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Era giunto il momento per i Cambiavalute di riesumare il progetto
di una nuova banca centrale privata per l'America.
Nei primi del '900, uomini come J.P. Morgan guidavano le operazioni.
Un'ultima crisi sarebbe stata necessaria per attirare l'attenzione del paese
sulla presunta necessitā di una banca centrale.
La scusa era che solo una banca centrale poteva evitare fallimenti bancari.
Morgan era senz'altro il banchiere pių potente in America
e un sospetto agente dei Rothschild.
Aveva contribuito a finanziare l'impero petrolifero di John D. Rockefeller
e i monopoli di Edgar Herman nelle ferrovie,
di Andrew Carnagie negli acciai e di altri in numerosi campi dell'industria.
Oltre a tutto questo, il padre di J.P. Morgan, Junius Morgan,
era stato l'agente finanziario americano per gli Inglesi.
Dopo la morte di suo padre, J.P. Morgan si associō con un Inglese,
Edward Grenfell, a lungo direttore della Banca d'Inghilterra.
In realtā, alla morte di Morgan, il suo patrimonio era di soli pochi milioni di dollari.
Il grosso delle azioni che i pių pensavano che possedesse,
erano in realtā proprietā di altri.
Nel 1902, si dice che il presidente Theodore Roosevelt perseguė Morgan e i suoi amici
usando la legge Sherman anti trust per spezzare i loro monopoli finanziari.
In realtā, Roosevelt fece assai poco per disturbare la monopolizzazione crescente
dell'industria americana da parte dei banchieri e dei loro agenti
Per esempio, si crede che spezzō il monopolio della Standard Oil.
Ma non era spezzato per niente.
Fu semplicemente diviso in sette societā
ancora tutte controllate dai Rockefeller.
La gente era a conoscenza di tutto ciō grazie a vignettisti politici
come Thomas Nast, che si riferiva ai banchieri come al "Money Trust".
Nel 1907, l'anno prima della rielezione di Roosevelt,
Morgan decise che era tempo di tentare di nuovo di fondare una banca centrale.
Usando insieme il loro potere finanziario,
Morgan e i suoi amici riuscirono in segreto a far collassare il mercato azionario.
Migliaia di piccole banche erano largamente sovradimensionate.
Alcune possedevano riserve per meno dell'1%
grazie al principio del credito frazionario.
Entro pochi giorni, gli assalti agli sportelli erano comuni in tutto il paese.
A questo punto Morgan cominciō ad agire pubblicamente
e si offrė di rinvigorire la vacillante economia americana
finanziando le banche in fallimento con denaro che produceva dal nulla.
Era una proposta oltraggiosa,
molto peggiore anche del credito frazionario,
ma il Congresso lo lasciō fare.
Morgan stampō $200 milioni
di questo denaro completamente privato e privo di riserva
e con esso comprō beni, pagō servizi
e ne mandō una parte alle sue banche affiliate, da prestare a interessi.
Il suo piano funzionō.
Ben presto, la gente riprese fiducia nel denaro
e smise di accumularne.
Di conseguenza, perō, il potere delle banche si consolidō maggiormente
nelle mani di poche grandi banche.
Nel 1908 il panico era cessato e Morgan fu salutato come un eroe
dal presidente della Princeton University,
un uomo di nome Woodrow Wilson:
"Tutti questi problemi si potrebbero evitare
nominando una commissione di sei o sette uomini di coscienza civica
come J.P. Morgan, per gestire gli affari del nostro paese"
Testi economici spiegheranno pių tardi
che l'istituzione del sistema della Federal Reserve
era la conseguenza diretta del panico del 1907:
"con la sua allarmante epidemia di fallimenti bancari,
il paese si č definitivamente stufato
dell'anarchia di un sistema bancario privato instabile".
Ma il congressista del Minnesota, Charles A. Lindbergh senior,
padre del famoso aviatore "Lucky Lindy",
spiegō in seguito che il panico del 1907 era stato in realtā solo un imbroglio:
"Chi non č favorevole al cartello monetario
potrebbe essere escluso dal mondo degli affari
e la gente potrebbe essere spinta
a reclamare riforme delle leggi sulla moneta e sull'attivitā bancaria,
riforme formulate dallo stesso cartello monetario"
In tal modo, dall'approvazione del National Banking Act del 1863,
i Cambiavalute erano riusciti a coordinare una serie di boom e di depressioni.
Lo scopo non era solo quello di spogliare il popolo americano delle sue proprietā
ma anche di poter affermare che il sistema bancario era fondamentalmente cosė instabile
da dover essere consolidato di nuovo in una banca centrale.
Dopo il crash, Teddy Roosevelt, reagendo al panico del 1907,
approvō la proposta che istituiva una cosa chiamata
Commissione Monetaria Nazionale.
La Commissione doveva studiare la questione bancaria
e fornire raccomandazioni al Congresso.
Naturalmente, la Commissione era piena di amici e compari di Morgan.
Il presidente era tale senatore Nelson Aldrich di Rode Island.
Aldrich rappresentava i colori delle pių ricche famiglie di banchieri americane,
quelle di Newport, Rode Island.
Sua figlia sposō John D. Rockefeller junior e gli diede cinque figli:
John, Nelson (che diventerā vice presidente nel 1974),
Lawrence, Winthrop e David
(il capo del Consiglio degli Affari Esteri
e ex presidente della Chase Manhattan Bank).
Non appena fu istituita la Commissione Monetaria Nazionale,
il senatore Aldrich si imbarcō per un viaggio di due anni in Europa,
dove si consultō a lungo con i banchieri privati
in Inghilterra, Francia e Germania.
Il solo viaggio costō ai contribuenti $ 300'000 totali,
una cifra astronomica per quei tempi.
Poco dopo il suo ritorno, la sera del 22 novembre 1910,
alcuni tra gli uomini pių ricchi e potenti d'America
salirono sulla carrozza ferroviaria privata del senatore Aldrich
e, in gran segreto, giunsero in questo posto,
Jekyll Island, al largo della costa della Georgia.
Nel gruppo c'era Paul Warburg.
Warburg aveva ricevuto un salario di $ 500'000 all'anno
dalla societā di investimenti Kuhn, Loeb & Company,
per forzare l'approvazione di una banca centrale privata in America.
Il partner di Warburg in questa societā era Jacob Schiff,
il nipote dell'uomo che condivise la Green Shield house
con la famiglia Rothschild a Francoforte.
Shiff, come vedremo pių tardi, stava spendendo $ 20 milioni
per finanziare il rovesciamento dello Zar di Russia.
Queste tre famiglie europee di banchieri, i Rothschild, i Warburg e gli Schiff,
erano da anni interconnesse attraverso i matrimoni,
proprio come i loro equivalenti americani,
i Morgan, i Rockefeller e gli Aldrich.
La segretezza era cosė stretta che i sette partecipanti erano stati avvertiti
di usare i soli nomi di battesimo per evitare che la servitų li identificasse.
Anni dopo, uno dei partecipanti, Frank Vanderlip,
presidente della National City Bank di New York
e rappresentante della famiglia Rockefeller, confermō il viaggio a Jekyll Island
nell'edizione del Saturday Evening Post del 9 febbraio 1935:
"Ero riservato, anzi furtivo, come qualsiasi cospiratore...
Non potevamo farci scoprire
o avremmo sprecato tutto il nostro tempo e i nostri sforzi.
Se fosse emerso che il nostro gruppo si era riunito
per scrivere una proposta di legge sull'attivitā bancaria
questa non avrebbe avuto alcuna possibilitā di passare al Congresso"
I partecipanti vennero qui per decidere come risolvere il loro problema principale
- come ripristinare una banca centrale privata -
ma c'erano anche altri problemi da risolvere.
Innanzi tutto, la quota di mercato delle grandi banche nazionali si stava riducendo in fretta.
Nei primi dieci anni del secolo,
il numero di banche degli Stati Uniti era pių che raddoppiato, raggiungendo 20'000.
Nel 1913, solo il 29% delle banche erano nazionali
e queste possedevano solo il 57% dei depositi.
Come ammise il senatore Aldrich in un articolo:
"Prima dell'approvazione di questo decreto,
i banchieri di New York avevano il dominio
sulle sole riserve di New York.
Ora siamo in grado di dominare le riserve bancarie
dell'intero paese"
Bisognava dunque fare qualcosa per prendere il controllo di queste nuove banche.
Come disse John D. Rockefeller: "la competizione č peccato".
Inoltre, l'economia della nazione era talmente forte
che le societā cominciavano a finanziare le loro espansioni coi propri profitti
invece di contrarre enormi prestiti presso grandi banche.
Nei primi dieci anni del nuovo secolo,
il 70% dei finanziamenti societari veniva dai profitti.
In altri termini, l'industria americana stava rendendosi indipendente dai Cambiavalute,
e questa tendenza andava fermata.
Tutti i partecipanti sapevano
che si poteva elaborare una soluzione efficace a tali problemi,
ma il loro problema forse pių grande era sul piano delle pubbliche relazioni
e riguardava il nome della nuova banca centrale.
La discussione si tenne proprio in questa sala,
una delle molte sale da conferenza di questo lussuoso hotel
oggi noto come Jekyll Island Club Hotel.
Aldrich sosteneva che la parola "banca" non dovesse apparire nel nome.
Warburg voleva chiamare il progetto di legge
National Reserve Bill o Federal Reserve Bill.
Lo scopo era di dare l'impressione che la nuova banca avesse come obiettivo
quello di fermare le corse agli sportelli, ma anche di nascondere la sua connotazione monopolistica.
Fu comunque Aldrich, il politico egocentrico,
ad insistere perché si chiamasse legge Aldrich.
Dopo nove giorni a Jekyll Island, il gruppo si disperse.
La nuova banca centrale sarebbe stata molto simile alla vecchia Banca degli Stati Uniti.
Avrebbe infine ottenuto il monopolio sulla valuta americana
e avrebbe creato tale valuta dal nulla.
Come fa la Fed a "creare" moneta dal nulla?
E' un procedimento in quattro fasi. Ma prima qualche parola a proposito di titoli di stato.
I titoli sono semplici promesse di pagamento, o "pagherō" del governo.
La gente compra i titoli per avere un tasso di interesse assicurato.
Alla scadenza dei titoli, il governo li rimborsa, pagando gli interessi,
e i titoli vengono distrutti.
Attualmente ci sono titoli per circa 3'600 miliardi di dollari.
Ma ecco il procedimento della Fed per creare denaro:
Fase 1. la commissione "Federal Open Market" approva
l'acquisto di titoli USA sul libero mercato.
Fase 2. la Fed acquista i titoli
da chiunque li offra sul libero mercato.
Fase 3. la Fed paga i titoli in moneta elettronica alla banca venditrice
che registra tale denaro a credito sui propri conti.
Il trucco č che tale denaro si basa su nulla. E' semplicemente creato dalla Fed.
Fase 4. Le banche usano tali depositi come riserve.
Possono prestare oltre dieci volte l'ammontare delle loro riserve
a nuovi prestatari, tutto a interesse.
In tal modo, un acquisto da parte della Fed di 1 milione in titoli
si trasforma in 10 milioni di dollari in conti bancari.
In effetti, la Fed crea il 10% di questo denaro completamente nuovo
e le banche creano il restante 90%.
Per ridurre la quantitā di denaro nell'economia, il processo č semplicemente invertito:
la Fed vende titoli al pubblico, e il denaro defluisce dalla banca del compratore.
I prestiti devono essere ridotti di 10 volte l'ammontare della vendita.
Cosė, una vendita da parte della Fed di 1 milione in titoli,
corrisponde a 10 milioni in meno in circolazione nell'economia.
Ma in che modo tutto ciō giovō ai banchieri i cui rappresentanti cospirarono a Jekyll Island?
1: distrasse completamente gli sforzi per la riforma bancaria dalle soluzioni appropriate.
2: evitō il ritorno di una gestione equa e esente da debito delle finanze del governo
come erano stati i Greenbacks di Lincoln.
Il sistema finanziario governativo basato sui buoni del tesoro,
imposto a Lincoln dopo la creazione dei Greenbacks,
era adesso scolpito nel marmo.
