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e in questa casetta bianca, ah, vediamo noi due... "
Lavoro ai servizi sociali come assistente geriatrica
ma i soldi sono davvero pochi perché mi pagano a ore.
A volte lavoro un’ora a volte due, non sempre.
Ci vado un giorno, un altro no, ho paura.
Giorno dopo giorno penso continuamente a trovare un lavoro adatto alla mia età perché ho 69 anni.
Vorrei ancora lavorare perché devo lavorare guadagnare di più ma niente va avanti.
Quando ho un buon lavoro, succede sempre che le signore anziane muoiono oppure che me lo portano via e finisce così.
Allora di nuovo ricomincio a riflettere sui miei guai, sulle preoccupazioni, non c’è giorno che non ci pensi
che non mi preoccupi perché quando diventerò vecchia vorrei avere un lavoro adatto alla mia età
perché mi piace lavorare e vorrei lavorare, ma per ora, purtroppo, non ho fortuna.
E mi preoccupo sempre, che cosa devo fare.
Oggi è il 20 febbraio, stamattina sono andata a cercare un lavoro.
Non mi è riuscito, non c’era niente, sono tornata triste.
Ho preso freddo fuori, sono di nuovo in pensiero, non so che cosa fare, che cosa sarà?
Sono sempre tesa, nervosa, penso come farò.
A volte mi mancano i pensieri, oramai non so che fare né che pensare.
Oggi è 21 febbraio, 2009
Mi sono svegliata presto anche se mi sono coricata tardi.
Mi sono svegliata di nuovo stressata e anche oggi andrò a cercare qualche lavoro.
Non so se ne troverò qualche lavoro o no.
Desidero così tanto trovare un lavoro.
Perché devo lavorare altrimenti non ce la farò.
Il tempo non è buono, fa freddo ma devo andarci, grazie tante.
Come ho detto di mattina sono andata per il lavoro.
Oggi è venerdì.
Ho accudito una signora per due ore, ho guadagnato 10 zl, che soldi sono? Ma meglio che nulla e mi accontento di questo.
L’ho accudita solo per oggi, non so come andrà avanti.
A volte penso così, mi siedo e penso, che senso ha la mia vita se solo ricevo questa pensione
devo pagare le bollette, non basterà ancora per tutto, esattore dopo esattore.
E a volte penso così: perché l’uomo deve vivere in questo mondo?
Ma sempre mi ripeto che purtroppo devo vivere ancora per mia nipote,
perché non so che cosa succederebbe a lei, se mi capitasse qualcosa di male
perché sono già al limite della sopportazione.
Alla tv fanno vedere spesso come sono trattati i ragazzi nell’orfanotrofio e lei ha visto questo.
Si è preoccupata troppo e non so che cosa succederebbe a lei,
mia nuora evita di pagare gli alimenti, non posso trovarla perché cambia spesso recapito.
Non posso ricevere gli alimenti perché sono imparentata essendo sua nonna.
La mia vita è questa.
Stamattina mi sono alzata, sono andata all’edicola, ho comprato il giornale, oggi è sabato.
Ho guardato per un lavoro.
Ho trovato un lavoro, è il lavoro a Swarzędz.
Ho fissato un incontro con questa persona ma non so come andrà.
Perché dovrei andarci due volte al giorno, di mattina e di sera.
Dubito di poterci riuscire perché i biglietti dell’autobus costano e in questo momento non ho i soldi per la tessera mensile, per comprarla.
Nonostante tutto ho fissato un incontro per vedere chi è questo signore malato,
perché è il signore che sta a letto, bisognoso di cure, se andasse in porto, ne sarei molto contenta.
Ieri mi sono coricata alle 3 di notte, avevo troppi pensieri, non potevo addormentarmi.
Mi è venuto in mente mio figlio quando stava a letto qui da me, come era gravemente malato.
Quanti soldi ho dovuto spendere per lui da lì tutte queste complicazioni.
Per questo ho speso tutti i soldi che avevo, ho preso questi prestiti bancari ma lo volevo salvare perché sono sua madre.
Ogni madre vorrebbe salvare e aiutare il proprio figlio malato che è in agonia.
Ma non l’ho salvato.
Il giorno di Natale, alle 22:30 ha avuto un'emorragia, era tutto insanguinato e mi è morto tra le braccia.
Non potevo rassegnarmi perché non potevo salvarlo, lui moriva ed io non potevo aiutarlo.
Sono stati giorni molto tristi soprattutto il giorno di San Silvestro perché in quel giorno fu celebrato il funerale, davvero molto triste.
Oggi è domenica, sono stata lì, a Swarzędz.
Come ho detto c’era la possibilità di un lavoro, sono andata a vedere ma non vale la pena perché avrei speso per i biglietti più di quanto avrei guadagnato
perché i pullman sono suburbani e ci devo andare due volte al giorno, un’ora di mattina e una di sera.
Non lo posso accettare, un lavoro del genere.
Perciò sono di nuovo in pensiero, che cosa succederà domani, se troverò qualche lavoro?
Vorrei trovare un lavoro, mi piacerebbe perché devo lavorare... Purtroppo ma devo lavorare.
Perché questa pensione non mi basterà per tutto... Penserò nuovamente che cosa succederà.
È veramente difficile per me, vorrei lavorare finché avrò ancora le forze.
Nella vecchiaia desidererei... Vorrei ancora riposare un pochino.
Lunedì, 2 marzo, ho ricevuto un'altra proposta di lavoro.
Sono andata a vedere e mi hanno proposto due ore in via Długosza.
Sono molto contenta, così si racimolo qualche ora
e almeno dimenticherò le mie preoccupazioni.
Nonostante tutto, sono in ansia perché i soldi non mi bastano.
Mi hanno avvisato che mi staccheranno la corrente se non pagherò, ma in questo momento non so dove trovare i soldi.
Ieri mi sono coricata tardi, nonostante ciò mi sono svegliata tre volte, avevo degli incubi.
