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Sto provando ad imparare l'Esperanto, perché è una cosa interessante, è una lingua universale, una lingua artificiale.
È un po' come Brasilia o Milton Keynes, città pianificate; invece di crescere come avrebbero fatto naturalmente, sono state progettate.
La più famosa [delle lingue artificiali] è l'Esperanto. Anche se ovviamente ci sono anche quelle finte, che hanno avuto un certo successo.
La più riuscita al momento è la lingua Klingon, che ha anche un corso di laurea come saprai, e credo ci stiano facendo un musical a Las Vegas, tutto in Klingon.
I linguisti ne sono molto attratti. Ha tutta la gamma delle strutture: strutture verbali, preposizionali e pronominali, di cui le lingue hanno bisogno.
sostantivi e tutte quelle cose straordinarie che le lingue usano per esprimere idee, dato che alcune di esse sono piuttosto complesse.
La più recente è quella usata in Avatar, dalle persone di quel pianeta.
Se solo Anthony Burgess fosse ancora vivo, perché lui stesso ideò una lingua per un filme chiamato "Quest for fire".
Te lo ricordi? Ha tipo ideato una lingua degli uomini delle caverne, è fantastico.
C'è molto da riflettere sul linguaggio, c'è il linguaggio nell'arte, nella poesia, nella persuasione
nella pubblicità e nella retorica, questo è il modo in cui le lingue si sviluppano e purtroppo si estinguono, come forse saprai, più o meno lo stesso tipo di estinzione delle specie,
e la bio-diversità del mondo linguistico è sotto un terribile scacco.
Stavo parlando con un linguista in Australia ed un membro di una comunità di aborigeni sulla scomparsa delle loro lingue.
Voglio dire c'è un numero enorme di lingue discrete ed individuali in Australia.
Con tanto di misteri, ad esempio in Nuova Guinea ci sono migliaia di lingue, e può succedere che in una valle su una sponda ne parlino una e sull'altra un'altra, e queste due lingue non hanno nulla in comune.
Non hanno un antenato comune. I filologi l'hanno studiato scoprendo che sono completamente separate.
Il linguaggio ci dice moltissimo sulla stessa mente umana.
Ad esempio la teoria dei colori è significativa; una delle domande più importanti che i linguisti hanno affrontato durante gli ultimi secoli è se crescere con una sola lingua,
che sia la tua lingua madre, se questo altera il modo in cui pensi, se influisce sul tuo modo di vedere e di comprendere il mondo.
È chiamata l'ipotesi di Sapir-Whorf, altamente ridicolizzata negli ultimi 30 anni, quasi fosse una truffa.
Ma un grande linguista a modo suo, anche se sarebbe stato definito come un amatore dall'ambiente accademico, affermò che gli indiani Hopi non hanno il senso del tempo
il senso della distanza o delle differenze, e questo cambia drasticamente il loro modo in cui vedono il mondo, a causa della loro lingua.
Così divenne un'idea popolare, una specie di idea Orwelliana, se togli la libertà dalla lingua allora togli i concetti dalla lingua.
Molti linguisti non credono, non essendoci prove che lo suggeriscono, che se sei un tedesco sei capace di esprimere idee filosofiche astratte meglio di un finlandese tanto per dire.
Tutte le opere di Wittgenstein o Voltaire possono essere tradotte in qualsiasi lingua itelligibile, ovviamente ci sono delle lingue primitive
incapaci d'esprimere le stesse cose non avendo le stesse meccaniche.
È sicuramente vero che l'inglese ha un gran vocabolario, più grande delle altre lingue.
Solo perché siamo più sofisticati e complessi dei norreni o dei siciliani o dei…
Non credo proprio ad essere sincero, credo che la cultura in cui viviamo, la velocità con la quale esigiamo la comunicazione sia un prodotto della tecnologia.
Questo è un altro punto interessante, l'impatto della tecnologia sulle lingue, se ci rende più stupidi o se le abbreviazioni ec. stiano rendendo scadente e povera la lingua.
Personalmente non credo, anzi esorto a leggere le più grandi lettere scritte in inglese da Byron.
E parzialmente attraverso l'economica, pur non essendo il più parsimonioso degli uomini, ma le lettere erano costose da spedire,
specialmente perché era speso in Italia o in Grecia e inviarle in Inghilterra costava una fortuna. Si inviavano contando le pagine.
Quindi abbreviava esattamente come noi, e per la stessa ragione.
C'era poca banda, e con banda intendo il numero di pagine da poter inviare.
Perciò le riempiva più che poteva.
E "your" diventava "yr" e così via.
Allora, era Byron analfabeta? Non credo proprio, difficile trovare qualcuno più colto anzi.
Possiamo cambiare discorsi allo stesso modo in cui cambiamo i vestiti. Non puoi giudicare qualcuno da come parla coi suoi amici.
Le persone sensibili usano diversi registri per persone e circostanze diverse.
Impreco di fronte ai miei amici ma non lo farei di fronte a mia zia. La farebbe imbestialire. Sarebbe maleducato.
E similmente, chi si lamenta del politicamente corretto,
Non credo che userebbero le stesse parole incorrette di fronte alle minorità offese da esse, si tratta solo di buone maniere.
E questo è quanto per quanto riguarda il politicamente corretto o l'imprecare.
Si tratta solo di buone maniere, considerare il tuo interlocutore, pensare ai suoi sentimenti. Questo significa essere una persona decente.