3: conferė ai banchieri il diritto di creare il 90% dei nostri soldi
basati solo su riserve frazionarie
e permetteva loro di prestarli a interesse.
4: accentrō il controllo totale della riserva monetaria del nostro paese
nella mani di pochi uomini.
5: istituė una banca centrale largamente indipendente
da un effettivo controllo politico.
Poco dopo la sua creazione, la Grande Contrazione della Fed dei primi anni '30
avrebbe causato la Grande Depressione.
L'indipendenza č stata ulteriormente rafforzata tramite altre leggi.
Per far credere al pubblico che il governo manteneva il controllo,
il piano prevedeva che la Fed fosse diretta da un Consiglio di Governatori
nominati dal presidente e approvati dal senato.
I banchieri dovevano solamente fare in modo che i loro uomini
fossero assegnati al Consiglio dei Governatori.
Non era difficile. I banchieri hanno il denaro, e il denaro puō comprare i politici.
Appena i partecipanti lasciarono Jekyll Island, si scatenō la campagna relazionale.
Le grandi banche di New York costituirono un fondo "educativo"
di 5 milioni di dollari per finanziare i professori
di prestigiose universitā affinché appoggiassero la nuova banca.
Woodrow Wilson a Princeton fu uno dei primi a saltare a bordo.
Ma il sotterfugio dei banchieri non funzionō.
La legge Aldrich fu ben presto identificata come la legge dei banchieri
una legge che favoriva solamente quello che divenne noto come "Money Trust".
Come disse il congressista Lindbergh durante il dibattito al Congresso:
"Il piano Aldrich č il piano di Wall Street.
Causerā, se necessario, una nuova ondata di panico per intimidire il popolo.
Aldrich, pagato dal governo per rappresentare il popolo,
propone invece un piano per le lobby"
Accorgendosi che non avevano i voti per vincere al Congresso,
i leader repubblicani non portarono mai la legge Aldrich ai voti.
I banchieri decisero silenziosamente di passare al piano B, l'alternativa democratica.
Cominciarono a finanziare la campagna di Wilson come candidato democratico.
Come osservō lo storico James Perloff,
l'educazione di Wilson fu affidata a Bernard Baruch, finanziere di Wall Street:
"Baruch portō Wilson al quartier generale del partito democratico a New York,
nel 1912, conducendolo come un barboncino al guinzaglio.
Wilson ricevette un 'corso d'indottrinamento'
dai leader qui convenuti..."
Ora il terreno era pronto. I Cambiavalute erano pronti a impiantare nuovamente
la loro banca centrale di proprietā privata.
I danni che il presidente Jackson aveva causato 76 anni prima
erano solo parzialmente riparati
con l'approvazione del National Bank Act durante la guerra civile.
Da allora, la battaglia aveva furoreggiato attraverso i decenni.
I sostenitori di Jackson divennero i "Greebackers"
che divennero lo zoccolo duro dei sostenitori di William Jennings Bryan.
Con Bryan al comando, questi avversari dei Cambiavalute,
all'oscuro dell'insegnamento di Baruch, si misero al seguito del democratico Woodrow Wilson.
Essi, e Bryan, saranno presto traditi.
Durante la campagna presidenziale,
i democratici fecero attenzione a fingere di osteggiare la legge Aldrich.
Louis McFadden, egli stesso democratico nonché presidente del Comitato Bancario e Monetario della Camera,
spiegō la cosa 20 anni dopo i fatti:
"La proposta Aldrich fu criticata nel programma politico...
quando fu presentato Woodrow Wilson...
Gli uomini che guidavano il partito democratico promisero che
se fossero tornati al potere, non ci sarebbe stata nessuna banca centrale
fintanto che essi fossero rimasti al governo.
Tredici mesi dopo, tale promessa fu infranta,
e l'amministrazione Wilson, istruita dai sinistri figuri di Wall Street
che seguivano il colonnello House,
istituė in questo nostro libero paese, la marcia istituzione monarchica
della 'Banca dei Re', per controllarci dalla testa ai piedi
e mantenerci in catene dalla culla alla tomba"
Una volta Wilson eletto, Morgan, Warburg,
Baruch e compagnia proposero un "nuovo" piano,
che Warburg battezzō Federal Reserve System.
La leadership democratica acclamō la nuova proposta, chiamata decreto Glass-Owen,
come qualcosa di radicalmente diverso dal decreto Aldrich.
In realtā, la proposta era praticamente identica in ogni dettaglio importante.
In effetti, i democratici negavano con tanta forza la somiglianza
che Paul Warburg, padre di entrambe le proposte,
dovette intervenire per rassicurare i suoi amici al Congresso
che le due proposte erano virtualmente identiche:
"Al di la delle differenze superficiali,
vediamo che i nuclei dei due sistemi si rassomigliano molto
e sono strettamente correlati"
Tale ammissione era, perō, solo per uso privato.
In pubblico, il Money Trust tirō in ballo il senatore Aldrich e Frank Vanderlip,
presidente della National City Bank di New York di proprietā dei Rockefeller
e uno dei sette di Jakyll Island,
per contrastare il nuovo Federal Reserve System.
Tuttavia, anni dopo, Vanderlip ammise nel Saturday Evening Post
che le due misure erano praticamente identiche:
"Sebbene il piano Aldrich per la Federal Reserve
fu sconfitto quando portava il nome di Aldrich,
i suoi contenuti essenziali erano tutti contenuti
nel piano che alla fine fu adottato"
Avvicinandosi il voto, il Congresso chiamō Alfred Crozier, avvocato dell Ohio, a testimoniare.
Crozier notō le somiglianze tra la legge Aldrich e la legge Glass-Owen:
"La legge stabilisce ciō che Wall Street e le grandi banche
inseguono da 25 anni: il controllo privato, anziché pubblico, della moneta.
La legge Glass-Owen lo stabilisce come e quanto la legge Aldrich.
Entrambe rapinano il governo e il popolo di ogni controllo
sul denaro pubblico, e conferiscono alle banche solamente
il pericoloso potere di rendere il denaro scarso o abbondante"
Durante il dibattito sul provvedimento,
i senatori accusavano le grandi banche di sfruttare il loro potere finanziario
per influenzare il risultato.
"In questo paese ci sono banchieri che sono nemici del benessere pubblico",
disse un senatore. Che eufemismo!
Nonostante le accuse di frode e corruzione,
la proposta fu infine fatta passare al senato, il 22 dicembre del 1913,
quando la maggior parte dei senatori era partita per le vacanze,
dopo essere stati rassicurati dalla leadership che non sarebbe stato fatto nulla
fino a parecchio dopo la pausa natalizia.
Il giorno in cui la legge passō, il membro del Congresso Lindbergh
avvertė profeticamente i suoi compatrioti che:
"Questo decreto istituisce il pių grande trust al mondo.
Quando il presidente firmerā la legge, l'invisibile governo
del Potere Monetario sarā legalizzato.
Forse la gente non lo saprā immediatamente,
ma il giorno in cui capirā č solo rimandato di qualche anno...
Il pių terribile crimine legislativo di tutti i tempi
si compie con questo decreto bancario"
Oltre a tutto ciō, poche settimane prima,
il Congresso aveva infine approvato una legge che legalizzava l'imposta sul reddito.
Perché tale legge era tanto importante?
Perché i banchieri avevano finalmente messo in piedi un sistema
che avrebbe creato un debito federale virtualmente illimitato.
Come sarebbero stati ripagati gli interessi su tale debito, indipendentemente dal capitale iniziale?
Ricordate: una banca centrale privata crea il capitale a partire dal nulla.
Il governo federale era allora piccolo.
Fino ad allora, aveva vissuto solo di dazi e imposte di consumo.
Proprio come per la Banca d'Inghilterra,
il pagamento degli interessi doveva essere garantito da una tassazione diretta del popolo.
I Cambiavalute sapevano che,
se avessero dovuto contare sui contributi degli stati,
alla fine i loro legislatori si sarebbero ribellati
rifiutandosi di pagare gli interessi sul loro proprio denaro,
o almeno facendo pressioni politiche per mantenere basso il debito.
E' da notare che, nel 1895, la Corte Suprema
aveva giudicato incostituzionale una simile imposta sul reddito.
La Corte Suprema giudicō incostituzionale anche una imposta sul reddito aziendale, nel 1909.
Di conseguenza, il senatore Aldrich propose in fretta al Congresso
una riforma costituzionale che autorizzasse l'imposta sul reddito.
Il proposto 16-mo emendamento alla costituzione
fu inviato all'assemblea legislativa del Senato per ratifica,
ma alcuni critici sostengono che esso non fu mai approvato
dal necessario 3/4 degli stati.
In altri termini, il 16-mo emendamento potrebbe non essere legale.
Ma i Cambiavalute non avevano intenzione di discutere i dettagli.
Nell'ottobre del 1913, il senatore Aldrich aveva fatto approvare la proposta sulla tassa sul reddito.
Senza il potere di tassare direttamente la popolazione bypassando gli stati,
la Federal Reserve Bill sarebbe stata molto meno utile
per coloro che volevano rendere l'America loro debitrice.
Un anno dopo l'approvazione della Federal Reserve Bill,
Lindbergh spiegō come la Fed avesse creato
quello che ora chiamiamo il ciclo economico
e come lo usi ai propri fini:
"Per far innalzare i prezzi,
il consiglio della Fed deve solo abbassare il tasso di interesse...,
causando un'espansione del credito
e un rialzo del mercato azionario;
poi, quando... gli uomini d'affari si sono abituati a tali condizioni,
puō bloccare l'ondata di prosperitā
innalzando arbitrariamente il tasso d'interesse.
Puō causare lievi fluttuazioni del mercato variando di poco il tasso d'interesse,
o provocare violente reazioni tramite ritocchi pių concreti,
e in ogni caso avrā accesso a informazioni dirette
sulla situazione finanziaria
e conoscerā in anticipo i cambiamenti a venire,
al rialzo come al ribasso.
Questo č il pių strano e pių pericoloso beneficio
che mai un governo abbia concesso
a una categoria privilegiata.
Il sistema č privato, gestito al solo fine
di ottenere il massimo profitto
usando il denaro degli altri.
Sanno in anticipo quando č il caso di causare
un'ondata di panico a loro vantaggio.
Sanno anche quando fermarla.
Inflazione e deflazione sono entrambe al loro servizio
dal momento che controllano la finanza..."
Lindbergh aveva ragione su tutto.
Ma non aveva capito che la maggior parte delle nazioni europee
erano giā cadute nelle mani dei banchieri centrali decenni se non secoli prima.
Fa anche riferimento al fatto che, solo un anno pių tardi,
la Fed aveva fatto incetta dell'oro sul mercato; ecco come lo spiegō:
"Le banche della Federal Reserve hanno giā accaparrato l'oro e i titoli aurei..."
Ma Lindbergh non era il solo critico della Fed.
Il membro del Congresso Louis McFadden,
presidente del Comitato Bancario e Monetario della Camera dal 1920 al 1931,
osservō che il Federal Reserve Act instaurava
"un super-stato sotto il controllo dei banchieri internazionali
e degli industriali internazionali,
che collaborano per rendere schiavo il mondo
per il proprio piacere"
Notate come McFadden scorgesse il carattere internazionale
degli azionisti della Federal Reserve.
Un altro presidente del Comitato negli anni '60,
Wright Patman del Texas, disse:
"Negli USA abbiamo oggi due governi...
abbiamo quello legittimo...
e abbiamo un governo indipendente, fuori controllo
e senza coordinazione, sotto forma del Federal Reserve System,
che gestisce i poteri monetari
che la Costituzione affida al Congresso".
Anche l'inventore della lampadina elettrica, Thomas Edison,
si unė al coro delle critiche contro la Federal Reserve:
"Se lo stato puō emettere un titolo di stato da un dollaro,
puō anche emettere una banconota da un dollaro.
I criteri che rendono valido il titolo di stato valgono anche per la banconota.
La differenza č che il titolo di stato permette ai broker di riscuotere
il doppio del valore del titolo, pių un 20% aggiuntivo,
mentre la valuta non paga altri che coloro che contribuiscono direttamente.
