Tip:
Highlight text to annotate it
X
Cronache di un inverno europeo, episodio 1. Atene, dicembre 2011.
La prima impressione di Atene,
30 km di strada in autobus, dall'aeroporto al centro.
Guardando attraverso il finestrino del bus,
c'è un solo indizio che ci racconta che qualcosa non è del tutto normale qui:
non c'è una sola area commerciale né una sola via dello shopping
che non abbia alcuni o molti negozi chiusi.
Lungo il percorso, vetrine vuote si susseguono senza fine,
ognuna con un grande adesivo con scritto "in affitto" o "in vendita".
È l'unico segno tangibile di una crisi che altrimenti rimane sospesa nell'aria
agli occhi di chi è appena arrivato, senza alcuna idea di cosa fosse la Grecia,
prima.
Qualche giorno dopo, vicino a Ermou, la principale via dello shopping di Atene.
Ho bisogno di molto tempo per spiegarti,
ma io sono qui da quarant'anni
e non ricordo di aver mai visto una situazione del genere.
Guarda.
Questa è la più grande via commerciale del centro.
Vedi:
uno, due,
tre, quattro
che hanno chiuso.
Lambros ha un piccolo negozio di abbigliamento da donna.
Ha iniziato a parlarmi mentre passavo.
I nostri pagamenti sono parecchio in ritardo.
Capisci? Parecchio in ritardo.
Tutto è saltato per aria qui.
E non vedo alcuna soluzione per il futuro.
Che succederà in futuro?
Oggi
è il giorno di San Nicolas.
L'anno scorso, molte persone sono venute qui per comprare qualcosa.
Ma ora, niente.
Niente.
Come va per te? Avete problemi?
Potresti chiudere?
No, no! Io sono un combattente,
sono un combattente, combatto.
Mi piace battermi fino alla fine.
No, non chiuderò il mio negozio.
Ma sto combattendo per questo.
Ho l'impressione di essere il capitano di una nave.
È a gestione familiare qui,
questa signora è mia moglie. Non questa, l'altra: lei è mia moglie.
Vieni.
L'anno scorso, qui
incassavamo ogni giorno un migliaio di euro.
Ora no:
500, 400, 300, 600 euro al giorno...
Ti ho detto prima:
sono un combattente.
Forse perderò, non lo so...
non lo so.
Fine novembre 2009
Il mondo della finanza è agitato dalle scosse che arrivano da Dubai che è sull'orlo della bancarotta.
È la prima volta dall'inizio della crisi finanziaria
che il rischio di fallimento di uno stato diventa concreto.
In Grecia, George Papandreou, alla guida del partito socialista greco,
è primo ministro da due mesi.
Dopo la sua elezione, il suo governo si rende conto che le finanze dello stato
sono in condizioni peggiori di quanto il precedente governo aveva dichiarato.
Lo annuncia ufficialmente il 30 novembre 2009.
Una settimana più tardi, l'agenzia Fitch Ratings
declassa il rating del debito dello stato greco di un livello, da A- a BBB+.
Ne avevamo sentito parlare
un paio d'anni fa,
ma non potevamo immaginare
che avremmo vissuto ciò che sta accadendo adesso.
C'è una grande differenza.
Non potevamo capire che cosa ci stava aspettando.
Fino a due anni fa
per una persona di classe media, qui in Grecia,
le cose andavano bene. Fino al 2009.
Yannis ha 33 anni. Lavora in una casa editrice
e non è stato pagato negli ultimi tre mesi.
Il suo collega, che lavora nello stesso ufficio, ha 50 anni e lo stesso problema.
In realtà, non possiamo immaginare cosa accadrà domani.
Sappiamo che andrà peggio.
Ma in che modo?
Ci minacciano, dicendo che dobbiamo rimborsare ciò che dobbiamo all'Europa.
Quindi prendono tutto dai poveri, da chiunque.
Perché vediamo che non possono arrivare...
...ai ricchi. Non possono arrivarci.
Sono intoccabili, non possono fare loro nulla.
Le misure di austerità
Dal 2010, le nuove leggi approvate in Grecia,
in Irlanda, in Portogallo, in Spagna, in Italia e nel Regno Unito,
hanno avuto un forte impatto diretto sulla qualità della vita delle persone.
Queste leggi sono state votate da partiti politici diversi,
conservatori, liberali e socialdemocratici,
e hanno dato il via alle cosiddette politiche di rigore o austerità.
