIino, no ? - Già.
Mi sono informata: 673.582.
No, no, 673.583 !
Eh ? Ma com'é che ti viene in mente ?
- Io ho detto ''673.582'', non tre ! - Hai dimenticato me.
La nuova cifra é: 673.583, capito ?
- E queI che era vero resta vero, o no ? - Sì, ma... - Niente ''ma'' !
Se fino a dieci minuti fa a BerIino c'erano 673.582 disoccupati,
adesso a BerIino ci sono 673.583 disoccupati !
- Be', sì, quando hai ragione, hai ragione. - Ben detto.
Senti, Lina... sai cos'é un'imbaIIatrice ?
- Imba... baIIatrice ? - Sì.
- Be', imbaIIatrice... é una... é una che non Io so. - Prova.
E' una cosa che immagazzina Ie cose magazzinate, poi Ie controI...
- E' questa I'imbaIIatrice ? - No, non penso a questo.
Se ti do una spinta e tu caschi suI sofà e io sto Iì,
tu sei imbaIIatrice e io imbaIIatore !
C'hai Ia faccia !
- Oggi facciamo festa ! - Perché proprio oggi ?
- Perché ieri é passato e domani non c'é ancora, capito ? - Capito !
- AIIora, ce ne andiamo aI Neue WeIt. - Neue WeIt ?
- Sì, iI Neue WeIt neII'Hasenheide. Non Io conosci ? - No.
MegIio così ! QueIIo che non si conosce, si deve conoscere !
673.583 ! 673.583 !
Signori, da me saprete Ia verità !
Su, bevi con me e Iascia stare i pensier !
Farò anch'io così ! Lascerò stare i pensieri !
SaIute !
BeIIo, eh ?
Vieni, Franz, dai. Qui nessuno vuoIe essere triste.
Chi viene qui vuoIe essere aIIegro, e baIIare e ridere, Io sai ?
Eh, sì, ma é che... iI mondo...
Che vuoI dire ''iI mondo'' ? Questo qui é iI mondo nuovo.
Vieni, dai, beviamo quaIcosa.
VuoI provare, signore ?
Venti pfennig, una piccoIa offerta, e poi saprà quanto é forte.
Per 20 pfennig viene a sapere se é un uomo !
- Vuoi farIo ? - Non Io so.
Lascia stare, tanto sei iI più forte di tutti, no ?
Questa é I'unica cosa che una donna non sa:
se I'uomo che ama é poi forte.
Due birre !
- SaIute ! - E io niente brindisi ? AIIa vostra ! - SaIute !
Un brindisi aIIa gioviaIità !
Un brindisi aIIa prostituzione.
Be', che ne dite ?
- Non maIe. Mi pare una beIIa voce. - Così é !
Ce I'ho sì una beIIa voce, una voce davvero moIto beIIa !
E ora, i cinque cavaIieri ci sveIano un segreto.
Non devi guardarmi così, negIi occhi. Guarda me !
Bene, Ia guardo.
Vieni qua ! E vieni !
Vicino, vicino, così.
- Tu sei un vero tedesco ? - Sì. - Ma... tedesco fin giù ? - Sì.
- Ti chiami ? - Franz. Franz Biberkopf.
- Sei un vero tedesco, Ia mano suI cuore. - Sì.
Non vai con i rossi, se no sei un traditore.
Chi é un traditore, non é mio amico.
PoIacchi e francesi... Ia patria a cui abbiamo dato iI sangue...
Ecco iI grazie deIIa nazione.
Di' un po': sei proprio tedesco ?
- Tedesco fin qua ? Sì. - Sì, I'ho visto aI voIo.
L'ho visto che sei un vero tedesco ! Dimmi: dove hai servito ?
Cosa c'entra, dove ho servito ?
Se sono disoccupato, a cosa mi serve, dove ho servito ?
Ecco, é questa I'ingiustizia deI mondo: I'uomo tedesco disoccupato !
SaIute !
Ma Io sai perché sei un vero, autentico tedesco ?
E perché sei disoccupato ?
E perché é Ia giustizia di questo mondo ?
E perché non é giusto che questa é Ia giustizia di questo mondo ?
- VogIio dirti una cosa. Sai cos'é che vogIio dirti ? - No.
No, non Io puoi sapere.
Vieni qua.
Io sono iI rappresentante per BerIino deI VöIkische Beobachter.
- Sai cos'é ? - Sì, io... - Esatto, é ciò che dico anch'io.
E' I'unico giornaIe che uno per bene può Ieggere oggi.
E siccome io Ia penso così, e siccome tu Ia pensi così,
io c'ho una cosa apposta per te !
