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Il Museo di Casa Martelli, un Museo arrivato nel sistema Museale Fiorentino
abbastanza di recente se vogliamo, perché ottenuto
nel corso della risoluzione della questione nota come Eredità Bardini nel 1997
Poi per dieci anni e passa restaurato, sistemato
e finalmente aperto al pubblico dietro prenotazione
C'è molto da vedere in questo museo che è nascosto dietro una facciata sobria
quasi di eccessiva discrezione, nella Via Zannetti
che si chiamava anticamente Via della Forca a due passi dal Duomo
Il museo è in realtà quel che è arrivato fino a noi delle dimore della famiglia Martelli
una famiglia antica molto vicina ai Medici
addirittura nel Quattrocento, Roberto Martelli era l'uomo di fiducia di Piero il Gottoso,
che non ha mai perso i legami con la famiglia Medici finché c'è stata
e con l'importantissima Basilica di San Lorenzo
Addirittura il palazzo è incastonato nell'isolato dove c'è anche la basilica
con i chiostri e con i musei di San Lorenzo
Che cosa troviamo in quella che è una delle ultime pinacoteche fiorentine rimaste intatte nei secoli?
Troviamo alcuni capolavori assoluti, troviamo anche quadri d'ambiente
ma uno in particolare ci incuriosisce perché è una scena di vita
proprio all'interno di quel palazzo, con quella famiglia:
sono i Martelli che prendono la cioccolata
Il quadro è di Giovanni Battista Benigni, un pittore lucchese non famosissimo del Settecento
che appunto nel 1777 ha creato questa sorta d'istantanea domestica
che ci rappresenta la famiglia mentre si fa servire, com'era di moda allora
il cioccolato nelle chicchere, tazzine di porcellana sottilissima
E la cosa curiosa è che conosciamo i nomi dei protagonisti
sappiamo che c'è Niccolò Martelli il capofamiglia con la moglie Maddalena Tempi
che c'è il loro figlio Marco e l'altro figlio l'abate Giuseppe
che c'è la nuora Teresa Cucci, e c'è poi il cameriere di cui conosciamo il nome
evidentemente di una famiglia devota a un grande santo fiorentino, perché lo chiamarono Filippo Neri
il nome di battesimo era Filippo Neri, Baldini il cognome
E poi c'è un ospite eccellente, il Marchese Andrea Gerini
quello a cui è già stata servita la prima chicchera di cioccolata
Nel 1783 il Benigni aggiunse altre due figure
erano la piccola Maria Maddalena e il bambino Niccolino con un levriero
Altri personaggi ancora sono nel quadro di cui ignoriamo il nome
sono probabilmente due ospiti intendenti d'arte che infatti ammirano quello che è il capolavoro in quel salotto:
il San Giovanni Battista attribuito al Donatello
che è oggi uno dei capolavori marmorei del Museo Nazionale del Bargello
Quindi una scena di vita, di costume, di moda, di testimonianza famigliare
che racchiude un piccolo mistero: c'è una tazza di meno... chi rimarrà senza cioccolata?