Queste politiche hanno portato a un aumento delle tasse
e a una riduzione dei servizi gestiti dallo stato.
Aumento dell'IVA, delle tasse sul carburante o sul combustibile da riscaldamento,
delle imposte sul reddito, dei contributi, delle tasse sulla casa,
solo per elencarne alcuni.
Riduzione delle pensioni e tagli alle indennità per i disoccupati e le persone disabili,
riduzione dei servizi pubblici in materia di salute,
educazione e trasporto, e prezzi più alti per utilizzarli.
Sommando le leggi votate nei paesi citati,
sono un centinaio le misure di questo tipo
adottate in Europa negli ultimi due anni.
Quest'anno non ci pagano con regolarità.
Avevamo un certo stipendio,
prima di tutto, hanno ridotto questo salario... di molto,
10 mesi fa.
E adesso siamo senza stipendio da tre mesi.
Da tre mesi stiamo lavorando gratis.
Il nostro capo aveva tre aziende, tre anni fa,
con 37 dipendenti.
Ora siamo tre
e una sola azienda.
È una follia.
Non compro più nulla,
davvero. Niente di niente.
Tengo i soldi solo per gli alimenti
e per le tasse principali.
Tutte le altre tasse...
...le lascio da parte.
Ogni tre o quattro mesi
sento parlare di cari amici che stanno perdendo il lavoro.
Persone che erano
specializzate nel loro campo, molto ben retribuite,
che ora sono disoccupate. È molto difficile.
Alcuni di loro hanno famiglia ora, hanno bambini
e non sanno cosa fare.
Penso che alcuni stiano già pensando di tornare alle loro radici,
nei sobborghi o fuori da Atene, nei loro paesi.
E molti dei miei amici sono già andati all'estero.
Anche molti dei miei amici.
Stiamo parlando di molti tra loro:
Germania, Inghilterra, USA, Cipro,
Australia, Brasile, Belgio...
So che le persone vanno anche in Bulgaria
e in altri paesi simili.
E tu come stai, in questa situazione?
Non chiederlo.
Psicologicamente, siamo davvero giù,
sotto tutti i punti di vista, nella nostra vita.
C'è una differenza tra dire che i greci devono vivere con meno
e dire che i greci devono vivere senza niente.
C'è una differenza. Noi stiamo andando verso il niente.
Possiamo vederlo accelerare, è come una valanga.
E vediamo che la valanga ci porterà via.
Tutti noi.
È una questione di sopravvivenza,
non è questione di ricchezza
o di divertirsi.
Siamo in una sorta di guerra.
È una guerra diversa, senza proiettili
ma con vittime di un altro genere,
vittime che non arrivano alle prime pagine dei giornali.
Ma quando vedi gente che muore di fame,
e rovistare tra i bidoni della spazzatura per trovare da mangiare,
o qualcosa da rivendere,
non è una bella situazione,
non siamo abituati a vedere queste cose in Grecia.
Ieri, il giornale Ekathimerini raccontava la storia di una bambina
che è stata lasciata all'asilo nido con in tasca un biglietto di sua madre:
"Mi dispiace, non posso più darle da mangiare,
non tornerò a prenderla per riportarla a casa".
Febbraio 2010
Gli istituti di credito sono sempre più preoccupati per il debito greco.
Temendo di non essere rimborsati
chiedono tassi di interesse più alti,
e questo fa aumentare l'importo del debito e aggrava il problema.
Il governo deve agire prima che sia troppo tardi
e annuncia l'introduzione di misure di austerità.
Ciò comporta un aumento delle tasse e la riduzione della spesa pubblica
per equilibrare il bilancio.
Le prime misure, proposte il 9 febbraio 2010,
sono i tagli agli stipendi dei funzionari pubblici.
Molti noti economisti,
tra cui i premi Nobel Joseph Stiglitz e Paul Krugman, hanno criticato queste misure:
questa politica può essere adottata solo in caso di forte crescita
e sarebbe inefficiente e anche pericolosa in un contesto di crisi.
Ognuno ha una opinione ora.
Almeno per non sentirsi in colpa per non aver fatto nulla.
La maggior parte di noi non si interessava.
Io stesso non ero mai stato impegnato in politica.
Mai.
E forse questo è stato il nostro errore.
Prima di lasciare il lavoro,
il collega di Yannis ci chiede se può aggiungere qualcosa.
