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Ok. Siamo infine giunti al capitolo sul picco petrolifero. Un capitolo decisamente importante.
Fin dal capitolo 3 ho voluto collegare le tre E
e stiamo ora per collegare Economia ed Energia.
Questo è uno dei capitoli più importanti ed estesi di questo corso
e voglio ricordare che molto del materiale qui presentato
deriva dal prezioso lavoro di centinaia di persone
che hanno raccolto i dati, li hanno analizzati
lavorando senza sosta per capire meglio il ruolo dell'energia nelle nostre vite.
L'energia è la linfa vitale di qualsiasi economia
ma quando una economia si regge su un sistema monetario
basato su un debito che cresce esponenzialmente
e questo a sua volta si basa su una fornitura esponenziale di energia
la fornitura di questa energia richiede la più intensa attenzione.
Quando guardiamo all'uso di energia negli Stati Uniti
vediamo in questo grafico del dipartimento dell'energia
che il petrolio rappresenta più del 50 % del consumo totale per anno
mentre petrolio e gas naturale assieme raggiungono il 75 %
Esamineremo il petrolio in dettaglio, anche se quasi tutto ciò che sto per dire il petrolio
si applica ugualmente al gas naturale.
Stiamo quindi discutendo di più di tre quarti dell'energia in gioco negli USA.
Per capire cosa si intende per picco petrolifero
dobbiamo capire come funzionano i giacimenti di petrolio
e come il petrolio viene estratto.
Un errore comune è immaginare che sia sufficiente costruire una piattaforma
si trafori, inserisca un tubo e che il petrolio quindi esca
da una caverna o lago sotterraneo che viene lentamente prosciugato.
In verità, sottoterra vi è quasi solo roccia solida
e il petrolio si trova in rocce porose, come l'arenaria
che permette al petrolio di scorrere tra pori e scalfitture.
Non vi è alcun lago o caverna di petrolio là sotto
il petrolio deve essere invece estratto con molta attenzione
da una base di roccia solida.
È meglio immaginare un giacimento di petrolio come un cocktail Margarita
dove il petrolio è la tequila e le rocce sono i frammenti di ghiaccio.
Quando un giacimento viene usato, la quantità di petrolio che ne esce
obbedisce a un certo andamento rispetto al tempo
che assume la forma di una curva a campana.
All'inizio, quando il giacimento viene scoperto, c'è solo una cannuccia
ma poi, con eccitazione crescente, nuove cannucce vengono aggiunte
e sempre più cocktail esce dal bicchiere sempre più velocemente
fino a quando non sentiamo il fatidico rumore a segnalarne la fine
e non importa quante nuove cannucce si aggiungano
la quantità di Margarita che esce dal bicchiere diminuisce fino a esaurire, lasciando solo ghiaccio.
Più o meno, un giacimento di petrolio funziona così.
Ogni giacimento oggi utilizzato ha mostrato lo stesso andamento di produzione
e ciò che è verificato per un giacimento
è ugualmente verificato per molti giacimenti, sommandone il risultato.
Visto che i singoli giacimenti hanno un picco, anche la loro somma lo avrà.
Il picco petrolifero non è quindi una ipotesi astratta
ma deriva invece dalla descrizione di un processo fisico ben chiaro.
Quanto petrolio rimane da scoprire è ancora nel campo delle ipotesi
ma il comportamento di un giacimento in esaurimento è chiaro.
Il picco petrolifero è semplicemente un fatto.
Attenzione però: picco petrolifero non significa "aver finito il petrolio"
Al momento del picco, circa la metà del petrolio è ancora disponibile.
Tuttavia, qualcosa di importante avviene al momento del picco:
mentre nella prima metà il petrolio usciva più o meno spontaneamente
nella seconda metà va pompato a carissimo prezzo.
Mentre nella prima metà ogni nuovo barile estratto costava meno,
nella seconda metà vale l'opposto:
l'estrazione di ogni nuovo barile diventa più costosa come tempo, soldi ed energia.
Ad un certo punto, serve più energia per estrarre di quella ottenuta dal petrolio estratto
e il giacimento viene abbandonato.
Questa è la nostra esperienza con il petrolio, negli USA.
Dal primo pozzo, nel 1859 in Pennsylvania, fino al 1970
sempre più petrolio è stato estratto dal sottosuolo.
Dopo quell'anno, sempre meno petrolio risultava estraibile.
