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Mark Syr, insegno inglese in quarta.
Sai, tra due anni Amber sara' diplomata.
Penso che forse e' il caso
che usciamo insieme piu' in la'.
Perche' sei nei guai?
A quanto pare io non dovrei
prendere alcuna decisione.
- Sei un ragazzo intelligente.
- Tu credi?
Ho fatto uno sbaglio.
Sono andato a letto con qualcuno.
E' subentrata una cosa,
non potro' piu' lavorare con Max.
Che diavolo hai che non va?
- Perche' l'avresti fatto?
- So che ti preoccupi
- di aver perso la tua babysitter!
- Non era la nostra babysitter!
E' la comportamentista
di tuo nipote! Ha l'Asperger.
Ho l'Asperger?
Beh, cos'e' l'Asperger?
Beh...
Max, l'Asperger e' una forma di autismo.
Cos'e' l'autismo?
Le persone che hanno l'autismo
si chiamano autistici e...
Ma alcune persone hanno
degli handicap, Max, e...
- Beh, non e' proprio un handicap.
- Non e' un handicap.
- E' una sindrome.
- E' una sindrome.
Il tuo cervello... lavora un pochino
diversamente rispetto a quello degli altri.
- Gia', e'... gia', e' vero.
- E'... elabora le cose...
Sei solo collegato diversamente
rispetto a chiunque altro.
- Ma io non ho dei cavi dentro di me.
- No, non ne hai. E' solo un modo di dire.
Ho dei muscoli, ho capillari,
ho terminazioni nervose,
ho sangue, e ho ossa.
Si', e lavorano tutti perfettamente.
Abbiamo tutti delle cose
difficili con cui fare i conti
in questo mondo, e per te, l'Asperger
e'... e' solo una tra le cose difficili.
E nessuno e' sicuro
del perche' succeda o...
E non importa quanto sembri difficile,
devi solo sapere che tua madre e io,
ti amiamo, ehi, e siamo qui per te,
e ci saremo sempre.
Sempre.
Vuoi...
hai qualche domanda, tesoro? O...
Voi due avete l'Asperger?
- Papa' ed io non l'abbiamo.
- E Haddie?
No, non ce l'ha neanche Haddie.
Solo io.
Max, ti vogliamo bene
cosi' tanto, tesoro...
cosi' tanto.
Posso andare nella mia stanza, adesso?
Certo, puoi andare. Puoi
salire nella tua stanza.
- Tesoro, va tutto bene.
- No, smettila. Smettila.
Solo... ti prego.
- Kristina, mi dispiace.
- Non sono arrabbiata con te.
Ciao, mamma.
- Ciao.
- Ciao.
- Ehi, ma tu guarda.
- Si'?
Stai alla grande, con quegli occhi raggianti.
Beh, sono stata in piedi tutta la notte.
Sei stata in piedi tutta la notte?
A scrivere, proprio come quand'eri
al liceo... la mia piccola poetessa.
- Oh, si'.
- Poesie?
- Ah, no.
- Racconti brevi?
- Un diario? Cosa? Cosa?
- Oh, no. Non lo so.
E'...
Cosa?
Non lo so. Non e' mai accaduto
nulla del genere prima, sai?
E' che...
ho iniziato cosi', ed e' venuto
fuori, e non so cosa sia.
Non so cosa sia. Credo una storia.
Non e'... insomma, nulla di magico.
- E' solo una storia.
- Sembra grandioso.
Forse. Vedremo.
Mi piacerebbe leggerla.
Posso?
Non e' in ordine, e non sembra...
Credo di non essere pronta, forse.
Beh...
- ma ti faro' sapere.
- Okay.
Quando lo saro', sarai la...
sai, una delle prime a...
Ciao.
A piu' tardi.
Vattene via.
Piccola, posso... possiamo
parlare un secondo?
- No. No.
- Dammi solo...
voglio solo un minuto, okay?
- Vattene. Muoviti.
- Aspetta.
- Per favore, mi...
- Spostati, spostati dalla portiera!
Piccola!
Oddio. Oh, mio Dio.
No, no, no, no. No,
no, no, no, no, no, no.
Oh no, no, no, no, no, no.
- Hai perso qualcosa?
- Oh mio Dio. Ciao.
Ciao.
Questa e' la tua tecnica
per fare irruzione?
- Perche' sono un po' deluso.
- Non e' quello che pensi.
Beh, sto... tiro solo ad indovinare.
Non mi succede spesso di trovare
donne in ginocchio fuori la mia porta.
E' una specie di giornata
da "caro diario" per me.
Ascolta, senti, per la cronaca,
cercavo di riprendermi qualcosa,
okay, che ho messo li' sotto.
Quindi non e' come, tipo, rubare
o ficcanasare o cose del genere.
Stai solo arrossendo.
Oh mio Dio.
- Ciao.
- Ciao.
- Devo entrare nel mio appartamento.
- Questo e' il tuo appartamento?
Si'. Si'.
- E' proprio...
- una bella coincidenza.
Mi riprendo solo questo,
e... ci vediamo dopo.
Non... non vuoi dirmi cos'e'?
- No, no.
