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Ilenia: Io sono Ilenia e volevo farle due
domande, innanzitutto volevo chiedere
quando si danno i premi Nobel per la
letteratura si tende più a valorizzare sia nei
romanzi che nelle opere teatrali, un'opera
che è scritta in italiano standard o si tende
anche a valorizzare opere scritte in
dialetto? Cioè adesso le faccio un esempio,
come che ne so…se io oggi dovessi dare un
premio ad Andrea Camilleri per le opere
del Commissario Montalbano per
esempio?
E poi un’altra domanda che volevo fare è
se le è mai capitato di recitare con persone
disabili.
Dario Fo: Con i disabili ho provato a
recitare, ma era scritta apposta la
commedia in quella chiave, con una
persona che aveva difficoltà a esprimersi
attraverso le parole.
Perché era sordomuta ma non completa,
aveva anche la sensazione di certe
espressioni che si chiamano con un
termine: onomatopeiche, cioè dove il
suono indica già la parola o meglio il
significato della parola.
E ciò era divertente, spassoso perché io a
un certo punto parlavo come lei, cioè lei
emetteva dei suoni che avevano un
significato, che aveva imparato, e poi a
mia volta rispondevo in una forma
completamente assurda, cioè immagina se
tu mi dici… prova un po': che bella
giornata che è oggi, come mi piacerebbe
andare a passeggiare con te fuori all’aria
aperta.
Ilenia: Che bella giornata che è oggi, come
mi piacerebbe andare a passeggiare con te
all’aria aperta.
Dario Fo: Ascolta....
applausi dal pubblico.
Ilenia: Quando magari leggo delle opere in
dialetto mi rendo conto che hanno
maggiore espressività rispetto all’italiano
standard, cioè in siciliano perché quando
mangiamo noi diciamo: "AAh m'ha
ricreato!"
risate in sala
Ilaria: E allora è per questo che le chiedevo
se… sono molto espressivi i dialetti.
Dario Fo: Ma non soltanto… nel dialetto
non esiste un archetipo, tu parli il dialetto
lombardo. Ad esempio dici:"Oh che bella serata è
stata...".(continua in dialetto lombardo)
risate dal pubblico
Ho detto 5 o 6 parole che sono
completamente inventate, sono soltanto
suoni, questo lo puoi fare facilmente con
un dialetto, non lo puoi fare così con
l'italiano.
Come diceva Petrarca: "Il dialetto è la
lingua imparata tettando le zinne della
madre".
applausi dal pubblico
Gianroberto Casaleggio: Grazie ancora a
voi per averci ospitato, noi comunque
rimaniamo in contatto e come in passato
avete fatto, a parte questo incontro e questo
libro che ci consentito di vederci oggi. In
passato abbiam cercato, quando era
possibile di dar visibilità alle vostre
iniziative e continueremo a farlo, perché il
fattore più importante è divulgare,
divulgare e convincere e fare partecipare
altre persone a questi processi, che di
solito vengono tenuti anche
volontariamente nascosti, quindi in futuro
torneremo a farlo, dateci l’opportunità e
daremo un contributo alle vostre iniziative.
applausi dal pubblico
Silvia Seno Truccolo: Ringrazio di cuore
da parte dell'associazione genitori, della
mia persona, e dei genitori dei ragazzi che
sono qui oggi, vi ringraziamo molto per
avere condiviso con noi un momento così
bello.
Grazie
applausi dal pubblico