Di mattina mi sono alzata, ho mangiato un panino col latte perché non avevo altro.
Oggi non andrò a cercare lavoro perché aspetto la telefonata dalla dirigente che forse avrà qualche incarico per me.
Ma tutto il tempo penso dove andare, ci penso continuamente, dove andare,
per sapere, dove posso vendere i miei organi interni dopo la morte, per ricevere i soldi mentre sono ancora in vita,
dopo la mia morte me li possono togliere, accetto.
Penso tutto il tempo che sarà di mia nipote, se mi capitasse qualcosa, dove andrà a vivere,
perché di sicuro la metterebbero nell’orfanotrofio e io non voglio, non non sopporterei questo
e neppure mio figlio, se fosse vivo, non vorrebbe questo perché amava i bambini.
Ho una responsabilità molto seria e adesso non so come fare, ma non la voglio lasciare lì.
Con questi soldi, se riuscissi a vendere i miei organi interni, le comprerei una piccola casa così avrebbe un posto dove abitare,
vorrei che avesse un tetto sopra la testa, vorrei educarla fino a quando fosse possibile, che diventi una brava ragazza.
Vorrei anche riuscire a pagare le ultime due rate del prestito, non sono alte però ci sono.
Sono 1500 zł, se le avessi già pagate, non mi preoccuperei più, non ci penserei.
Perché tutto il tempo prendo i tranquillanti per evitare la stessa depressione che avevo dopo la morte di mio marito e ho paura che mi torni.
Vorrei trovare un lavoro leggero, per esempio fare le pulizie, perché al lavoro duro non sono più adatta,
o in un ospedale, perché da giovane, quando avevo 16 anni, lavoravo in ospedale
e mi piace questo lavoro. Mi piace lavorare con i malati ma purtroppo ho oramai l'età che mi limita... Nel lavoro.
Giovedì, 5 marzo.
Vado al lavoro per queste due ore, strada facendo porto una proposta per rinunciare all'affidamento fino al tempo dell'udienza,
dopo l'udienza saprò cosa faranno con la bambina, di sicuro lo saprò.
Di sicuro la metteranno nell’orfanotrofio ma purtroppo che succeda quello che deve succedere, ne ho fin sopra i capelli di questa vita da cani.
Non ho ottenuto quello che volevo, non ho sbrigato nessuna pratica per vendere gli organi interni.
ormai non ho più nessuna possibilità.
Che senso ha continuare questa vita da cani?
Non ho nessuna prospettiva per il futuro.
Perché ogni giorno devo innervosirmi e non dormire di notte?
E poi quando finalmente in tribunale decideranno, saprò perché vivo.
Può darsi sarà l’ultima cosa nella mia vita.
Perché in tale modo non posso vivere più , sono troppo tesa e non ho neanche la forza per pensare.
Se trovassi un lavoro adatto alla mia età, forse potrei risolvere questa situazione ancora una volta, ma così non lo so.
Oggi sabato, di notte, mezzanotte e mezza, ancora non dormo.
7 marzo, non posso addormentarmi perché sto pensando al fatto che
tempo fa ho lavorato da una Signora anziana, avevo cura di lei,
mio figlio era già malato di cancro e io non sapevo ormai da dove trovare i soldi
L’ho convinta a prendere un prestito in banca ed io ho falsificato la sua firma.
Non è giusto.
Era un crimine, anche se lei era d'accordo, ma ora non posso cavarmela.
Con gli ultimi soldi che mi restano sto restituendo il prestito, perché adesso vorrei aggiustare quello che ho fatto di male, che lei non soffra più.
Rifletto tutto il tempo sul perché la mia vita è così.
Ho problemi con mia nuora perché non paga gli alimenti per mia nipote.
La odio per questo che ha fatto.
Non solo non si occupa della figlia piccola, che ha 13 anni,
In precedenza aveva abbandonato quelli più grandi, anche se sono già adulti, maturi, hanno sempre bisogno di madre.
Perciò la odio.
A volte penso se esiste Dio?
Perché qualcuno ha tutto e altri non hanno niente... e devono affaticarsi e preoccuparsi.
E sono triste, mi siedo e penso,
fumo una sigaretta dopo l’altra e sono molto triste.
Non so che cosa mi porterà il domani.
È 8 marzo, domenica.
Mi siedo tutto il tempo, rifletto, sono triste
perché mi sono ricordata che oggi è la Festa della Donna.
Tutte le donne ricevono di solito i fiori, io non ho ricevuto da nessuno neanche un fiorellino.
Sono diventata triste, dimenticata da tutti, inutile.
Ma io vorrei così tanto vivere, gioire.
E continuamente ho questi strani pensieri, perché l’uomo deve soffrire così?
Dimenticato, non avendo alcun aiuto da nessuna parte.
Mi sono ricordata di nuovo di mio figlio, penso sempre a lui,
a come si’ è ammalato gravemente e come soffriva, sono molto triste.
Mi siedo sola e rifletto.
Oggi il tempo è molto afoso, come se fosse un’alta pressione fuori, ho mal di testa.
Mi sento a pezzi.
Che bei tempi quando avevo 16, 18 anni, non come adesso.
Lavoravo nell’ospedale dove ricevevo ogni giorno fiori e ringraziamenti dai pazienti.
E oggi mi siedo sola.
Un tempo servivo i malati e oggi sono sola.
9 marzo, lunedì, le 8 di sera.
Sono tornata, sono stata a cercare lavoro, non mi è riuscito di nuovo.
Da lunedì, come avevo detto, descrivo i miei avvenimenti, non ho trovato nessun lavoro, è stata una giornata persa.
Mentre ero nel tram ho pensato che non mi riesce nulla.
Esiste Dio o no? Si è dimenticato di me? O mi mette alla prova?
Quanto tempo? Quanto l’uomo può sopportare?
Nel tram stavo così male che mi sono girata verso il vetro così nessuno ha visto le mie lacrime.