- Bel modo di infittire il mistero.
E cosi' non sapro' mai perche' ho visto Sarah
Braverman in ginocchio fuori casa mia.
Bene. Okay.
Solo che ho scritto questa
cosa e non so cosa sia.
In un certo senso mi e'
uscita fuori e non ho dormito,
e sembrava davvero grandiosa,
e poi sono stata presa
da quest'idea che... volevo
che qualcuno la leggesse,
e... ho pensato a te.
E poi quando l'ho messa
sotto la tua porta,
la sensazione di volere
che qualcuno la leggesse
e' stata immediatamente sostituita da
intenso rimorso e da forte, forte vergogna.
Le cose stanno cosi', e ora ti
lascio alla tua giornata. Cosa?
Vorrei tanto leggerla.
Ne sarei onorato.
- Sei... sul serio?
- Si', assolutamente.
- Ne sei sicuro?
- Ne sono sicuro.
Insomma, no. E' che...
cioe', l'ho scritta io,
quindi e' possibile che... faccia schifo.
Gia', ne sono sicuro. Lo so.
Tutto quello che fai e' terribile.
Posso... posso leggerla?
Si'.
- Si', puoi.
- Grazie.
Io... penso... gia', penso sia un bene.
E' davvero meraviglioso. Grazie.
- Fantastico.
- Quando vuoi.
E' fantastico.
Ed e' bello vederti.
E' bello vedere te.
D'accordo. Comincio subito.
- D'accordo, ciao.
- Ciao.
PARENTHOOD
s02 e18- "Qualities and Difficulties"
Traduzione: Rorot2, Silviabba',
TobyDammit, dudelow
Revisione: TobyDammit
www.subsfactory.it
Dunque... l'avete
chiamato un "handicap".
Gia'. Ascolti, sono sicuro che non
e' cio' che avrei dovuto fare,
ma sono stato preso del
tutto alla sprovvista.
Max ha sentito me e mio fratello urlare.
Se ne stava li' sulle scale.
Sa, le parole giuste non le
avevo esattamente in mente.
Non avevo intenzione
di sembrare critico.
- Voglio solo capire cos'ha sentito Max.
- Chi lo sa cosa sente?
Cos'altro gli avete detto?
Ho detto che era collegato diversamente.
Lo sa...
gli ho detto che gli vogliamo bene,
e sapevo che era una situazione difficile.
Che diavolo gli si dovrebbe dire?
Beh, voi dovete essere chiari,
descrittivi, positivi.
Enfatizzare alcuni aspetti
positivi dell'avere l'Asperger.
Gia', gli aspetti positivi dell'Asperger.
Mi dispiace se al momento
non mi sono venuti in mente.
Insomma, sul serio questo e' il
suo consiglio? Essere positivi?
E' un suggerimento che
credo sia utile, si'.
Beh, mi dispiace. Era
una situazione drammatica.
- Facevo del mio meglio.
- Capisco.
Insomma, Kristina piangeva. Era tardi.
- Avevo appena finito di...
- Aspetti un attimo.
urlare che aveva l'Asperger.
Non sapevo fosse li'.
Kristina, lei ha pianto?
Gia'. Ho pianto.
Aspetti un attimo. Sta diventando
critico perche' si sentiva emotiva?
- Va tutto bene, tesoro...
- No, certo che no.
E' del tutto naturale.
Vi ho promesso di non essere critico.
Sto... sto cercando qualcosa
che credo sara' utile.
Sta dicendo che non
avrei dovuto piangere?
Insomma, non e' che l'abbia pianificato.
Piangere vuol dire che avere l'Asperger
e' qualcosa per cui essere tristi, capisce?
Vogliamo mandare un segnale
che Max e' come chiunque altro.
Ha i suoi punti di
forza. Ha le sue sfide.
L'Asperger ne e' una parte.
Okay, grandioso.
D'accordo, beh, ha pianto.
Io l'ho chiamata un "handicap".
Abbiamo fatto un casino.
Credo sia palese. Allora
adesso che facciamo?
Beh, non ne sono sicuro.
Insomma, stara' scherzando?
Insomma, e'... sul serio,
e' questo il suo consiglio?
Insomma, siamo gli unici genitori che hanno
mandato tutto a puttane in questo modo?
Penso che dovreste fare
un nuovo tentativo con Max.
- Che cos'e'?
- E' un copione.
E' un modello per voi, per parlare
con vostro figlio di questa diagnosi.
Quindi dovreste leggerlo insieme,
soprattutto perche' penso che
dobbiate essere sulla stessa linea
prima di parlare di nuovo
con Max del suo autismo.
Quindi prendetevi del tempo.
Prendetevi qualche giorno.
Studiatelo davvero.
Esercitatevi.
Esercitarsi.
So che entrambi volete il
meglio per Max. Anche io.
E' una transizione importante per lui.
Avra' bisogno di voi.
Mi sento come se tu non fossi per
niente d'accordo su questa cosa.
Hai dannatamente ragione,
non sono d'accordo, tesoro.
Insomma, andiamo da lui per un aiuto,
e il suo consiglio e' imbeccare nostro
figlio con un mucchio di spinte positive?
