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Sviluppato dai creatori dell'ultimo Mortal Kombat, Injustice è un picchiaduro di stampo
classico in cui a darsele di santa ragione sono i più celebri eroi dell'universo DC
Comics. Basterà il richiamo della licenza e le meccaniche molto simili a quelle del
precedente lavoro del team per convincere i giocatori?
Pare superfluo parlare di trama nella recensione di un picchiaduro, ma il team di sviluppo
ha voluto dare molta enfasi alle modalità di gioco per gli utenti “solitari”. La
modalità Storia si ambienta in un universo alternativo in cui Superman ha istituito una
sorta di dittatura, dopo un tragico evento che ha distrutto Metropolis e la moglie del
buon Clark Kent. Il plot procede con quel fare un po' fantasioso tipico di tanti cross-over
del mondo fumettistico, evitando però troppe incoerenze e riuscendo ad incasellare la vicenda
in una progressione tutto sommato sensata, e l'avanzamento è ravvivato da qualche inedito
Quick Time Event. Tutto sommato la struttura si regge, anche grazie al carisma dei protagonisti:
il team ha saputo sfruttare bene la licenza, accontentando chi cerca un'esperienza più
inquadrata.
Alla stessa esigenza risponde la presenza delle missioni “Laboratori Stars”: oltre
260 missioni extra alle volte molto particolari, in cui impegnarsi per ottenere le ormai classiche
tre stelle. Il livello del giocatore, che permette di sbloccare costumi alternativi
ed altri elementi, è un ulteriore incentivo a passare molte ore in compagnia di Injustice.
Peccato che poi, arrivati ad esplorare il comparto multigiocatore, ci si imbatta in
una desolante povertà di opzioni. Soltanto lo scontro in locale ed online: davvero il
minimo indispensabile per un picchiaduro.
Appena si prende il pad in mano Injustice rivela le molte correlazioni con il precedente
lavoro del team di sviluppo: il feeling, la fisica dei salti e dei colpi, le reazioni
ai cazzotti sono esattamente quelle dell'ultimo Mortal Kombat. E così come il titolo
dedicato a Raiden e Johnny Cage, sulle prime il gioco appare un po' legnoso, salvo poi
risultare perfettamente funzionale all'esecuzione di combinazioni comunque piuttosto varie,
con un'attenzione evidente per le dinamiche di Juggling.
Injustice non mostra però una grande profondità. L'elenco mosse abbastanza striminzito permette
di eseguire un numero non certo esuberante di combinazioni, e sono proprio gli attacchi
speciali che rendono un po' più vivace la situazione. Ogni eroe ha le sue prerogative,
tutte da scoprire: alcuni si limitano a potenziare gli attacchi di base, lasciando un po' interdetti
in quanto a varietà. Altri invece materializzano armi o gadget speciali. La buona varietà
ed il rispetto dell'iconografia classica dei personaggi tirati in ballo riesce tutto sommato
a rinfrescare i combattimenti.
Troviamo poi le dinamiche legate alla barra della special. Grazie a questa è possibile
potenziare un delle mosse distintiva, aggiungendo un secondo colpo dopo il primo andato a segno,
o respingere l'avversario dopo una parata. Entrambe queste opzioni sembrano in verità
abbastanza superflue, ed è molto meglio, nell'economia dello scontro, aspettare di
aver accumulato tutta la barra per eseguire una devastante mossa finale, in grado di intaccare
una notevole porzione della barra della vita.
La barra può essere utilizzata anche per una counter speciale, che attiva una breve
cut-scene in cui i due combattenti si lanceranno l'uno contro l'altro.
Nonostante la varietà complessiva sia buona, incrementata anche dalle dinamiche di interazione
con l'ambiente di gioco, molte delle soluzioni di Injustice non sembrano ben bilanciate,
e sicuramente non rendono le partite più tecniche. Perfetto per qualche partita fra
amici, Injustice è insomma un titolo sicuramente sostanzioso, ma forse un po' troppo leggero
sulla lunga distanza.
Il lavoro del team di sviluppo è solido per quel che riguarda il comparto tecnico e artistico.
La mole poligonale buona si esibisce in modelli che sottolineano una rilettura quasi gotica
dei protagonisti dell'universo DC. Le animazioni sono abbastanza scattose, ma la scelta sembra
voluta per replicare i ritmi e la “teatralità” del già citato Mortal Kombat che tanto è
piaciuto al pubblico. Il colpo d'occhio è invece abbastanza piacevole soprattutto per
quanto riguarda la modellazione delle arene, vere e proprie protagoniste di Gods Among
Us. Un po' di aliasing ed un effetto “plasticoso” di certi elementi non distolgono l'attenzione
da un framerate solido ed una texturizzazione convincente.
Buono il doppiaggio (diversamente da quello del precedente lavoro), un po' meno sapide
le musiche d'accompagnamento: pochi i brani della soundtrack, e non certo ispiratissimi.
Injustice può essere considerato come un picchiaduro “popolare”, che si sforza
soprattutto di piacere al grande pubblico e di proporre un'esperienza complessiva ben
strutturata, più che di affinare e bilanciare le dinamiche del combat system. Padroneggiare
i ventiquattro eroi dell'universo DC Comics non richiede grandi tecnicismi, piuttosto
un po' di memoria ed una generica predisposizione per il Juggling. E' ovviamente possibile studiare
con più attenzione tattiche e combo, ma l'urgenza principale del titolo sembra quella di inseguire
una roboante spettacolarità, veicolata grazie ai duelli, alle transizioni fra i settori
delle mappe, all'abbondanza di elementi interattivi.