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Nelle puntate precedenti di in Treatment
E' stata la cosa piu' difficile
che abbia mai dovuto fare,
lasciare li' Max con lui.
- Cioe' con...
- Steve.
- Aveva l'aria di un padre.
- A differenza di lei?
Mi pare strano che non abbia accennato a
quello che e' successo la settimana scorsa.
Sta parlando dei suoi sentimenti per me.
Non riesco a scrollarmi di dosso il
pensiero che avremmo potuto renderci felici.
Beh, oggi sono venute fuori
molte cose e non c'e' molto tempo.
So di essere il suo ultimo paziente.
- Se potessimo solo...
- Come sa di essere l'ultimo?
Perche' la settimana
scorsa sono rimasto fuori.
Nessuno e' entrato o uscito per un'ora.
Non capisco perche' non
puo' essere piu' flessibile.
Mi chiede di essere il suo
supervisore, compagna di vita...
Tutto tranne cio' per
cui e' venuto da me...
di essere la sua psicoterapeuta.
Non credo che si renda conto di
quanto sia diventato paralizzato.
Salve Paul, mi si e'
appena liberato un posto,
se vuole una seduta extra
per continuare il discorso,
mi faccia sapere.
- Anfetamine?
- No.
Corticosteroidi... per uso
topico o per inalazione?
Uh, no.
- Assunzione eccessiva di alcool?
- No.
Crisi di astinenza a seguito di
assunzione eccessiva di alcool?
No.
- E ha detto di non bere caffe'.
- E' cosi'. Non ne bevo.
Ed al momento non sta
assumendo farmaci ansiolitici?
No.
Le interesserebbe provare
farmaci ansiolitici?
No, grazie.
Ok.
Beh, le scrivo... le scrivo qualche
nome nel caso cambiasse idea.
Larry Friedman, il mio collega,
e' uno psichiatra eccellente.
Traduzione: T., Ghostwriter1310,
ValerieLL, Vampirelady. Revisione: Faith.
Adele - Venerdi' ore 17:00
Non mi ha raccomandato lei, a proposito,
forse le conviene rinsaldare i
suoi contatti alla Columbia.
So che ha conseguito li' la laurea, ma...
sembrano averla dimenticata completamente.
Come e' stato avere un secondo parere?
Mi sembra abbia confermato cio' che
le aveva detto il primo dottore.
- Un'altra non-diagnosi.
- Che vale a dire?
Vorrei sentire come dice, con parole
sue, cio' che le ha detto il medico.
"Dovremo aspettare e vedere".
- Che significa...?
- Che dovro' aspettare e vedere.
Perche' non ha manifestato
sufficienti sintomi?
Ancora.
Non li ho manifestati ancora.
Voglio dire, cosa dovrei fare
dopo una visita del genere?
Come dovrei...
Come dovrei vivere la mia vita?
Come posso prendere delle
decisioni informate sulla mia vita
quando non so per certo se ho
o meno questa dannata malattia,
- ne' quanto grave si rivelera'?
- Beh, mi perdoni se glielo dico,
ma non sembra molto diverso da cio'
che tutti affrontiamo ogni giorno,
dalla condizione abituale
di ogni persona vivente.
Beh, io... io...
ho chiesto al medico quale
fosse la proiezione peggiore,
capisce, quanto velocemente possa
effettivamente progredire il Parkinson.
E lui, sa, per un po' e' stato reticente,
ma alla fine ha confermato cio'...
cio' che io gia' sapevo...
Che nei casi piu' estremi,
il paziente puo' ritrovarsi
completamente paralizzato
in uno stato di demenza avanzato,
nel giro di quattro o cinque anni.
Il medico le ha detto quale
percentuale di quei pazienti
combattono la forma
accelerata della malattia?
Beh, si tratta di un numero
piuttosto esiguo, ma...
Meno dello 0,5 percento.
Ho avuto la conferma facendo qualche
ricerca dalla prima volta che e' venuto qui.
Pertanto, cerchiamo di
essere chiari sui fatti:
stiamo parlando di meno dello 0,5 percento
di persone che hanno una malattia,
che secondo quanto le e' stato
detto, lei probabilmente non ha.