Poi mi è passato, mi sono alleggerita un pochino, sono tornata a casa, allora dico, scriverò sul diario.
In chiesa non ci vado, perché ci dovrei andare?
Solo i chiacchieroni vanno in chiesa e guardano come la gente è vestita, guardano l'apparenza o se uno si armonizza con un altro.
Ai preti, non credo perché sono peggiori di me, sono semplicemente dei pretacci!
Li odio! Ho i miei buoni motivi, per esperienza diretta e perché ne ho sentito parlare molto. Ho visto persino con i miei occhi quello che facevano.
E non cercare lontano,
mio figlio era molto malato di cancro
e quando era ancora vivo mia nuora fornicava già col prete!
Sono stata da lui due volte. Gli ho detto quello che pensavo ma non volevo dargli troppo fastidio.
Gli ho detto quello che pensavo, e lui l'ha ammesso.
E da allora li odio! Non vado in chiesa perché non ne vedo il senso.
Se vorrò pregare lo farò in qualunque altro posto.
Ma fin da ora vedo che le mie preghiere non sono ascoltate o magari non so pregare, non lo so.
Sono occupata solo col lavoro perché vorrei lavorare continuamente.
Odio mia nuora e questi preti come nessuno!
Sono triste per questo motivo.
Come poteva lui? Mio figlio era ancora malato e come poteva lei?!
E lui lo sapeva questo pretaccio e non si è rifiutato! Andavano in giro con la macchina.
E la vergogna e l’infamia!
Se solo avessi voluto, gli avrei dato fastidio ma non sono vendicativa
Così è il mio giorno oggi, lunedì.
Non so come sarà di notte, se mi addormenterò di nuovo o rifletterò.
E non so cosa mi porterà il giorno seguente.
17, marzo martedì.
Sono tornata dall’ufficio, ci sono andata per vedere se c’è qualche lavoro.
Per fortuna mi hanno assegnato due ore al giorno per tre giorni.
Cioè, mercoledì, giovedì e venerdì. Sei ore in tutto.
Forse ne avrò 12 e alla fine accumulerò ancora qualcosa.
In totale riceverò forse 100 zł.
Ma questo solo il 10 aprile.
Ma fino ad allora bisogna vivere e io non ho il denaro, veramente non ho il denaro.
E sono in pensiero di nuovo, ogni giorno, che cosa posso fare per avere i soldi per il cibo?
Mi è venuto in mente un pensiero stupido, un pensiero vile.
Mi dico se solo sapessi dove rubare 10 mila zł avrei pagato tutto.
L’appartamento anticipamene.
Ma subito mi sono ricordata che
mio padre mi insegnava sempre che non si può né mentire né rubare,
perché uno che mente ruba e io non so né mentire né rubare, non ho mai rubato niente nella mia vita.
Solo una volta ho falsificato la firma della mia affidata, quando ho preso questo prestito bancario,
è stata l’unico atto del genere nella mia vita.
Ma avevo paura spaventosamente, ho paura fino ad oggi perché questa rata non é ancora pagata.
Non so cosa fare nel futuro.
Se solo avessi queste due rate, questi due crediti pagati completamente,
se solo avessi i soldi per pagare l’affitto.
Poiché ogni mese sono un mese indietro, invece dormirei bene, forse me la caverei abbastanza.
Ma così mi preoccupo giorno dopo giorno e sono in ansia di nuovo e non so che cosa fare.
La bambina verrà, vorrà mangiare e io non ho quasi niente, solo questo pane e questo burro, quanto tempo si può vivere per questo?!
Già mi vergogno per questa bambina. Ho pensato anche:
se trovassi qualcuno che mi aiutasse economicamente a educare questa nipote,
per non lasciarla nell’orfanotrofio
poiché io non ce la posso fare.
Perché io da sola mangio qualsiasi cosa o non mangio affatto ma a lei devo dare da mangiare, purtroppo, e la scuola e tutto il resto.
Ho depositato una proposta al Tribunale e aspetto che trovino una famiglia adottiva.
Mi tormenta anche questo perché ho sempre paura che la portino via.
La portano via subito.
Ma dove posso trovare questo aiuto?
Non so, non so dove cercare.
Non ho internet, non ho niente, non so veramente cosa fare.
Perciò ho deciso di allontanare questi pensieri stupidi da me per non fare qualche cattiva azione.
Perché a volte mi dà da pensare
che la gente che ha tutto, non l’ha mai guadagnato con il lavoro onesto.
Venerdì, 20 marzo.
Sono tornata dal lavoro e ho trovato un’altra sorpresa.
Hanno staccato la corrente.
Ieri hanno staccato la tv via cavo, oggi la corrente.
Ora sono senza energia elettrica.
Mi sono innervosita così tanto che non so né cosa pensare né cosa fare.
Non ho mai sofferto una miseria del genere, c’era la povertà ma non come adesso.
La bambina è tornata da scuola e non ho niente per farla mangiare.
Voglio chiamare un conoscente ma non ci riesco, e poi non so...
vorrei chiedergli qualcosa, ma non so se riuscirò a chiamarlo, non so!
Domani sabato e domenica, non so, non ho semplicemente niente da mangiare.
Ora vivrò senza elettricità, senza la tv, gli Zingari vivono meglio e ce le hanno.
Non so cosa pensare, cosa fare!
Aspetto solo di sapere come si risolverà l'udienza di affidamento, davvero, non posso più vivere così.
Che oggi l’uomo non abbia neppure un po' di cibo è una vergogna!
Odio tutto il mondo, odio me stessa!
Perché non so cosa fare, dove andare, dove trovare sostentamento!
Non so dove, non ho nessuno a cui chiedere un prestito, non ho nessun aiuto!
Che cosa mi succederà a pensare troppo, che cosa?
Sono sola. Non so cosa fare, dove andare, dove...
La notte tra venerdì e sabato mi sono coricata a mezzanotte ma alle 2.30 ero già sveglia.
