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In questa lezione, esamineremo i tipi di dati che trovate negli strumenti di analisi
dei dati digitali
e definiremo alcune delle metriche comuni in Google Analytics.
In qualsiasi strumento di analisi, troverete due tipi di dati.
Il primo descrive le caratteristiche degli utenti, nonché le loro sessioni e azioni.
In Google Analytics, queste sono definite "dimensioni".
Il secondo tipo di dati sono le metriche.
Si tratta delle misurazioni quantitative di utenti, sessioni e azioni.
Le metriche sono dati numerici.
Ogni rapporto in Google Analytics conterrà sia dimensioni sia metriche.
Più comunemente, le dimensioni e le metriche sono riportate in una tabella,
in cui la prima colonna contiene un elenco dei valori per una determinata dimensione,
mentre le altre colonne visualizzano le metriche corrispondenti.
Esaminiamo alcune delle dimensioni comuni che vedrete in Google Analytics.
Una dimensione per gli utenti è la località geografica.
Una dimensione per una sessione è la sorgente di traffico che ha portato l'utente al vostro sito.
Una dimensione per un'azione intrapresa da un utente sul vostro sito potrebbe essere il nome della pagina
che ha visualizzato.
Le metriche vi permettono di capire il comportamento degli utenti.
Esse conteggiano la frequenza con cui si verificano le cose, ad esempio il numero totale di utenti su un sito web o in un'app.
Le metriche possono anche essere medie, come il numero medio di pagine visualizzate dagli utenti durante una sessione
sul vostro sito web.
Questo è un modo molto comune per misurare il coinvolgimento.
Potete anche configurare Google Analytics per il monitoraggio delle metriche di conversione,
che misurano le azioni di valore intraprese dagli utenti,
ad esempio il numero di registrazioni a una newsletter o di acquisti.
La metrica denominata "visitatori" o "utenti" misura
il numero di utenti unici che visitano il vostro sito durante un determinato periodo di tempo.
Questa metrica è più comunemente utilizzata per capire le dimensioni complessive del vostro pubblico.
Potete segmentare gli utenti in "nuovi utenti" e "utenti di ritorno" per il vostro sito web o per
la vostra app.
Le visite, note anche come sessioni, sono definite come periodi di attività consecutiva svolti dallo
stesso utente.
Per impostazione predefinita, in Google Analytics, una sessione dura finché un utente non smette di interagire con
il sito per 30 minuti.
Questo parametro è chiamato durata del timeout della sessione.
Potete definire la durata del timeout della sessione nelle impostazioni di configurazione di Google Analytics.
Perché personalizzare la durata di una sessione?
Pensate a come potrebbe differire il comportamento di un utente tra un sito elementare basato su testo e un
sito di video in streaming.
Su un sito di testo un utente può leggere alcune pagine e uscire.
Il suo periodo di interazione è abbastanza breve,
pertanto impostare un timeout di sessione di 30 minuti sembra ragionevole.
Ma per quanto riguarda il sito di video?
È probabile che l'utente guardi un video lungo più di 30 minuti.
Con l'implementazione predefinita di Google Analytics, la sessione dell'utente termina automaticamente
dopo 30 minuti di inattività.
In realtà, però, l'utente sarà ancora attivo sul sito guardando il video.
In questo caso, avrebbe senso impostare la durata del timeout della sessione su un tempo
superiore rispetto al video più lungo.
Parliamo per un attimo di siti web.
Nell'ambito di ogni visita o sessione, gli utenti interagiscono una o più volte con le vostre
pagine.
Google Analytics monitora automaticamente queste interazioni come "visualizzazioni di pagina".
La metrica Visualizzazioni di pagina conteggia letteralmente ogni volta che una pagina viene visualizzata sul vostro sito.
Google Analytics può anche monitorare altre interazioni, come le riproduzioni di un video. Queste sono definite eventi
e richiedono un'ulteriore personalizzazione della vostra implementazione.