Probabilmente.
Mi ha appena detto quanto sia difficile
prendere decisioni nella
sua vita a fronte di
cio' che considera la vera
incertezza circa la sua salute.
Posso chiederle una cosa:
cosa farebbe se le venisse detto
con assoluta certezza che e' malato?
Se le rimanessero solo pochi anni di
vita, come sceglierebbe di viverli?
Se sapessi che e' vero?
Beh...
forse chiuderei lo studio e
andrei in giro per il mondo.
Forse mi trasferirei piu' vicino ai
miei figli. Io... io davvero non saprei.
E se qualcuno le dicesse l'opposto,
le dicesse con assoluta
certezza che lei... non e' malato?
Chiuderebbe comunque lo studio, partirebbe,
si trasferirebbe piu' vicino ai suoi figli?
Oppure continuerebbe la vita di adesso...
continuerebbe a vedere i suoi pazienti,
a frequentare la sua ragazza?
Io... dove... dove sta
cercando di arrivare?
Credo che questo continuo stato di attesa
le consenta di vivere
in una sorta di stasi.
E' come un purgatorio.
Io... io direi che e'
piu' simile all'inferno.
Ok, e' un inferno.
Voglio che lei si renda conto che
per uscire da questo... inferno,
potrebbe dover prendere
decisioni sulla sua vita...
cosa cambiare, cosa non cambiare...
a prescindere da questa prognosi.
Se agire oppure no,
senza sapere se e' malato.
Agire? Ma cosa... cosa... a
quale tipo di azione si riferisce?
No, io... io.. glielo chiedo sinceramente.
So che lei in un certo senso
mi vede come una specie di...
personificazione di
Amleto, incapace di agire,
o riluttante a farlo.
E non sono ancora veramente
sicuro a cosa lei si riferisca,
perche' le prove che lei
cita continuano a mutare.
Non e' che me ne sia stato con
le mani in mano a non fare nulla.
Sto vedendo dei dottori.
Ho riportato a casa Max.
Questo e' vero.
Voglio dire, c'e' qualcosa in
particolare che vorrebbe io facessi?
Lei parla di agire, ma io...
Non sono sicuro di cosa lei voglia da me,
cosa... cosa esattamente
e' cosi' impellente.
Ho forse detto che c'era
qualcosa di impellente?
No, pero' mi ha chiamato a casa.
Mi ha lasciato un messaggio
all'inizio della settimana.
Si', e' cosi'.
E' solo che non era chiaro
cosa mi diceva nel messaggio.
Mi sta chiedendo perche' ho chiamato?
Si', e' cosi'.
Mi voleva forse incoraggiare ad
agire verso qualcosa in particolare
oppure c'erano altri motivi?
Credo di aver spiegato il motivo della
chiamata nel messaggio in segreteria.
Ritenevo avessimo lasciato
molte cose in sospeso e...
la scorsa settimana abbiamo
interrotto in modo brusco.
Me lo ricordo.
L'ho chiamata per offrirle un'altra
seduta, se pensava di averne bisogno.
Bisogno... bisogno per cosa?
Per parlare di cosa?
- Lei cosa crede?
- Non faccia cosi'.
La prego non faccia questo gioco.
E' stata lei a chiamare
me, non il contrario.
Lei ha detto di nutrire
persistenti preoccupazioni...
alle 7:30 del mattino.
Voglio solo capire
cosa ci fosse per lei di cosi'... pressante.
Ho pensato avremmo dovuto riparlare
di cio' che lei mi ha
detto a proposito di Sunil,
della sua reazione nei
confronti del paziente.
- E' per questo che mi ha chiamato?
- In parte.
Sta scuotendo la testa.
Perche' la scorsa settimana non voleva
avere nulla a che fare con Sunil.
Mi ha fatto a malapena dire due parole.
Credo lei sappia perche' ero reticente.
- Non vuole essere il mio supervisore.
- E' cosi', ma vorrei che discutessimo
di come pensa di reagire nei confronti di
Sunil... o di non reagire, se e' per questo,
se si trova in una sorta di stasi,
come con la sua prognosi medica...
una modalita' di attesa.
