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Certi tipi di ritmi serrati hanno un....
effetto profondo sulle persone.
Non si tratta solo del ritmo, sono...
proprio i suoni stessi,
in questo penso che i ragazzi siano super bravi.
[I COLLABORATORI: PANDA BEAR]
Negli Animal Collective penso che i nomi e le maschere
all’inizio fossero un modo per lasciare che la musica succedesse in modo naturale,
per non sentirci noi stessi lì sopra il palco.
Più sto con questa canzone più voglio nascondere
quello che sta davvero succedendo.
Spesso cambio i testi o cambio il suono della voce
per rendere più difficile decifrare quel...
quella sensazione.
Posso parlare con qualcuno dopo il concerto..
Posso parlare di cosa è successo là sopra, ma non ero proprio io là sul palco.
La prima volta che li ho sentiti, ho visto il video di "Around the World".
Mi ero appena avvicinato alla musica elettronica
e sentivo un sacco di cose che non avevo mai sentito prima.
Anche se non sono proprio un gran ballerino, se non altro in pubblico,
c’è un qualcosa nella sua ritualità che per me è molto comprensibile.
È una delle poche cose su cui io e mio fratello ci possiamo davvero trovare d’accordo.
Mio fratello ha un paio di anni più di me e "Homework",
il primo disco dei Daft Punk, lo potevamo ascoltare in macchina
insieme. Non potevamo fare lo stesso con molti altri dischi.
In un disco degli Animal Collective volevamo fare un remix
di una delle loro canzoni e volevamo davvero che loro ne facessero una.
Hanno detto che non facevano più quel genere di cose.
Gliel’ho chiesto di nuovo quando ho fatto un album solista un paio di anni più tardi.
Così...ho pensato che valesse la pena riprovarci.
Hanno detto che non facevano più quel genere di cose.
Ma forse sarebbero stati interessati a fare qualcosa insieme.
E sarà stato circa un anno dopo,
mi hanno chiesto se volevo andare a Parigi a lavorare a una cosa.
Nelle settimane precedenti ero molto nervoso.
La cosa che mi preoccupava di più era di...
di ritrovarmi lì sul luogo e dover produrre qualcosa molto velocemente
perchè sapevo che avremmo avuto solo tre giorni per farlo.
Io di solito faccio le cose nel modo opposto,
dedico molto tempo a ogni pezzo di musica.
Presentarsi e dover, come dire...
dover azzeccare qualcosa velocemente... Non pensavo sarei stato bravo a fare una cosa del genere.
Siamo andati nella parte principale dello studio
e si mettono a settare un bel po’ di microfoni per vedere quale suonava meglio
con la canzone e con la mia voce
e poi mi fanno, "OK. Tira fuori qualcosa di buono."
Io stavo provando un po’ di cose diverse.
Ma niente suonava davvero bene.
Poi penso che sono tornato al microfono per...
solo per metter giù qualcosa da ricordarmi
e ho pensato a qualcos’altro mentre mi avvicinavo.
Li vedevo nello studio che stavano tipo annuendo...
È successo proprio all’ultimo minuto,
abbiamo tirato fuori qualcosa che piacesse a tutti.
Nel bene o nel male tutto quello che faccio è ritmico.
C’era un momento, agli inizi, quando ho iniziato a suonare la batteria
in cui mi sono reso conto che non sarei stato in grado...
che non sarei mai stato molto bravo tecnicamente.
Così ho pensato che avrei provato a
concentrarmi per creare dei ritmi che fossero adatti alla musica
o che completassero il resto
del suono.
Quando suono dal vivo, cerco quasi esclusivamente di abbinare
o di fare da completamento al resto della musica in qualche modo.
Campionare le percussioni sta tutto nell’ ottenere questi brevi ritagli di suoni,
che, una volta che vengono ripetuti, hanno come un certo tipo di...
impatto viscerale.
L’umanità o l’emozione della musica a cui ho contribuito
è in qualche modo nascosta nel risultato finale.
L’impulso è quello di rivelare qualcosa che è...
reale e vero.
Lì per lì è un grande onore per me.
Ma parlarne più di così mi rimane ancora un pochino difficile
a questo punto.
Una cosa mi piace molto dei Daft Punk:
ogni disco è un qualcosa di completamente diverso.
Vedo che si sfidano a esplorare posti nuovi.
È stato figo per me vedere questo.
Come si pongono circa la creazione dei suoni e come
invece di campionare un vecchio pezzo di musica, è stato come...
registrare delle cose alla vecchia maniera per ottenere qualcosa che suoni come
se stessi campionando qualcosa di vecchio.
Ma che, a sua volta, lo fa suonare nuovo, se capisci quello che intendo.
Perchè è molto ripetitivo come un campionamento o un frammento di suono,
ma allo stesso tempo ha anche
questi piccoli dettagli sonori che vengono dalla performance dal vivo
quando suoni uno strumento e...
è questa strana combinazione di...
meccanico e robotico con delle imperfezioni.
È come voler ricordare qualcosa di vecchio, che era davvero bello
e che è stato dimenticato.
Mi sembra sia un modo figo di ringraziare per...
l’ispirazione o l’influenza.
[RANDOM ACCESS MEMORIES I COLLABORATORI UNA SERIE DI THE CREATORS PROJECT]