E' assurdo sostenere che il nostro paese possa emettere $30 milioni
in buoni del tesoro ma non $30 milioni in valuta.
Entrambi sono promesse di pagamento, ma una promessa ingrassa gli usurai
mentre l'altra aiuta la gente".
Tre anni dopo l'approvazione del Federal Reserve Act,
lo stesso presidente Wilson cominciō a cambiare idea
riguardo a ciō che era stato scatenato durante il suo primo mandato.
"Il nostro governo č uno dei pių mal gestiti e pių profondamente controllato
del mondo civilizzato; non č pių il governo della libera opinione,
non pių il risultato di una maggioranza di voti,
ma il governo del pensiero e della forza
di un piccolo gruppo di uomini di potere.
Alcuni tra i pių grandi uomini degli Stati Uniti,
nel campo del commercio e della produzione, hanno paura di qualcosa.
Sanno che da qualche parte esiste un potere cosė ben organizzato,
cosė subdolo, cosė vigile, cosė connesso, cosė totale e persuasivo
che dovranno limitare la voce a un sussurro
se ne vorranno condannare l'esistenza".
Prima di morire, nel 1924, Wilson si rese conto
di quanti danni avesse causato all'America, e confessō:
"Senza volerlo, ho rovinato il mio governo"
Alla fine dunque, i Cambiavalute,
coloro che traggono profitto dalla manipolazione della quantitā di denaro in circolazione,
avevano ripristinato la loro banca centrale di proprietā privata in America.
I principali giornali, anch'essi di loro proprietā,
salutarono l'approvazione del Federal Reserve Act del 1913, dicendo al pubblico che
"le depressioni potevano ora essere evitate scientificamente".
La realtā era piuttosto che le depressioni potevano ora essere scientificamente provocate.
Il potere risultava ora centralizzato ad un livello straordinario.
Era giunto il momento di una guerra - una grandissima guerra - la prima guerra mondiale.
Naturalmente, per i banchieri centrali, gli interessi politici
della guerra sono trascurabili rispetto ai potenziali profitti,
e nulla crea pių debito di uno stato di guerra.
A quel tempo, l'Inghilterra era l'esempio migliore.
Durante i 119 anni tra la fondazione della Banca d'Inghilterra
a la sconfitta di Napoleone a Waterloo,
l'Inghilterra era stata in guerra per 56 anni.
E per gran parte del tempo rimanente, si era preparata alla guerra.
Durante la prima guerra mondiale, i Rothschild tedeschi prestarono denaro ai Tedeschi,
i Rothschild inglesi prestarono denaro agli Inglesi,
e i Rothschild francesi prestarono denaro ai Francesi.
In America, J.P. Morgan era il piazzista per il materiale di guerra
sia per i Francesi che per gli Inglesi.
In realtā, dopo sei mesi di guerra, Morgan divenne il pių grande consumatore del pianeta,
spendendo 10 milioni di dollari al giorno.
I suoi uffici al 23 di Wall Street
erano assediati dagli agenti e dai venditori che cercavano di concludere un affare.
Si arrivō a tal punto che la banca dovette piazzare guardie ad ogni porta
e anche presso i domicili dei soci.
Molti dei banchieri di New York ricavarono buoni profitti dalla guerra.
Il presidente Wilson nominō Bernard Baruch a capo del Consiglio delle Industrie Belliche.
Secondo lo storico Jarnes Perloff, sia Baruch che i Rockefeller
guadagnarono intorno ai $200 milioni durante la guerra.
Ma i guadagni non erano il solo movente. C'era anche la vendetta.
I Cambiavalute non avevano mai perdonato allo Zar
il suo appoggio a Lincoln durante la guerra civile.
Inoltre, la Russia era l'ultimo dei grandi paesi europei
che rifiutava di assoggettarsi a un sistema di banche centrali private.
Tre anni dopo lo scoppio della guerra,
la rivoluzione Russa rovesciō lo Zar e instaurō il flagello del comunismo.
Jacob Schiff, di Kuhn, Loeb & Co si vantō sul letto di morte
di aver speso $20 milioni in favore della sconfitta dello Zar.
Anche dell'Inghilterra fu fatto fluire del denaro per finanziare la rivoluzione.
Perché alcuni dei pių ricchi uomini del mondo dovrebbero sostenere economicamente il comunismo,
il sistema che era dichiaratamente impegnato a distruggere il cosiddetto capitalismo
che li rendeva ricchi?
Il ricercatore Gary Allen lo spiegō cosė:
"Se capiamo che il socialismo non č un regime di 'condivisione di beni'
ma piuttosto un modo di consolidare e controllare il benessere,
allora il paradosso apparente di uomini super-ricchi che sostengono il socialismo
cessa di essere un paradosso.
Invece, diventa logico, o addirittura lo strumento ideale
di maniaci assetati di potere.
Il comunismo, o, pių propriamente, il socialismo,
non č il movimento delle masse oppresse, ma dell'élite economica".
W. Cleon Skousen scrisse nel suo libro del 1970 "Il Capitalista Nudo":
"Chi ha potere, di qualunque origine sia, tende a volerne sempre di pių...
Era quasi inevitabile che i super-ricchi aspirassero un giorno
a controllare il benessere del mondo intero.
A tal fine, erano assolutamente disposti a nutrire le ambizioni
di cospiratori politici assetati di potere,
impegnati nel rovesciamento di tutti i governo esistenti
e nell'instaurazione di una dittatura mondiale".
Ma che succede se questi rivoluzionari sfuggono al controllo
e cercano di strappare il potere ai super ricchi?
In fin dei conti, fu Mao Tse Tung che nel 1938 dichiarō la sua opinione riguardo al potere:
"Il potere politico scaturisce dal tamburo di una rivoltella".
L'asse Wall Street/Londra scelse di correre il rischio.
I maestri pianificatori cercarono di controllare i gruppi rivoluzionari comunisti
fornendo loro grandi quantitā di denaro quando obbedivano
e riducendo i fondi, o addirittura finanziando gli avversari,
se sfuggivano al controllo.
Lenin cominciō a capire che,
sebbene fosse il dittatore assoluto della nuova Unione Sovietica,
non era lui a tirare i fili della finanza;
qualcun'altro manovrava silenziosamente il timone:
"Lo stato non funziona come volevamo. Il veicolo non obbedisce.
Un uomo č al volante e sembra condurre,
ma l'auto non va nella direzione voluta.
Si muove secondo la volontā di un'altra forza".
Chi c'era dietro?
Il repubblicano Louis McFadden, presidente del Comitato Bancario
e Monetario della Camera durante gli anni '20
e fino alla grande depressione degli anni '30, lo spiegō cosė:
"Il corso della storia della Russia č stato effettivamente
influenzato largamente dalle operazioni dei banchieri internazionali...
Il governo sovietico ha ricevuto buoni del tesoro degli USA
dal consiglio della Federal Reserve... che agiva tramite la Chase Bank.
L'Inghilterra ci ha sottratto denaro tramite le banche della Federal Reserve
e lo ha dato nuovamente in prestito al governo sovietico
a tassi elevati...
La diga del Dnieperstory fu costruita coi fondi illegalmente sottratti
al Tesoro degli Stati Uniti dal corrotto e disonesto consiglio della Federal Reserve
e dalle banche della Federal Reserve".
In pratica, la Fed e la Banca d'Inghilterra,
agli ordini dei banchieri internazionali che le controllavano,
stavano creando un mostro che avrebbe alimentato diversi decenni
di rivoluzione comunista senza precedenti, di stato di guerra e, soprattutto, debito.
Nel caso in cui crediate che i Cambiavalute
inaugurarono il comunismo e ne persero poi il controllo,
nel 1992, il Washington Times riferė che il presidente russo Boris Jeltsin
era contrariato dal fatto che la maggior parte degli aiuti stranieri entranti erano fatti defluire
"direttamente nelle casse delle banche occidentali in pagamento del debito".
Non ha senso affermare che una guerra estesa come la prima guerra mondiale
avesse una sola causa. Le guerre sono fenomeni complessi con molti fattori scatenanti.
D'altro canto, perō, sarebbe altrettanto insensato
ignorare come una delle sue cause primarie coloro che ne avrebbero guadagnato di pių.
Il ruolo dei Cambiavalute non č una fantomatica cospirazione teorica.
Essi avevano un movente. Un movente a corto termine di profitto individuale
ma anche un movente politico a lungo termine: promuovere un governo totalitario,
in cui i Cambiavalute mantenessero il potere economico
per controllare chiunque fosse emerso come leader politico.
Ora, vedremo qual'č l'ordine politico mondiale a cui mirano i Cambiavalute.
Poco dopo la Grande Guerra, il programma politico generale
dei Cambiavalute cominciō a essere chiaro.
Ora che controllavano le singole economie nazionali,
il passo successivo era la forma definitiva di consolidamento:
un governo mondiale.
La proposta del nuovo governo mondiale fu avanzata con la massima prioritā
alla conferenza di pace di Parigi dopo la Grande Guerra.
Fu chiamata la Societā delle Nazioni.
Perō, con somma sorpresa di Paul Warburg e Bernard Baruch,
che intervennero alla conferenza di pace con il presidente Wilson,
il mondo non era ancora pronto ad abbattere le frontiere nazionali.
Il nazionalismo č un sentimento ancora forte nell'uomo.
Per esempio, Lord Cuzon, il ministro degli esteri britannico,
giudicō la Societā delle Nazioni una buona barzelletta.
Nonostante il governo britannico avesse deciso di sostenerla.
Umiliando il presidente Wilson,
neanche il Congresso degli Stati Uniti la ratificō.
Nonostante fosse stata approvata da molte altre nazioni,
senza l'apporto finanziario del tesoro americano, la Societā fallė.
Dopo la Grande Guerra, il popolo americano si era stancato
delle politiche internazionaliste del democratico Wilson.
Alle presidenziali del 1920,
il repubblicano Waren Harding riportō una schiacciante vittoria con oltre il 60% dei voti.
Harding era un convinto seguace sia del Bolscevismo che della Societā delle Nazioni.
La sua elezione, che inaugurō 12 anni di
presidenza repubblicana alla Casa Bianca,
condusse a un'era di prosperitā senza precedenti, nota come gli "anni ruggenti".
Nonostante la guerra avesse accollato all'America un debito
10 volte pių grande di quello della guerra civile,
l'economia americana esplose.
L'oro era affluito nel paese durante la guerra
e continuava a farlo anche dopo.
Nei primi anni '30, il governatore di questa banca,
la Federal Reserve Bank di New York,
un uomo di nome Benjamin Strong,
si incontrō spesso con l'eccentrico e schivo governatore della Banca d'Inghilterra,
Montague Norman.
Norman era determinato a sostituire l'oro
che l'Inghilterra aveva perso durante la Grande Guerra a favore degli Stati Uniti,
e restituire alla Banca d'Inghilterra la posizione di predominio nell'economia mondiale.
Inoltre, ricca di oro,
l'economia americana poteva sfuggire nuovamente al controllo,
proprio come dopo la guerra civile.
Negli 8 anni successivi, sotto la stretta presidenziale di Harding e Coolidge,
l'enorme debito federale accumulato durante la guerra
fu ridotto del 38%, fino a $16 miliardi.
La pių grande riduzione percentuale della storia degli Stati Uniti.
Alle elezioni del 1920, Harding e Coolidge
si candidavano contro James ***, il governatore dell'Ohio,
e il poco noto Franklin D. Roosevelt,
che era precedentemente diventato nientemeno che
vice ministro della marina del presidente Wilson.
Dopo il suo insediamento, Harding si attivō in fretta per smantellare formalmente la Societā delle Nazioni.
Poi, si diede da fare per ridurre le tasse nazionali
mentre aumentava i dazi a livelli record.
Questa era una politica delle entrate che la maggior parte dei padri fondatori
avrebbe certamente approvato.
Nel suo secondo anno in carica, Harding si ammalō durante un viaggio in treno nel West
e morė improvvisamente.
Sebbene non fosse eseguita nessuna autopsia
si disse che morė o di polmonite o di avvelenamento da cibo.
Quando Coolidge gli subentrō, proseguė la politica economica interna di Harding
di aumentare i dazi sulle importazioni riducendo le tasse sul reddito.