Si può dire quindi che gli USA hanno avuto un picco di produzione nel 1970
a circa 10 milioni di barili al giorno, e oggi ne produce circa 5 milioni.
Questi sono fatti.
Se consideriamo il nostro consumo interno
ciò che manca ad arrivare a 15 milioni di barili al giorno viene importato.
importiamo circa i due terzi del nostro consumo.
Per produrre petrolio, ovviamente prima bisogna trovarlo, giusto ?
È difficile estrarre qualcosa che non si è ancora trovato
e qui viene la parte interessante.
La scoperta di nuovi giacimenti in USA ha raggiunto il suo picco negli anni '30
Il che implica un periodo tra picco di scoperta di giacimenti e picco di produzione pari a 40 anni.
Tenete a mente questo numero.
Immaginiamo di voler diventare indipendenti dal petrolio importato
e decidiamo di rimpiazzare questi 10 milioni di barili con altre forme di energia.
Quei 10 milioni di petrolio corrispondono alla produzione di 750 centrali nucleari.
Considerando i problemi che abbiamo con le attuali 104
penso che il nucleare non sia realistico per eliminare l'importazione di petrolio.
Di quanto dovremmo quindi aumentare solare, eolico, biomasse, rinnovabili ?
Ne risulta che dovremmo aumentare l'attuale installato di un fattore 2000
non 2000 %. 2000 volte ciò che abbiamo ora.
Se guardiamo alle scoperte di giacimenti a livello mondiale
vediamo un aumento fino agli anni '60, seguito da un progressivo calo
con proiezioni future tutt'altro che ottimiste.
Il momento del picco di scoperta giacimenti ? Nel 1964, 44 anni fa.
Questo è un ulteriore fatto non discutibile.
Vi ricordo: per produrre petrolio, bisogna prima trovarlo
quindi, a tutti coloro che sperano che un sacco di petrolio sia là fuori ancora da scoprire
presumibilmente di origine abiotica, dico: "troviamolo".
Ed ecco infine il terzo e ultimo fatto sulla produzione.
Questo è un grafico della produzione mondiale di petrolio tipo "conventional crude"
non considera biocarburanti e altri liquidi simili.
Il "conventional crude" è il petrolio più comodo e a più alto contenuto energetico
è il carburante della crescita degli ultimi 100 anni.
Possiamo vedere che dalla metà del 2004, per qualche motivo la produzione è rimasta stabile.
Qualunque sia la ragione, non è il prezzo
perchè il petrolio è passato da 50 $ a 120 $ al barile.
Non esiste migliore incentivo per estrarre petrolio e immetterlo sul mercato.
È possibile che il grafico ci stia dicendo che la produzione ha raggiunto il picco ?
I due segnali "prezzo in aumento rapido" e "produzione stabile" sono convincenti.
Interessante notare che il picco di scoperta di giacimenti
è avvenuto esattamente 40 anni prima
riproponendo lo stesso intervallo visto tra scoperta e produzione in USA.
Sto presentando questa cosa eccessivamente sottotono. Questo grafico mi preoccupa.
Voglio essere esplicito: se abbiamo raggiunto il picco
come questi dati sembrano suggerire
allora siamo nei guai.
Tuttavia, la questione più urgente non è identificare il momento esatto del picco
sarebbe solo una distrazione accademica
perchè i disturbi all'economia inizieranno quando ci sarà differenza tra domanda e offerta.
Ecco a voi un modo semplice e intelligente per pensare al problema domanda/offerta
sviluppato da un geologo di Dallas, Jeffrey Brown: l'Export Land model
Immaginate di avere una nazione che produce 2 milioni di barili al giorno
ma cala al ritmo del 5 % all'anno.
Possiamo registrare il giorno in cui esportiamo 2 milioni di barili
e dopo 10 anni possiamo esportarne 1.25 milioni. Appare gestibile.
Ora però immaginate che la nazione usi petrolio per sè stessa
come molte nazioni fanno
che ne consumi 1 milione di barili al giorno
e che questo consumo cresca al 2.5% all'anno.
Anche questo suona ragionevole.
Cosa succede alle esportazioni con questo modello ?
Vanno a zero in 10 anni.
Ci aspettavamo una esportazione, ma non otteniamo niente.
Questo è il miracolo della crescita costante, ma al contrario
con l'esportazione che viene consumata da entrambi i lati.