E' queIIo che dico sempre anch'io: Ia Germania ai tedeschi !
- E' giusto o no ? SaIute ! - SaIute. - SaIute.
Ecco ! C'ha già I'aria di quaIche cosa ! Che ne dice ?
Certo, c'ha già I'aria di quaIche cosa.
- Che cosa c'é ? - Perché ? - Così, mi guarda in un modo...
No... pensavo soIo se ho dimenticato quaIcosa.
Ma sì, non mancherà niente ! AIIora, buona fortuna !
Grazie !
Vede, io Io sapevo cos'é che ho dimenticato.
Questa ho dimenticato.
E' necessario ? VogIio dire, ci vuoIe proprio ?
E cioé ? Mica é uno scandaIo, é una fascia.
- Per Iei é, anzi, un onore ! - AIIora, se Iei crede proprio...
Su, venga un po' qua, Io faccio io.
Guardi, ha già tutta un'aItra aria !
- Si capisce che ha aIIe spaIIe quaIcosa. - Sì, forse sì.
''Forse'' ? Le sta benissimo, é beIIa e fa iI suo effetto !
Anche questo ha Ia sua importanza ! Buon Iavoro, e arrivederci !
Grazie.
II VöIkische Beobachter ! II VöIkische Beobachter !
Ora a 20 pfennig ! II VöIkische Beobachter !
L'ORDINE DEVE REGNARE IN PARADISO
SaIsicce caIde ! SaIsicce !
- Buondì. - Buondì. - Nuovo, qui ? - Sì.
Ah, iI VöIkische Beobachter...
Dicono che sono a posto i tipi Ià dentro.
Ma... a me puzza quaIcosa. Sono contro gIi ebrei, é così ?
Io per me non c'ho niente contro gIi ebrei. Ma io sono per I'ordine.
Lo vedono tutti o no che ci vuoIe I'ordine ?
Postdamer PIatz.
Treno per Krummen Lanke, in carrozza.
Attenzione, partenza !
A tutto iI popoIo tedesco in festa.
FiniteIa di iIIudervi e fateIa pagare
a queIIi che vi prendono in giro con i Ioro imbrogIi.
Giorno verrà che Ia verità si ergerà suI campo di battagIia
con Ia spada deI diritto e Io scudo fuIgente
e piegherà i nemici.
- Be', vuoi quaIcosa ? - No, no, niente.
QueI che é, é. Ciascuno se Ia cava come può.
E poi, i tempi sono queIIi che sono.
Le auguro buona fortuna. Addio.
Sono ebreo. Ma, per iI resto, come non detto. E buona fortuna.
Grazie.
SaIsicce caIde ! SaIsicce caIde, signori ! SaIsicce !
Così é Ia vita !
SaIsicce caIde ! SaIsicce caIde extra ! SaIsicce !
Ehi, Dreske !
Mica mi potete passare davanti così !
AImeno dirmi ''buongiorno'' ! Eh !
- QueIIo Iì é... Biberkopf. - Sì, Franz Biberkopf.
Con Ia croce uncinata. Cos'é che fa con Ia croce suI braccio ?
- Che avete da guardarmi così ? - Perché ? Ti guardiamo e basta.
E' per via di 'sta fascia o no ?
Per Ia croce uncinata. E' una croce uncinata, 'sta croce, o no ?
Eh, sì.
Una croce uncinata é una croce.
II federaIismo é antisemitismo.
La Iotta contro iI giudaismo
é anche Iotta per I'autonomia deIIa Baviera.
La Iotta contro iI giudaismo
é anche Iotta per I'autonomia deIIa Baviera.
Tu mi ridi dietro, Richard ! E' così ! Perché ?!
Forse perché sei sposato ?
C'hai 27 anni, tua mogIie 18. E deIIa vita cos'hai visto ?
Niente, proprio niente !
E su questa fascia, Dreske, guardateIa bene,
non c'é niente che può farti vergognare !
Anch'io ho fatto casino, come hai fatto tu ! Ma dopo cos'é cambiato ?
Se c'hai una fascia rossa, o invece d'oro, o nera e bianca e rossa,
iI sigaro, tanto, puzza Io stesso !
II fatto é che dipende daI tabacco !
La fogIia di sotto e di sopra arrotoIate giuste e seccate bene !
Te Io dico io ! Cos'ho fatto ?! Su, diIIo !
Io ti guardo soIo, Franz, e dico soIo, e ti conosco da tanto,
che queIIi Ià ti stanno fregando a dovere.
- Per via deIIa fascia, dici ? - Per tutto.
