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A te, dell'essere principio immenso,
materia e spirito, ragione e senso; 4
mentre ne' calici il vin scintilla
sì come l'anima nella pupilla; 8
mentre sorridono la terra e 'l sole
e si ricambiano d'amor parole, 12
e corre un fremito d'imene arcano
da' monti e palpita fecondo il piano; 16
a te disfrenasi il
verso ardito, te invoco, o Satana,
re del convito. 20
Via l'aspersorio, prete, e 'l tuo metro!
no, prete, Satana non torna in dietro ! 24
Vedi: la ruggine l'ode a Michele
il brando mistico; ed il fedele 28
spennato arcangelo cade nel vano.
Ghiacciato è il fulmine a Geo va in mano. 32
Meteore pallide, pianeti spenti,
piovono gli angeli dai firmamenti. 36
Nella materia che mai non dorme,
re dei fenomeni, e delle forme, 40
sol vive Satana. Ei tien l'impero
nel lampo tremulo d'un occhio nero, 44
o ver che languido sfugga e resista
od acre ed umido provochi insista. 48
Brilla de' grappoli nel lieto sangue,
per cui la libera gioia non langue, 52
che la fuggevole vita ristora,
che il dolor proroga, che amor ne incora. 56
Tu spiri, o Satana , nel verso mio,
se dal sen rompemi sfidando il dio 60
de' rei pontefici, de' re cruenti:
e come fulmine scuoti le menti. 64
A te, Agramainio, Adone, Astarte,
e marmi vissero e tele e carte, 68
quando le ioniche aure serene
beò la Venere anadiomene. 72
A te del Libano frernean le piante,
dell' alma Cipride risorto amante: 76
a te ferveano le danze e i cori,
a te
i virginei candidi amori 80
tra le odorifere palme d'Idume,
dove biancheggiano le ciprie spume. 84
Che vai se barbaro il nazareno
furor dell'agapi dal rito osceno 88
con sacra fiaccola i templi t'***
e
i segni argolici a terra sparse? 92
Te accolse profugo tra gli dei lari
la plebe memore dei casolari. 96
Quindi un femineo sen' palpitante
empiendo, fervido nume ed amante, 100
la strega pallida d'eterna cura
volgi a soccorrere l'egra natura. 104
Tu all'occhio immobile dell' alchimista,
tu dell'indocile mago alla vista 108
dischiudi i fulgidi tempi novelli
del nero claiistro oltre i cancelli. 112
Alla Tebaide, te nelle cose
fuggendo, il monaco triste s'ascose. 116
O dal tuo tramite alma divisa,
benigno e Satana: ceco Eloisa. 120
In van ti maceri nell'aspro sacco:
il verso ei mormora di Maro e Flacco 124
tra la davidica nenia ed il pianto;
e, forme delfiche, a te da canto, 128
rosee nell'orrida compagnia nera,
mena Licoride, mena Glicera. 132
Ma d'altre imagini d'età più bella
tal or si popola l'insonne cella. 136
Ei, dalle pagine di Livio, ardenti
tribuni, consoli, turbe frementi 140
sveglia; e fantastico d'italo orgoglio
te spinge, o monaco, su 'l Campidoglio. 144
E voi, che il rabido rogo non strusse,
voci fatidiche, Wiclef ed Husse, 148
all'aura il vigile grido mandate:
s'innova il secolo, piena è l' etate. 152
E già già tremano mitre e corone :
move dal claustro la ribellione, 156
e pugna e predica sotto la stola
di fra' Girolamo Savonarola. 160
Gittò la tonaca Martin Lutero:
gitta i tuoi vincoli, uman pensiero, 164
e splendi e folgora di
fiamme cinto; materia, inalzati:
Satana ha vinto. 168
Un bello e orribile mostro si sferra,
corre gli oceani, corre la terra: 172
corusco e fumido come i vulcani,
i monti supera, divora i piani, 176
sorvola i baratri; poi si nasconde
per antri incogniti per vie profonde; 180
ed esce; e indomito di lido in lido
come di turbine manda il suo grido, 184
come di turbine l'alito spande:
ei passa, o popoli, Satana il grande; 188
passa benefico di loco in loco
su l'infrenabile carro del foco. 192
Salute, o Satana, o ribellione,
o forza vindice della ragione! 196
Sacri a te salgano gl'incensi e i voti!
Hai vinto il Geova de' sacerdoti.