Questo modello è realistico perchè possiamo già osservare
che la produzione è in calo anche se la domanda sta crescendo.
Nel caso del messico, al momento il terzo fornitore al mondo degli USA
calo di produzione e aumento di consumo interno
eliminerà completamente l'esportazione nel 2011/2012.
Ora, dove nel mondo gli USA possono trovare un sostituto
al terzo fornitore nei prossimi 3 o 4 anni ?
Il momento esatto del picco di produzione è argomento di discussione
con stime che vanno da "adesso" a "tra 30 anni"
ma come detto prima, il momento esatto del picco è solo una questione accademica.
Quello di cui dobbiamo essere preoccupati
è il giorno in cui la domanda mondiale sorpassa la produzione.
È in questo esatto momento che il mercato del petrolio cambierà per sempre
e probabilmente in modo improvviso.
Come prima cosa, vedremo un incredibile aumento dei prezzi, questo è garantito.
Vi ricordate le carenze di cibo improvvise nel febbraio del 2008 ?
Quelle vennero provocate dalla percezione che la domanda avesse superato la produzione
il che condusse a un'immediata limitazione delle esportazioni di cibo da parte di molte nazioni.
Questa dinamica di accaparramento sarà sicuramente presente nel mercato globale
quando la percezione di mancanza di petrolio è verificata.
Quando ciò avverrà, le nostre preoccupazioni sul prezzo
saranno sorpassate dai timori della carenza.
Per capire perchè il petrolio è così importante nella nostra economia e vita quotidiana
dobbiamo capire qualcosa di più su cosa fa per noi.
Abbiamo a cuore ogni fonte di energia perchè possiamo usarla per fare lavoro.
Per esempio, ogni volta che accendete una lampada da 100 W
è come se aveste uno schiavo in ottima forma fisica a pedalare per tenerla accesa.
Questa è la quantità di energia richiesta da una singola lampadina.
Mentre vi fate una doccia calda o usate l'aspirapolvere in casa
è come se la vostra casa utilizzasse i servizi di 50 di questi schiavi.
Questo ammontare di schiavi supera quello dei re del passato.
Possiamo dire a ragione che stiamo tutti vivendo come re
anche se possiamo non rendercene conto perchè lo consideriamo normale.
...e quanto lavoro c'è in circa quattro litri di benzina, la nostra sostanza preferita ?
Se metteste questi 4 litri in un'auto, guidando finchè non finisce
e poi vi giraste e spingeste l'auto fino a casa
scoprireste che 4 litri di benzina equivalgono a 500 ore di lavoro umano
circa 12 settimane e mezza di lavoro.
Quanto costa tale quantità di benzina ?
4 dollari ? 10 dollari ?
Se doveste pagare un essere umano per fare questo lavoro
vi costerebbe 7500 dollari.
Ecco un altro esempio. È stato calcolato che il cibo che il cittadino USA consuma in media
richiede l'equivalente di 1500 litri di petrolio, per produzione e consegna.
1500 litri di petrolio, per persona, per anno, solo per il cibo.
A 4 dollari per gallone (3.78 litri), sono circa 1600 dollari spesi in carburante
che non sembra poi tanto.
Tuttavia, se consideriamo che quei 1500 litri
corrispondono in energia a 100 persone che lavorano un anno intero
il tutto acquista un significato ben diverso.
Questo pone la vostra dieta al di là delle possibilità di molti re del passato.
Per valutare meglio quanto appena detto,
la produzione e distribuzione di cibo usa due terzi della nostra produzione interna di petrolio
questa è una delle ragioni per cui una interruzione delle importazioni di petrolio
avrebbe effetti alquanto nefasti.
Tralasciando per un attimo come il petrolio lavori per noi per renderci la vita più facile
il petrolio è un miracolo per altri motivi.
In questa immagine, una tipica famiglia americana
ha messo in giardino tutto ciò che deriva dal petrolio.
Non poco direi.
Quanto facilmente possiamo rimpiazzare il petrolio
nel nostro stile di vita odierno in una economia consumistica orientata alla crescita?
Per niente facile.
Oggi usiamo gran parte del petrolio per trasporto
per circa il 70 % del nostro consumo
il blocco successivo è per scopi industriali
seguito dall'uso domestico, per riscaldamento.
Quella piccola quantità in alto ? È l'uso per la produzione elettrica.
Con l'eccezione dei biocarburanti, di cui parleremo dopo
tutte le energie rinnovabili forniscono o calore o elettricità.
