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Cosa dice Kṛṣṇa nella Bhagavad-gītā?
di nuovo, stai per fare quest'analisi
oppure approfitti delle analisi della verità rivelata?
[Libertà Per/Dai Sensi]
Allora, proviamo a porci sotto l'influenza della verità rivelata.
Diciamo, oh, nella Bhagavad-gītā, Kṛṣṇa dice:
"Oltre gli oggetti dei sensi ci sono i sensi";
sono più elevati, raffinati, sono superiori.
Ma sopra i sensi c'è la mente.
Ok, la mente è più elevata dei sensi,
ed è il posto dove si ha l'esperienza dei sensi.
Poi Egli dice: "Più sottile della mente è l'intelligenza".
Allora diciamo: "Ok, ora capisco ... l'intelligenza,
l'elemento discriminante, perchè la mente non ha capacità discriminatorie".
Allora ci viene detto che dobbiamo infondere il dharma-buddhi nell'intelligenza,
e rifarci a Sādhu, Śāstra, Guru, Vaiṣṇava.
Più raffinata dell'intelligenza, Egli dice, cos'è?
Quello è l'inizio del piano dell' ātma,
è lì che il sé si colloca.
Allora se stai vedendo il sé da fuori a dentro
e vedi il tuo sé in termini di sesso, nazionalità, età, tutte queste cose,
non stai veramente intravedendo te stesso
e chi tu sia e qual è il tuo potenziale.
Come puoi andare avanti?
Ci sono persone che pensano che l'aspetto più importante della loro vita
sia la loro sessualità; ciò è quello che sono,
e hanno bisogno di esprimere la loro sessualità e poi saranno liberi,
saranno liberati, vivranno una vita di libertà e felicità
identificandosi con un particolare aspetto della sessualità.
Non me lo sto inventando.
Allora pensano:"Quella è libertà, libertà di esprimere te stesso",
"io professo questo tipo di preferenza sessuale, ora sono un'anima liberata,
e voglio essere visto esclusivamente nei termini della mia sessaulità".
Quindi, dobbiamo considerare:
Cos'è la libertà? Cos'è la liberazione?
Beh, Guru Maharaj, come al solito, l'ha posta nei giusti termini:
"Libertà per i sensi, oppure libertà dai sensi?"
La maggior parte delle persone pensano: "No, vuol dire libertà per i sensi,
fare quello che vuoi".
Allora dovremmo dire che qualcuno che è sotto l'influenza,
nel linguaggio delle scritture, “vācho vegaṁ manasa”,
la pancia, la lingua e i genitali, sono impegnati nell'espressione del sé?
E' una condizione liberata. Davvero?
Che la lingua voglia mangiare questo,
quindi permetto alla lingua di trascinarmi in una certa direzione, quella è libertà?
"Sto esprimendo chi sono".
Mi ricordo quando ero adolescente e sono diventato vegetariano,
e un mio amico—facevamo questa discussione a volte—
e lui diceva: "Oh, perchè lo fai?"
A quel tempo per me era una cosa intuitiva, non era basata
su un mucchio di analisi razionali, era proprio una pulsione intuitiva.
Ma lui cominciò a mettersi sulla difensiva a proposito del mangiare carne,
allora una volta mi disse: "Quando mangio una bistecca
è un'espressione del mio amore per la mucca".
Eravamo in un gruppo musicale, e il chitarrista si girò verso di lui e disse:
"Questa è proprio una stronzata!".
ti aspetti davvero che ci crediamo?
Perfino lui che non era un vegetariano pensò che era un'assurda negazione.
Disse: "E' l'espressione del mio amore per la mucca";
Io dissi: "Dovresti stare attento a quelli che ami,
oppure quelli che ami dovrebbero stare attenti ad avere a che fare con te".