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Anoressia è rifiuto compulsivo del cibo
Viene dal greco ἀνα (privativo) e ὄρεξις : desiderio, voglia; quindi: mancanza di appetito
In realtà: la persona anoressica spesso prova appetito per il cibo, benché si trattenga
Per cui c'è chi la definisce come ana-fagia : tendenza a non mangiare, nel senso di mangiare
il meno possibile
Occorre distinguere tra:
Anoressia come sintomo generico accessorio, che può presentarsi temporaneamente in varie
situazioni di sofferenza o di malattia (disappetenza) Anoressia psicologica, che si presenta come
stile di vita fortemente radicato nella personalità, che informa di sé tutta la vita di chi ne
soffre
Viene talvolta chiamata impropriamente anoressia nervosa, benché non vi sia alcuna evidenza
di cause neurologiche
L'anoressia psicologica è un comportamento alimentare disturbato che si manifesta con:
Alimentazione alterata: la persona rifiuta drasticamente il cibo, per cui si alimenta
al di sotto del fabbisogno per la sopravvivenza fisiologica
Magrezza esasperata : il peso corporeo è al di sotto del peso minimo ritenuto fisiologicamente
normale, per età e altezza Preoccupazione di ingrassare : la persona
si sente sempre troppo grossa, anche quando appare (agli altri) in condizioni di magrezza
estrema Insoddisfazione per il proprio aspetto fisico:
il corpo viene percepito a priori come intrinsecamente inadeguato, troppo gonfio o troppo presente
(morfo-fobia)
L'anoressia psicologica è spesso accompagnata da ansia, depressione e altri disagi, oltre
che da conseguenze di natura fisica (metaboliche e ormonali), derivanti dalla scarsa alimentazione
Produce spesso sofferenza anche per i parenti e per le persone vicine a chi vive questa
condizione
La persona anoressica si sente incompresa dall'ambiente che la circonda e tende a solidarizzare
solo con quanti vivono la stessa esperienza
L'anoressia si manifesta in primo luogo tra adolescenti, soprattutto donne (nell'ordine
del 90% dei casi) in aree urbane di un certo benessere
Il comportamento anoressico si è diffuso soprattutto in quest'ultimo secolo, coinvolgendo
meno dell'1% della popolazione
Prima non veniva rilevato o era catalogato come comportamento ascetico
Alcune interpretazioni collegano l'anoressia psicologica al rifiuto soggettivo della sessualità
Altre descrizioni la fanno discendere da dinamiche relazionali all'interno della famiglia o da
pressioni culturali che propongono la magrezza come un ideale assoluto
Sono state sviluppate diverse strategie psicologiche per portare aiuto alle persone anoressiche,
riuscendo in molti casi a raggiungere, con un impegno adeguato, dei buoni risultati,
specie (ma non solo) con interventi estesi, spesso strutturati come lavoro di gruppo