Di conseguenza, l'economia crebbe a tal ritmo che il netto delle entrate aumentō ancora.
Ebbene, ciō doveva essere fermato.
Cosė, proprio come pių volte avevano fatto prima,
i Cambiavalute decisero che era giunto il momento di affondare l'economia americana.
La Fed cominciō a inondare il paese di denaro.
In questi anni, aumentarono la scorta monetaria del 62%.
C'era denaro in abbondanza.
Ecco perché il periodo č noto come gli "anni ruggenti".
Prima della sua morte, nel 1919, l'ex presidente Teddy Roosevelt
mise in guardia il popolo americano su cosa stava succedendo.
Come riferito nell'edizione del 27 marzo 1922 del New York Times, Roosevelt disse:
"Questi banchieri internazionali e la compagnia Rockefeller-Standard Oil
controllano la maggioranza dei giornali e delle loro rubriche
e costringono alla sottomissione o alle dimissioni quei funzionari
che si rifiutano di obbedire alle potenti e corrotte 'cricche'
che compongono il governo invisibile".
Appena un giorno prima, nello stesso giornale, il sindaco di New York, John Highland
citō Roosevelt e maledisse coloro che sosteneva stavano prendendo il controllo dell'America,
del suo apparato politico e della sua stampa.
"L'avvertimento di Theodore Roosevelt č oggi di grande attualitā,
perché la vera minaccia per la nostra repubblica č questo governo invisibile
che, come una piovra gigante, allarga i suoi bracci viscidi
su cittā, stato e nazione...
Raggiunge con i suoi potenti tentacoli i nostri funzionari,
i nostri corpi legislativi, le nostre scuole, i nostri tribunali, i nostri giornali
e ogni ente istituito nel pubblico interesse...
Per evitare di essere troppo generico, lasciatemi dire che la testa di questa piovra
č la compagnia Rockefeller-Standard Oil, pių un piccolo gruppo
di potenti banchieri generalmente definiti 'banchieri internazionali'.
La ristretta cerchia di banchieri internazionali gestisce virtualmente
il governo degli Stati Uniti nel loro egoistico interesse.
Controllano in pratica entrambi i partiti, scrivono i programmi politici,
trasformano i leader politici in marionette,
usano i dirigenti delle societā private e ricorrono a ogni mezzo
per piazzare alle alte cariche pubbliche solo quei candidati
che obbediscono ai dettami della grande finanza corrotta...
Questi banchieri internazionali e le societā Rockefeller-Standard Oil
controllano la maggior parte dei giornali e riviste del paese".
Perché la gente non ascoltō tali energici avvertimenti e non pretese
che il Congresso annullasse l'approvazione del Federal Reserve Act del 1913?
Perché, ricordate, erano gli anni '20:
un costante aumento dei prestiti bancari contribuė a far crescere il mercato.
Cioč, come succede oggi, in tempi di prosperitā,
nessuno ha voglia di preoccuparsi delle questioni economiche.
Ma tutto questo benessere aveva il suo rovescio della medaglia.
Le imprese si ampliarono e andarono decisamente a credito.
Le speculazioni sul fiorente mercato azionario dilagarono.
Sebbene tutto apparisse roseo, si trattava di un castello di sabbia.
Quando tutto era pronto, nell'aprile del 1929, Paul Warburg,
il padre della Fed, emise una circolare segreta
in cui avvertiva i suoi amici che un collasso e una depressione a livello nazionale erano sicuri.
Nell'agosto del 1929, la Fed cominciō a frenare il credito.
Non č una coincidenza che le biografie
di tutti i giganti di Wall Street dell'epoca,
John D. Rockefeller, J.P. Morgan, Bernard Baruch etc.
si meravigliavano tutte di come essi si fossero ritirati dal mercato azionario appena prima del crollo
e avessero investito tutti i loro beni in oro o contanti.
Il 24 ottobre del 1929, i grandi banchieri di New York
richiamarono i loro prestiti "broker call" su 24 ore.
Ciō voleva dire che sia i broker che i clienti
dovevano sbarazzarsi delle loro azioni per coprire i loro prestiti,
indipendentemente dal prezzo a cui riuscivano a venderle.
Di conseguenza, il mercato precipitō e quel giorno rimase noto come "giovedė nero".
Secondo John Kenneth Galbraith, autore di "Il grande crash 1929",
all'apice della frenesia nelle vendite, Bernard Baruch portō Winston Churchill
nella tribuna visitatori della borsa di New York,
per assistere al panico e impressionarlo con il suo potere
di scatenare gli eventi sconcertanti del piano inferiore.
Il membro del congresso Louis McFadden,
presidente del Comitato Bancario e Monetario della Camera dal 1920 al 1931,
sapeva chi era da biasimare.
Accusō la Fed e i banchieri internazionali di aver orchestrato il crash.
"Non fu un caso. Fu un avvenimento accuratamente pianificato...
I banchieri internazionali intendevano instaurare un sentimento di disperazione
in modo da potersi imporre e dominare tutti noi".
Ma McFadden andō anche oltre:
li accusō apertamente di aver causato il crash
al fine di rubare l'oro d'America.
Nel febbraio 1931, nel mezzo della depressione, affermō:
"Credo che difficilmente si possa negare che i governanti e i finanzieri d'Europa
sono pronti a tutto, o quasi, per riappropriarsi rapidamente
delle scorte d'oro che l'Europa cedette all'America
in seguito alla grande guerra".
Curtis Dall, un intermediario per i Fratelli Lehman,
era nell'arena della borsa di New York il giorno del crash.
Nel suo libro del 1970, "Roosevelt, il mio strumentalizzato suocero",
spiegō che il crash fu scatenato
dall'improvvisa e pianificata contrazione di 'call money' sul mercato azionario di New York.
"In realtā, si trattō della calcolata 'tosatura' del pubblico da parte dei poteri monetari mondiali
scatenata dall'improvvisa contrazione di 'call money' sul mercato azionario di New York".
Entro poche settimane, beni per 3 miliardi di dollari sembrarono semplicemente sparire.
Entro un anno, erano spariti 40 miliardi.
Ma erano veramente spariti? O si erano semplicemente concentrati nelle mani di pochi?
E cosa fece la Fed?
Invece di intervenire in aiuto dell'economia,
riducendo rapidamente i tassi di interesse per stimolare l'economia,
la Fed continuō a ridurre ulteriormente la disponibilitā di denaro,
accentuando la depressione.
Tra il 1929 e il 1933,
la Fed ridusse la scorta di denaro di un ulteriore 33%.
Sebbene la maggior parte degli Americani non abbia mai sentito dire
che la Fed fosse la principale causa della depressione,
la cosa č ben nota tra i maggiori economisti.
Milton Friedman, premio Nobel per l'economia, ora all'universitā di Stanford,
disse la stessa cosa in un'intervista ad una radio pubblica nazionale, nel gennaio del 1996:
"La Federal Reserve scatenō definitivamente la grande depressione
contraendo di un terzo la quantitā di moneta in circolazione
fra in 1929 e il 1933".
Ma il denaro perso dalla maggior parte degli Americani durante la depressione,
non era semplicemente sparito.
Era stato semplicemente ridistribuito nelle mani di coloro
che si erano ritirati appena prima del crash e avevano comprato oro,
il quale č sempre un piazzamento sicuro appena prima di una depressione.
Il denaro americano, perō, andō anche oltreoceano.
Incredibilmente, mentre il presidente Hoover cercava eroicamente di soccorrere le banche,
e sostenere gli affari,
con milioni di americani ridotti alla fame con il peggiorare della depressione,
venivano spesi milioni di dollari per ricostruire la Germania
dai danni subiti durante la prima guerra mondiale.
Otto anni prima che Hitler invadesse la Polonia,
il Rappresentante Louis McFadden,
presidente del Comitato Bancario e Monetario,
avvertė il congresso che gli Americani stavano pagando l'ascesa al potere di Hitler.
"Dopo la prima guerra mondiale, la Germania cadde nelle mani
dei banchieri internazionali tedeschi.
Tali banchieri controllavano allora la Germania
e oggi la possiedono integralmente.
Hanno comprato le sue industrie, hanno ipoteche sulle sue terre,
controllano la sua produzione e tutti i servizi pubblici.
I banchieri internazionali tedeschi hanno sostituito governo della Germania
e hanno anche fornito ogni dollaro che Hitler ha usato
nella sua faraonica campagna per costruire una minaccia
al governo di Brüning.
Quando Brüning si rifiuta di obbedire agli ordini dei banchieri tedeschi,
Hitler viene spinto avanti per terrorizzare i tedeschi e sottometterli...
Attraverso il consiglio della Federal Reserve ... oltre $30 milioni
di denari americano ... sono stati iniettati in Germania...
Avete tutti sentito parlare delle spese sostenute dalla Germania ...
abitazioni futuristiche, i suoi grandi planetari, le palestre, le piscine,
le sue comode autostrade, le sue fabbriche perfette.
Tutto ciō fu fatto col nostro denaro. Tutto ciō fu dato alla Germania
tramite il consiglio della Federal Reserve.
Il consiglio della Federal Reserve ha pompato cosė tanti miliardi di dollari
nell'economia tedesca che non osa confessare il totale".
Franklin D. Roosevelt fu eletto alle presidenziali del 1932.
Appena entrō in carica, tuttavia,
furono annunciate drastiche misure di emergenza bancarie,
il che non fece altro che aumentare il potere della Fed sulle scorte monetarie.
Allora, e solo allora, la Fed cominciō
ad allentare i cordoni della borsa e distribuire nuovo denaro
al popolo americano affamato.
All'inizio, Roosevelt inveė contro i Cambiavalute
additandoli come causa della depressione.
Che lo crediate o no, ecco cosa disse il 4 marzo 1933 nel suo discorso inaugurale:
"Le pratiche dei cambiavalute senza scrupoli sono condannate dell'opinione pubblica,
respinte dal cuore e dalla ragione degli uomini...
I Cambiavalute hanno abbandonato i loro alti seggi
nel tempio della nostra civiltā".
Ma due giorni dopo, Roosevelt indisse un giorno di chiusura eccezionale di tutte le banche.
Pių tardi quell'anno, Roosevelt rese illegale il possesso privato di lingotti
e di monete d'oro, fatta eccezione per le monete rare.
La maggior parte dell'oro nelle mani dell'Americano medio
era in forma di monete d'oro.
Il nuovo decreto era, in realtā, una confisca.
I trasgressori rischiavano fino a dieci anni di prigione
e una multa di $10'000, equivalenti a $100'000 di oggi.
Alcune persone, perō, non si fidavano dell'ordine di Roosevelt.
Molti erano combattuti fra tenersi i beni faticosamente guadagnati
e obbedire al governo.
A coloro che consegnarono il loro oro, fu pagato il prezzo ufficiale:
$20.66 l'oncia (31 grammi).
L'ordine di confisca erano talmente impopolare
che nessuno al governo era disposto ad assumerne la paternitā.
Nessun uomo del Congresso la reclamō.
Alla cerimonia della firma, il presidente Roosevelt fece chiaro ai presenti
che egli non ne era l'autore e dichiarō pubblicamente
che non l'aveva nemmeno letto.
Anche un segretario del tesoro disse di non averlo mai letto,
dicendo che era "ciō che gli esperti volevano".
Roosevelt convinse il pubblico a consegnare il proprio oro
dicendo che era necessario spremere le risorse del paese
per tirarlo fuori dalla depressione.
Con gran clamore, ordinō la costruzione di un nuovo deposito per i lingotti,
destinato ad accogliere la montagna d'oro che il governo americano
stava confiscando illegittimamente.
Nel 1936, il deposito di Fort Knox era terminato
e nel gennaio 1937 cominciō ad affluirvi l'oro.
Era in corso il furto del secolo.
Nel 1935, quando tutto l'oro era stato reso,
il suo prezzo ufficiale fu improvvisamente aumentato a $35 l'oncia.
Ma il trucco era, che solo gli stranieri potevano vendere oro al nuovo prezzo.