Lascia stare. Chi te Io fa fare di andare a cacciarti con queIIi ?
Certo, é giusto ! Chi é che te Io fa fare, Franz ?
Richard, tu sei un bravo ragazzo, ma questa é roba per grandi.
Hai I'età per votare, ma non per mettere iI naso fra Dreske e me.
Mi hanno tirato sotto davvero.
Prima avevamo I'infIazione, mucchi di carta ! MiIioni, biIioni !
Ma carne e burro, no ! Niente c'era ! E noi ?
Ci davamo da fare a rubare patate ai paesani !
La rivoIuzione ?
Stacca Ia bandiera daII'asta e rimettiIa neI suo fodero,
e iI fodero chiudiIo neII'armadio !
Fatti dare Ie pantofoIe e togIiti iI fazzoIetto rosso !
Voi Ia rivoIuzione Ia fate con Ie baIIe !
La vostra repubbIica é un incidente suI Iavoro !
Un'ape, una vespa, un caIabrone ronza sotto iI soffitto.
Un miracoIo in pieno inverno.
I suoi compagni di specie, di genere e di mentaIità
sono già morti o quasi morti.
E' I'Era GIaciaIe che iI caIabrone sta attraversando,
e non sa come mai e perché proprio Iui.
Ma Ia Iuce deI soIe é vecchissima
e, a guardare, tutto ti appare precario e senza importanza.
Viene da X migIia, é passato accanto aIIa steIIa Y,
spIende da miIioni d'anni, da prima di Nabucodonosor,
di Adamo ed Eva, deII'ittiosauro,
e adesso spIende neI profondo di una stazione sotterranea.
Ma Franz é Iieve, Ieggero come Ia Iuce deI cieIo. Da Iì vengo.
Non siamo riusciti a farIa e basta. Non noi. Possiamo anche dirIo.
O voi o queIIi che c'erano dietro di voi.
Niente discipIina, nessuno che comandava, ciascuno faceva per sé !
Ma siamo stati traditi, Franz, neI '18 e neI '19, dai bonzi.
E hanno ammazzato Rosa e KarI Liebknecht.
AIIora bisogna stare uniti e fare quaIcosa.
Tu guarda Ia Russia, Franz, Lenin. QueIIi tengono, sono uniti !
E basta aspettare.
Deve scorrere sangue, fiumi di sangue.
Invece io me ne frego !
Ad aspettare, iI mondo va in pezzi, e tu con Iui !
Per me, questa qui é Ia prova ! Non hanno combinato niente !
A me mi basta questo ! Niente di niente hanno combinato !
Io non so cos'é che faranno questi qui deIIa fascia.
Io non dico niente, ma é tutta un'aItra cosa ! CompIetamente !
E' queI che conta.
- SaIsicce ! SaIsicce caIde ! - VöIkische Beobachter !
- SaIsicce caIde, signori ! - VöIkische Beobachter !
- E' un cardeIIino ? - Sì.
- Una Iei ? - Sì. - Cosa dici a questa signorina ?
Stai bene neI casino che c'é qui ? Cosa dici ? Come ti trovi ?
GIi farà mica maIe ai poImoncini ? Qui c'é tanto fumo.
Che vuoi, da me é sempre così, qua dentro c'é sempre fumo.
- Oggi ce n'é poco. - AIIora oggi non fumo, se no diventa più spesso.
Dopo possiamo aprire un po', cambiare un po' I'aria.
Deve scorrere sangue, deve scorrere sangue a fiumi.
'Sera, Dreske.
Cinque birre, Max. Un po' in fretta.
Ma che posto é questo qui ? Sembra un cimitero.
- Non c'avete neanche iI pianista. - E chi me Io paga ?
Ma, per me... cantiamo senza iI piano,
tanto, cantiamo sempre senza iI piano.
Compagni, avanti, iI gran Partito noi siamo dei Iavorator !
Rosso un fiore c'é in petto fiorito,
una fede ci é nata in cor.
Su, Iottiamo, I'IdeaIe nostro aIfine sarà
I'InternazionaIe futura umanità !
Ti é piaciuta Ia canzone, eh, coIIega ?
A me ? Sì... Avete voce !
- Canta anche tu con noi. - No, no, io mangio.
Quando ho finito, canto con voi o canto quaIcosa da soIo.
D'accordo.
SaIute !
Una voIta, uno mandò giù una peIIe di saIsiccia.
Una voIta neIIo stomaco, ci pensò un po', tornò su e disse:
''Ci voIeva deIIa senape !'', e soIo aIIora rimase giù.
Ecco che fa una peIIe di saIsiccia, se é di buona famigIia.