Vorrei capire cosa cerca di ottenere
raccontandomi le sue preoccupazioni
o insistendo sul mio coinvolgimento.
Stava forse cercando di allarmarmi?
Stavo chiedendo la sua opinione.
Ho pensato, vista la posta in gioco,
che magari fosse disposta a parlarne.
Ne sto parlando.
Beh, lo apprezzo.
Alcuni dettagli di cui ha
parlato mi sono rimasti impressi,
al di la' della reazione capricciosa
di Sunil nei confronti della nuora.
- Ci sono bambini piccoli in casa.
- Beh, non c'e'... non c'e' pericolo per...
Voglio dire, io...
Non credo abbia sentito
cosa le avevo detto.
E' per questo che ne riparlo adesso... per
essere chiari su cio' che mi sta dicendo.
Se c'e' un rischio reale
che deve essere affrontato
e in caso affermativo, capire
perche' lei non lo sta affrontando.
Non credo che i bambini corrano dei rischi.
Ne e' certo?
E Julia?
La scorsa settimana mi e'
sembrato molto spaventato,
ed ora non saprei dire se lo e' altrettanto.
Beh, lunedi' abbiamo avuto
una seduta molto intensa,
e devo ammettere che all'inizio la
situazione sembrava piuttosto negativa.
Per quale motivo?
Julia e' venuta per dirmi che sarebbe
stato l'ultimo appuntamento di Sunil.
Mi ha detto che
non erano piu' disposti a
continuare a pagare per...
Le ha dato una spiegazione?
C'era stato un equivoco a casa.
Sunil si e' fatto strada con forza e
lei e' caduta addosso alla libreria.
Aveva il braccio fasciato.
Lui l'ha spinta contro la libreria?
Beh, lui dice di essere
passato con forza. Io...
onestamente, io... credo sia
stato... credo sia stato un incidente.
Ok.
Tuttavia, capisce, e' bastato quello
a lei ed Arun per decidere che...
la terapia non stava funzionando.
Il fatto che Julia si sia presentata
nel suo studio con una ferita...
Ha forse colto l'occasione per
mettersi a tavolino con entrambi e
discutere del suo potenziale
violento che la preoccupava tanto?
Sunil e' entrato nella stanza e gli ho
detto che credevo sarebbe stato un errore
se avessimo interrotto la sua terapia,
Sentivo che smettere in
questo momento sarebbe stato...
sbagliato. Io...
Ci e' voluto un po', ma l'ho convinto
e cosi' tornera' la prossima settimana.
Potra' pagare con i suoi mezzi?
No, non puo' farlo, cosi' mi sono offerto...
mi sono offerto di
vederlo in forma gratuita.
Davvero?
Lo sa, devo proprio dirglielo:
per me e' proprio curioso sentirla cosi'...
improvvisamente coinvolta
in... in... in questo caso.
Non e' forse cosciente del fatto
che adesso stiamo rappresentando
la fantasia
che le ho rivelato la scorsa settimana,
quella che ha cercato
tanto di farmi rivelare?
Qual e' questa fantasia?
Quella in cui
discutiamo insieme dei nostri pazienti,
dandoci consigli l'un l'altro
sui nostri casi difficili.
Non se la ricorda?
Me la ricordo.
Ha descritto noi due durante una cena,
un pasto. Un bicchiere di
vino rosso, mentre discutiamo.
Non credo di aver detto "vino rosso".
Forse no ma...
Ha certamente capito che
quello che sta succedendo
potrebbe far parte di quella fantasia.
L'ho capito.
Ci ha pensato martedi' mattina, quando
ha preso la cornetta per chiamarmi?
Mi sentivo...
Avevo paura di aver mancato ai
miei doveri, la settimana scorsa.
Io...
Temevo che la situazione avrebbe
meritato maggiore attenzione.
Alle 7:30 del mattino.
Prego?
Non crede che fosse...
Voglio dire, non crede
che fosse troppo presto?
Era gia' in ufficio?
Perche' me lo chiede?
Perche' so che non c'era.
