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ciao a tutti e benvenuti alla terza puntata del progetto barks! ringrazio fin da subito
pandemion, admin della pagina "l'occhio sul tubo", che trovate in descrizione,
dellimellow e tutti gli altri youtubers e non che mi stanno
sostenendo, perché il feedback positivo è aumentato di molto e ve ne sono veramente grato! sono
molto contento che sosteniate quello che reputo senza falsa modestia
uno dei progetti più ambiziosi di youtube italia. ma bando agli indugi e
iniziamo subito questa terza puntata sigla!
Il tema di questa puntata è indubbiamente il viaggio. la casa
editrice chiede a Barks di continuare a raccontare storie di ampio respiro
dopo un anno e mezzo in cui si è dedicato esclusivamente alla produzione di ten-pagers:
ne ha sfornate a bizzeffe, come dimostra la nutrita selezione che vi ho
proposto nella scorsa puntata del progetto barks, che trovate qu. L'idea di
barks è quella di spedire i Paperi in paesi stranieri e di metterli a contatto
con la cultura locale per approfondire usi e costumi e per fare, certamente,
un po' di sana satira sociale
ciò è particolarmente visibile in tre avventure questo periodo: paperino
in vulcanovia, paperino e le tigri reali e paperino cacciatore di canguri
delle prime due vi parleró in questo episodio, insieme alla perla, sempre di
quegli anni, paperino e il fantasma della grotta, mentre della terza ve ne parlerò
nel prossimo. Non indugiamo oltre e iniziamo subito con la prima
della triade; paperino e le tigri reali.
prima storia del filone dei viaggi e primo paese con cui i paperi si trovano a contatto, ovvero
l'india
i nipotini, grazie alla loro abilità nel baratto, da un mozzicone di matita
di partenza riusciranno a ottenere nientepopodimeno che un biglietto navale per l'india
paperino però se ne impadronirà
e si imbarcherà per il paese degli elefanti
ma qui quo e qua lo seguiranno imbarcandosi come clandestini.
Giunti a destinazione, i Paperi si invischieranno in qualcosa che ha
decisamente del torbido
con paperino che si ritroverà
a essere, addirittura, un maragià.
paperino e le tigri reali è senza dubbio un'ottima storia,
ben scritta e che ci presenta personaggi assolutamente credibili
barks dedica la sua attenzione soprattutto ad approfondire la
psicologia dei nipotini, che qui si comportano da persone mature e
responsabili, oltre a ricoprire un ruolo a dir poco essenziale
Collaborano con lo zio e lo aiutano, anziché essergli antagonisti come si era visto
in moltissime occasioni prima di questa storia. significativa la loro
battuta:
"eravamo amici quando non era nessuno; ma adesso è un maragià."
si noti "amici".
non parenti: amici. nonostante barks stia cercando di fornire un carattere più
affidabile ai tre nipotini, non ancora membri delle giovani marmotte, il corpo
scoutistico che non è ancora stato creato da Barks
tuttavia il Maestro evita di fornirci la versione saccente e cagacazzo come si
vedrà in futuro per altri autori, non facciamo nomi, scegliendo di svilupparne la
psicologia senza tuttavia renderli antipatici, anzi, tutt'altro: posso
affermare senza dubbio che questa caratterizzazione barksiana per me rappresenti
quella ideale per quello che concerne i tre nipotini
per il resto, non voglio raccontarvi nulla della storia, che va scoperta
autonomamente
vi basti sapere che barks, con un ritmo a dir poco impeccabile, riuscirà a coinvolgervi in
un appassionante turbinio di eventi che risulterà tanto divertente per il lettore
quanto spiacevole per l'intera famiglia dei paperi
la vignetta finale strizza l'occhio al lettore, in un interessante gioco di
complicità metanarrativa tra i nipotini e chi legge
qualche mese dopo, i paperi si ritoveranno in un paese completamente diverso, setting
tra l'altro della storia che meno preferisco dell'intera opera omnia
di barks: sto parlando di paperino in vulcanovia
paperino, su richiesta dei nipotini,
compra per 2$ e mezzo un vero bombardiere da guerra anzichè il modellino che
aveva ordinato per posta al deposito residuati bellici. Non sapendo che farsene, lo
venderà a pablo manana, nativo dell'immaginaria terra di vulcanovia,
per 300.000 pezozie vulcanoviane, il cui valore, veniamo a sapere
giusto qualche vignetta più tardi, è di 2.98$.
pablo li porterà nella sua terra d'origine, la repubblica di vulcanovia, evidente
parodia del classico stereotipo del paese sudamericano. premetto una cosa: a
me questa storia non è mai riuscita a piacere del tutto.
