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Qual è il segreto della corsa?
Perché mi fa sentire così libero? Così leggero?
Come è possibile che ogni singolo problema, ogni singolo pensiero
si volatilizzino dalla mia mente?
Beh, non lo so.
So solo che quando i miei piedi calpestano il suolo, e il battito aumenta
e i miei passi diventano sempre più veloci per cercare di stargli dietro
è un po' come mettersi gli occhiali.
Vedi cose che prima non potevi vedere,
senti rumori che non immaginavi nemmeno esistessero.
E soprattutto entri in contatto con tutto ciò che ti sta intorno.
Senti come se finalmente sapessi dove sei e qual è il tuo posto.
C'è un'unica differenza.
Non si tratta di mettere, si tratta di togliere.
Togliere quella barriera che tirano su i clacson mentre guidi per andare a lavoro.
togliere i palazzi in cui ti rifugi tutti i giorni dalle persone di cui ha paura.
Togliere i caffé al bar, i treni, i lampioni, le panchine.
Togliere la giacca e avere il coraggio di giocare,
come se fossi un bambino, senza idolatrare la vittoria.
Togliere tutto ciò che controlla il nostro tempo
e il nostro spazio.
Togliere il parcheggio, i centri commerciali, la benzina e le banche,
la tua tastiera, il tuo appartamento, il tuo gatto, il tuo televisore, il tuo orologio, il tuo.
Tutto ciò che è tuo, che ti appartiene,
per tornare a quando non ti apparteneva nulla, eppure tutto era a tua disposizione
solo perché lo potevi guardare, toccare, assaggiare.
Togliere anche la gravità e vedere il mondo da un diverso punto di vista,
da cui tutto ti appare chiaro, tutto ti appare vero.
È per questo che corro.
Perché le città che abbiamo costruito non ne sanno niente del battito che aumenta
e dei miei passi che diventano sempre più veloci per cercare di stargli dietro.
Non possono capire.
E allora io corro, per non restare a secco di vita.