Il numero sul mio telefono
non era quello del suo ufficio.
E' vero. Forse non ero ancora qui.
Allora era a casa.
Stava forse facendo colazione?
Sperava che avremmo parlato a pranzo
dei sogni dei miei pazienti,
e di cosa dovrei o...
non dovrei fare al riguardo?
E' per questo motivo che ha chiamato?
O forse... forse c'e' dell'altro.
Senta, io...
credo, sa... solo...
voglio solo che siamo onesti
riguardo quello che sta succedendo qui.
Mi dica cosa pensa che stia succedendo.
Io...
Mi scusi.
Pensavo di aver tolto la suoneria.
Mi scusi.
Diceva di voler essere onesto
riguardo cio' che sta succedendo qui.
No, no, va...
Va bene.
Non importa.
Invece forse e' importante.
C'e' qualcos'altro che vuole
dire riguardo a questo?
Lei ha capito dalla mia
chiamata, quella mattina
Potremmo... potremmo non...
Posso capire come, dato il tipo di
scenario che si era figurato, lei potesse...
Accidenti, per favore,
lasciamo perdere e basta, ok?
E' molto irritato con me.
Probabilmente avrei dovuto
prestare piu' attenzione
all'orario della mia chiamata.
Le ho appena chiesto se possiamo fermarci.
Capisco che non voglia
discutere piu' di questo.
Va bene, non dobbiamo farlo per forza.
Ma vorrei che tornassimo al
motivo per cui l'ho chiamata.
Francamente mi ha messo in
una situazione difficile.
Ha tirato fuori Sunil negli
ultimi minuti della nostra seduta
e per me era difficile dire
se c'era un fondato pericolo
o se stava solo cercando di coinvolgermi.
Mi domando se non stia cercando di
scaricare le sue preoccupazioni su di me,
far si' che in qualche
modo sia io ad occuparmene,
cosi' da non doverlo fare lei.
Mi pare di capire che non e' d'accordo.
Mi vuol dire a cosa pensa?
Penso che non avrei mai dovuto
parlarle di Sunil, in primo luogo.
Avrei dovuto immaginare
come l'avrebbe interpretata.
- Come l'ho interpretata?
- L'ha appena detto.
Pensa che lui sia una
minaccia per la societa',
e che io sia una specie
di pazzo paralizzato.
Non e' che non abbia pensato seriamente
a cosa fare, ma penso che sia facile,
dalla sua posizione,
saltare alle conclusioni,
travisare l'evidenza. Lei non
riesce a vederne i dettagli.
Vuole aiutarmi con quei dettagli?
Vorrei sapere di piu' sulla
seduta di questa settimana
perche' ha deciso di vedere Sunil gratis,
quali sono state le sue considerazioni.
Sono anche curiosa riguardo la sua evidente
identificazione con Sunil,
quanto possa essere forte.
Cosa significa?
Quanto si rispecchia in lui.
Senta, lo so cosa vuol
dire "identificazione",
vorrei sapere di cosa sta parlando.
Lei ha parlato tante volte della
sua esperienza di immigrato,
la profondita' della sua alienazione.
Qualcosa che ha vissuto anche lei.
Avete entrambi circa la stessa eta',
conducete delle vite
in qualche modo isolate.
Ha qualche reazione alle mie parole?
Oh, le apprezzo immensamente.
Ma mi dica quando ha finito, ok?
Ho finito.
Ok, quindi ora tocca a me?
Si', ho moltissima comprensione per Sunil.
E sento di aver ottenuto
una visione privilegiata
delle sue battaglie,
ma non vuol dire che abbia perso
in qualche modo la prospettiva.
La verita' e' che ho un istinto su di lui.
E' che... non so spiegarlo.
E' una sensazione che ho dentro
quando sto seduto di fronte a lui.
Lo so... so che non e' un uomo violento.
E devo ammettere che...
ho un po' di difficolta' a
seguire il suo ragionamento.
So che secondo lei io sto
evitando una decisione,
in cui sono fortemente coinvolto,
che sono in negazione...
In qualunque modo voglia metterla.
Ma capisce, io la vedo come
una decisione coraggiosa.