Soffro d’insonnia
perché penso tutto il tempo, penso a come sopravvivere, ma non riesco a combinare niente.
Sabato mattina mi sono svegliata già alle 6.00,
mi sono alzata, penso di nuovo, mi guardo intorno, non ho niente, è sabato, letteralmente non ho niente!
Anche se chiedessi in prestito i soldi a qualcuno non sarei in grado di restituirli.
Se non combinerò qualcosa mi coricherò, prenderò le pastiglie per dormire e dormirò, passerò il tempo dormendo.
Ancora la stessa miseria. Come sempre, la povertà.
Finché tutto questo non finirà sarò sempre senza soldi e continuerà, continuerà così...
da un mese all’altro, giorno dopo giorno.
Sono al limite della sopportazione,
cerco di reggere perché mi fa piacere avere due ore di questo lavoro.
Quando mi hanno staccato la corrente venerdì, ci riflettevo ancora molto
ma per alcune cose ho proprio bisogno della corrente e ho chiesto ai vicini
perché sono buoni vicini, conoscono la mia situazione, ho chiesto a lui e mi ha riattaccato in qualche modo illegale la corrente.
Perché devo avere la luce! Perché se voglio scrivere la mia vita devo assolutamente avere la luce.
Anche se devo stare molto attenta di sera, ad accendere la luce, per evitare il controllo o qualcosa del genere.
Non voglio creare loro un problema.
Non so ancora cosa fare ma questo è furto della corrente.
Allora ho commesso questo furto, perché costretta, come avrei potuto avere la luce altrimenti?!
Non basta l’esattore, non basta che ho i debiti con la banca, anche la luce e sempre qualcosa di nuovo.
Non mi succede mai niente di consolante ogni giorno, solo i dolori, solo i guai.
Penso e penso, non posso combinare niente più, che cosa posso ancora fare?
Sono una persona qualunque, dove devo andare, che cosa devo fare?
A casa non ho niente da vendere, per soccorrermi.
Tutto quello che ricevo pago, da nessuna parte mi arriva aiuto.
Che cosa devo fare? Cosa posso fare?
25 marzo, mercoledì, ore 11.30.
Sono tornata dal lavoro nervosa.
Sono andata da questo mio affidato, questo signore povero.
Non aveva niente da mangiare, non aveva soldi.
Chiedo a lui se ha qualcosa da mangiare?
Dice che non ce l’ha.
Ma siccome sono così pietosa e ho il cuore così stupido, sono andata a casa,
ho preso il mio ultimo pezzo di pane e mezzo panetto di burro e glieli ho portati subito.
Altrimenti non avrei potuto dormire, non potrei vivere sapendo che qualcuno è affamato,
e specialmente un uomo malato.
Seconda questione, quando sono venuta al lavoro mi sono innervosita,
perché i bambini mi hanno inserito una gomma da masticare o qualcosa del genere nella serratura e non potevo aprire la porta.
Ma questa serratura non è una serratura normale, una Gerda o un'altra marca.
Ho chiesto al vicino, per fortuna era a casa che faceva qualcosa
però doveva rompere la serratura, altrimenti non sarei entrata in casa e allora mi sono innervosita di nuovo.
Voglio lavorare e mi fa piacere essere utile a qualcuno
ma quando vedo questa povertà, questa miseria della gente malata e questi Servizi Sociali così poco efficaci...
A quanto pare a questo signore hanno mandato i soldi ma non ha ricevuto ancora niente.
Ha anche un sacco di bollette e gliele devo pagare tutte, non so se gli rimane qualcosa.
Ebbene pare che il mio carattere non cambierà mai,
non basta che non ho niente, perché veramente non ho niente,
devo anche aiutare gli altri, non posso farne a meno,
chi aiuta i poveri sono gli stessi poveri, non quelli che hanno i soldi, è così’.
E così penso tutto il tempo.
Non ho più forze, ormai non posso fare niente.
E probabilmente farò prima tutto questo...
Oltretutto ho guardato di nuovo la foto di mio figlio,
all’improvviso mi è venuta una tristezza davvero forte, una nostalgia... non posso rassegnarmi alla sua mancanza.
Ogni giorno che passa dalla sua morte sento sempre più la nostalgia.
Mi fanno male tutti i nervi.
Che cosa devo fare, non ho più forze.
12 maggio, martedì, sono nervosa tutto il giorno
perché avevo tre affidate e due sono andate via, è rimasta solo una.
Come non irritarmi, come non pensare?
Mi faceva piacere poter guadagnare un po' di più e invece niente...
Come faccio a non pensare che il mio destino è crudele?
Mi perseguita! Mi perseguita tutto il tempo!
Giorno dopo giorno.
E poi ascolto di nascosto, aspetto con la paura che vengano a staccarmi di nuovo la corrente, che risulta ancora non pagata.
Quale è la soluzione?
L’affitto arretrato, la corrente arretrata, mancano i soldi per il cibo, non posso chiederli in prestito a nessuno, non saprei come restituirli.
Che vita è?
Che vita è la mia?
12 giugno, mezzanotte.
Mi sto coricando, prenderò le pastiglie e proverò a dormire.
Tutto il giorno sono stata molto tesa.
Adesso è così ogni giorno, ogni giorno, ogni giorno.
Sono andata in un'altra banca per chiedere un prestito
ma non mi è riuscito, nessuno mi ha prestato soldi, nessuno, perché nessuno ne ha.
E poi non ho tante persone alle quali rivolgermi.
Che cosa devo fare? Solo pensare, preoccuparmi.
Non voglio più pensare, non voglio più vivere, perché ogni giorno penso di più.
Povera me... Che cosa devo fare? Prendere le pastiglie e dormire.
Domani è sabato, di nuovo pensare, preoccuparmi , sempre stressata, vado a dormire,
prendo le pastiglie e mi corico.
Lunedì, 29 giugno.
Sono venuta al lavoro, ho bevuto un po' d'acqua con miele e mi è venuta la tosse, qualcosa mi... non lo so.