- Su, andiamo. - No, fermo, ci penso io.
AIIora, ci canti quaIcosa adesso ?
Sicuro, queIIo che prometto io Io mantengo.
SgoccioIa, quando si sta aI caIdo, niente da fare.
Adesso, cos'é che gIi canto ? Non sanno niente deIIa vita.
Ma promesso é promesso.
Be', so una poesia di uno che é in gaIera. Una beIIa poesia.
Oh, tu, uomo,
se accarezzi iI pensiero di venire aI mondo per davvero,
pensaci e ascoIta che ti dice, prima di venire aIIa Iuce,
uno che ha vissuto tanto: ''La terra é una vaIIe di pianto''.
C'é per te iI buon padre Stato, che ti tiene Iì inchiodato,
che ti aiuta e ti cura, e ti fa stringere Ia cintura.
Primo comandamento: ''Paga Ie gabeIIe'',
e iI secondo: ''Zitto, se tieni aIIa peIIe'' !
Diventi magro come un osso e per Ia strizza te Ia fai addosso.
NeI frattempo, gIi anni passano,
diventi vecchio, i capeIIi ti cascano,
Ie ossa cominciano a farti maIe,
e per curarti non basta I'ospedaIe.
Ti va in acqua anche iI cerveIIo e sei fregato, amico beIIo.
In breve, capisci che é finita e crepi chiedendoti cos'é Ia vita.
Eh, già... I'ha fatta uno che stava in gaIera.
E' tanto tempo fa, ma me Ia ricordo.
BeIIa, no ? E' roba per Ia vita. Ma nera.
Sì, tieniIa a mente. Lo Stato, iI buon padre Stato.
Come ti frega, Io Stato.
E' da imparare a memoria, compagni.
Ma mica basta. No, non basta.
Già, ostriche e caviaIe ! Loro niente e noi neanche !
Bisogna guadagnare tanto.
Ma mica é faciIe per un povero cristo.
Accontentati se c'hai Ie gambe buone e se sei fuori.
Di maniere per guadagnarsi Ia vita ce n'é tante !
Be', aIIora ? Canti o non canti ? Prima prometti e poi non mantieni !
Va bene, adesso canto. QueI che prometto Io mantengo.
- Suona un grido come iI tuon. - O prode camerata...
Di spade e di tempesta iI suon
che marci accanto a me,
Ia tromba suona ''AIIarmi'', Iaggiù iI nemico c'é !
Laggiù iI nemico c'é, Iaggiù iI nemico c'é !
Già tuona Ia mitragIia, iI cieI di fuoco é già,
coIpito in mezzo aI petto, Iui per morire sta,
Iui per morire sta, Iui per morire sta !
SuI campo deII'onore stende Ia morte un veI.
Addio, mio camerata, ci incontreremo in cieI,
ci incontreremo in cieI !
O prode camerata, ci incontreremo in cieI !
Cosa fai Iì sopra ?!
Scendi da queI tavoIo, devo ancora finire !
Risuona un grido...
AI Reno ! Tutti aI patrio Ren Ia guardia noi farem !
O patria, sta' sicura, o patria, sta' sicura,
fedeIe e saIda sta Ia guardia aI Ren,
fedeIe e saIda sta Ia guardia aI Ren !
Eh, be', ci saranno in giro sedie, neI IocaIe.
Cos'é che hai mangiato ?
Come ho detto, ci saranno sedie neI IocaIe, se hai occhi per guardare.
Le sedie non c'entrano niente. VogIio sapere cos'hai mangiato.
Pane e formaggio, cogIione.
C'hai qui anche Ie croste, se vuoi, bestia.
Che era formaggio Io sento anche daIIa puzza.
Ma da dove viene ?
Piano, ragazzi, non vogIio piazzate qua dentro !
NeI mio IocaIe non ci si mena ! Chi non vuoIe stare buono, voIa fuori !
- Si toIga dai piedi. - Stia caImo.
Mica ci stiamo menando. E' soItanto un vecchio conto.
E se quaIcuno rompe quaIcosa, poi paga i danni.
Mi sono arreso.
Basta che non mi toccano e io sono buono con tutti.
Ma se queIIo é così scemo che mi tocca, faccio un casino.
Chi é questo mezza sega con te, Dreske ?
Franz, ti prego.
Sempre Iasciar parIare. I fascisti possono parIare.
QueI che dicono, da noi hanno Ia Iibertà di dirIo.
Guarda in che casino ti cacci a cantare Ie tue canzoni.
No, non mi vogIio immischiare. Cose così non ne ho mai viste.
Risuona un grido come iI tuon...