Non e' quello che intendeva, per niente.
E' quello che intendeva.
Guardiamo insieme il copione.
Analizziamolo insieme.
"Qualita' e difficolta' di
coloro che hanno l'Asperger.
Qualita': determinazione."
- E' una cosa positiva.
- D'accordo.
"Difficolta' nel farsi degli amici.
Qualita': un senso dell'umorismo unico."
Che significa che nessuno
capisce le sue battute.
"Qualita': essere eccezionali nel
ricordare le cose che altri non riescono."
Cose che agli altri non
interessano... insetti.
Il ciclo di vita di un certo insetto o
l'ampiezza alare di uno scarafaggio volante.
A chi importa?
- Ecco cosa vuol dire.
- A me... a me importa.
"Difficolta': nel leggere i
segnali delle altre persone."
Penso sia un buon inizio.
- E' utile.
- Beh, io non credo.
Penso sia un mucchio
di parole ottimistiche.
Ecco tutto.
E' una bugia.
Posso portarmi i vestiti di ricambio
quando vado a dormire da Jabbar?
Accidenti.
Tesorino, non so se sara' ancora
possibile dormire a casa di Jabbar.
No, no, no, no. Avevate
detto di voler festeggiare
un anniversario d'amore,
e il che voleva dire che sarei
potuta andare a dormire fuori.
- So di averlo detto, tesorino, e...
- Syd, vieni su.
- Ero seria.
- Mettiti le scarpe e trova lo zaino.
Ci preoccuperemo piu' tardi della cosa.
- Okay?
- Okay, ma...
vorrei davvero dormire una notte fuori.
- Okay, e anche noi.
- Davvero tanto.
Lo faremo, tesorino.
Te lo prometto.
Per una volta che potevamo festeggiare
un anniversario come si deve.
- Solo noi due, per una volta.
- Lo so piccolo, lo so.
Ma se non ce la mandiamo,
non darebbe l'impressione
che prendiamo le parti di
Crosby in tutta la faccenda?
- Davvero?
- Potrebbe.
Non voglio schierarmi da nessuna parte.
E' mio fratello, ma ha
combinato un casino.
Era un modo di dire
o lo intendevi letteralmente?
Okay, dovremmo annullarlo, giusto?
- Gia'.
- Si'.
Okay.
Facciamolo.
- Cioe', che si dice in questi casi?
- Mi dispiace per il tuo tradimento.
- Ma e' tremendo.
- Scusa, e' che...
non vedevo davvero l'ora di portarti
fuori per il nostro anniversario, cara.
Otto anni.
Lo so. Lo so.
Max?
- Piccolo...
- Che c'e'?
- C'e' niente di cui vuoi parlare?
- No.
- Sicuro?
- Si'.
- Ehi.
- Okay.
Buongiorno a tutti.
Ehi.
Stai bene?
Non lo so.
Va bene, senti, ehi Max,
devo andare al lavoro.
Passa una buona giornata.
- Okay, piccolo?
- Okay.
- Tesoro, vieni.
- Torno subito, piccolo.
Senti, che problema c'e'?
Sembra stia bene.
Sembra come al solito, ma
penso che forse dovremmo
riaffrontare l'argomento,
dargli l'opportunita'
- di parlarne.
- Non voglio che si arrabbi. Sta..
elaborando la cosa alla sua maniera.
Non mi interessa imparare
a memoria una serie di concetti
che sono stati abbelliti per farti sembrare
come se avesse vinto qualcosa.
Non dico di fare una cosa del genere, dico
che dovremmo semplicemente parlargli.
- Solo per spiegargli...
- Senti, devo andare al lavoro, okay?
Ne possiamo parlare
piu' tardi, per favore?
- Si'.
- Ti amo.
Piccolo?
Mi sento come se dovessi,
capisci, obbligarla a parlarmi.
Oppure obbligarla a guardarmi
e poi a dirmi qualcosa...
- Sarebbe questo il piano?
- forse potrei risolvere.
Non saprei... che ne pensi?
Io...
- non saprei nemmeno cosa dire.
- Nessuno sa cosa dire. Sei uno stronzo.
- Ecco il punto.
- Devo cercare di rimediare.
- E' la cosa peggiore.
- No, non lo e'...
Cioe', non la cosa peggiore.
E' la cosa piu' difficile da ricuperare.
- Scusa ma e' la verita'.
- Io credo che ce la puoi fare.
- Non so come, non dico questo, ma cioe', e'...
- Beh, devo per forza rimediare perche' am
Jabbar e amo Jasmine, percio'...
- Credi che tu possa farcela...
- Che alternative ho?
- Non so quali siano, ma ritengo sia fattibile.
- Ehi.
Non avevi detto che ci
sarebbe stato anche lui.
Ehi, Adam. Adam!
Vuoi... ehi! Per favore, potresti
lasciare che mi scusi con te?
Sono stato un idiota, okay?
Sono stato egoista.
Vuoi davvero fare finta di non sentire
che ti sto dicendo che mi dispiace?
Sai una cosa Crosby?
Non mi interessa se ti dispiace.