Qualcosa ha cominciato a solleticarmi la gola e poi mi è venuta una tosse così forte che volevo quasi vomitare.
Ieri, voglio dire oggi, l’avevo.
Lunedì ho ricevuto una proposta dai proprietari della casa dove vive quel signore di cui mi prendo cura
Lui è in arretrato con l’affitto,
è venuta la padrona di casa e mi chiesto se... siccome lui ha depositato la domanda all’assistenza sociale e ci andrà,
forse per i nervi mi è venuta questa tosse fino alle lacrime
e lui ci andrà, dovrà andare a vivere nella casa di riposo perché deve essere accudito giorno e notte
e i Servizi Sociali non sono in grado di pagare per tutto, solo per un paio di ore.
E ha ricevuto la conferma che è sulla lista. E allora, quella signora, visto che sono una donna onesta,
(Scusate)
mi ha chiesto se voglio affittare io questa casa, certo, le ho detto, che vorrei
ma quali devono essere le condizioni? E lei ha detto solo che ci sono due camere con la cucina e che è più vicino in Jeżyce
però, mi cadono le lacrime, lui è in arretrato con l’affitto. Mi ha mostrato da quando lui non paga l’affitto.
Allora, un attimo, siamo nel 2009, lui non paga l’affitto 1, 2, da gennaio, vuol dire, da gennaio che non paga l'affitto.
Il suo affitto è, in totale con le immondizie e tutto il resto, 617 zł, non sarebbe mica male. Ma c’è un problema,
lei vorrebbe che io pagassi subito per gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, vuole l’affitto almeno per questi 5 mesi arretrati.
E poi potrei continuare a pagare normalmente ma non so, dico che non so cosa risponderle perché non ero preparata per questo.
Certo che sto cercando un appartamento...
(Sono i miei nervi che funzionano così)
Cerco un appartamento perché alla fine di luglio mi scade il contratto, ma dico che le darò la risposta
perché, dico, non lo so, non ho, dico, questa somma in contanti per pagare questi mesi arretrati. Perché la metà dell’anno sarebbe normalmente da gennaio a giugno.
E lei vuole che io paghi almeno 4, 5 mesi arretrati. Peccato perché è una bella occasione,
certo ci vuole qualche ristrutturazione ancora, ma lei ha detto che ci metteremo d’accordo poi con l’affitto però i lavori dovrei pagarli io.
Mah, io non ho soldi né per questi mesi arretrati né per la ristrutturazione.
Non ho via di uscita, ma mi ha fatto questa proposta,
l’appartamento è davvero bello, sarebbe perfetto, perché mia nipote avrebbe un posto dove fare i compiti da sé .
(Non posso resistere più perché mi irrita qualcosa dentro la gola, per i nervi) .
Mi sono innervosita anche perché ho ritirato la pensione e non mi è bastata, è sempre troppo poco e non mi basta proprio.
Che cosa devo fare?
(Scusate)
Domenica, 2 agosto
Stamattina sono andata al cimitero e sono appena tornata, sono le sette e dieci.
Mi sono seduta per un po' nonostante il caldo,
ho trovato un posto all’ombra e ho fatto una bella chiacchierata con mio marito e mio figlio.
Ho pianto, ho raccontato tutta la mia situazione, la mia sventura,
i problemi che devo risolvere e non so come.
Ho pianto molto, mi sono lamentata e mi sono sentita un pochino meglio.
Ma prima di andare al cimitero mi ha chiamato un certo signor Mariusz,
un proprietario, per chiedermi se cerco qualcosa, dico che cerco,
e lui dice che ha un conoscente notaio a Wilda, in via Przemysłowa,
lui ha un appartamento, sarebbe disponibile da settembre, ma per 900 zł.
Dico: signor Mariusz ma io non sono in grado di pagarlo,
Lui dice : lo so. Il signor Rydlewski dice che lei non sarebbe in grado di pagare questa somma, altrimenti non le rimarrebbe niente per vivere
perché si deve anche pagare per la corrente e per il gas.
Dico: naturalmente!
E lui, ho pensato, così si preoccupa di me? Ha trovato solo questo appartamento?
Allora non posso accettarlo in nessun caso perché non sono semplicemente in grado di pagare una tale somma.
Forse voleva solo liberarsi di me però io dovrò, dovrò in fin dei conti...
Ma non per questa somma.
Come avevo detto, alla fine porterò mia nipote all'orfanotrofio, se non troverò qualcosa di meno caro.
E io sarò ogni giorno in un posto diverso, dormirò da sola e mi laverò e così via
ma non riuscirei a prendermi cura di entrambe.
E così è stata la mia domenica.
10 agosto, lunedì.
Sono andata al lavoro, mi sono alzata alle 4.00 di mattina, non potevo più addormentarmi .
Mi sono seduta fino alle 7.00, poi sono andata al lavoro.
Tutto il tempo penso a questo appartamento, quando si avvicina il momento.
Sono sempre più tesa.
Non riesco a stare calma.
Ho paura di questo trasloco, ho paura di questo proprietario, non so come riuscirò a parlare con lui.
I miei nervi funzionano così, tutto il mio corpo trema.
Sono così disperata che...
Sabato, sono anche andata al lavoro da una signora... perché ci vado il sabato,
le ho messo il busto, le ho preparato la colazione, tutto quello di cui aveva bisogno.
Sono tornata a casa, ho fatto le pulizie,
e mi ha chiamato quella donna che mi aveva promesso l’appartamento... dice che vuole parlarmi di persona
di Paolo, il mio affidato, in merito all’appartamento che mi affitterà.
Questo mi ha fatto molto piacere e mi è venuta la voglia di cantare una canzone dei vecchi tempi che
è molto buffa.
Sta Andzia nel giardino, con l’acqua fino ai ginocchi,
Sta lì e guarda e guarda
aspetta il suo Jasio che non arriva.