Qui Barks attua a mio dire una satire sociale troppo spinta nei confronti di messico, cile,
argentina e compagnia bella
estremizzandone al limite di rottura difetti e pucliarità, quando solo pochi anni
prima i disney studios ne avevano parlato in maniera leggermente differente con i
due bei lungometraggi saludos amigos e los tres caballeros, che puntavano decisamente
di più ad affratellare,
a riappacificare statunitensi e sudamericani, anziché attuare una satira
sociale anche un pò fine a se stessa. anche l'impianto narrativo che sorregge
la storia non è dei più solidi
ci troviamo infatti di fronte a quello che assomiglia di più un susseguirsi di gag
che a una storia di ampio respiro. Manca un po' il respiro narrativo
della vicenda. Inoltre gli abitanti di Vulcanovia a me sono sempre
stati simpatici come una pianta grassa infilata lì dove non batte il sole
tutto ciò non mi ha mai permesso di apprezzare appieno la storia che, come
già detto,
è quella che preferisco di meno dell'intera produzione barksiana. Ma la
successiva storia di cui parlerò, invece, l'ho sempre adorata: sto parlando di
paperino e il fantasma della grotta
i Paperi, intenti a raccogliere e rivendere alghe
nelle acque delle indie occidentali
si invischiano in un'inquietante faccenda: scoprono infatti che quella notte,
come avviene ogni 50 anni da interi secoli, un bambino sarà rapito.
non si sa da chi, non si sa come né perché, l'unica cosa certa è che i rapiti, poi, non
sono mai più stati ritrovati.
quando quo viene rapito, paperino, qui e qua
cercheranno di risolvere il mistero. Questa è una
storia che, al contrario di paperino in vulcanovia,
mi ha sempre colpito e affascinato.
il mistero che permea la trama e la sua risoluzione, le atmosfere claustrofobiche
e anguste realizzate
con eccezionale maestria dal Maestro, le peculiari vignette in
controluce barksiane il cui uso è veramente sapiente e attento
le ambientazioni in notturna in cui le ombre sono realizzate alla perfezione
grazie all'uso magistrale del pennino, sono tutti fattori che rendono questa
storia, a pieno titolo, una delle
perle barksiane
pre-"mistero degli incas", storia che classicamente sancisce la raggiunta
maturità artistica del maestro.
ovviamente non vi svelo il chiarimento del mistero alla base della storia, dal
momento che, quando la lessi da bambino per la prima volta
in questo bel volume
mi colpì davvero profondamente e l'ultima cosa che voglio è rovinarvi la lettura
quindi recuperatela, leggetela, emozionatevi.
in descrizione vi metto il link INDUCKS della storia, in cui sono elencate tutte le
edizioni di Paperino e il fantasma della grotta
dall'anno della prima pubblicazione fino a oggi. solitamente le ultime sono quelle da preferirsi
quindi basta cliccare, leggere in che volumi è stata pubblicata e mettersi alla ricerca.
a riprova del fatto che si tratti di una storia davvero suggestiva
ci sono stati tantissimi autori ad averla citata nelle proprie opere, da Pratt in una di Corto Maltese
a Oesterheld in una del Sgt. Kirk, ad alfredo castelli
in una di Zagor a Matt Groening in una cover dei fumetti dei Simpsons
l'unico difetto che potrei trovare in questa storia, se dovessi mettermi a
cercare il pelo nell'uovo
è la regia della terza tavola: durante un semplice dialogo tra paperino
è un autoctono, Barks infatti commette il cosiddetto scavallamento di campo
una tecnica che permette
di confondere le proporzioni spaziali che intercorrono tra i personaggi
in parole povere
permette di
disorientare
lo spettatore o il lettore riguardo a dove si trovano i personaggi all'interno della storia.
Può essere una cosa voluta, certamente
ma in questo caso non sussistono motivi per metterla in atto
Certamente non è un difettuccio simile che può intaccare il
valore di una storia così ben congegnata. L'angolo delle ten-pagers di qusta puntata
è decisamente scarno
al contrario di quello bello ciccione della scorsa.
le storie che vi cito, però, (sono solamente due) hanno avuto l'unico, seppur non indifferente,
pregio di farmi morire dalle risate: inoltre, ve le porto come esempio delle due
caratterizzazioni barksiane dei nipotini
che ci sono in questo periodo, che sono a dir poco contrastanti. la prima, che vede qui quo e
qua nel ruolo di aiutanti dello zio, è paperino tiratore perfetto
mentre la seconda, che vede i nipotini antagonisti dello zio, è
paperino e i tre grilli magici
nel caso voleste recuperarle, siate curiosi o se voleste farvi un paio di sane risate,
vi metto come sempre il link INDUCKS in descrizione
per vedere in che albi sono state pubblicate le storie vi basta cliccare e andare
a vedere in italia dove sono state pubblicate e mettervi alla ricerca di quei
volumi
anche per oggi abbiamo finito, spero che questa terza puntata vi sia piaciuta
e in tal caso vi esorto a mettere mi piace,
condividere e commentare. Inoltre, se non siete ancora iscritti, basta premere sul
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del mio progetto
io ho finito, continuate a sostenermi e vi lascio alle papere. Ciao a tutti!
anche l'impianto narrativo che sorregge la storia non è il pane metanarrativa
- i puntini
e chi legge
inoltre
anche molto interessante
la sequenza finale in cui
fanculo fanculo session sono gli scrivo le cose perchè devo dirle devo dire
pubblicato gesù
ad averla citata
meteoam
confondere il lettore e confondere dove si trovano i personaggi
cristalli personaggi quindi
nipotini perchè loro abilità nel baratto
promozione di panini mattei fanculo fanculo