Mi sono offerto di vedere
quest'uomo gratuitamente
per tenerlo in terapia...
una terapia di cui ha
disperatamente bisogno...
Che, tra l'altro, sta funzionando.
Eppure lei...
sembra criticarmi per questo.
Perche' e' convinto che stia funzionando?
Perche', ascolti, la terapia gli
permette di sfogare la sua rabbia.
Sono riuscito a fargli esprimere, a
rivelare queste fantasie violente
invece di lasciarle marcire dentro di lui.
Il fatto che ne stiamo
discutendo apertamente significa
che le sta tenendo sotto controllo.
Sono soltanto fantasie.
Voglio dire, c'e' proprio
bisogno che glielo spieghi?
Lei se ne sta seduta li' come se cercassi
di venderle un vecchio tappeto o altro.
Sto semplicemente ascoltando
quello che lei dice.
No, se ne sta li' compiaciuta, a giudicarmi,
con aria di sufficienza ed e' distante,
come una Freud in gonnella che se la tira,
convinta che io sia una
specie di handicappato.
Credo che dovremmo discutere
il motivo di questa sua rabbia.
Scaturisce dal fatto che lei
non ascolta quello che dico.
Non si fida della mia capacita' di giudicare
se un mio paziente e' pericoloso.
Senta, se Sunil non tornasse,
se concludesse la terapia e
lo sapessi in mezzo alla gente,
allora direi che certo, esiste un problema.
Direi "Si preoccupi pure".
Ma tornera'. E ne sta parlando.
Si fida di me.
Qualcuno che fara' realmente
del male ad un'altra persona
non ti porge una mazza da cricket e dice,
"toglimela di mano".
Un uomo che fara' realmente del
male a qualcuno non dice nulla.
Semplicemente va a farlo, cazzo.
Sunil le ha porto una mazza da cricket?
Me l'ha data per tenerla in custodia.
Suo figlio sarebbe partito e lui...
e lui sentiva che dovessi tenerla io.
Perche' vorrebbe che la tenesse lei?
Perche' lui... era...
Non la voleva in giro per casa.
E l'ha preso come un segnale positivo?
Questa cosa non ha senso, non trova?
Ho detto di aver fatto un errore
a parlare di Sunil in primo luogo.
Ha detto di non voler
essere il mio supervisore.
Che preferirebbe non
assecondare la mia fantasia.
Non sono certo di averla ancora ma...
Quindi perche' non rispettiamo
entrambi questa cosa?
Diversi minuto fa lei era piuttosto felice
che io mi fossi messa a parlare
con lei di questo argomento.
La prego, possiamo tornare a parlare
di qualcosa di piu' piacevole...
magari del Parkinson,
di Max e Steve, del
surriscaldamento globale?
Della mia gravidanza?
In che modo l'averla notata poco fa
potrebbe condizionare
la nostra discussione?
E' il suo modo per dirmi che e' incinta?
Pochi minuti fa mi e'
sembrato che lo avesse notato.
Quindi e' incinta.
Si'.
Beh, prevede anche di
dirmi dove ha fatto la lista,
cosi' posso mandarle un
regalo per la festa del ***?
Questo non era nei miei programmi.
Mi sbaglio? Non lo aveva notato?
Quando partorira'?
A marzo.
- La turba saperlo?
- No.
Devo ammetterlo, lei
sembra turbato, come se...
Come se cosa?
Come se fosse una specie
di tradimento, come se...
Cazzo, e' ridicolo.
- Cosa e' ridicolo?
- Ed e' crudele.
E' narcisistico.
Le mi ha volutamente incoraggiato
a parlare di queste...
stupide fantasie.
Mi chiedo se proprio tutti
gli psicoterapeuti godano
per le relazioni che i pazienti
hanno immaginato con loro.
Lei si comporta cosi'?
Mentre sto seduto qui rendendomi ridicolo,
dilungandomi su queste stupide storie
di noi due che beviamo qualcosa insieme
e andiamo a cena e
discutiamo del nostro lavoro,
e su quanto lei sia sola
e di come potrebbe capire
la mia cazzo di vita patetica.