Non mi interessa proprio. Va bene?
Sono troppo occupato a badare a
mio figlio, a badare alla mia famiglia.
Non ti penso nemmeno.
Ecco servito, terzo giro.
Augura loro buon pranzo.
Conosci il mio motto, "le bevute
pagano l'affitto", piccola.
Ehi, Lou. Che ci fai qui? Pensavo che
dormissi di giorno, come i pipistrelli.
Danny se ne e' andato.
Ci ho lavorato insieme sabato notte.
- Se ne e' andato domenica.
- Perche'?
Era diretto a New York ad
inseguire un sogno. Non ti so dire.
Beh, dunque, che significa,
ti fai tu tutti i turni?
Beh, almeno fino a che Shanahan
non trova un altro manager.
E spero che si sbrighi perche'
queste doppie mi stanno uccidendo.
Ehi.
Che te ne pare di me?
Beh, che devo dire su di te?
Dai, per essere il nuovo manager.
- Non sei qui da molto.
- E' quasi piu' di un anno.
- Sai tra andare e venire.
- Ho bisogno di un po' di costanza.
- No, potrei essere costante.
- Che fai, vuoi diventare direttrice di bar?
Sto, capisci, pensando al futuro.
Qui?
Non saprei, Lou. Cioe', sognavo
di fare l'artista o la scrittrice
o qualcosa del genere, ma voglio dire,
dai, devo pagare l'affitto, capisci?
- Che c'e', per caso la fila fuori?
- No...
- No.
- Allora mettici una buona parola per me.
- Okay, gli diro' che ti interessa, va bene?
- Grazie.
Batti qua. Non mi far aspettare.
Ti adoro. Sono in ufficio.
Dacci dentro con le vendite.
- Si'?
- Ho una certa Jasmine
Trussel in linea per lei. Vuole
che le prenda un messaggio?
No, ehm, me la passi. Grazie.
- Pronto Julia, sono Jasmine.
- Ciao, Jasmine!
Ti...
chiamavo per sapere se e' ancora valido
l'accordo di dormire fuori domani sera.
Si', ti avrei chiamato
anche io. Dunque...
siamo ancora d'accordo?
Si', lo spero. Jabbar e'
piuttosto eccitato al riguardo.
Gia', anche Sydney. E' che...
Capisci? Se anche a te sta bene.
Per me va bene. Non ci sono
problemi. E' tutto a posto.
E...
ci farebbe piacere se
Sydney venisse, percio'...
Beh, anche a noi farebbe tanto piacere.
- Perfetto.
- E' troppo presto alle 4?
Alle 4 va benissimo!
- Va bene, ci vediamo a quell'ora.
- Okay, ciao.
- Ciao.
- Mamma, papa', ciao.
- Accomodatevi.
- Come stai?
Bene. Tu come stai?
- Sto bene. Stiamo bene.
- Ehi.
- E' tutto a posto?
- Si'.
Beh, sai, tua sorella ci
ha raccontato l'accaduto.
- Cosa vi ha raccontato esattamente?
- Di Crosby e tutto il resto, sai?
- Gia', quasi tutta la storia.
- Okay.
Perche' non entriamo e ci accomodiamo?
Come ve la passate?
Beh, noi, sapete, stiamo bene.
- Stiamo bene.
- Si'.
Allora, come sta mio nipote?
Difficile dirlo. Sta
metabolizzando a modo suo,
ai suoi ritmi.
Allora forse e' stata
la cosa migliore, alla fine.
Beh, non so se la metterei
proprio in questo modo, ma...
Doveva venirlo a sapere,
percio' meglio prima che dopo.
Sai, papa', devo dirlo,
mi e' un po' difficile stare
seduto qui ad ascoltarti
mentre cerchi di trovare
per forza un lato positivo.
Sai, Gaby ha lavorato per noi
per piu' di un anno cercando
di guadagnare la fiducia di Max,
e si e' licenziata a causa di Crosby.
Percio' non vediamo questa situazione
come una sorta di fantastica svolta.
Volete del caffe' o altro?
No, grazie. Hai parlato
con tuo fratello?
No.
Non credo che sia una buona idea.
Dovresti parlargli, non credi?
Il sangue non e' acqua. Andiamo.
Voglio dire, ha commesso uno sbaglio.
E' stato davvero brutto
cio' che ha fatto, ma,
ha bisogno di parlare con te.
Sei suo fratello.
E' per questo che siete venuti qui?
Siete venuti qui per parlare di Crosby?
E' cosi'? Sapete perche' e'
irresponsabile? per colpa vostra.
Siete voi da biasimare per
avergliele fatte passare tutte.
Per avergli sempre tolto
le castagne dal fuoco.
Anno dopo anno, l'avete
sempre giustificato.
Gli fate il bucato, gli prestate soldi.
Gli pagate le cauzioni.
E' un uomo adulto!
Non e' una mia responsabilita' farlo
sentire meglio riguardo questo!
Sto spendendo tutte le mie energie per cercare
di ripulire tutto il casino che ha fatto Crosby.
Ha tradito la sua fidanzata. Questo
ha riguardato direttamente Max.
