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Credevo di sapere qualcosa
Zmar Ritiro in Silenzio Portogallo Maggio 2013
E' buffo.
Pensavo che avresti potuto scegliere qualcuno tu,
invece di quelli che alzano la mano.
Ho pensato per molto tempo che
quando questo momento sarebbe arrivato
avrei avuto grandi cose da dire
per te.
E
oggi vedo,
vedo,
che sento molto imbarazzo.
per la grande quantità
di arroganza.
Credevo di sapere qualcosa.
Pensavo di conoscere le cose.
E
e mi comportavo con
molta arroganza,
in un modo arrogante.
E adesso vedo che
non so niente.
Cosa ne pensi?
Come ti senti quando dici queste parole?
"Non so niente"?
Proprio ora, come ti senti?
Sembra un inizio.
Sì.
Sì.
E,
e vedo, osservo tutte queste persone
che ti portano dei bei resoconti,
e ogni volta che succede
anche per me è gioioso.
Come quando qualcuno è là e...
Hai detto qualcosa,
Io ho chiesto come ti senti quando dici, o ammetti
"Non so niente"?
E tu dici:"E' un inizio".
E quale sarà la fine di questo?
Che tu saprai qualcosa?
Fermati per un momento, rallenta.
Dici:"E' un inizio".
Capisco quello che dici.
Va bene.
E' un'inizio.
Come qualcosa di fresco,
qualcosa di sincero, almeno adesso.
Bene?
Così, quale sarà la fine di questo?
C'è un inizio, che "Non so niente".
Ammetto che non so niente.
Così, continua a non sapere niente.
Continua a non voler trovare qualcosa,
perché il voler trovare qualcosa,
la mente sente: "Se imparo abbastanza,
imparerò la mia strada verso la liberazione, forse."
Questa è una delle illusioni.
"Se imparo abbastanza e studio abbastanza..."
E persone che hanno studiato enormemente,
pandit della conoscenza,
hanno studiato enormemente,
a volte scoprono che la loro conoscenza
adesso intralcia.
"Ho studiato tutte queste cose
e qualcosa in me sa che non è niente
ma non posso lasciare andare
perché ho acquisito così tanto di questo niente,
e devo usarlo per qualcosa".
Tu metti ancora del valore su questo, sul qualcosa.
Così dici che è un inizio,
allora dove sarà la fine? Dove sarà la fine?
Sarà di conoscere qualcosa?
Io dico: "No, continua a non sapere niente".
Allora se metti tutto questo
inclusi i tuoi desideri,
"Bene, adesso non so niente.
Adesso fammi vedere se posso cominciare a sapere
qualcosa che e' giusto".
E io ti dico, no, lascia andare per un momento e guarda.
Continua a non conoscere niente.
Continua a non conoscere niente, adesso.
E esamina l'ambiente del tuo stesso sé.
Adesso.
E questo è dove mi sento adesso,
un po' disperato,
perché è come se fossi così abituato
a fare sempre qualcosa, o a comprendere
Ho realizzato che, anche se si dice
che non è così, non mi sembra di
essere me stesso.
Ah!
Anche questo è importante.
Perché per molto tempo
ci siamo mossi da una cosa all'altra.
Siamo come Tarzan nella giungla.
Si dondola su una liana,
afferra la successiva e poi
deve lasciare andare la prima, no?
Altrimenti si dondola tra due cose.
...
Così si dondola su una parte di conoscenza,
poi arrivi a un'altra,
allora devi lasciare quella vecchia,
e devi andare avanti.
Così arrivi a qualcosa - nessuna conoscenza.
Adesso non sai niente.
E poi ti senti lasciato a te stesso
per un momento.
E per chiunque raggiunge questo stadio,
c'è lì un po' di ansia,
perché:" Adesso non so che cosa fare,
mi sento completamente perso."
Stai così per un momento.
Sperimenta questa sensazione di sentirti perso,
ma non sguazzarci.
C'è qualcosa d'altro là
che in realtà non è perso.
Non è perso.
Non ha direzioni.
Vedi?
Ma di fronte a questo, la mente che di solito
è impegnata in qualche attività
pensa:" Che cosa faccio adesso?
Hai portato via tutti i miei strumenti.
Hmmm?
"Hai preso tutte le mie mappe,
tutti i miei lavori. Adesso che cosa posso fare?
Come posso vivere così?
E queste sono ancora chiacchiere, stanno ancora andando avanti.
E tu ti senti un pò perso.
Non sai come,
"Non so fare niente"
Va bene?
Ma questo è ancora solo rumore, vedi?
E tu sei consapevole di questo rumore.
Allora non identificarti con questo rumore, vedi.
Cosa significa non identificarsi?
Significa che senti che questo rumore è della mente,
un qualche tipo di identità
che hai indossato per un po' di tempo
ti senti forse un po' perso.
"Non sono abituato a non avere niente da fare".