E se ne sta semplicemente seduta
li' e annuisce placidamente.
E mi incoraggia
a indulgere in queste illusioni.
E per tutto il tempo lei...
ha nascosto questa informazione...
Il fatto che ha una relazione felice,
con una famiglia in espansione.
E' questo cio' che immagina?
Basta.
La smetta e basta, va bene?
Chi se ne frega di cosa
immagino o non immagino?
E' un mucchio di stronzate comunque.
Sa, e' tutto progettato
in modo da dare potere ed emozioni
al dottore che se ne sta come una sfinge
a spese del paziente umiliato.
Non ho mai voluto umiliarla.
Oh beh, e' confortante sentirglielo
dire. L'umiliazione involontaria
e' molto piu' facile da
mandare giu', non crede?
E' davvero molto arrabbiato con me.
Non la conosco nemmeno. Come
potrei essere arrabbiato con lei?
- Paul.
- Cosa?
Vuole incoraggiarmi a
parlare di quanto sia furioso
con qualche spettro che
mi sono creato da solo?
Quanto si puo' diventare
assurdi e egocentrici?
Voglio andare via.
C'e' qualcosa che vorrei
dirle prima che se ne vada.
Sono preoccupata per lei.
Non credo che capisca
la gravita' della situazione
in cui si trova con Sunil.
Non ne capisco la gravita'?
Non credo che capisca il rischio
che c'e' in quello che
mi sta dicendo di fare,
cosa vorrebbe dire essere in torto,
compromettere la riservatezza
di un paziente come Sunil.
Capisce quanto ci e' voluto per
guadagnare prima di tutto la sua fiducia?
Il tempo, l'impegno, il...
Sarebbe come tradirlo.
Paul, le ha consegnato un'arma.
Un'arma?
Deve fare un passo indietro
e osservare piu' chiaramente la situazione.
Ha delle possibilita'.
Non deve correre a informare le autorita'.
Puo' prima parlarne con la sua famiglia,
dire loro dei suo impulsi violenti.
Abbiamo appena parlato
dei diversi modi in cui
si identifica con Sunil.
Credo di cominciare a intravedere
un altro punto di contatto tra voi.
Di che sta parlando?
Sunil e' un uomo solo, sulla cinquantina,
attratto da una donna piu' giovane
che per lui non e' disponibile.
Straordinario. E' davvero straordinario.
Voglio dire, non e'... non e' imbarazzata
dal riferire tutto a se stessa?
E' davvero cosi' irresistibile?
E' ovvio che Sunil abbia mostrato una
terribile rabbia nei confronti di Julia.
Il modo in cui mi ha appena guardato...
Sta insinuando che non
sia capace di distinguere
la mia rabbia da quella di Sunil?
E' una situazione radicalmente diversa.
Lo e', e lei e' un uomo
radicalmente diverso.
Riesco a sentire quanto
sia arrabbiato con me.
E' viscerale.
E nonostante cio' non sono
preoccupata del fatto che lei possa
saltare questo tavolino
e venire a strangolarmi.
Non sono cosi' sicura che il suo paziente
abbia il suo stesso controllo emotivo.
Non conosce nemmeno Sunil.
E' vero. Non lo conosco.
E lei quanto bene lo conosce?
Quanto direbbe di riuscire
a vederlo chiaramente?
Mi ha parlato cosi' tante volte
di come si sente
insoddisfatto nel suo lavoro.
Ha chiamato la psicoterapia un
mucchio di stronzate questo pomeriggio,
e nonostante cio' non ha fatto nulla
per rimediare a questa insoddisfazione.
Sta segretamente sperando
che la situazione con
Sunil possa esplodere,
in modo tale da salvarla dal
dover prendere la decisione
di cambiare la sua vita da solo?
Perche' se dovesse esplodere,
lei avra' distrutto la sua carriera...
E sapra' sempre che avrebbe
potuto fare qualcosa
per proteggere una donna e i suoi figli.
Pronto.
Pronto?
Salve, parla Julia?
Si'.
Salve, Julia. Sono Paul Weston.
Ha un minuto?
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