I soldati facevano il bagno e chiamavano Andzia
"Ehi tu, Andzia vieni sola, vieni sola,
vieni nel granaio, sul fieno."
"Che cosa ci farei?
Mia madre mi picchierebbe "
"Dille così,
che sei andata a confessarti "
Mammina è contenta che suo figlia non pecca,
ma sua figlia ha commesso un peccato, ha commesso un peccato, ha giocato tuta la notte.
Ha giocato fino al mattino,
Ha giocato coll’ulano.
E non voleva un civile perché amava l’ulano.
E non voleva un civile perché amava l’ulano.
Così la canzone mi ha aiutato, mi sono ricordata della mia gioventù.
E si deve continuare a vivere.
7 settembre, lunedì.
Ogni giorno uguale al precedente, al lavoro.
Poi sono andata a prendere un appuntamento dal medico perché non so...
Dopo tutti questi nervi, dopo tutto questo stress, dopo tutto questo, mi è successo qualcosa alle gambe .
Non so se qualche nervo si è danneggiato o che cosa perché mi sento le gambe strane.
Penso che sabbia a che fare con i nervi.
Così ho preso un appuntamento dal medico, domani andrò e vediamo cosa mi dirà.
Non sono le mie gambe queste, ho una specie di gelatina nelle ginocchia.
Temo che sia qualcosa di più grave
perché io devo lavorare, io devo occuparmi il più a lungo possibile di questa nipote,
per educarla, perché diventi una brava ragazza.
Questo è il mio sogno, questo e, soprattutto, la salute.
Le analisi che avevo fatto sono tutte buone.
Ma non so cosa succede a queste gambe, forse le vene sono otturate, o qualcosa del genere.
Non ho mai avuto le vene varicose, e non so, vediamo.
Così di nuovo mi si agitano i nervi, provo a non pensarci ma succede ugualmente.
Anche se uomo non vuole pensare, non può farne a meno
perché nella vecchiaia l’uomo dovrebbe avere un pochino di salute, tregua, riposo,
ma io purtroppo non ce l’ho
perché ho sempre questo problema da risolvere con la casa,
e poi è cominciata anche la scuola, c'è sempre qualcosa di nuovo.
Dicono che la scuola è gratuita, lo studio è gratuito ma sempre
vogliono i soldi, sempre li vogliono.
Non basta che ho comprato tanti libri, tutto quello che era necessario e i quaderni e tutto il resto,
ora servono gli altri libri extra.
Scrivono tutti questi libri e poi mettono in testa tutto ai bambini, l’ipocrisia e le bugie!
Ai miei tempi ho studiato la storia, c'era il governo comunista, poi si è scoperto che ci hanno insegnato falsità
che non era vero.
Perché ci hanno insegnato tutto questo?
Oggi esiste solo la falsità al mondo.
Perciò non vado in chiesa, non credo in nessun prete e non credo in nulla.
Perciò non mando mia nipote alla lezione di religione, ho esperienze troppe brutte.
Giovedì , 1 ottobre.
Come al mio solito sono andata al lavoro, ho lavorato con i pazienti, gli affidati.
Sono tornata a casa, ho bevuto del tè, ho preparato la colazione.
Poi avevo la visita di controllo dal medico.
Ha detto che mi devo sempre tenere in movimento, mi ha prescritto di nuovo la medicina
ma io non la comprerò perché è troppo cara , è utile ma è molto cara.
Costa 200zl.
Non sono in grado di comprare questa medicina.
Ne ho una non così cara ma questa non ...
Mi ha dato un libro da leggere sul morbo di Parkinson.
Sono tesissima perché so cosa mi aspetterà nel futuro,
se avessi questa medicina e la potessi prendere una volta al mese,
ci sarebbe la possibilità di fermare la malattia ma io non ho soldi per questo.
Poi alle 2.00 è venuto il padrone di casa, ho parlato con lui, in fin dei conti lo dovevo far entrare.
Non è stato un colloquio piacevole.
Sono davvero disperata.
8 ottobre, giovedì.
Come ogni giorno sono andata al lavoro.
Perché oggi dovevo incontrare un assistente sociale per il caso del signor Paolo.
È già stabilito che dal 28 ottobre andrà a vivere nella casa di riposo, lo portano lì.
Allora non mi occuperò più di Paolo , non avrò più queste ore.
Non so se la dirigente mi troverà una o due ore di nuovo, non lo so.
Mi dispiace molto che non avrò lo stipendio di prima, avrò di nuovo solo 150 zł.
Questa mia piccola gioia non è durata a lungo.
Però sono contenta che almeno avrò un posto dove abitare.
Ora penso solo a come trovare i soldi per il trasloco, e per il carbone, perché lì ci sono le stufe.
Sempre guai, non so, non ho più le parole.
Mi fa piacere almeno questo: che avrò un riparo.
L’inverno si avvicina e quello là mi attacca perché e’ uno senza scrupoli, lo incontro domenica.
Verrà sabato o domenica, ha detto che mi avrebbe chiamato ancora.
E ora devo cercare due o tre scatole per le cose del signor Paolo.
E così mi passerà di nuovo tutta la giornata.
E di nuovo penserò a come trovare i soldi per questo trasloco, da solo non ce la farò, non riuscirò a trasportare tutto da sola.
Tutto qui.
Oggi è 13, giovedì, sono stata al lavoro, sono tornata dal lavoro,
ho pensato che tutto il tempo non penserò al padrone di casa, e a questa casa,
forse andrà bene, spero, ho pensato
che ricorderò un po' com'era la gente un tempo,
com'erano i giovanotti.
Non erano così scatenati come questi vandali d’oggi perché questi sono cavalli selvaggi, non ragazzi.
Oggi non hanno nessuna stima, né onore, né nulla.
Non sanno semplicemente come trattare le donne...
Nel passato si andava a ballare, il giovanotto era molto educato, si avvicinava alla ragazza,
si inchinava, le chiedeva di ballare e riaccompagnava al suo posto.