La mia situazione non è così brutta
come quella di altri
perché mia moglie ha un buon lavoro.
Tuttavia, anche se dico che non sono
in una cattiva situazione,
abbiamo dovuto vendere un'auto,
abbiamo ritirato i nostri figli dalla scuola privata che frequentavano,
non faremo nulla per Natale,
e, naturalmente, mi sento molto male
perché non posso contribuire alle spese familiari.
Da settembre a oggi
ho portato a casa 400 euro.
Non è niente, come vedete.
È meno di quanto si spenda al supermercato in un mese.
Io non posso fuggire dalla Grecia:
i miei figli vanno a scuola in Grecia,
mia moglie lavora qui.
È molto difficile andarsene per cominciare una nuova vita all'estero.
Mia moglie e io abbiamo circa cinquant'anni.
È difficile ora.
Yannis è più giovane quindi...
può partire.
No, non c'è nessun piano segreto.
L'unico piano B è trasferirsi in una casa più piccola, ma...
ma non mi piace nemmeno pensarci.
Dobbiamo cercare di mantenere un certo standard di vita,
anche solo per non impazzire,
per mantenere un certo equilibrio interiore.
È tutto.
È la mia triste storia.
Un ordinario piccolo supermercato in un tranquillo sobborgo medio borghese.
Volevo solo comprare cose molto semplici:
due litri di latte, mezzo chilo di yogurt,
sei uova, mezzo chilo di pane,
e due etti di feta.
Scegliendo i prodotti meno cari disponibili
ho speso 8,55 euro.
In Francia, avrei speso 6,50 € per le stesse cose,
in Germania solo 4,73 €.
In generale, sono sempre stato ottimista.
Cerco di rimanere ottimista, ma so che è un'illusione.
Mikhailis ha 30 anni ed è un ingegnere.
Per il momento, tutto va bene,
ma questo non vuol dire che la crisi non lo tocchi.
Mi sento davvero male quando vedo cose come persone
che dormono in strada.
E avete già visto questa roba?
Non è una macchina, non una moto, ma qualcosa a metà tra le due,
Le hanno in Asia, le avevano nell'Italia del sud e in Spagna alcuni anni fa.
Ora le vediamo di nuovo nelle strade.
Così, a volte, è come una macchina del tempo:
vedi cose che non succedevano da vent'anni.
Mi sento davvero male per questo.
E anche se cerchi di essere di buon umore,
quando vedi queste cose, non puoi rimanere di buon umore.
Se vedi i negozi chiusi,
non puoi rimanere sempre di buon umore. Certo, puoi provare a non pensarci.
Due settimane fa ero in Belgio.
Volevo vedere come andava laggiù, perché il mio capo mi dice:
"Mikhailis, lascia la Grecia, la Grecia è al collasso,"
"Sei su una barca che affonda".
Poi mi dice: "ho cinque case in Grecia,"
"Ho una buona pensione e ho soldi."
"Ma mando mio figlio in America perché credo non ci sia nessun futuro in Grecia".
"Tu dovresti fare lo stesso. Sono il tuo capo e ti voglio in azienda".
"Ma sono anche tuo amico, quindi... "
"pensaci."
Per fortuna, il mio stipendio non si sta abbassando.
Lavoro come ingegnere elettrico per un'azienda che si occupa di automazione industriale.
Ma conosco persone che hanno perso la metà del loro stipendio in un anno.
Il problema è che
molte persone, due anni fa,
hanno chiesto prestiti per comprare una casa o una macchina,
perché due anni fa, il governo ci ha detto:
"Comprate una macchina nuova e noi vi faremo uno sconto
se consegnerete la vecchia auto, uno sconto del 20%".
Così molte persone hanno comprato una nuova auto.
E queste persone hanno davvero grossi problemi,
perché se vendono l'auto,
recuperano solo un terzo del prezzo che hanno pagato.
Lo stesso vale per le case. Sono condannati, in un certo modo.
E il prezzo del carburante è raddoppiato in due anni.
Negli ultimi due anni.
Il prezzo delle sigarette è raddoppiato,
il prezzo degli alcolici è raddoppiato,
il biglietto della metropolitana è aumentato del 40%,
Tutto costa di più.
Il prezzo del gasolio da riscaldamento è raddoppiato,
il prezzo dell'energia elettrica è aumentato del 20%...
È molto difficile per alcune persone. Lo so.