Fascista ! Schifoso ! Da' qui Ia fascia. Be', Ia moIIi ?!
VogIio che tu mi dia queIIa fascia.
Capito ? VogIio Ia fascia. Adesso te Ia cavo io Ia fascia !
Vattene, Biberkopf !
Io sono qui che aspetto Ia Lina, sono qui tutte Ie sere.
Ma questi due qua Ii vedo per Ia prima voIta !
Perché tu sei un fascista e c'hai Ia fascia in tasca !
Ecco che cosa sei, uno squadrista !
L'ho spiegato a Dreske ! BeIIo chiaro gIieI'ho spiegato !
Voi non capite e aIzate Ia voce !
Sei tu che hai sbraitato ''La guardia aI Reno'' !
Se fate tutto questo casino e vi sedete suI mio tavoIo,
come fa a esserci pace neI mondo ?
Non ci sarà ! E invece, aI mondo ci vuoIe pace per vivere e Iavorare !
Tutti, operai e commercianti !
E tutti per mettere ordine, se no non si può Iavorare !
E di cosa vivrete, voi fanfaroni ?
Vi ubriacate con i discorsi e riuscite soIo a fare chiasso !
E a scocciare iI prossimo finché ha fatto iI pieno e vi dà una sberIa !
Cosa voIete ? Che uno si diverta a farsi pestare i piedi ?!
Che vi credete di fare ?! Dovremmo strappargIi Ie baIIe daIIa testa !
State rovinando iI mondo ! Fate attenzione !
Poveri fessi, attenti a cosa vi tocca.
MaceIIai, siete ! DeIinquenti !
A TegeI mi hanno rinchiuso, Ia vita é spaventosa. Che vita é, questa ?
QueIIo che ha fatto Ia poesia, sa come é andata,
sa di preciso queI che mi é capitato !
Ida... Io non devo pensarci. Via Ida daIIa mia testa, via !
Voi non c'avete niente da dire ! Niente, proprio niente da dire !
Non c'avete niente da rinfacciarmi. Nessuno venga a dirmi quaIcosa !
Lo so da soIo ! Non é per questo che siamo stati dentro Ie trincee !
Perché così dopo venivate voi a scassarci Ie scatoIe !
Ci vuoIe pace ! Ci vuoIe... ci vuoIe... ci vuoIe pace !
Ci vuoIe pace ! Pace !
Farò quaIcosa. Ne agguanto uno per iI coIIo.
No, mi butto, Ii meno.
E io che pensavo... iI mondo é in pace.
L'ordine c'é, ma c'é quaIcosa che non é in ordine, in questo mondo.
Lì sono, e sono spaventosi, e io sono qua. E mi vedo che sono qua.
NeI paradiso c'erano due persone, Adamo Ed Eva.
E iI paradiso era iI giardino deII'Eden.
E ucceIIi e animaIi ci giocavano in Iibertà.
La nuvoIa é passata. FinaImente é passata.
Dio sia Iodato. E' passata.
GIi industriaIi deI Iegno aIzano Ia cresta,
Krupp fa crepare di fame i suoi pensionati.
Un miIione e mezzo di disoccupati.
In due settimane, un aumento di 226.000 unità.
Vado. E tante beIIe cose.
QueI che c'avete in testa... io non c'entro.
Pagare, pago domani, Max.
Mi spiace, Dreske, che ci Iitighiamo per robe così.
A te pace e vittoria ! Patate e fogIie di cicoria !
Lasciate pure che questi Iuridi mascaIzoni rinnegati
con gIi appIausi deIIa borghesia e dei sociaI sciovinisti
mandino in maIora Ia RepubbIica dei ConsigIi.
Questo non fa che acceIerare Ia rottura
dei Iavoratori rivoIuzionari con i fautori deI compromesso...
Eccetera, eccetera.
Le masse e Ie cIassi oppresse sono per noi.
- Cosa c'é ? Cos'é successo ? - In fondo, mica sono così.
E' che non sanno cosa sono, coI sangue caIdo che c'hanno.
Se fossero stati a TegeI, o se c'avessero dietro quaIcosa,
aIIora ci sarebbe quaIche speranza.
Lina... Oh, Dio, Lina, ho pensato che non venivi più.
Dio, Lina, piccina... tu... Ti vogIio tanto bene !
Dimmi che cosa ti é successo, Franz.
Perché quaIcosa ti dev'essere successo.
Cosa vuoi che é successo ? Cosa vuoi che é successo ?
Se ti dico che ti vogIio bene, cosa vuoi che é successo ?
Sì, Franz... sì, faIIo pure, Franz...
Un morso così da te...