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"Il vanto dell'araldo, la pompa del potere,
e tutta quella bellezza, tutta quella ricchezza
aspetta ugualmente l'ora inevitabile:
i sentieri della gloria non conducono che alla tomba".
L'elegia di Gray
Memento mori | Illuminazione
Dopo che ebbe scritto questo, lui era
e ancora è un poeta minore,
ma allora era davvero sconosciuto...
ma dopo che ebbe scritto questo poema e lo pubblicarono in qualche giornale,
affermò, disse: "Mi svegliai un giorno ed ero famoso".
Per quanto in alto tu vada,
ā-brahma-bhuvanāl lokāḥ punar āvartino 'rjuna (Bg: 8.16),
tutto finisce nello stesso posto: la tomba.
Finisce tutto in quel momento.
Questo non è un pensiero morbido, è chiamato "memento mori":
le cose che ci fanno ricordare (promemoria di morte) sono illuminanti,
perchè questa è la situazione nella quale ci troviamo.
Ogni giorno, la notizia... la morte è sulla prima pagina dei quotidiani.
Muoiono i famosi, muoiono i benestanti, muoiono i ricchi,
muoiono i belli, muoiono i giovani.
Confrontarsi con il tema della morte
non è vigliaccheria; richiede del coraggio.
Quando qualcuno si ammala di cancro in America, specialmente una persona famosa,
tutti (qualche rappresentante, un amico, qualcuno) verranno
a dire: "Bill è un vero combattente, lotterà contro questa cosa".
Sapete che c'è un posto in Irlanda
dove accettano scommesse su praticamente tutto...
Io scommetto sul cancro.
Chiunque voglia accettare la mia scommessa, io scommetto, io scommetterò sempre sul cancro.
"Lui combatterà questa cosa"... e perderà.
Così il grande ateo Christopher Hitchens, è morto l'anno scorso.
Perfino lui scherniva questa roba, disse:
"È come dire come se scrivessero nel necrologio,
"Dopo una lunga lotta con la mortalità, ha dovuto soccombere".
La morte è inevitabile per tutti,
per cui, "prima che avvenga un'altra morte" ...
questo è quello che dice.
Tasyaiva hetoḥ prayateta kovido
na labhyate yad bhramatām upary adhaḥ (SB: 1.5.18);
In molti punti, il Bhāgavatam ci implora:
Fintanto che hai questa opportunità davanti a te,
dharmaḥ svanuṣṭhitaḥ puṁsāṁ viṣvaksena-kathāsu yaḥ
notpādayed yadi ratiṁ śrama eva hi kevalam (SB: 1.2.8)
Perfino ai devoti viene detto,
se il risultato finale di qualsiasi cosa tu stia facendo
non accresce l'attrazione per l'ascoltare e cantare di Kṛṣṇa,
stai perdendo il tuo tempo.
In un altro punto: kāmasya nendriya-prītir
lābho jīveta yāvatā jīvasya tattva-jijñāsā
nārtho yaś ceha karmabhiḥ (Sb 1.2.10);
viene data una formula, su come bilanciare il mondano con lo spirituale,
e cosa viene detto?
Hai bisogno di accumulare cose mondane solo
tanto quanto queste ti possano permettere di impegnare
la massima energia nella cultura spirituale.
Questo è il giusto equilibrio, la giusta formula.
Altrimenti è solo essere ignoranti.
Ho visto le capre a Calcutta (Kolkata)
sulla via del macello
e come lo sai...
gli mettono della vernice rossa sul collo
E i tizi le guidano...
quindi si mettono in fila e potrete vedere:
mentre aspettano di farsi tagliare la testa,
un caprone monta una capra
e fa sesso con la capra...
sta per avere la testa tagliata in tre minuti.
Hello? H-h-h-h-h-h-hello?
"Il Signore è il mio pastore, non ma-a-a-nco di nulla".
Deve essere davanti: guarda!
Mṛtyuḥ sarva-haraś cāham (Bg: 10.34):
Kṛṣṇa dice: "Se non lo capisci in nessun altro modo,
mṛtyuḥ sarva-haraś cāham, vengo davanti a te come la morte
e porto via ogni cosa".
Quando mio fratello, che era teista da giovane,
voleva essere prete,
quindi venne "educato" da insegnanti illuministi
e divenne ateo e poi dottore e tutto il resto
—potrei dire questo se fosse in questa stanza.
Ad ogni modo... è un chirurgo, un grande neurologo,
ma quando aveva 37 anni andò per operare
e collassò sul tavolo operatorio
e dovettero operare lui,
ebbe un attacco di gastroenterite o qualcosa del genere.
Così, sembrava che stesse per morire,
i dottori non ce lo stavano dicendo, pensavano
"Preparatevi che sta per morire".
E la nostra famiglia era conosciuta per il senso dell'umorismo...
Ad ogni modo, andai a trovarlo e aprii la porta
e dissi: "Ho sentito che hai richiesto un prete"
ma non rideva in quel momento,
e si volse verso di me dicendo: "È Dio! È Dio!"
Non che io fossi Dio, ma quello che intendeva era:
"Quello che mi è successo, è Dio!"
E disse: "Per quelli che non lo capiscono in nessun altro modo"
lo colse, momentaneamente.
Ma poi si riprese, gradualmente, gradualmente
e ritornò alla sua posizione di ateo, cosiddetto ateo.
Penso che sia un tesita in segreto un Kṛṣṇa-ita nel cuore,
e conta su di me, scommette su di me.
Fa attenzione...