I Cambiavalute, che avevano seguito l'avvertimento di Warburg
ritirandosi dalla borsa appena prima del crash
e avevano comprato oro a $20,66 per poi imbarcarlo per Londra,
potevano ora riportarlo indietro e rivenderlo al governo
raddoppiando quasi il loro denaro
mentre l'Americano medio moriva di fame.
Il deposito di lingotti di Fort Knox
si trova qui, nel mezzo della riserva militare di Fort Knox,
30 miglia a sud-est di Louisville, Kentucky.
Questo č il massimo che ci hanno permesso di avvicinarci al deposito,
nonostante anni di lettere da parte di membri del Congresso per autorizzare la nostra troupe a entrare.
I 4 acri che circondano l'edificio
sono difesi da una recinzione elettrificata,
un fosso e quattro casematte dotate di mitragliatrici agli angoli della struttura.
Quando l'oro cominciō ad arrivare, il 13 gennaio 1937,
c'era un apparato di sicurezza senza precedenti.
Migliaia di ospiti ufficiali assistettero all'arrivo
di un treno di nove vagoni da Philadelphia,
difeso da soldati armati, ispettori postali, agenti segreti
e guardie della zecca degli Stati Uniti.
Era una grande messinscena:
La scorta aurea del paese intero era stata spillata,
apparentemente nel pubblico interesse,
e poi stipato al sicuro a Fort Knox.
Ma tutta questa sicurezza verrā presto infranta dallo stesso governo.
Ora la scena era pronta per una guerra veramente grande,
una guerra che avrebbe accatastato molti pių morti della prima guerra mondiale.
Per esempio, solo nel 1944, gli introiti degli USA erano di $183 miliardi,
eppure, $103 miliardi vennero spesi per la guerra.
Era una quota 30 volte superiore a quella della prima guerra mondiale.
In effetti, il contribuente americano si accollō il 55% della spesa bellica degli alleati.
Ma, cosa altrettanto importante, praticamente ogni paese coinvolto nella guerra
aumentō drasticamente il suo debito.
Negli Stati Uniti, per esempio, il debito federale passō da $43 miliardi del 1940
a $257 miliardi nel 1950, un aumento del 598%.
Tra in 1940 e il 1950, il debito de Giappone aumentō del 1348%.
Il debito francese aumentō del 583% e quello canadese del 417%.
Dopo la guerra, il mondo era economicamente diviso in due parti.
Da un lato, le economie di stampo comunista,
opposte ai capitalisti del monopolio dall'altro lato,
pronte a combattersi in una perpetua e altamente redditizia corsa agli armamenti.
Era infine giunto il momento per i banchieri centrali di impegnarsi seriamente
con il loro progetto di centralizzare il sistema monetario
del mondo intero
e finalmente realizzare il loro governo globale del Nuovo Ordine Mondiale.
Le fasi di tale piano erano:
Fase 1: controllare le economie nazionali di tutto il mondo attraverso le banche centrali.
Fase 2: centralizzare le economie regionali attraverso organizzazioni
quali l'Unione Monetaria Europea e accordi commerciali regionali come il NAFTA.
Fase 3: centralizzare l'economia mondiale tramite una Banca Centrale Mondiale,
una moneta mondiale e ponendo fine alle indipendenze nazionali con l'abolizione
di tutti i dazi attraverso trattati quali il GATT.
La fase 1 fu completata molto tempo fa.
Le fasi 2 e 3 sono molto avanzate e si avvicinano al compimento.
E l'oro?
Tra le banche centrali, il maggior detentore di oro č ora il Fondo Monetario Internazionale (IMF).
Esso, e le banche centrali, controllano ora i 2/3 dell'oro mondiale,
permettendo loro di manipolare il mercato dell'oro.
Ricordate la regola d'oro dei Cambiavalute:
"Chi possiede l'oro detta le regole".
Ma prima di analizzare le soluzioni al nostro problema,
diamo un'occhiata a cosa successe a tutto quell'oro a Fort Knox.
Perché, se non capiamo che l'oro č stato rubato,
verremo tutti dirottati verso la soluzione sbagliata:
una moneta basata sull'oro.
La maggior parte degli Americani crede che l'oro sia ancora qui, a Fort Knox.
Alla fine della seconda guerra mondiale, Fort Knox conteneva oltre 22 mila tonnellate d'oro,
un incredibile 70% di tutto l'oro del mondo.
Quanto ne rimane? Nessuno lo sa.
Nonostante la legge federale richieda
una controllo fisico annuale dell'oro di Fort Knox,
il tesoro si č costantemente rifiutato di effettuarne uno.
La veritā č che nessun controllo affidabile dell'oro che rimane qui
č stato condotto da quando il presidente Eisenhower ne ordinō uno nel 1953.
Dove č andato finire l'oro americano di Fort Knox?
Negli anni, č stato venduto ai Cambiavalute europei
al prezzo di $35 per oncia.
Ricordate: ciō accadeva nel periodo in cui agli Americani era proibito
di comprare il proprio oro da Fort Knox.
In realtā, ci fu un caso vergognoso
in cui la famiglia Firestone costruė una rete di societā fantasma
per comprare l'oro di Fort Knox e conservarlo in Svizzera,
senza che raggiungesse mai le coste americane.
Furono smascherati, tuttavia, e perseguiti con successo.
Alla fine, entro il 1971, tutto l'oro puro di Fort Knox era stato segretamente rimosso da Fort Knox,
e riportato indietro a Londra.
Una volta che l'oro era sparito da Fort Knox,
il presidente Nixon chiuse la finestra dell'oro
annullando le legge di Roosevelt sulla riserva aurea del 1934
restituendo agli Americani il diritto di possedere oro.
Naturalmente il prezzo dell'oro preso subito a salire:
nove anni dopo, l'oro si vendeva a $880 l'oncia,
25 volte il prezzo a cui fu venduto l'oro di Fort Knox.
Uno potrebbe pensare che, alla fine, qualcuno al governo
potesse rendersi conto di cosa stava succedendo e suonasse l'allarme.
Il pių favoloso tesoro della storia del mondo, rubato.
Reminiscenze del vecchio film di James Bond "Goldfinger".
In realtā, Ian Fleming, l'autore della serie di James Bond,
era stato capo del servizio di controspionaggio inglese, l'MI5.
Alcuni pensavano, nell'ambiente,
che usasse gran parte delle sue opere come avvertimento, come spesso fanno gli autori di fiction.
Se la rimozione di tutto l'oro da Fort Knox
puō essere vista come una rapina deliberata ai danni del tesoro americano,
č lecito supporre che sia stata lungamente preparata.
In pratica, per 40 anni.
Di sicuro, abbastanza da permettere a Fleming di fiutare l'imbroglio e cercare di impedirlo.
Come fece la storia del furto di Fort Knox a divenire pubblica?
Tutto cominciō con un articolo in un periodico di New York, nel 1974.
L'articolo sosteneva che la famiglia Rockefeller stava manipolando la Fed
per vendere l'oro di Fort Knox a prezzi stracciati
ad anonimi speculatori europei.
Tre giorni dopo, l'anonima fonte della storia,
Louise Auchincloss Boyer, cadde misteriosamente
dalla finestra del suo appartamento al decimo piano, a New York.
Come aveva saputo, la signora Boyer
che i Rockefeller erano coinvolti con il furto dell'oro di Fort Knox?
Era da molto tempo la segretaria di Nelson Rockefeller.
Per i successivi 14 anni, quest'uomo, Ed Durell, un ricco industriale dell'Ohio,
si consacrō alla ricerca della veritā a proposito dell'oro di Fort Knox.
Scrisse migliaia di lettere a oltre 1000 funzionari del governo e delle banche
cercando di scoprire quanto oro fosse effettivamente rimasto
e dove fosse finito tutto il resto.
Edith Roosevelt, la nipote del presidente Teddy Roosevelt,
mise in dubbio le azioni del governo in una edizione del marzo 1975
del New Hampshire's Sunday news:
"Il sospetto che dell'oro manchi dalle casse di Fort Knox
sono ampiamente discussi nei circoli finanziari d'Europa.
Ciō che disorienta, č il fatto che la pubblica amministrazione non si affretti
a dimostrare in modo definitivo che non c'č motivo di temere per il nostro tesoro aureo
- se č effettivamente nelle condizioni di farlo".
Purtroppo, Ed Durell non raggiunse mai il suo obiettivo principale:
un censimento completo delle scorte auree di Fort Knox...
E' incredibile che il pių grande tesoro del mondo sia stato cosė raramente soggetto a controlli e contabilitā.
Quest'oro apparteneva al popolo americano,
non alla Federal Reserve e ai suoi proprietari stranieri.
Una cosa č certa: il governo potrebbe spazzare via tutte queste speculazioni
in pochi giorni con un controllo ben pubblicizzato
sotto i riflettori della televisione pubblica.
Ha scelto di non farlo.
Ne dobbiamo dedurre che hanno paura della veritā
che un tale controllo porterebbe alla luce.
Di cosa il governo ha cosė paura?
Ecco la risposta: quando il presidente Ronald Reagan entrō in carica, nel 1981,
i suoi amici conservatori lo spinsero a studiare la fattibilitā
di un ritorno al gold standard
come unico mezzo di ridurre le spese del governo.
Sembrava un'alternativa ragionevole,
cosė il presidente Reagan nominō un gruppo di uomini chiamato "Gold Commission",
per studiare la situazione e riferire al Congresso.
Ciō che la commissione di Reagan riferė al Congresso, nel 1982,
fu la seguente sconcertante rivelazione a proposito dell'oro:
il tesoro degli Stati Uniti non possedeva affatto dell'oro.
Tutto l'oro che era rimasto a Fort Knox,
era ora proprietā della Federal Reserve,
un gruppo di banche private, come garanzia per il debito pubblico.
La veritā č che mai prima di allora
tanto denaro era stato rubato dalle mani del pubblico
e messo nelle mani di un piccolo gruppo di investitori privati:
i Cambiavalute.
Eccomi di fronte al quartier generale del Fondo Monetario Internazionale,
a Washington D.C.
Di fronte, si trova il quartier generale della Banca Mondiale.
Cosa sono queste organizzazioni? Chi le controlla?
E, soprattutto, stanno per scatenare
una grande depressione su scala mondiale?
Torniamo per un attimo all'immediato dopoguerra della prima guerra mondiale.
Le gente era stufa della guerra.
Cosė, durante il processo di pace,
i banchieri internazionali escogitarono il piano
per consolidare ulteriormente il loro potere.
Sostenendo che solo un governo internazionale potesse opporsi all'ondata di guerre mondiali,
i Cambiavalute avanzarono una proposta di governo mondiale,
che si basava su tre pilastri:
una banca centrale mondiale, da chiamarsi Bank of International Settlement,
una magistratura mondiale, con il nome di Corte Internazionale con sede a l'Aia, nei Paesi Bassi,
e un potere legislativo ed esecutivo, col nome di Societā della Nazioni.
Come consigliere del presidente Clinton, lo storico Carrol Quigley di Georgetown
scrisse nel suo libro del 1966 "Tragedia e speranza":
"I poteri del capitalismo finanziario avevano un piano ad ampio raggio,
nientemeno che creare un sistema di controllo finanziario a livello mondiale,
nelle mani di privati, in grado di dominare il sistema politico di ogni paese
e l'economia del mondo intero.
Tale sistema sarebbe stato controllato sul modello feudale
dalle banche centrali di tutto il mondo,
coordinate da accordi segreti raggiunti nel corso
di frequenti riunioni e conferenze.
L'apice del sistema doveva essere la BIS di Basilea, Svizzera,
una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali mondiali
che a loro volta erano societā private.
Ogni banca centrale ... mirava a controllare il proprio governo
tramite la capacitā di controllare i prestiti al tesoro,
di manipolare gli scambi con l'estero,
di influire sul livello dell'attivitā economica nel paese,
e di influenzare i politici collaborativi con sostanziose ricompense
nel mondo degli affari".
Nonostante la forte pressione dei banchieri internazionali e della stampa,
un pugno di senatori, guidati da Henri Cabbot Lodge,
tenne gli Stati Uniti al di fuori di questi progetti.
Senza la partecipazione degli Stati Uniti, la Societā della Nazioni era condannata.