E non mi frega niente se
non voleva ferire nessuno.
Lo ha fatto, come
fa sempre! E' un egoista!
Ed il fatto che voi fra tutti
lo compatiate e' incedibile, per me.
Tesoro?
Tesoro?
Cinque, sei, sette, otto.
Ed uno, due, tre, e quattro.
Spalle, testa, giravolta.
Ed uno, due, tre e quattro,
cinque, sei, sette e otto.
Ed uno, due, tre, e quattro...
Ehi. Ehi.
Posso avere un secondo del tuo tempo?
Sono nel bel mezzo
di una lezione, ora.
Ok, beh, e' importante.
Devi parlare con me.
Senti...
Non osare dirmi quello che devo fare.
- Voglio solo, per un secondo...
- No, no.
Non voglio sentire.
Lo sai che ce la faccio a stento,
ora come ora? Lo capisci? Eh?
Quello che mi hai fatto mi fa star male.
Quello che hai fatto alla
nostra famiglia, mi fa star male.
Non voglio nemmeno guardarti in faccia.
Non venire piu' qui.
Non venire piu' qui.
Ok, Max, diamoci una mossa.
Siamo in ritardo.
Perche' non mi ci porta
la mamma, a scuola?
Perche' deve fare
una commissione con Haddie.
Queste sono le scarpe sbagliate.
Max, non abbiamo tempo, ok?
- Voglio mettermi le scarpe blu.
- Mettiti queste.
- No, devo mettermi le mie scarpe blu.
- Max, queste vanno bene.
- Voglio che tu ti metta queste.
- No!
- Devo mettermi le mie scarpe blu!
- Mettiti quelle nere.
Non ti servono le scarpe blu.
- Ho bisogno di mettermi le mie scarpe blu.
- D'accordo, va bene.
- Troveremo le scarpe blu. Mi aiuti?
- No.
Max, mi stai dicendo che...
va bene, eccole qui. Guarda.
Ecco le tue scarpe blu.
Max, e se ti dicessi che non
devi andare a scuola, oggi?
Ma devo. E' giovedi'.
Non devi.
Non devi andare a scuola, oggi.
Si', devo. E' giovedi'.
E se invece di andare a scuola,
tu ed io ce ne andassimo al parco Galaxy Point
per stare sulle montagne russe tutto il giorno?
Solo tu ed io. Che ne dici come sorpresa?
- Coraggio.
- Non mi piacciono le sorprese.
Ok.
Ricordi il Velocerator...
la piu' spaventosa, veloce
giostra in tutta la California?
Si', lo so. Cosi' diceva il manifesto.
Era la tua preferita. Volevi
andarci su tipo una dozzina di volte.
E' quella su binario continuo, giusto?
Proprio cosi'.
Quella che va avanti e indietro?
Proprio cosi'.
Possiamo andarci piu' volte?
Possiamo andare sul
Velocerator quante volte ti pare.
Interromperemo
solo per il pranzo, ok?
Andremo sul Velocerator
fino a che il parco non chiude.
Non vorrai mai piu' andare sul
Velocerator di nuovo. Che ne dici?
Ok.
- Si'!
- Si'!
- Va bene!
- Fantastico!
Allora, chi mi dice che sei
interessata alla gestione?
Alla grande.
Perche'?
Perche'? Hai mai visto "Cin Cin"? Okay?
Cosa sembra meglio,
sai, del lavoro di Ted Danson?
Beh, Ted Danson era il proprietario.
Giusto.
E' stato dopo.
No, sul serio... io...
sai, ho passato un sacco
di tempo a fare la barista,
e, penso di essere brava.
Sto cercando di evolvermi.
Ok, ma lo sai che...
la paga e' del 30 per cento in meno
rispetto ad un barista, vero?
- No.
- Si'.
Gia', i manager non
portano a casa le mance.
Quindi in realta' prendi uno stipendio.
E posso garantirti che
il tuo attuale stipendio netto
ne risentira' parecchio.
- Posso fare un'osservazione?
- Si'.
I clienti... ti adorano tutti, ok?
E per quanto mi riguarda,
puoi lavorare per quanti turni vuoi, ok?
Si', forse a volte sei un
po' strana, chi se ne frega.
Non mi fai paranoie e la cosa mi piace.
Ma non credo che
dovresti fare la manager.
Sai, non mi va di vederti esaurita
dopo sei mesi, perche' sai,
tu odi programmare gli orari di tutti quanti.
- Gia'.
- Gia'.
Beh, grazie, Pete.
- Vieni quando vuoi.
- Ok.
- Da questa parte, papa'.
- Sei sicuro?
No. prima dobbiamo andare su...
No. Papa'! Prima dobbiamo
andare sulla Furia...
- Scusi. Cosa vendete qui?
- Ehi, tesoro.
Ehi, tesoro. Ciao.
- Mi senti?
- Si'. Sono qui.
Dove sei? Ti sento a stento.
Sono al Galaxy Point Park.
Dove sei?
Max ed io abbiamo marinato la scuola, oggi,
e cosi' siamo venuti al Galaxy Point.
Vogliamo andare sul Velocerator.
