Tip:
Highlight text to annotate it
X
Il libro inizia naturalmente con un mistero da risolvere per Joona Linna, che è il nostro detective. Lui è il protagonista
di tutti i nostri libri: abbiamo in programma di scrivere una serie di 8 libri e questo, "La testimone del fuoco, è il nostro terzo libro.
Questo libro parla di una medium spirituale, che vede i fantasmi e entra in contatto con gli spiriti, che chiama la polizia perché
è convinta di avere visto e di avere delle informazioni su un omicidio che è avvenuto in una casa di cura
per ragazze con problemi di comportamento autodistruttivo. Volevamo scrivere di questo anche perché ormai
nella società svedese l’atteggiamento nei confronti della cura delle persone con problemi mentali
e comportamentali o con dei disturbi di vario genere è degenerato per colpa di una privatizzazione progressiva
e anche perché ho avuto una famigliare molto vicina che ha sofferto di anoressia e quindi abbiamo visto da vicino
quanto sia difficile, nella società svedese in particolare, affrontare questo tipo di problemi, si è completamente soli.
Soprattutto una cosa molto importante è che volevamo scrivere di questa usanza tipica nella società svedese
- ma in tutto il mondo, forse soprattutto negli Stati Uniti - che ha la polizia di utilizzare per le indagini dei medium,
quindi di affidarsi a medium per fare le loro ricerche. È curioso perché si rivolgono a questi medium
affinché entrino in contatto con gli spiriti, questo è un fatto, ma la verità è che i medium
non hanno mai contributo a risolvere dei casi. Non c’è evidenza del fatto che
questa pratica sia utile, eppure si continua a affidarsi a queste persone! Volevamo insomma rendere
interessante questa combinazione in qualche misura, visto che è una pratica decisamente curiosa e particolare.
Noi scriviamo tutto insieme; a differenza di altri scrittori che scrivono in coppia, ma si dividono il lavoro
per capitoli o personaggi, noi scriviamo veramente insieme. Noi ci sediamo uno accanto all’altro, scriviamo dei pezzi
e ci mandiamo delle mail ogni quarto d’ora e andiamo a agire sulla parte scritta dall’altro,
quindi aggiungendo, tagliando. Il risultato è di estrema unione delle due scritture, è un mix, e il momento interessante
è quando, dopo una giornata intera di scambio e di continue modifiche, perdiamo il controllo
di quello che ognuno di noi ha scritto e quindi non si riconosce più la mano dell’uno o l’altro.
Per quanto riguarda il nome ho pensato a Kepler, sia perché suonava bene sia come omaggio a Johannes Kepler,
lo scienziato tedesco che era lui stesso una sorta di indagatore, di detective della scienza,
che ha risolto molti misteri del suo tempo, quindi io ho pensato che fosse un buon nome.
Poi io invece ho scelto Lars, ho pensato che dovesse essere questo il nome, anche come tributo a Stieg Larsson,
che ha finalmente dato una nuova vita, una nuova energia, alla letteratura del crimine in Svezia.
Una delle cose che sicuramente noi condividiamo con Stieg Larsson è il fatto di rivolgerci
a un pubblico sia maschile che femminile. Non consideriamo questo tipo di letteratura come appannaggio
esclusivamente maschile, anzi abbiamo dei personaggi femminili molto forti, così come dei personaggi maschili molto forti;
e questo è molto molto interessante per noi, scrivere sapendo di rivolgerci a un pubblico misto.
Abbiamo l’impressione che questo terzo libro stia avendo un grande successo, che stia piacendo
ancora più dei primi due libri. Abbiamo la pagina facebook del libro e dai commenti
che ci sono arrivati e che i lettori ci scrivono devo dire che siamo molto molto soddisfatti.