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Quando eravamo in India,
al nuovo aeroporto di Calcutta,
il Netaji Subhash Chandra Bose International ...
[Dammi il tuo Sangue!]
e non sò dove sia la statua di Netaji adesso,
ma di solito passavi la dogana,
c'era una statua di Netaji.
L'hanno spostata da un'altra parte probabilmente.
comunque, lui è questo famoso combattente per la libertà del Bengala
e c'è una targa sotto di lui
che, diceva Gurudev, fosse citata qualche volta da Guru Mahārāj, e dice,
"Dammi il tuo sangue
e io ti darò la libertà!"
Questo era il motto,
"Dammi il tuo sangue e io ti darò la libertà!"
Allora Guru Mahārāj dirà,
"Questi sono i requisiti per le cose di questo mondo
quindi per la cosa suprema,
per una posizione nella realtà suprema, nella coscienza di Krishna,
sarà richiesto di meno? O di più?"
Così lui introdusse il concetto di dissipazione del sè
come quando fai la polpa di sandalo,
hai una pietra molare e un bastoncino di sandalo,
versi l'acqua di rose sulla pietra,
prendi il bastoncino di sandalo
e cominci a strofinarlo sulla pietra,
e che succede?
Gradualmente, il bastoncino di sandalo si consuma.
Quel bastoncino finisce ma si ottiene la polpa,
questa fragrante sostanza divina si genera
come conseguenza della dissipazione del sè.
questo è ciò che intende essere la coscienza di Krishna,
che noi ci impegniamo, con tutte le nostre energie e capacità di servire,
ad andare contro la corrente dello sfruttamento,
nella corrente della dedizione.
E attraverso la dissipazione del sè saremo gradualmente convertiti
ad una posizione divina.
Allora la forma generata dal karma svanisce,
muktir hitvānyathā rūpaṁ sva-rūpeṇa vyavasthitiḥ (SB: 2.10.6),
e il dorato sè servente comincia ad esprimersi e a manifestarsi.
Hare Kṛṣṇa.