L'effetto delle misure di austerità
Le conseguenze sono immediate:
l'aumento delle tasse e la diminuzione delle indennità sociali riducono il potere d'acquisto,
la riduzione dei servizi pubblici significa che i cittadini pagano di più per la salute,
l'educazione e i trasporti.
Il risultato è un notevole calo del tenore di vita per la maggior parte della popolazione.
Inoltre, il calo del potere d'acquisto porta a una diminuzione dei consumi
e a una crescita più bassa.
Negozi, uffici e fabbriche stanno chiudendo e generano così un aumento della disoccupazione.
Ma se queste misure hanno conseguenze così disastrose per le persone,
perché così tanti governi hanno scelto di portare avanti queste politiche
negli ultimi due anni?
Penso che tutti abbiano cambiato la propria vita,
piccoli cambiamenti, grandi cambiamenti...
Conosco anche persone che non escono più:
li chiami per uscire e trovano sempre una scusa,
come "Sono stanco", "Sono malato" o "Ho mal di denti",
allora smetto di chiamarli, perché so che sono stati licenziati
e non hanno soldi per uscire con te, così inventano una scusa.
Ed è un peccato, perché non perdono solo il denaro,
ma anche il contatto con le altre persone.
Il problema è che ci sono anche greci che non hanno i soldi per pagare l'affitto.
Un amico mi ha detto che la vicina che abita al piano sopra il suo
ha chiamato i tecnici per rimuovere i termosifoni nel suo appartamento
perché non ha più soldi per pagare il riscaldamento.
Dato che il riscaldamento è centralizzato,
era l'unico modo per non pagare il riscaldamento.
È triste.
Conosco persone che non hanno spostato la loro auto per sei mesi
perché non hanno più soldi per pagare per l'assicurazione.
La gente si dice...
"Forse sarò il prossimo. Allora..."
"cerchiamo di comportarci in modo migliore."
"perché forse in tre mesi sarò anch'io disoccupato."
Quindi la crisi, in qualche modo, ci ha riavvicinato.
Ricordo il grande terremoto dodici anni fa.
anche quello ci ha riavvicinato,
ma io preferirei non avere bisogno di terremoti o crisi
per riuscire a essere vicini.
È davvero come un terremoto. Davvero.
Sai, io ero lì a Manos, quando c'è stato il grande terremoto del 1999.
In un certo senso, la terra intera trema,
vedi edifici oscillare e non puoi andare da nessuna parte.
È come la crisi.
Vedi il tuo mondo che vacilla
e non sai cosa fare. Iniziare a correre, cioè andare in un altro paese?
O rimanere a casa dove ti senti più sicuro?
Quindi non sai cosa fare, ma
con un terremoto sai che finirà.
Non so quando finirà la crisi in Grecia.
Spero presto, perché è davvero molto triste
vedere i tuoi amici e anche te stesso senza speranza.
Ho incontrato persone anziane,
perché amo discutere con loro, e dicono:
"Ero qui al Pireo durante la 2ª Guerra mondiale"
"E c'erano i tedeschi, gli italiani, i bombardamenti, eccetera."
"Alla fine del tunnel c'era un bagliore, una speranza."
"Ora non vedo alcuna speranza." Questo è quello che mi dicono.
Come potrebbero migliorare le cose? Non lo so.
È cominciato gradualmente. Potevi rendertene conto, ma non volevi crederci
che le cose sarebbero andare male.
Anche solo un anno fa, non ci volevi credere.
La gente diceva: "Stiamo andando verso una crisi grave"
"dovremo ripagare tutto il debito"
"e questo manderà l'economia in recessione."
E la gente semplicemente non ci voleva credere.
Era come gridare al lupo:
"Al lupo, al lupo!", per molti anni
e il lupo non è mai arrivato.
E siamo ancora lì. Non ci vogliamo credere.
Anche adesso, pensiamo: "sì, sta per mettersi male"
"ma ce la faremo..."
Nelle strade di Atene
il suono dei carrelli del supermercato è diventato abituale
dopo la prima apparizione nell'estate 2011.
Per strada, soprattutto gli immigrati
ma anche molti pensionati
vanno da un cestino all'altro per raccogliere
carta, metalli o altri scarti.
"Parli inglese, amico?"
"Bangladesh".
"Con questo quanti soldi fai?
"Venti centesimi".
"Al pezzo?"
"No, al chilo".