Incredibilmente, nonostante gli USA respingessero la Banca Centrale Mondiale, la BIS,
la Federal Reserve di New York ignorō il proprio governo
e fu cosė arrogante da inviare i proprio rappresentanti in Svizzera
per partecipare alla riunione dei banchieri centrali
fino al 1994,
quando gli Stati Uniti furono ufficialmente coinvolti.
Vedendo ostacolati i loro piani per un governo mondiale,
i banchieri fecero ricorso alla vecchia formula:
un'altra guerra per affievolire la resistenza a un governo mondiale
raccogliendo al contempo enormi profitti.
A tal fine, Wall Street aiutō la Germania a risollevarsi
tramite le Thissen Banks,
che erano affiliate con gli interessi degli Herman a New York,
proprio come la Chase Bank aveva contribuito al finanziamento
della rivoluzione bolscevica in Russia durante la prima guerra mondiale.
La Chase Bank era controllata dalla famiglia Rockefeller.
In seguito, fu fusa con la Manhattan Bank di Warburg
per creare la Chase-Manhattan Bank.
Ora, quest'ultima si č fusa con la Chemical Bank di New York
facendone la pių grande banca di Wall Street.
La strategia funzionō: ancora prima che la seconda guerra mondiale finisse,
il governo mondiale era di nuovo in corsa.
Nel 1944, a Bretton Woods, New Hampshire,
la IMF e la Banca Mondiale furono approvate con la piena partecipazione degli USA.
La seconda Societā delle Nazioni, rinominata Nazioni Unite,
fu approvata nel 1945.
Ben presto anche un sistema giuridico internazionale entrō in funzione.
Ogni resistenza concreta a questi organismi internazionali di prima della guerra
si era sciolta al calore del conflitto, proprio come previsto.
Tali nuove organizzazioni ripetevano semplicemente su scala mondiale
ciō che il National Banking Act del 1864
e il Federal Reserve Act del 1913
avevano instaurato negli Stati Uniti.
Crearono un cartello di banche formato dalle varie banche centrali del mondo
che gradualmente assunsero il potere di dettare la politiche creditizie
alle banche di tutte le nazioni.
Per esempio, cosė come il Federal Reserve Act
autorizzō la creazione di una nuova moneta nazionale a corso forzoso,
col nome di banconote della Federal Reserve,
la IMF riceveva l'autoritā di emettere una moneta a corso forzoso mondiale,
chiamata Special Drawing Rights, o SDR.
Ad oggi, l'IMF ha creato SDR in eccesso per il valore di $30 miliardi.
Le nazioni membro sono state esortate a rendere le proprie valute
interamente convertibili in SDR.
Nel 1968, il Congresso approvō delle leggi
che autorizzavano la Fed ad accettare gli SDR come riserva negli Stati Uniti
e ad emettere biglietti della Fed in cambio di SDR.
Che significa?
Significa che negli USA, gli SDR fanno giā parte della nostra valuta legale.
E l'oro?
Gli SDR sono parzialmente coperti dall'oro,
e, con i 2/3 dell'oro mondiale attualmente nelle mani delle banche centrali,
i Cambiavalute posso strutturare la futura economia mondiale
nel modo che riterranno pių vantaggioso.
Ricordate: come la Fed č controllata dal suo consiglio di governatori,
cosė l'IMF č governato dal suo consiglio di governatori,
che sono o i capi delle varie banche centrali
o i capi dei vari dipartimenti del tesoro nazionali,
controllati dalle loro banche centrali.
Il potere di voto all'IMF, conferisce agli USA e alla Gran Bretagna,
vale a dire alla Fed e alla Banca d'Inghilterra,
un controllo effettivo.
Come la Fed controlla la quantitā di denaro degli USA,
la BIS, l'IMF e la Banca Mondiale controllano le scorte di denaro del mondo.
Dunque, vediamo ripetersi la frode degli antichi orefici,
riprodotta su scala nazionale con banche centrali come la Fed,
e su scala internazionale attraverso i tre bracci della Banca Centrale Mondiale.
Tale organizzazione della BIS, dell'IMF e della Banca Mondiale,
a cui diamo il nome collettivo di "Banca Centrale Mondiale",
sta attualmente espandendo e contraendo il credito mondiale?
Si.
Regolamenti messi in vigore dalla BIS nel 1988
esigevano che i banchieri internazionali aumentassero i loro capitali e riserve
all'8% delle passivitā entro il 1992.
I requisiti pių severi sul capitale imposero un limite superiore
ai prestiti su base di riserva frazionaria
un po' come succede con i requisiti sui contanti.
Cosa significō per il mondo questa regola apparentemente insignificante
stabiliti in una cittā svizzera 8 anni fa?
Significa che le nostre banche non possono prestare denaro a piacimento
per guadagnare tempo a piacimento prima della prossima depressione
dato che adesso c'č un limite fissato del moltiplicatore di credito.
Significa che i paesi il cui sistema bancario dispone di riserve minori
hanno giā sentito i terribili effetti di questa contrazione monetaria
mentre le loro banche si affannavano per aumentare le riserve all'8%.
Per recuperare il denaro, dovevano vendere azioni,
facendo indebolire i loro mercati azionari
e dando inizio alla depressione nei lori paesi.
In Giappone, che nel 1988 aveva requisiti sul capitale e sulle riserve tra i pių bassi,
ed era quindi il pių colpito dalla nuova regola,
il crash finanziario č iniziato quasi subito, nel 1989,
e, dal 1990, ha spazzato via un incredibile 50% del mercato azionario
e il 60% del valore del settore immobiliare.
La Banca del Giappone ha diminuito il tasso d'interesse allo 0.5%,
praticamente dando via denaro per risollevare l'economia,
ma la depressione continua a peggiorare.
A causa dell'aiuto di $20 miliardi al Messico da parte degli Stati Uniti,
siamo giā al corrente del collasso finanziario di quella nazione.
Ma, nonostante l'aiuto, l'economia continua a essere un disastro.
Enormi prestiti vengono rinnovati uno dopo l'altro,
mentre nuovi prestiti sono stati contratti semplicemente per permettere al Messico
di pagare gli interessi dei vecchi prestiti.
Nel sud del paese, i poveri si sono ribellati apertamente,
poiché il paese č stato prosciugato di tutto il denaro
per pagare gli interessi.
Vale la pena sottolineare che
č in atto un radicale trasferimento di potere
man mano che i paesi si assoggettano a una Banca Centrale Mondiale (WCB) supra-nazionale
controllata da una manciata dei pių ricchi banchieri del mondo.
Man mano che l'IMF crea pių e pių SDR iscrivendo semplicemente delle cifre nei loro registri,
sempre pių nazioni li prendono in prestito per pagare gli interessi sui loro debiti in aumento
e cadono gradualmente sotto il controllo
dei burocrati senza volto della WCB.
La diffusione e l'intensificarsi della depressione mondiale
darā alla WCB il potere di vita o di morte economica su questi paesi.
Essa deciderā quali nazioni potranno ricevere nuovi prestiti
e quali nazioni moriranno di fame.
Nonostante tutta la retorica sullo sviluppo e la riduzione della povertā,
il risultato č un continuo trasferimento di ricchezza dai paesi pių poveri
alle banche centrali dei Cambiavalute,
che controllano l'IMF e la Banca Mondiale.
Per esempio, nel 1992, i paesi pių poveri del terzo mondo,
che presero in prestito dalla Banca Mondiale,
pagarono alle banche centrali dei paesi sviluppati, per progetti finanziati
dalla Banca Mondiale, $198 milioni in pių,
di quanti ne hanno ricevuti dalla Banca Mondiale.
Tutto ciō aumenta il loro debito permanente
in cambio di un temporaneo sollievo dalla povertā causata da precedenti prestiti.
Di giā, questi rimborsi superano l'ammontare dei nuovi prestiti.
Nel 1992 il debito estero dell'Africa ha raggiunto $290 miliardi,
2 volte e mezzo di pių che nel 1980
portando alle stelle il tasso di mortalitā infantile
la disoccupazione, il deterioramento delle scuole, degli alloggi
e delle condizioni generali di salute della popolazione.
Il mondo intero fa fronte alla incommensurabile sofferenza
che sta giā divorando il terzo mondo e adesso il Giappone,
tutto a vantaggio dei Cambiavalute.
Come disse un eminente politico brasiliano:
"La terza guerra mondiale č giā cominciata. E' una guerra silenziosa.
Ma non per questo meno funesta.
La guerra sta abbattendo il Brasile, l'America Latina
e praticamente tutto il terzo mondo.
A morire, invece dei soldati, sono i bambini.
E' una guerra per il debito del terzo mondo,
che ha come arma principale gli interessi, pių micidiali della bomba atomica,
pių distruttivo di una raggio laser".
Sebbene sarebbe assurdo ignorare il ruolo fondamentale
giocato da famiglie influenti come i Rothschild, i Warburg,
i Schiff, i Morgan e i Rockefeller,
in qualsiasi analisi storica delle banche centrali e del credito frazionario,
ricordate: attualmente, le banche centrali e le grandi banche commerciali
sono vecchie di tre secoli e sono profondamente radicate
nella vita economica di molte nazioni.
Tali banche non dipendono pių da abili individui
come un Nathan Rothschild.
Anni fa, la questione della proprietā era importante, ma ora non pių.
Per esempio, sia la Banca d'Inghilterra che la Banca di Francia
furono nazionalizzate dopo la seconda guerra mondiale e non cambiō nulla,
assolutamente nulla.
Sopravvivono e continuano a crescere, protette ora da numerose leggi,
politici prezzolati e media controllati,
indifferenti all'alternarsi delle generazioni.
Tre secoli hanno loro conferito un'aura di rispettabilitā;
la vecchia scuola č ora praticata dal figlio della sesta generazione,
che č cresciuto in un sistema che forse non metterā mai in discussione,
mentre č chiamato a far parte del consiglio di amministrazione
di innumerevoli organizzazioni filantropiche.
Oggi, concentrare l'attenzione su individui o su famiglie
o cercare di individuare i detentori attuali del potere,
č poco utile e sarebbe una distrazione dalla cura.
Il problema č ben pių grande.
Il nostro problema economico attuale
č il corrotto sistema bancario che č stato ed č usato
per concentrare enormi ricchezze nelle mani di un numero sempre minore di persone.
Se cambiate i nomi dei principali protagonisti,
il problema non sparirā e non perderā nemmeno un colpo.
Allo stesso modo, fra le orde di burocrati che lavorano alla Banca Mondiale,
nelle banche centrali e nelle banche internazionali,
solo una minima frazione ha un'idea di cosa stia realmente succedendo.
Non c'č dubbio che sarebbero inorriditi di apprendere
che il loro lavoro contribuisce ad impoverire terribilmente
e a ridurre gradualmente l'umanitā in schiavitų, nella mani di pochi plutocrati incredibilmente ricchi.
Davvero, non serve pių a niente enfatizzare il ruolo degli individui.
Il problema va anche al di lā della normale distinzione politica tra destra e sinistra.
Comunismo e socialismo, come il capitalismo monopolistico,
sono stati usati dai Cambiavalute.
Oggi traggono vantaggio da entrambi gli schieramenti del mondo politico:
il grande stato assistenziale della cosiddetta ala sinistra,
contro i capitalisti laissez-faire neo conservativi
dell'ala destra, che vogliono liberarsi del tutto di un grande governo.
Ad ogni modo, le banche vincono.
La riforma monetaria č il pių grande problema polito a cui questa nazione deve oggi far fronte.
Detto ciō, passiamo alle conclusioni, nello spirito dichiarato da Lincoln:
"maligni con nessuno, caritatevoli con tutti".
All'inizio di questo video, ci ponemmo alcune domande preoccupanti.
Verifichiamo di avervi risposto.
Cosa succede oggi negli Stati Uniti?
Perché siamo sommersi dai debiti?
Perché i politici non riescono a tenere il debito sotto controllo?
Perché siamo sommersi dai debiti?
Perché stiamo lavorando in un sistema monetario basato sul debito,
concepito e controllato da banchieri privati.
Alcuni obietteranno che il la Federal Reserve
č un ente quasi governativo.