Non era come oggi, queste discoteche dove neanche hai bisogno di un partner.
Si balla al buio, uno cade sull’altro.
Che tipo di balli sono?
Quelli dei vecchi tempi sono da ricordare perché erano belli, erano così eleganti!
E mi sono ricordata come conobbi mio marito.
Avevamo fissato un incontro.
Siamo andati, non era al parco ma comunque all’aria aperta.
Faceva bel tempo e abbiamo chiacchierato.
Abbiamo fissato un altro incontro
e quando sono tornata a casa ho cantato questa canzone,
ai miei tempi erano di moda le canzoni popolari, canzoni semplici.
Ora ne canticchierò una,
non ho più la voce come prima ma ho voglia di canticchiare come mi sono innamorata.
La canzone dice così:
La piccola casa bianca è impressa nella mia memoria
e in questa casa, ah, vediamo noi due...
Non so, ah, non so che cosa mi sia successo
ma mi sono innamorata.
Ci sono tanti altri ragazzi al mondo ma io desidero e sogno solo te .
Non avere vergogna, il mondo gira sopra di noi,
io so solo che mi sono innamorata.....
E mi faceva molto piacere, come da bambina, ma purtroppo...
a quell'età ero anche allegra.
Un giorno l’ho cantata anche a mio marito.
1 novembre, domenica.
Di mattina sono andata al cimitero perché più tardi c’è sempre un grande traffico ed è difficile arrivare.
E sono andata prima perché poi dovevo tirare fuori tutto dalle scatole del trasloco.
Che disordine! Non ho mai avuto una domenica del genere, né il giorno di Ognissanti.
Ma sono andata da mio figlio, da mio marito.
Ho parlato con loro tutto il giorno.
Ho pianto tutto il giorno.
Mi è venuta la tristezza perché la mia vita e’ così.
Mia nipote l’ho sistemata per un paio di giorni da un'amica perché in questo disordine dove potrebbe dormire?
No, queste non sono condizioni di vita decenti.
Leggerò ancora il giornale, farò qualcosa.
Ho di nuovo paura di non avere i soldi per pagare tutto, perché tutto è molto caro, il carbone ecc.
Così mi è passata questa domenica 1 novembre.
12 novembre, domenica,
un giorno dopo la festa dell’Indipendenza.
Il giorno è cominciato come al solito.
Ultimamente non vado più al lavoro.
Non avrò più un lavoro. Con grande dispiacere devo dire che ho problemi per l'affidamento di mia nipote.
I servizi sociali hanno dubbi sulle condizioni della nostra casa.
Dicono che non sono buone, non so che cosa fare.
Sono disperata.
13 novembre, venerdì è venuta l’assistente sociale e ha preso nota del indirizzo della nuova scuola
e ha controllato la casa.
Ha chiesto se avevamo l’acqua calda, ha guardato tutto e ha detto che " deve parlarne con la dirigente" ,
perché la bambina, nella famiglia adottiva, deve avere buone condizioni di vita e l’acqua calda.
Ma qui le condizioni di vita non sono buone.
Aspetto il consiglio di una persona, per ora non so che cosa fare.
Sabato, 5 dicembre.
Stamattina mi sono svegliata, ho fatto le pulizie, sono andata a comprare il pane.
Sono tornata e mi sono messa all’opera a stuccare le pareti .
Ho già finito una parete.
Ho riempito col gesso tutti i buchi.
E una parete è già fatta.
Cerco di fare in fretta per finire tutto questo entro la fine dell’anno ma di sicuro avrò problemi con il soffitto.
Ma ce la farò, in qualche modo, salirò sulla scala e lo farò da sola.
Non c’è molto tempo.
Così mi è passato il giorno, sabato.
14 dicembre, lunedì.
Oggi non cosa che cosa mi succede...
Da stamattina non posso smettere di piangere, piango tutto il tempo.
Piango anche per tutto questo casino e disordine.
Ho fame e freddo, non ho veramente niente, nessuno viene da me.
Ieri sola, oggi sola.
Stamattina ho lavato le finestre.
Vorrei anche pitturare ma mi gira la testa e non posso smettere di piangere.
Guardo tutto questo disordine
e penso che cosa darò da mangiare alla mia piccola, durante il Natale...
Non so che cosa fare.
E quella belva di nuora ha smesso di lavorare, perciò non riceverò gli alimenti.
Che vita da cani!
Devo sempre chiedere, sempre farmi prestare dei soldi.
Ma ormai non so più a chi chiedere.
Vorrei così tanto essere felice nella vecchiaia.
Solo ancora un po' felice.
È sempre così, quando ci si ammala, finché uno ha la salute, va tutto bene.
Sono completamente sola, abbandonata.
Come mi tormenta la mia sorte!
16 dicembre, mercoledì.
Stamattina mi sono svegliata alle 4.00.
Non potevo dormire perché pensavo a tutte queste spese, a tutti questi guai.
Vorrei ancora lavorare un po' ma non posso,
Cerco di tenermi in movimento tutto il tempo, ma sento che non va meglio.
Oggi è mercoledì.
Ho chiamato un vicino,
mi presterà 200 zł così finirò il pavimento e la camera
così potremo sistemarci, a poco a poco.
La casa sarà povera, ma almeno pulita.
Non posso dormire di notte,
mi corico tardi verso mezzanotte, ma poi mi sveglio prestissimo.
Non so veramente che cosa fare.
Sono disperata,
depressa!
Buon giorno.
Oggi è giovedì, 25 marzo.
Stamattina mi sono alzata vestita, ho il morbo di Parkinson.
Non posso muovermi liberamente.
Sono inchiodata alla poltrona.
Cammino molto lentamente, mi vesto molto lentamente.
Ho 70 anni, sogno di affittare una casa al pianterreno
perché sono su una sedia a rotelle e ho un girello per camminare.
E così, tempo permettendo, potrei ancora
andare a spasso con questa sedia a rotelle.