"Un chilo, venti centesimi".
"Anche questo?"
"No, dieci centesimi al chilo."
"Dove lo porti?"
"A cinque chilometri da qui".
"Buona fortuna."
Venti centesimi per un chilogrammo di metallo.
Dieci centesimi al chilo per il resto.
E sette centesimi al chilo per la carta.
Un carrello caricato con 100 chili
deve essere spinto per cinque chilometri da due persone
e rende venti euro circa: dieci euro a persona.
I più poveri,
hanno visto sparire molti piccoli lavori in nero negli ultimi mesi
e devono inventarsi nuovi modi per sopravvivere.
Marzo 2010
Le banche chiedono tassi di interesse sempre più alti
per i prestiti al governo greco.
Un secondo piano di austerità, più rigido, viene adottato.
Le misure comprendono nuovi tagli ai salari dei funzionari pubblici
e un aumento dell'IVA e delle tasse sui carburanti.
Con queste modifiche, il governo riduce i salari
e aumenta il costo della vita,
con un effetto diretto sul potere d'acquisto dei consumatori.
Ciò produce una riduzione delle attività economiche e un rallentamento della crescita
e infine alla recessione e all'aumento della disoccupazione.
Per il governo, questo significa minori entrate dalle tasse
e un aumento delle spese sociali.
Così lo stato perde più soldi
di quanti non ne abbia risparmiati.
Le conseguenze dell'austerità tendono a peggiorare il problema anziché risolverlo.
Sofia offre visite guidate a una mostra su Yannis Metsis,
ballerino e coreografo che ha cambiato la storia del balletto greco negli anni sessanta.
Ha creato questa esposizione, cercando di mantenerla in vita da sola
quando il museo ha dovuto cancellare gran parte del suo sostegno, a causa della crisi.
Vogliamo parlare di problemi professionali?
Perché nel mio caso, sono questi i cambiamenti più grandi.
Lavoro in due aree:
sono freelance per eventi culturali
nello spettacolo
e insegno anche all'università.
È come un domino:
Se qualcuno comincia a non avere più soldi,
poi è il turno del prossimo, poi del prossimo ancora e così via...
È ciò che sta accadendo ora.
C'è questa concatenazione di eventi
e problemi.
Vediamo molti negozi che chiudono,
tantissime persone che perdono il lavoro.
Tutto diventa più estremo, è una osservazione generale...
nelle università, in questo momento, sai cosa è successo?
Nel dipartimento in cui insegnavo
eravamo 48 professori,
non tutti a tempo pieno, anche part-time
perché la maggior parte di noi ha anche altri lavori.
A un certo punto, siamo stati ridotti a 38,
poi a 20,
quest'anno, saremo solo cinque.
Non arrivano più soldi dallo stato per quest'anno
così mi è stato detto, o meglio, mi è stato ordinato di accettare
di insegnare per un sesto dello stipendio che mi spetterebbe.
Quindi dovrei insegnare
per cento euro al mese.
Il mio dipartimento è fuori Atene
e andarci in autobus mi costa 150 euro al mese.
Questo significa che se voglio mantenere i contatti con l'università
devo pagare per lavorare.
Cosa faresti al mio posto?
Te ne andresti, semplicemente?
Avrebbero di sicuro trovato qualcun altro
magari non con la stessa qualifica,
e sicuramente non lo stesso tipo persona, ma
in questo contesto, i giovani, soprattutto i più giovani
andrebbero subito anche a lavorare gratis
almeno per accumulare esperienza, per il loro CV.
Maggio 2010
I piani di austerità precedenti non sono bastati a ridare fiducia ai creditori.
I tassi di interesse sono così alti che la Grecia
deve chiedere assistenza finanziaria all'estero
per evitare il default sul proprio debito.
Il Fondo monetario internazionale, la Commissione europea e la Banca centrale europea,
un trio oggi comunemente chiamato "troika",
si impegna a prestare denaro al governo greco.
In cambio, chiedono misure di austerità ancora più severe
e l'avvio di un programma di liberalizzazioni.
Questo duro piano di austerità è criticato con forza:
la recessione che ne conseguirebbe potrebbe essere catastrofica e aumenterebbe il debito piuttosto che ridurlo.
Paul Krugman ha scritto il 21 luglio 2010:
"Io e altri abbiamo osservato con stupore e orrore"
"l'emergere, nei circoli politici, di un consenso a favore"
"di una austerità di bilancio urgente."