Ma il presidente nomina solo due dei sette membri
del consiglio di governatori della Fed, ogni quattro anni.
E li nomina per mandati di 14 anni, molto pių lunghi del proprio.
Il senato conferma effettivamente tali nomine,
ma la veritā č che il presidente non oserebbe mai
nominare qualcuno al consiglio che non sia approvato da Wall Street.
Naturalmente questo non preclude la possibilitā
che degli uomini onorevoli possano essere nominati al consiglio dei governatori.
Il fatto č, perō, che la Fed č concepita appositamente
per operare in modo indipendente dal nostro governo
come lo sono quasi tutte le altre banche centrali.
Alcuni sostengono che la Fed favorisce la stabilitā monetaria.
Abbiamo visto il capo attuale della Banca d'Inghilterra, Eddie George,
affermare che questo era il ruolo pių importante di una banca centrale.
In realtā, le registrazioni mostrano che in questo campo
la Fed č stata un miserabile fallimento.
Nei primi 25 anni della sua esistenza,
la Fed ha causato tre cali economici maggiori, inclusa la grande depressione,
e negli ultimi 30 anni ha guidato l'economia americana
in un periodo di inflazione senza precedenti.
Di nuovo, non si tratta di un'ardita teoria della cospirazione;
č un fatto ben noto fra i maggiori economisti.
Come spiegō il premio Nobel per l'economia, Milton Friedman:
"La scorta di denaro, i prezzi e la produzione erano decisamente pių instabili
dopo l'instaurazione del Reserve System.
Il periodo pių drammatico dell'instabilitā produttiva fu, naturalmente,
quello fra le due guerre, che comprende la severa contrazione monetaria
degli anni 1920-21, 1929-33 e 1937-38.
Nessun altro ventennio della storia americana
ha visto grandi crisi cosė numerose.
Tale evidenza mi convince del fatto che almeno un terzo
dell'aumento dei prezzi durante e appena dopo la grande guerra
č da attribuirsi all'istituzione del Federal Reserve System...
e che la gravitā di ognuna della crisi maggiori
-- 1920-21, 1929-33, 1937-38 --
č conseguenza diretta di azioni o negligenze delle autoritā della Reserve...
Qualsiasi sistema che affidi tanto potere e influenza a un pugno di uomini,
facendo si che gli errori - giustificabili o no -
possano avere conseguenze cosė vaste, č un sistema sbagliato.
Lo č agli occhi di chi crede nella libertā perché affida tanto potere a pochi uomini
senza un controllo effettivo da parte del pubblico -
e questo č l'argomento principale contro una banca centrale indipendente...
Parafrasando Clemenceau, il denaro č un affare troppo serio
per lasciarlo in mano ai banchieri centrali".
Dobbiamo imparare dalla nostra storia prima che sia troppo tardi.
Perché i politici non riescono a tenere sotto controllo il debito pubblico?
Perché tutto il nostro denaro č creato a partire da debito.
Di nuovo, č un sistema monetario basato sul debito.
Il nostro denaro č inizialmente creato con l'acquisto di titoli di stato.
Il pubblico compra i titoli, come ad esempio i buoni di risparmio,
le banche comprano titoli, gli stranieri comprano titoli,
e quando la Fed vuole iniettare denaro nel sistema
compra i titoli, ma li paga con una semplice registrazione contabile,
che crea dal nulla.
Poi, questo nuovo denaro creato dalla Fed
č moltiplicato per un fattore dieci dalle banche,
grazie al sistema del credito frazionario.
Cosė, sebbene le banche non creino moneta,
esse creano denaro contabile, o depositi, facendo nuovi prestiti.
Addirittura, investono una parte del denaro cosė creato.
In effetti, pių di mille miliardi di dollari di tale moneta creata privatamente
sono stati usati per comprare titoli USA sul mercato
il che garantisce alle banche circa 50 miliardi di interessi,
senza rischi, ogni anno, meno gli interessi che pagani ad alcuni depositari.
In tal modo, attraverso i prestiti su riserva frazionaria,
le banche creano pių del 90% del denaro,
causando quindi pių del 90% dell'inflazione (circa il 97%).
Cosa possiamo fare per tutto ciō?
Per fortuna, c'č un modo di risolvere il problema abbastanza semplice,
rapidamente e senza seri problemi finanziari.
Possiamo togliere la nostra nazione dai debiti in 1-2 anni
semplicemente pagando i titoli di stato USA con banconote USA esenti da debito,
come quelle emesse da Lincoln.
Naturalmente, ciō creerebbe di per se un'inflazione tremenda,
dato che la nostra moneta č attualmente moltiplicata
dal sistema del credito frazionario.
Ma ecco la soluzione ingegnosa, proposta in parte da Milton Friedman,
per mantenere stabile la scorta di denaro
e evitare inflazione e deflazione mentre il debito viene estinto.
Mentre il Tesoro riacquista i suoi titoli sul mercato con banconote USA,
le quote di riserva della vostra banca locale
saranno aumentate proporzionalmente
in modo che la quantitā di moneta in circolazione rimanga costante.
I possessori dei titoli pagati in banconote USA,
depositeranno poi il denaro, rendendo disponibile la valuta
necessaria alle banche per aumentare le proprie riserve.
Quando tutti i titoli USA saranno rimpiazzati da banconote USA,
le banche avranno riserve al 100%,
al posto del sistema frazionario attualmente in uso.
Da questo punto in poi, gli edifici della Fed serviranno solo
da stanza di compensazione per gli assegni e come cassaforte per le banconote USA.
Il Federal Reserve Act non sarā pių necessario e potrebbe essere abolito.
Il potere monetario potrebbe essere restituito nelle mani del Ministero del Tesoro.
Non ci sarebbe pių contrazione né creazione di denaro da parte delle banche.
Agendo in tal modo, il nostro debito nazionale potrebbe essere ripagato in circa un anno,
e la Fed e il sistema frazionario aboliti
senza la bancarotta del paese, collasso finanziario, inflazione o deflazione
né alcun cambiamento significativo nel modo in cui l'Americano medio gestisce i suoi affari.
Per la persona comune, la differenza principale sarebbe che,
per la prima volta dall'approvazione del Federal Reserve Act del 1913,
le tesse comincerebbero a diminuire.
Ecco una vera benedizione nazionale per voi,
piuttosto che per gli amici banchieri di Hamilton.
Ora, diamo un'occhiata pių in dettaglio a queste proposte.
Ecco i punti principali di una legge di riforma monetaria
che deve essere approvata dal Congresso.
Abbiamo abbozzato una proposta di riforma monetaria,
che segue alla fine di questo video.
Naturalmente, varianti con gli stessi risultati sarebbe ugualmente ben accette.
1. Ripagare il debito pubblico con denaro USA esente da debito.
Come disse Thomas Edison, se gli Stati Uniti possono emettere un buono del tesoro da un dollaro,
possono anche emettere una banconota da un dollaro.
Entrambi si appoggiano unicamente sulla fiducia e sul credito del governo USA.
Ciō si traduce nella semplice sostituzione di un tipo di obbligazione in un altro.
Uno č gravato da interessi, l'altro no.
Le banconote della Fed funzionerebbero altrettanto bene,
ma non si potrebbero stampare dopo l'abolizione della Fed che proponiamo,
quindi consigliamo di usare banconote degli Stati Uniti.
2. Abolire il sistema bancario a riserva frazionaria.
Una volta ripagato il debito, le riserve imposte alle banche e alle istituzioni finanziarie
verrebbero simultaneamente aumentate in proporzione ...
per assorbire le nuove banconote degli Stati Uniti,
che sarebbero depositate e trasformate in riserve maggiorate per le banche.
Verso la fine del primo anno del periodo di transizione,
le rimanenti obbligazioni delle istituzioni finanziarie
verrebbero acquisite dal governo in un'unica operazione.
In altri termini, alla fine anch'esse sarebbero rimborsate con moneta USA esente da debito,
in modo da mantenere stabile la scorta totale di denaro.
Alla fine del primo anno circa, l'intero debito pubblico sarebbe ripagato,
e potremmo cominciare a godere dei vantaggi di un sistema bancario a riserva piena.
La Fed diverrebbe obsoleta, anacronistica.
3. Abolire il Federal Reserve Act del 1913
e il National Banking Act del 1864.
Tali leggi delegano il potere monetario a un monopolio di banche private.
Devono essere abolite e il potere monetario deve essere restituito
al Ministero del Tesoro,
che lo deteneva all'inizio, sotto il presidente Lincoln.
Nessun banchiere e nessuna persona legata ad un'istituzione finanziaria
deve essere autorizzata a regolamentare l'attivitā bancaria.
Dopo le prime due riforme,
queste leggi non avrebbero pių alcuna utilitā,
dato che sono associate a un sistema bancario a riserva frazionaria.
4. Ritirare gli Stati Uniti dal Fondo Monetario Internazionale,
dalla BIS e dalla Banca Mondiale.
Tali istituzioni, come la Federal Reserve,
sono pensate per centralizzare ulteriormente il potere
dei banchieri internazionali sull'economia mondiale
e gli USA devono svincolarsi da esse.
Le loro funzioni innocue, come il cambio di valuta,
possono essere gestite sia a livello nazionale,
oppure da nuovi enti dedicati.
Un tale decreto di riforma monetaria avrebbe l'effetto
di mantenere assai stabile la quantitā di denaro in circolazione,
senza causare né inflazione né deflazione.
Ricordate: durante gli ultimi 30 anni,
la Fed ha raddoppiato ogni 10 anni la scorta monetaria statunitense.
Questo, insieme al credito a riserva frazionaria sono le vere cause dell'inflazione
e della riduzione del nostro potere d'acquisto, una tassa occulta.
Queste e altre tasse sono il vero motivo per cui
entrambi i genitori sono oggi costretti a lavorare solo per tirare avanti.
Per mantenere i prezzi stabili, la riserva di denaro dovrebbe aumentare lentamente,
pių o meno in proporzione alla crescita della popolazione, circa il 3% all'anno,
e non secondo i capricci di un gruppo di banchieri che si riuniscono in segreto.
In effetti, tutte le future decisioni su quanto denaro ci debba essere in circolazione nell'economia degli USA
devono basarsi sulle statistiche di crescita demografica
e sull'indice del livello dei prezzi.
I nuovi arbitri monetari e il dipartimento del Tesoro,
che potrebbero chiamarsi per esempio Comitato Monetario,
non avrebbero nessuna voce in capitolo
se non in tempi di guerra dichiarata.
Questo assicurerebbe una crescita monetaria stabile e costante di circa il 3% annuo,
e garantirebbe prezzi stabili, senza brusche variazioni della scorta di denaro.
Per essere sicuri che il processo sia del tutto trasparente e onesto,
tutte le deliberazioni sarebbero pubbliche e non segrete
come lo sono oggi le riunioni del consiglio dei governatori della Fed.
Come sappiamo che la riforma funzionerebbe?
Perché queste misure rimuovono le due principali cause dell'instabilitā economica:
la Fed e il credito a riserva frazionaria,
come anche il pių recente, la BIS, Bank of International Settlements.
Ma, soprattutto, si eliminerebbe il rischio di una grave depressione.
Ascoltiamo Milton Friedman a proposito dell'unica causa
di gravi depressioni economiche:
"Non ho mai visto una grave depressione, in qualsiasi paese o in qualsiasi momento,
che non fosse accompagnata da un brusco calo delle scorte monetarie,
e allo stesso modo nessun brusco calo delle scorte monetarie
che non fosse accompagnato da una grave depressione".
L'emissione della nostra propria moneta non č una soluzione inedita.
E' stata sostenuta dai presidenti Jefferson,
Madison, Jackson, Van Buren e Lincoln.
Ma č stata applicata anche in Europa, in tempi diversi.
L'esempio migliore č forse quello di una delle piccole isole
al largo della costa francese, nel canale della Manica.
L'isola di Guernsey ha usato emissioni di denaro esente da debito
per pagare grandi opere pubbliche da quasi 200 anni.
Eccoci a Guernsey,
e questo č il mercato dei fiori e degli ortaggi.
Guernsey č uno dei migliori esempi di come
possa funzionare bene un sistema monetario non basato sul debito.