Ehi, Max, stai vicino a me. Cosa?
Ok, Adam, non credo
che sia una buona idea.
Lo so, tesoro, ma ci stiamo
divertendo un mondo, ok?
Max.
Io dico che e' stato a fin di bene,
ma sei diventato un po' indisciplinato.
- Adam.
- Si'?
Amore, senti, e' solo per un giorno,
ok? Non e' un grande problema.
E' un grande problema.
Dobbiamo attenerci al programma.
Il dottor Pelikan ha detto
di attenersi alle sue routine,
e questa non e' una sua routine.
Kristina, tu ed io siamo genitori
dallo stesso periodo di tempo, ok?
Tutto andra' bene.
E' tutto sotto controllo.
Non preoccuparti, va bene?
Ti voglio bene. Ciao.
- Pronto?
- Va bene!
- E' fichissimo!
- Gia'.
Ehi, lo sapevi che il Sidewinder e' un
elemento capovolto sulle montagne russe
che fa un giro di 90 gradi
quando il treno e' capovolto?
Non lo sapevo.
E che le montagne russe piu' veloci
al mondo sono ad Abu Dabi.
Vanno da zero a
240 chilometri all'ora
in quattro secondi.
Wow, se e' veloce.
Se ti siedi davanti,
devi indossare occhiali
protettivi. Sara' fantastico!
Non vedo l'ora. Non vedo l'ora.
Non vedo l'ora. Non vedo
l'ora. Non vedo l'ora.
- Ehi!
- Ciao!
- Ehi!
- Ehi, tesoro.
- Ehi, Jabbar, Sydney e' qui.
- Ciao, Sydney.
Ciao, ho una bella gomma nuova.
Oh, ma siete fantastici!
- Oh, grazie.
- Grazie.
C'e' un'occasione speciale?
- Ufficialmente e' il nostro ottavo...
- Ottavo giorno senza zucchero.
- Wow.
- Gia'.
Per cui festeggiamo e andiamo
in un ristorante di cibo crudo.
Si'.
E'... davvero dura.
- Gia'.
- Buon per voi, ragazzi.
Credo che sia la prima uscita
che facciamo in un giorno feriale
da quando, uh, e' nata Sydney.
No, che esagerato.
No, non credo di esagerare.
- Si', esageri, tesoro.
- Beh, ad ogni modo, grazie.
- E' fantastico.
- Di nulla.
Va bene, verremo a
riprenderla domattina presto?
Quando volete voi.
Non lavoro, domani, per cui...
divertitevi.
Jasmine.
Sto bene. Sto bene. Sto bene.
Sto bene.
Ehi, ragazzi, chi vuol
giocare a nascondino
- allo stile militare israeliano?
- Vieni qui, vieni qui.
- Io.
- Si'? Va bene, ecco qui...
- Mi dispiace.
- No, non dispiacerti.
Voi ragazzi dovreste andare.
Sto bene, me la cavero'.
Ehi, ci siamo noi adesso.
Non essere sciocca.
Possiamo rimandare.
No, ma state cosi' bene.
Ed io ho pensato che questa fosse
un'occasione speciale per voi due.
No, stavamo solo andando a mangiare.
- Davvero?
- Non preoccuparti.
Possiamo andarci sempre, a mangiare.
Okay, chi e' che vuole della pizza?
Che ci volete sopra...
cavoletti di Bruxelles?
- Grazie.
- E' il minimo.
Non vi piacciono i cavoletti
di Bruxelles? Che strano.
Non ci credo.
Siamo davvero sul Velocerator.
- Ci siamo su.
- Va bene.
- Sara' fantastico.
- Si', si', lo e'.
Sara' davvero fico.
Va bene, assicuriamoci di tenere mani
e braccia all'interno per tutto il tempo.
Sei pronto?
Perche' non va?
Beh, ci sono ancora
persone che devono salire...
No, avrebbe gia' dovuto partire.
Non so.
Ci scusiamo gente, ma il Velocerator
deve essere riparato
e saremo chiusi per il resto della giornata.
Per favore, tornate presto a visitarci.
Cosa?
Ok, ascolta, Max, questo e'
qualcosa che non avevamo previsto,
ma dobbiamo scendere
dalla giostra, adesso.
No. Hai detto che saremmo
andati sul Velocerator
tutte le volte che volevo.
So che l'ho detto,
ma devono ripararlo.
No, non mi hai fatto andare a scuola
per poter venire qui
ed andare sul Velocerator.
Abbiamo cambiato tutto della giornata
per venire qui e stare qui sopra.
No, ci dobbiamo andare!
- C'e' un'altra giostra, laggiu'.
- No, non voglio un'altra giostra!
Voglio andare sul Velocerator!
- Non e' giusto! Non e' giusto!
- Max, ehi, ehi, ehi!
- Non e' giusto! Non e' giusto!
- Max! Mi scusi. Max! Max!
Max, ehi. Mi scusi.
- Max. Max, ehi, ehi, ehi.
- Non e' giusto! Me l'hai promesso!
- Va bene? Lo so...
- Me l'hai promesso...
Saremmo andati sul Velocerator
tutte le volte che volevo!
