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L'Unione europea deve attribuire all'innovazione sociale
l'importanza strategica che merita,
per migliorare la vita dei cittadini e rilanciare
la crescita e l'innovazione sul nostro continente.
L'invecchiamento della popolazione, l'edilizia abitativa sociale e la mobilitazione dei giovani:
sono queste alcune delle sfide
che l'UE dovrà affrontare nel prossimo decennio.
Il Forum sull'innovazione sociale, organizzato dal CdR
a Bruxelles il 10 maggio, ha riunito i rappresentanti degli enti regionali e locali
per riflettere su come creare
un'Unione dell'innovazione e costruire una piattaforma contro la povertà.
Diversi workshop hanno consentito ai rappresentanti regionali e locali
di apprendere tutto ciò che vi è da sapere
in materia di innovazione sociale e di avere un'idea
di come promuoverla e integrarla nella loro politica sociale.
La sessione plenaria di maggio ha avuto il piacere di accogliere
il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy
per discutere con i membri del CdR degli sviluppi
nell'attuazione della strategia Europa 2020,
nonché per affrontare la questione dell'immigrazione nella regione del Mediterraneo meridionale.
"Ciò che sta avvenendo sull'altra sponda del Mediterraneo
ha un impatto enorme sull'Europa.
Anche se siete membri di un consiglio comunale o di un'assemblea regionale,
gli eventi che si verificano a Tunisi o a Bengasi vi riguardano".
Nel corso di questa 90a sessione plenaria sono stati adottati
3 pareri sulla riforma di una delle principali politiche europee:
la politica agricola comune (PAC).
Tanto la proposta della Commissione per una nuova PAC dopo il 2013,
quanto il progetto di parere elaborato da René Souchon
sul ruolo dei prodotti di qualità per dare impulso all'agricoltura europea,
così come la proposta di riforma della regolamentazione del mercato del latte presentata dalla relatrice Emilia Müller
erano iscritti all'ordine del giorno della sessione plenaria.
Henk Kool, assessore del comune dell'Aia,
è intervenuto per proporre un mercato europeo
degli appalti più efficiente.
Va inoltre ricordato il contributo del commissario Almunia
sulla riforma della fornitura dei servizi pubblici di base ai cittadini dell'UE.
Che si tratti di pesca eccessiva o di inquinamento da sostanze chimiche,
la macroregione adriatico-ionica deve affrontare numerose sfide
che troveranno una soluzione solo se tutti i paesi rivieraschi
aderiscono a una strategia europea per l'intera area.
Per discutere di questa nuova forma di cooperazione
la Presidente del CdR Mercedes Bresso ha invitato il consiglio annuale
dei ministri dell'Iniziativa adriatico-ionica a riunirsi presso la sede del CdR a Bruxelles.
Tutti i ministri hanno convenuto che una strategia europea
non solo andrebbe a vantaggio dell'intera regione,
ma contribuirebbe inoltre a convincere i paesi candidati che anche il loro futuro è nell'Unione europea.