Il 22 maggio 2010 Joseph Stiglitz spiega:
"Se l'Europa continua su questa strada, sarà un disastro."
"Abbiamo imparato dalla Grande depressione, che l'austerità non è la soluzione."
In questo periodo
ho inviato candidature per altri posti in Europa.
Perché non vedo nessun futuro a breve termine,
soprattutto per la popolazione attiva.
Ho 38 anni, ma la mia generazione non vede futuro.
Molti miei amici hanno salari molto bassi,
Molti miei amici non riescono a sopravvivere da soli
così cercano soluzioni, come tornare a vivere con i genitori,
che per me è una soluzione ridicola,
perché siamo adulti.
E la vecchia idea della famiglia greca che vive insieme...
...non sono così sicura che questo modello possa sopravvivere ancora oggi.
Ho anche l'impressione che
stiamo diventando qualcosa di simile
ai paesi dei Balcani o ai paesi comunisti di cinquant'anni fa.
Stiamo tornando alle esigenze base di sopravvivenza,
c'è un'istruzione di base, una quantità minima di alimenti:
Mi sembra che stiamo diventando qualcosa di simile
a ciò che erano questi paesi.
Non ho praticamente nessun contatti con i miei amici.
perché ognuno lotta per trovare nuove soluzioni
soprattutto a livello professionale, così tutti
lavorano, lavorano, lavorano.
Alla mia età, non abbiamo tempo per vederci.
Parlo di mia età perché la maggior parte dei miei coetanei ha bambini piccoli,
così ora, lottano per lavorare ancora e ancora,
e per trovare una soluzione per i bambini piccoli.
E quali emozioni provi in questa situazione?
Sono arrabbiata,
a volte sono depressa,
in altri momenti mi appassiono a quello che faccio
perché voglio fare qualcosa contro questa situazione.
È così che ho realizzato questa mostra che abbiamo visto,
che è uno dei miei ultimi progetti.
Tutto e tutti spingono per eliminare ogni cosa.
Io non voglio eliminare, voglio produrre,
voglio mostrare che ci sono cose che hanno un valore.
E così cerco di fare del mio meglio
anche se ho pochissimi mezzi per farlo.
In questo caso, divento attiva.
Io lavoro nella cultura
e fa parte dei lussi.
Se non hai niente da mangiare, perché parlare di cultura?
Questo è ciò che molti dicono.
Per me, e penso anche per molti altri,
la cultura è una sorta di cibo
e produce riflessioni.
Quindi penso che sia necessaria.
Penso che non dovremmo parlare solamente
dei soldi necessari a pagare le bollette e a comprare da mangiare.
Non solo.
Siamo esseri umani e abbiamo bisogni diversi,
non solo di essere nutriti.
Questa è la mia idea di essere attivo.
Ma in generale e soprattutto quando torno a casa la sera,
sono completamente vuota,
sono molto impaurita e arrabbiata.
Voglio aggiungere che parlare con te
è una sorta di sollievo,
perché ho pensato e pensato a tutto questo,
e ne parlo spesso con gli amici, ma...
parlarne con qualcuno che è al di fuori di questa situazione
ti fa pensare a ciò che vuoi dire,
a cosa è peggio, a ciò che è più importante.
Quindi è una sorta di aiuto a livello psicologico.
Ho l'impressione che sia una sorta di...
quasi una piccola... terapia,
poter esprimere le cose a voce alta.
Forse questo ti suona strano, ma...
Un pomeriggio di inverno gradevole e tiepido nel centro di Atene.
La crisi non è ovunque.
È una bestia sotterranea, che ingoia lentamente le persone da sotto,
una dopo l'altra.
E per coloro che non sono ancora stati completamente inghiottiti,
e sono ancora molti,
c'è la paura.
Ma la vita va avanti
e il modo più semplice è continuare a vivere come prima
finché è possibile.
Cronache di un inverno europeo, primo episodio.
Con le voci di Viviana Delgado e Ifeoluwa Babaloa.
Un ringraziamento speciale a Bernd Bechthold, Hélène Lutz e Juliana Hogan.
Idea e produzione, Etienne Haug
Questo radiodocumentario è distribuito con licenza CC-BY Creative Commons.
Per maggiori informazioni sul progetto, o per ascoltare altri episodi
visita il nostro sito: http://hivereuropeen.wordpress.com
Gennaio 2012