Si e' rotto.
Non posso... ehi, Max!
L'avevi detto tu!
Va tutto bene.
Va tutto bene.
Ehi.
Ehm... che ci fai sulla mia barca?
Andiamo, signore, potrebbe abbassare
un po' la musica, per favore, eh?
Sta suonando da tutta la notte.
- Non penso di averti invitato sulla barca.
- Ehi, ci vivono altre persone, qui.
Che ne pensa di avere
un po' di riguardo?
- No, no, non ci siamo proprio...
- Esistono altre persone nel mondo, si'.
Perche' non giri il culo e non
te ne torni alla tua barca?
- Non mi parli in quel modo.
- Credo tu sia sulla mia barca,
quindi penso di poterti parlare come
mi pare! Vattene dalla mia barca!
Avanti, maleducato. Andiamo.
Ho pagato la cauzione.
- Ho fatto un casino.
- Si', e' vero.
Voglio dire... ho
fatto davvero un casino.
Sta dormendo.
Buono. Buono.
Mi dispiace, Kristina. Non so
che cosa mi sia venuto in mente.
Pensavi che volevi divertirti
insieme a tuo figlio e legare con lui,
- e l'hai fatto. L'hai fatto.
- No.
Cercavo solo di portarlo fuori di casa,
e ha dovuto lasciare il suo
particolare paio di scarpe, ed io...
Non volevo che si
sentisse limitato, capisci?
E volevo...
Volevo solo dimenticare tutto quanto
per un dannato giorno, capisci?
E mostrargli che potevamo
uscire e crearci dei bei ricordi.
Va tutto bene, tesoro.
- Sai, non volevo che si sentisse cosi' solo.
- Si e' divertito.
Vieni qui.
Comunque credo tu abbia ragione.
Credo che dovremmo...
Cercare di parlargli
nuovamente dell'Asperger.
Okay. credo sia un'ottima idea.
Possiamo usare il "rapporto Pelikan"...
- come una guida.
- Okay, come una guida.
- Sei un ottimo padre.
- Non posso lamentarmi.
- Sei un ottimo padre.
- Si'.
- Sarah, ciao. Oh, ciao.
- Oh, mio Dio!
Scusami. Stavo... stavo
per bussare alla porta.
- Non ci sono arrivato.
- Questa non e' la porta dove si bussa.
- E' quella la porta.
- Non so quale porta sia quella giusta.
E mi fai la predica proprio tu, che sostavi
dietro la mia porta come uno scassinatore?
"Lo scassinatore" stava operando di
giorno... mica c'era da aver paura!
Sai, sono un po' sclerato, oggi.
Sono venuto a restituirti
la bozza che dovevo leggere.
Mi... mi dispiace. Avrei
dovuto chiamare. Ho solo...
- Ho solo pensato che avrei...
- No.
Non lo so...
semplicemente passare.
Non e' molto divertente parlare
di scrittura al telefono.
Giusto. Cosi' invece sara'
uno spasso. Garantito.
- Quindi siediti.
- Ottimo.
- Quindi...
- Allora, ti faccio risparmiare tempo.
Ehm, se ricordo bene come funziona,
cominci con il dire tre o quattro cose
generiche, commenti positivi sullo scritto,
sai, per mettermi a mio agio.
E poi sara' il turno di quelle due
o tre critiche molto specifiche
che sono molto demoralizzanti,
perche' in quel momento
realizzo quanto siano vere,
quindi se vuoi passare
direttamente a quelle,
per me va bene, perche' probabilmente non
mi ricordero' comunque dei commenti positivi,
a patto che ci siano,
cosa alquanto improbabile.
- Che c'e'?
- Niente. Solo che...
Hai appena ridotto il lavoro della
mia vita come un insegnante di inglese,
cosi' mi sento un po' innervosito.
- Oh, Dio. No, no,
- Ci passero' sopra.
Scusami. Sono un'idiota. Mi dispiace.
- No, era impressionante.
- Sono solo un po' nervosa.
Ma posso farcela, quindi sono
felice che tu sia passato.
Grazie. Vai avanti, qualunque
cosa tu abbia da dire.
- Okay. Sicura? Okay.
- Si'.
Allora, beh, prima di tutto...
Scusami. E' solo che non
voglio stare su questa sedia,
perche' non e'... Voglio solo sedermi...
Okay.
Voglio solo essere...
Cosi' posso davvero...
Si'. E' una buona posizione per te.
Ehm... allora, la mia impressione
e' che questa non sia una storia.
Okay. lo so.
No, no, no, ascolta.
- Sarah. Sarah, zitta.
- No, no, no, ascolta.
- Ti prego, zitta.
- No, non posso.
- E che... mi esce tipo un "bla, bla"...
- Zitta, zitta, zitta, zitta...
Sarah, ti prego, ferma, ferma, ferma...
Non ho detto che era brutto.
E' che... non e' una storia.
E' piu' una commedia, okay?
I personaggi sono... freschi.
Le loro voci sono... chiarissime,
e tutte le azioni sono
raccontate attraverso il dialogo,
che, casualmente, e'
incredibilmente divertente.