Sarei molto felice di poter respirare l’aria fresca .
Sono molto triste e non posso rassegnarmi
perché tutta la vita ho lavorato e ora sono inchiodata su una sedia a rotelle.
Dipendo sempre da qualcuno e non va bene.
La vita è così bella.
Sono le 8.00 in questo momento e starò seduta tutto il tempo.
Adesso farò la colazione e prenderò le pastiglie.
Oggi è mercoledì l’ultimo giorno di marzo, 31.
Come al solito la mia giornata comincia quando mi alzo,
prendo le medicine, poi mi siedo e penso,
mi vesto lentamente e tutto il giorno penso a come trascorrere la giornata.
Come la posso trascorrere?
Come al solito.
In solitudine perché mia nipote è a scuola.
Mi siederò per un po'
risolverò i cruciverba.
Oggi è stata una buona giornata,
mi sono avvicinata alla finestra,
ho guardato un pochino
e ho deciso di dire ancora qualcosa.
13 aprile, martedì.
Da due giorni mi sveglio durante la notte e poi non posso più dormire.
Mi sveglio alle 2.30 e poi non dormo fino alle 6.30.
Poi mi torna il sonno e vorrei dormire ancora un po'
ma mi giro a letto e alla fine non riesco più a dormire.
Mi innervosisco e mi alzo.
Mi alzo, bevo dell’acqua,
che avevo già versato
e poi?
Non faccio niente, aspetto
Oggi ho acceso la TV perché alle 10.00 trasmetteranno il funerale della Kaczyńska,
la moglie del presidente
e vorrei dare un’occhiata.
È molto commovente
anche se non conosco queste persone.
Non ho mai votato e non li conosco.
Ma nonostante tutto sono persone che hanno vissuto e all’improvviso sono morte.
Può succedere a tutti noi.
Una sorpresa del genere...
L’uomo è vivo un giorno, e il giorno dopo no.
Se è ricco i medici lo trattano meglio
Lo trattano in modo diverso
mentre chi è povero a volte non ha neanche i soldi per le medicine.
È dura la nostra vita.
Ho guardato un po' la TV, mi è passato il tempo
e aspetto che mia nipote torni dalla scuola.
La gente dice che lei era una donna molto buona,
onesta, aiutava il prossimo, curava i bambini e aiutava molte persone.
Era così di buon cuore e non si dava delle arie.
Era sincera anche se, essendo la moglie del presidente, non faceva finta di essere un’altra persona.
Mi piace la gente così e non quella falsa.
Non mi piace la gente con manie di grandezza.
Mi piace la gente semplice e sincera.
Quando viene mia nipote prepariamo il pranzo.
Non ricevo ancora gli alimenti.
Sono già 3 mesi che non ricevo i soldi, mi pesa molto questa situazione.
E’ troppo per me.
E tutto il tempo penso se
mi riuscisse a trovare una casa più piccola al pianterreno.
È il mio desiderio più grande.
Solo per qualche anno,
non si sa quanto ancora vivrò
ma più di tutto vorrei che mia nipote avesse un tetto sopra la testa.
Non si sa quale sarà il suo destino.
È passata la giornata.
– In alto, sì, in alto’!
– C’è scritto...
– al centro e qui c’è scritto...
- "mini" o qualcosa del genere.
- premere?
- qui...
- Oooh!
– Sì, si allontana!
– Già.
– Bene, do questa telecamera alla nonna,
– nonnina prendi questa telecamera e controlla se ti vedi bene.
– Bene, va bene.
Già!
– Nonna dice che si vede.
– Bene, grazie, buon giorno.
- Vedi?
– Sì, vedo.
Domenica, 25 aprile.
Già da stamattina sono molto tesa.
Chi viene rimane solo per un attimo e se ne va
e io guardo tutto il tempo la finestra e sono da sola.
Non cerco più una casa perché non avrò i soldi per pagarla.
Piango tutta la domenica.
Mi siedo da sola e penso che non cammino meglio affatto.
Tutta la domenica non so che cosa pensare.
Vorrei andare a spasso.
Mi innervosisce sempre il pensiero che dovrò andare all’ospedale.
Non perderebbero tanto tempo.
Perché la mia vecchiaia è così?
Vorrei che qualcuno venisse a trovarmi.
Se solo avessi la casa a pianterreno, sarebbe più facile.
Ma non la posso trovare e poi chi vorrà una persona malata?
Mi siedo dalle 6.00 in questa poltrona e la mia vita è così.
Non credo che migliori la mia vita,
almeno nella vecchiaia.
È venuta, mi ha dato da mangiare e se n'è andata subito .
Nessuno si preoccupa di me, del fatto che sono 6 mesi che mi siedo da sola qui.
Giorno dopo giorno.
Spero solo che la mia vita possa migliorare un pochino.
Ho trovato una casa.
Ma non c’è la possibilità, la speranza.
Che forze che avevo... E la salute...
E va bene, devo sedere da sola fino alla sera.
7 giugno, lunedì.
Mi sono alzata come al solito,
Lucynka mi ha aiutato, ha preparato il caffè
e poi tutto il tempo da sola.
Mi siedo tutto il giorno in questa poltrona senza muovermi.
Ma non ne posso più, avrei bisogno di un po' di fisioterapia.
Non so che cosa pensare,
non so che cosa fare.
Gli assistenti sociali litigano tra loro per decidere se portarmi alla casa di riposo o no.
Come dicevo, prima non volevo andarci
ma ora non so più che cosa fare .
Sono le...
7.20
e io tutto il giorno siedo in questa poltrona aspettando che venga qualcuno
che mi laverà e mi metterà a letto, come ogni giorno.
Mi fanno male i muscoli, non ne posso più.
Lucynka mi aiuta molto, quando torna dalla scuola prepara il pranzo.
Mi aiuta molto.
Se non ci fosse lei, non so che cosa farei.
E così fino alla sera.
La mia vecchiaia è così.
Ciao.