Anche rimpiazzando elettricità e riscaldamento oggi prodotti da petrolio con rinnovabili
risolveremmo solo per queste due quantità minime qui indicate.
Nei processi industriali, il petrolio è il componente primario
per innumerevoli composti essenziali
come fertilizzanti, plastiche, vernici, fibre, processi chimici e aviazione.
Se consideriamo altre sorgenti di carburanti
vediamo che non sono in grado di soddisfare questi bisogni
Biocarburanti e carbone possono farlo in principio
ma non senza un massiccio investimento di risorse, e non in tempi brevi.
Rivediamo alcuni fatti chiave:
per produrre petrolio, prima occorre trovarlo
e il primo fatto chiave è che il numero di scoperte di giacimenti, a livello globale
ha raggiunto il suo picco nel 1964.
Le scoperte USA hanno avuto il picco negli anni '30
e 40 anni dopo hanno avuto il picco di produzione.
Siamo ora 44 anni dopo il picco di scoperta mondiale.
Questo è un fatto.
Secondo fatto chiave è che la produzione attuale è stabile da 4 anni
anche se il prezzo nel mentre è aumentato del 140 %
Presi assieme, questi due fatti chiave
suggeriscono che il picco di produzione è adesso.
Se è vero, speriamo di esserci preparati per questo momento da almeno 10 anni.
Terzo fatto chiave è che l'importazione di petrolio degli USA
equivale in energia a più di 750 centrali nucleari
che è 7 volte il numero di centrali attualmente esistenti in USA
e più del doppio del numero di centrali nel mondo.
Concetto chiave numero 9 di questo corso è, quindi
che il picco di petrolio è un processo ben definito
niente più di una descrizione fisica di come un giacimento invecchia.
Abbiamo letteralmente migliaia di studi ed esempi documentati
e non è quindi aperto a dibattito.
È eventualmente ancora sotto dibattito il momento del picco.
Poco evidente è il concetto chiave numero 10
il lavoro che il petrolio effettua per noi equivale a centinaia di schiavi
È questo lavoro che rende la nostra vita ciò che è ora
incredibilmente agevole considerati gli standard storici.
La persona media oggi nella civiltà occidentale
sarebbe oggetto d'invidia per molti re del passato.
Concetto chiave numero 11: il petrolio è una sostanza magica di quantità finita e di importanza illimitata.
Questo non può essere ripetuto a sufficienza.
Cambiare carburante è un processo estremamente costoso
che presenta sfide enormi in termini di costo, scalabilità e tempo.
La nostra specie è passata dopo molti anni dal vento al carbone
perchè il carbone è un carburante migliore
e abbiamo fatto in decine di anni il passaggio dal carbone al petrolio
per le medesime ragioni.
Nessuno al momento ha alcuna proposta per la nostra prossima sorgente di energia.
il miglioramento tecnologico non è una sorgente di energia
può aiutarci a sfruttare l'energia in modo più efficiente
ma sarebbe un grave errore confondere incremento tecnologico come sorgente energetica.
Per finire, ciò che va osservato con attenzione
è quando la produzione di petrolio viene superata dalla domanda.
Questo ci porta al concetto chiave numero 12
Le esportazioni di petrolio sono attaccate da due fronti:
incremento di domanda e declino di produzione.
Questo porta alla conclusione che
il momento in cui le nazioni del pianeta capiranno che non c'è petrolio per tutti
potrebbe venire molto prima del previsto.
Le funzioni esponenziali sono difficili da comprendere per molti
e le esportazioni sono schiacciate esponenzialmente da due direzioni
assoggettandole a un ritmo di declino sorprendente.
Questo completa una discussione incredibilmente breve sul picco petrolifero.
Se non l'avete già fatto
vi raccomando di imparare il più possibile su questo argomento molto importante
Ho moltissimi link a libri, articoli e risorse fondamentali sul mio sito.
Nella prossima sezione parleremo della intersezione tra energia ed economia
e farò notare che non fu un caso che il nostro sistema economico
sia cresciuto esattamente allo stesso momento
in cui una sorgente di energia ad alta qualità venne scoperta
e che si è dimostrata capace di crescere esponenzialmente in parallelo.
Vi invito a continuare l'esplorazione dell'importanza dell'energia
al nostro particolare sistema economico e monetario nel capitolo 17b: l'economia dell'energia.
Grazie per la vostra attenzione.