Nel 1815, fu nominato un comitato per studiare
il modo migliore di finanziare la costruzione di questo mercato.
L'isola, impoverita, non poteva pių sostenere nuove tassazioni,
cosė i padri dell'isola decisero di provare un'idea rivoluzionaria:
avrebbero emesso la loro propria moneta.
Si trattava semplicemente di banconote dai colori vivaci, garantite da niente,
ma la gente di questa minuscola isola accettō di usarle per gli scambi.
Per essere sicuri che circolassero ampiamente,
furono dichiarate "buone per pagare le tasse".
Naturalmente tale idea non aveva nulla di nuovo.
Era esattamente ciō che l'America aveva fatto prima della rivoluzione americana
e nel mondo ci sono molti altri esempi.
Ma era nuova per Guernsey, e funzionō a meraviglia.
Questo mercato č ancora attivo, e ricordate,
fu costruito senza alcun debito per i cittadini di quest'isola.
Che succede se seguiamo l'esempio di Guernsey?
Come reagirebbero i banchieri a tali riforme?
Di sicuro, il cartello dei banchieri internazionali si opporrebbe a quelle riforme
che eliminerebbe il loro controllo sull'economia mondiale,
come hanno fatto in passato.
Ma č ugualmente certo che il Congresso
possiede l'autoritā e la responsabilitā costituzionali
di autorizzare l'emissione di moneta esente da debito, banconote degli Stati Uniti,
e di riformare quelle leggi sull'attivitā bancaria che ha sconsideratamente approvato.
Senza dubbio i banchieri sosterrebbero che l'emissione indipendente di moneta
causerebbe una forte inflazione, o farebbero altre infauste previsioni,
ma ricordate che il credito a riserva frazionaria
č la vera causa di pių del 90% dell'inflazione
e non il fatto che i debiti del governo siano pagati con moneta esente da debito.
Nel sistema attuale, ogni spesa governativa in disavanzo
č trasformata in ulteriori debiti in forma di buoni del tesoro,
e quel 10% acquistato dalla Fed
č poi moltiplicato diverse volte dai banchieri,
causando pių del 90% dell'inflazione.
Il nostro sistema bancario a riserva frazionaria e basato sul debito č il vero problema.
Dobbiamo ignorare la sua inevitabile resistenza alla riforma
e rimanere resoluti finché la cura non č completa.
Come disse il direttore della Banca d'Inghilterra, Sir Josiah Stamp, negli anni '20,
a proposito del moderno sistema creditizio a riserva frazionaria:
"Il sistema bancario č concepito nell'ingiustizia e nato nel peccato.
I banchieri posseggono il mondo.
Togliete loro il mondo lasciando loro il potere di creare denaro
e di controllare il credito
e con un tratto di penna creeranno abbastanza denaro
da comprarlo di nuovo.
Togliete ai banchieri questo enorme potere
e tutte le grandi fortune come la mia spariranno,
come sarebbe giusto che facessero
perché questo mondo sarebbe un posto migliore e pių felice.
Se perō volete continuare a servire i banchieri
pagando il prezzo della vostra schiavitų,
lasciate che continuino a creare denaro e controllare il credito".
L'America se ne sta lentamente rendendo conto.
Oggi, pių di 3'200 cittā e contee hanno approvato la proposta
di una organizzazione non-profit chiamata "Sovranitā".
Tale movimento chiede al Congresso
di autorizzare il ministro del tesoro ad emettere $90 miliardi all'anno di banconote USA,
non banconote della Fed né titoli basati sul debito,
per prestare denaro, senza interessi, a cittā, contee e distretti scolastici
per delle opere di importanza capitale.
Sorprendentemente, e in modo lodevole, l'associazione dei banchieri dell'Illinois,
che rappresenta 515 banche associate, ha appoggiato la proposta "Sovranitā",
facendo un passo nella buona direzione.
Come ha ripetutamente fatto notare Milton Friedman,
non ci puō essere una grave depressione senza una forte contrazione di denaro.
Nel nostro sistema, solo la Fed, la BIS, con la cooperazione dei banchieri USA
o una associazione delle pių grandi banche di Wall Street
potrebbero scatenare una depressione.
In altri termini, la nostra economia č cosė grande in dimensioni e capacitā di recupero,
che una depressione semplicemente non puō scatenarsi per sbaglio.
A meno che non riformiamo il nostro sistema bancario, esso conserverā sempre tale potere.
Essi possono staccare la spina della nostra economia in qualsiasi momento.
La sola soluzione č di abolire la Fed
e il sistema bancario a riserva frazionaria,
e di ritirarsi dalla BIS.
Solo questo spezzerebbe il potere dei banchieri internazionali sulla nostra economia.
E tenete a mente che un crash del mercato azionario
non č sufficiente di per se a causare una depressione.
Solo la drastica riduzione della nostra riserva di denaro
puō causare una grande depressione.
Il crash della borsa del 1929 spazzō via solamente gli speculatori,
soprattutto i piccoli e i medi,
risultando nel passaggio di mano di beni per $3 miliardi.
Ma servė da cortina di fumo per coprire una riduzione del 33%
del credito da parte della Fed nei successivi 4 anni,
che causō il trasferimento di oltre $40 miliardi dalla classe media americana
verso le grandi banche.
Quindi, nonostante le grida di protesta disperate di un Congresso diviso in due,
l'indipendente Fed ha mantenuto ridotta la fornitura di denaro per un decennio intero.
Solo la seconda guerra mondiale pose fine alla terribile sofferenza del popolo americano.
Nel corso di una depressione, la rimanente ricchezza della classe media americana consumata dai debiti
sarebbe spazzata via dalla disoccupazione, dai salari in calo e dalle conseguenti vendite forzate dei beni in garanzia.
Se cominciamo ad agire nel senso della riforma del nostro sistema monetario,
i Cambiavalute potrebbero fare ciō che fecero nel 1929 e poi negli anni '30:
affossare il mercato azionario per creare una cortina di fumo
mentre riducono le scorte di denaro.
Se perō siamo determinati a combattere per recuperare il controllo del nostro denaro,
possiamo uscirne piuttosto in fretta, forse nel giro di pochi mesi,
quando le banconote USA cominciano a circolare a e sostituire il denaro ritirato dai banchieri.
Pių aspettiamo, pių aumenta il pericolo
di perdere definitivamente il controllo del nostro paese.
Ma alcuni ancora si chiedono perché i banchieri internazionali
dovrebbero voler causare una depressione.
Non sarebbe come uccidere la gallina dalla uova d'oro
che sta procurando tanto oro e tanti interessi?
Ricordate cosa disse Larry Bates all'inizio di questo video:
"In periodi di crisi economica, la ricchezza non viene distrutta ma solamente trasferita".
Abbiamo qualche idea di cosa i Cambiavalute abbiano per noi in serbo?
Ecco cosa disse David Rockefeller, presidente della Chase-Manhattan Bank,
la banca pių grande di Wall Street:
"Siamo sull'orlo di un mutamento globale.
Abbiamo solo bisogno della giusta crisi economica
e il paese accetterā il Nuovo Ordine Mondiale".
La crisi č dunque necessaria per portare a termine i loro piani in fretta.
La sola domanda č quando arriverā la crisi.
Per fortuna abbiamo probabilmente ancora un po' di tempo.
E' poco probabile che la crisi arrivi prima delle elezioni del 1996
ma dopo di allora, il pericolo comincerā ad aumentare.
Ma, che decidano o no di causare un crash o una depressione,
tramite inesorabili aumenti di tasse
e la perdita di centinaia di migliaia di impieghi che partono oltreoceano
grazie ad accordi commerciali quali GATT e NAFTA,
la classe media americana č una specie a rischio.
Manodopera pių a buon mercato, incluso lo schiavismo nella Cina rossa,
eroicamente documentato da Harry Wu,
viene sfruttato per competere contro il lavoro americano.
In altre parole, il denaro si sta concentrando nelle mani di sempre meno individui,
come mai prima nella storia di questo paese o del mondo.
Senza riforma, la classe media americana sarā presto estinta,
lasciando solo poche persone molto ricche e tante molto povere,
come giā č successo in gran parte del mondo.
Siamo stati avvertiti da uomini del Congresso, da presidenti,
industriali e economisti attraverso gli anni.
Anche i leader religiosi hanno scorto il pericolo.
Intorno al 1898, nei tempi di William Jennings Bryan, Papa Leone XIII disse:
"Da un lato c'č la fazione che detiene il potere perché possiede la ricchezza;
che ha in pugno tutte le attivitā e tutti gli scambi;
che manipola ai propri fini e per il proprio guadagno
tutte le fonti di approvvigionamento
e che č potentemente rappresentato fin nei consigli di stato.
Dall'altro c'č la moltitudine bisognosa e impotente, che pena e che soffre.
L'usura ingorda che, sebbene pių volte condannata dalla Chiesa,
č ancora praticata, sotto un'altra forma ma con la stessa colpa,
da uomini avidi e famelici...
in modo tale che un piccolo gruppo di uomini molto ricchi
abbia potuto imporre alla *** dei poveri
un giogo appena migliore della stessa schiavitų".
Pių di recente, durante la grande depressione americana,
Papa Pio XI parlō dello stesso problema:
"In questi tempi, non solo la ricchezza risulta ammassata,
ma un enorme potere e una dispotica dominazione economica
sono concentrati nelle mani di pochi...
Tale potere diviene particolarmente irresistibile quando č esercitato da coloro che,
detenendo e controllando il denaro,
sono in grado di gestire il credito e la sua distribuzione,
fornendo cosė, per modo di dire,
la linfa vitale dell'intero sistema economico
e stringendo nelle loro mani l'anima stessa dell'economia
tanto che nessuno osa respirare contro il loro volere".
Educate i vostri amici.
Il nostro paese ha bisogno di un gruppo compatto che capisca veramente come il denaro venga manipolato
e quali siano le vere soluzioni. Perché, all'arrivo di una depressione,
coloro che si fanno chiamare conservatori
avanzeranno le soluzioni formulate dai banchieri internazionali.
Diffidate dagli appelli al ritorno ad uno standard aureo.
Perché?
Semplice: perché mai pių di ora tanto oro č stato concentrato
in mani non americane.
E mai tanto oro era stato nelle mani
di organismi governativi internazionali quali la Banca Mondiale
e il Fondo Monetario Internazionale.
Una valuta basata sull'oro, di solito porta un paese alla disperazione
e ripristinarla sarebbe di sicuro una falsa soluzione al nostro caso.
Ricordate che avevamo una moneta basata sull'oro nel 1929
e nei primi 4 anni della grande depressione.
Allo stesso modo, diffidate delle proposte a favore di monete regionali o mondiali:
č il cavallo di Troia dei banchieri internazionali.
Educate i vostri parlamentari.
Bastano pochi elementi persuasivi per far ascoltare tutti gli altri.
La maggior parte degli uomini al Congresso non capiscono il sistema.
Alcuni lo capiscono, ma sono talmente influenzati da contributi ai partiti
che lo ignorano, senza realizzare quanto sia grave tale mancanza.
Speriamo di aver dato un valido contributo
al dibattito nazionale sulla riforma monetaria.
Ogni uomo ha la responsabilitā dei propri doveri, compatibilmente con le sua condizioni di vita.
Possa Dio darci la forza di aiutare a riformare il nostro paese e noi stessi.
Citiamo noi stessi, perché alla fine molti esseri umani
saranno trascinati sempre pių a fondo nella disperazione
dall'accumularsi della ricchezza mondiale nelle mani di pochi.
Gli uomini tenderanno a diventare come i loro oppressori, egoisti e avidi.
Piuttosto, in questo periodo di riforma, ricordiamoci
di non perdere di vista le cose pių importanti.
Come disse Papa Pio XI:
"A cosa giova il fatto che una distribuzione e un uso pių accorti della ricchezza
permettano di appropriarsi del mondo intero,
se ciō comporta la dannazione della propria anima?
A cosa serve insegnare agli uomini dei sani principi di economia,
se poi si lasciano talmente sopraffare da egoismo, da sfrenata e sordida cupidigia, che,
nell'intendere i comandamenti del Signore, fanno ogni cosa all'opposto".