- Davvero?
- Si', lo e'.
Adesso, devo farti due critiche.
Allora, la prima e' che la tua
scrittura e' molto leggibile,
ma credo che per la prossima
stesura, tu debba alla fine
- batterlo a macchina.
- Batterlo. Si'. Okay, e?
E, due, devi finirlo.
C'e' bisogno del secondo atto.
E...
tutto qui.
- Tutto qui?
- Si'.
E' molto, molto buono.
Quindi...
Congratulazioni, Sarah Braverman.
Sei una drammaturga.
E' stato difficile farlo?
No, voglio dire, e' questo
il fatto. Ho solo...
no.
- No.
- Caspita.
Quindi... scusami.
Per essere chiari.
- Ti e' piaciuto?
- Si'.
Mi e' piaciuto molto.
E' cosi'...
E' un bellissimo scritto.
Beh, credo di dover...
ci vediamo in giro, Sarah.
Ci vediamo in giro, Mark.
Bene.
Ehi.
Grazie.
Prego.
Allora campione,
ricordi l'anno scorso quando
sei andato ad ergoterapia
per avere piu' confidenza
con il tuo corpo?
Te lo ricordi?
E ricordi come lavoravi con Gaby
che ti insegnava come imparare a
giocare con gli altri bambini?
Si'.
Bene, hai lavorato
duramente su queste cose,
perche' hai la sindrome di Asperger.
Me l'avete gia' detto.
- Giusto.
- Si'.
Si', l'abbiamo fatto, ma quello che non
abbiamo acuito la possibilita' di fare
e' dirti le abilita' speciali che
hanno le persone con l'Asperger...
Come, ad esempio, tu hai
una memoria incredibile.
E hai letto ogni libro mai
scritto riguardo ai pirati.
E sei appassionato di insetti.
Sei sempre stato in grado di memorizzare
ogni fatto riguardo agli insetti.
E questo a causa dell'Asperger.
Ma ci sono altre cose che sono un po'
piu' difficili per te.
Tipo che hai bisogno
di imparare a ricordare
di guardare negli occhi le
persone quando ti stanno parlando.
O di sorridere quando incontri
qualcuno per la prima volta.
O restare calmo se qualcuno
ha un'idea diversa dalla tua.
E, sai, a volte queste cose
vengono un po' piu'
facili agli altri bambini,
ma devi davvero lavorarci sopra.
E sappiamo quanto ti sei
impegnato per impararle.
Sei una Rockstar.
Ce l'avro' per sempre?
Si'.
Si', avrai sempre questa
incredibile memoria,
e sarai sempre appassionato
alle cose che ti interessano.
E quelle caratteristiche sociali
che tua madre ha detto,
saranno sempre cose che
dovrai ricordare a te stesso.
Ho anche alcuni libri che io e tuo padre
abbiamo letto che riguardano l'autismo,
e questo e' stato scritto da un bambino
che e' piu' grande di te di un paio
d'anni e che ha la sindrome di Asperger.
E' un libro molto interessante,
e... possiamo sederci qui
e leggerlo con te, se vuoi.
Oppure puoi leggerlo da
solo e farci delle domande.
Stiamo imparando insieme, tutti noi.
Quindi questa cosa e'
nuova per tutti noi.
Siamo fieri di te, Max.
- Molto fieri.
- Ogni giorno.
Voglio giocare a Bug War in rete.
- Okay. Okay.
- Vai pure.
- 30 minuti.
- 45.
- 30.
- Va bene.
Ti voglio bene.
- Bene.
- Non ho pianto.
Hai fatto un ottimo lavoro.
Tu hai fatto davvero un ottimo
lavoro. Sono molto fiera di te.
- Sei una brava mamma, ottima.
- Grazie.
Non ho pianto.
- Uno, due, tre.
- Cosa?
- Bum, fuori.
- Mi hai steso.
- Non so perche' gioco con te.
- Scusa. Doppia scusa.
Penso che tu imbrogli.
La mamma dice che devi stare qui
perche' stai lavorando alla barca.
Si'. E' proprio cosi'.
Quando finirai e tornerai a casa?
Beh, ci vorra' un po', campione.
Ho un po' di lavoro da fare.
Cos'e' successo al tuo occhio?
Cosa credi sia successo?
Pugno, pugno, pugno.
Lo daro' a te un pugno...
Ciao.
Devo... dirti una cosa.
Okay.
Io non ti tradiro' mai.
- Joel.
- Tesoro, vedi,
ne abbiamo passate cosi' tante, e...
ne passeremo ancora tante, sai,
belle e brutte.
Le... Le passeremo tutte.
Ed io...
non ti tradiro' mai.
Vieni qui.
'"Hai sentito la novita'?" disse.
Non c'e' altro di cui si parla
lungo tutta la riva del fiume.
Toad e' andato in citta' con un
treno questa mattina presto,
e ha ordinato una vettura a motore
di grandi dimensioni e molto costosa.
Max?
Era da tempo che la talpa voleva
fare la conoscenza del tasso.
Ma ogni volta che ne ha espresso il desiderio...
si e' sempre trovata tagliata fuori.
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