Così c'è un po' di ansia,
un certo disagio.
Ma tu sei consapevole di questo disagio.
questa sensazione.
Allora guardala senza nessuna passione.
Lascia che sia lì per un momento.
Perché tutto quello che facciamo
è che proviamo e corriamo alla prossima azione.
Vedi?
Cerchi di andare verso la prossima cosa,
perché non puoi sopportare il tuo silenzio.
Eppure non siamo ancora arrivati al silenzio,
Siamo solo arrivati alla fine dell'attività, per un momento.
Non so che cosa sia essere me stesso.
Cosa dici?
Non so che cosa sia essere me stesso.
Sì, sì, sì.
Non è questo tipo di conoscenza.
Non è la classica conoscenza.
che è una cosa che conosce un'altra cosa.
Non è quel tipo di conoscenza.
Tu mi dici di non fare niente al proposito,
di non andare là.
Sì.
Ma io sento quello come un sinonimo di
essere me stesso.
E quello che in realtà sento è una forte spinta
fuori da me stesso.
Sì, va bene.
Questo "essere te stesso" quando ne parlo
sembra molto scomodo
mentre ascolti,
perché questo "essere te stesso",
dici:"Ma non so!" Forse non sono le esatte parole che hai usato,
'Non so come essere me stesso",
Di fatto mi tira fuori da me stesso".
Ma come può tirarti fuori da te stesso?
Quando dico, sii te stesso,
Intendo, rimani.
Allora tu puoi dire:"Ma io non so quale sé c'e'
in cui rimanere."
Stai dicendo questo?
Sì, qualcosa del genere.
Ah!
E se dico, sii niente?
Anche questo crea qualcosa?
E se dico, sii
Se dici:"Sii niente",
crea uno stato di quiete.
Se dici:"Sii", crea stress.
Stress.
Se dico:"Sii niente", crea quiete
Se dico: "Sii", crea stress.
Così:"Essere" è più stressante
di essere niente?
Sì, perché quando dici:"Sii"
sembra che io debba fare qualcosa.
Ah, va bene, va bene.
Sii niente.
...
Perché vedi essere niente per me è essere.
Perché siamo abituati a essere qualcosa.
Essere niente, nel suo significato onesto e semplice, significa:
rimani come sei.
Sii
Ma se hai quel tipo di mente che dice,
'Mmm...mm...eh...mm...mm..mm'
e dice:" Bene, questa specie di..."
allora ne devi essere consapevole.
E dico sii consapevole di questo perchè
a volte la mente in questa fase dell'indagine,
comincia a essere superaccurata,
superaccurata.
'Allora, essere o essere niente?..."
Oh, vedo, di fatto è la stessa cosa!
No, non è la stessa cosa!"'
...
Vedi può essere così
Allora ti voglio liberare da questo,
cosicché questo tipo di mentalità
non ti intrappola in un'altra posizione,
come quella di essere fissato in "Non essere niente".
Perché in realtà quello in cui stai entrando
è una grande flessibilità,
dove le parole possono essere qualunque cosa, adesso,
perché ti muovi al di là delle parole.
Questo essere niente non è uno stato
indotto solo dalle parole,
o sostenuto dalle parole.
E' senza parole.
Così è al di là delle parole, vedi.
Allora, quando vai al di là delle parole
non avrai paura delle parole.
Chi lo capisce?
Bene!
Quando sei al di là delle parole,
allora non sarai intimorito dalla parola.
Vai al di là dei concetti,
allora tutto diventa un concetto.
Così, anche se io dico Brahman,
adesso sarà solo un concetto.
Se dico
pura coscienza,
ora lo ascolterai come...
"Va bene, sì, sì!"
perché hai chiarito te stesso adesso.
Non hai bisogno delle parole che ti dicano che cosa sei adesso.
Mi segui?
Capirai sempre quello che significano,
ma non avrai un complesso a causa loro, adesso.
Se dico l'Essere o la Presenza
o l'lo sono,
saprai sempre che sono la stessa cosa.
A un certo punto saprai che tutte le parole
sono la stessa cosa.
Tutto è la stessa cosa.
Ma mentre hai una mente che distingue
che è utile fino a un certo punto,
allora sembra che importi.
"Volevi dire questo o quello?"
Perché, bene, qui è un po' fuori luogo.
O cose simili.
Ma gradatamente, quando si muove di nuovo
nella tua naturalezza,
nel tuo infinito essere, capisci?
non essere sviato dalle parole.
Esse danno solo un'idea,
sono solo un dito puntato.
Il resto lo completa la grazia.
Ti rivela te stesso.
Il tuo esserci già, è qui
Continua a non sapere niente e esamina l'ambiente del tuo sé.
Un video estratto da un Satsang DVD: Lascia che la dualità sia il sogno, tu sii il risveglio - 14 Maggio 2013
www.mooji.org
...
Portami nel tuo cuore...
Arunachala ....