Sono queste interazioni (visualizzazioni di pagina ed eventi) che mantengono "attiva" la sessione di un visitatore
secondo Google Analytics.
Ricordate che, per impostazione predefinita, una volta che un visitatore smette di interagire con le vostre pagine
o non genera un evento per più di 30 minuti, la sua sessione scade.
È importante tenere presente che tutte le metriche basate sul tempo in Google Analytics
dipendono dal flusso di attività dell'utente,
o hit, per essere correttamente calcolate.
Google Analytics tiene traccia del momento in cui si è verificata ogni interazione per calcolare
le metriche di tempo.
Ad esempio, per calcolare la metrica "durata della visita",
Google Analytics sottrae l'ora della prima interazione dell'utente sul vostro sito
dall'ora dell'ultima interazione.
Ricordate che un'interazione potrebbe essere la visualizzazione di una pagina
o, se avete un'implementazione più complessa, un evento.
Per calcolare la metrica "tempo sulla pagina", Google Analytics utilizza l'ora in cui un utente è arrivato
su una determinata pagina
e la sottrae all'ora della successiva visualizzazione di pagina.
Ancora una volta, se avete un'implementazione complessa e utilizzate gli eventi,
Google Analytics userà l'ora dell'ultimo evento su una pagina per calcolare il "tempo
sulla pagina".
Infine, una metrica chiave importante da interpretare è la "frequenza di rimbalzo".
La frequenza di rimbalzo è la percentuale di sessioni con una sola interazione utente.
In genere, nell'analisi dei dati web, vengono conteggiati rimbalzi
per gli utenti che arrivano su una pagina del sito ed escono immediatamente.
Non importa quanto tempo trascorrono sulla pagina.
Se arrivano a una pagina ed escono immediatamente senza visualizzare contenuti,
viene conteggiato un rimbalzo.
Poiché le visite rimbalzate consistono di una sola interazione,
Google Analytics non dispone di una seconda interazione
da utilizzare per il calcolo della durata della visita o del tempo sulla pagina.
A queste visite, e alla sola visualizzazione di pagina inclusa nella visita,
viene assegnata una durata di visita e un tempo sulla pagina pari a zero.
Per che motivo potreste registrare un'elevata frequenza di rimbalzo?
In primo luogo, è possibile che non abbiate fissato le giuste aspettative per gli utenti che entrano
nel sito
oppure che non forniate agli utenti un'esperienza sufficientemente buona quando
arrivano al sito.
In alternativa, se prevedete che un utente visualizzi solo una pagina, come in un blog, una frequenza
di rimbalzo elevata va bene.
Questa metrica è particolarmente utile quando cercate di misurare l'efficacia della pagina di destinazione
per le vostre campagne di marketing.
Ricordate che le metriche di tempo e la frequenza di rimbalzo dipendono dalla capacità di monitorare l'attività di un utente
per tutta la durata di una sessione.
Ciò può effettivamente essere difficile per i siti che non caricano spesso nuove pagine.
Ad esempio, i siti che utilizzano AJAX o Flash non generano molte visualizzazioni di pagina.
Dovreste pensare di aggiungere il monitoraggio degli eventi alla vostra implementazione
per generare dati più accurati sull'attività di un utente sul vostro sito.
Altrimenti, per questi siti, potreste registrare una durata della visita media molto bassa e una
frequenza di rimbalzo molto elevata.
È importante tenere a mente questi concetti e definizioni quando iniziate a utilizzare i rapporti
di Google Analytics,
in modo da interpretare correttamente i dati.
Rivediamo ciò che abbiamo trattato in questa lezione.
Google Analytics visualizza due tipi di dati: dimensioni e metriche.
Le dimensioni sono caratteristiche dei vostri utenti e delle loro sessioni.
Le metriche sono le misurazioni quantitative (somme, medie e rapporti) che descrivono
il comportamento degli utenti.
Per un elenco completo delle metriche e delle dimensioni disponibili in Google Analytics,
consultate il Centro assistenza.