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Sono Leonardo Facco, l’autore di “Umberto Magno”, la vera storia dell’imperatore
della Padania, una biografia non autorizzata su un Umberto Bossi.
E’ un libro che nasce per fare un po’ di chiarezza visto che mi pare che nell’opinione
pubblica oggi in merito alla Lega Nord ci siano parecchi punti oscuri.
“Umberto Magno” mette in scena la saga più italiana di tutte le saghe, il fatto
è che è stata trasformata questa saga italiana in salsa padana e quindi si cerca di far notare
una certa differenza da parte della Lega Nord rispetto al mal costume di altri partiti politici.
La realtà è molto ben peggiore anche rispetto a tanti altri partiti politici, questo libro
esce in questo momento particolare per 3 motivi essenziali: il primo perché mi sembrava doveroso
mettere in chiaro, intanto che la Lega Nord non è un partito, la Lega Nord è la piccola
aziendina di Umberto Bossi, nessuno ha mai avuto voce in capitolo all’interno della
Lega Nord, è sempre e solo stato Umberto Bossi a decidere
Il primo capitolo del mio libro si intitola “Il cialtrone” e lo definisco il cialtrone
per due motivi: intanto perché il termine è stato sdoganato da quello che viene considerato
il più importante alleato di Umberto Bossi, cioè Giulio Tremonti che ha dato dei cialtroni
a altri politici; il secondo motivo perché non amando la neolingua, ho preso il vocabolario
Treccani e alla definizione “cialtrone” si legge “di persona volgare, spregevole,
arrogante, poco seria, trasandata, priva di serietà e di correttezza nei rapporti personali
e che manca di parola nei rapporti di lavoro” a ogni singolo lemma nel libro metto una nota,
spiegando esattamente come queste parole corrispondono esattamente all’identikit di Umberto Bossi.
E poi c’è un motivo fondamentale: è adesso che la Lega si sente particolarmente forte,
è adesso che la Lega dimostra tutta la sua arroganza per quanto riguarda il sistema politico
italiano e la dimostra ogni giorno, in tantissimi aspetti e qui entriamo nello specifico punto
del Signor Umberto Bossi, la Lega ha 26 anni di storia, non è un partito nato 3 anni fa,
non è un partito o un movimento che ha pochi mesi di storia, in questi 26 anni abbiamo
sentito dichiarazioni di ogni tipo trasformate da Umberto Bossi in programmi politici, Bossi
è stato autonomista, è stato federalista, secessionista, è stato a favore del Lombardo
Veneto, della devolution, ciò che bisogna sapere è che nessuno dei programmi leghisti,
nessuno, quindi assolutamente nessun risultato è mai stato ottenuto.
A questo si aggiunga il fatto che almeno in 18 anni perché è dal 1992 che la Lega Nord
è assurta al grande palcoscenico nazionale quando in piena Tangentopoli il 5 aprile 1992,
la Lega prende l’8,4%. In questi 18 anni la prorompenza “riformista” della Lega
Nord, ha fatto sì che questo paese peggiorasse solamente, se prendete qualsiasi tipo di dato,
macro e microeconomico, vi accorgerete che l’Italia del 1992 era meglio e meno corrotta
dell’Italia di oggi, anche la corruzione è uno dei fattori che hanno a che fare con
la Lega. Nel libro suddivido in tanti capitoli tutte
queste sfaccettature e c’è un capitolo che si intitola “Era giacobino” non dimentichiamolo,
nel 1992 stava fuori dal Palazzo di Giustizia di Milano con i banchetti a incitare Di Pietro,
la Lega Nord. La Lega Nord e Umberto Bossi hanno votato tutte, e dico tutte, senza esclusione
alcuna, le leggi ad personam per Silvio Berlusconi. Nel libro racconto nel dettaglio con nomi
e cognomi tutti i leghisti che sono entrati a far parte di istituzioni pubbliche o parapubbliche
o partecipate, senza contare la RAI. Bossi, ero presente ai suoi comizi, inneggiava a
far saltare i ripetitori della RAI, oggi è un ricettacolo di leghisti è piena di giornalisti
o di amici della Lega, questo è la Lega Nord, un partito che rappresenta l’involuzione
della politica e non l’evoluzione in piccolo quello che in fondo rappresenta il berlusconismo,
il partito azienda fatto a misura per il suo leader, non è un caso che in 26 anni di Lega
Nord non ci sia stata mai dialettica all’interno del movimento, non è un caso che all’interno
della Lega Nord non sia mai nato un delfino, ma esiste una trota oggi che è, guarda caso,
il figlio di Bossi! Tra l’altro oggi la Lega è condotta soprattutto
da chi, dopo la malattia di Umberto Bossi, gli si è stretto attorno e si tratta soprattutto
di due persone e sono la seconda moglie Manuela Marrone e quella che tutti quanti indistintamente
negli ambienti chiamano la “badante”, Rosy Mauro, la Vicepresidente del Senato.
E’ attorno a questa piccola corte che oggi si cerca di utilizzare Umberto Bossi come
immagine per far vedere che è sempre lui il capo, ma le trame che stanno dietro sono
ben altre, sono legate a una piccola cerchia di persone che fanno parte a quel potere locale
varesino che è la zona da cui arriva Umberto Bossi e poi ancora c’è un capitolo finale,
nel quale racconto una serie di fatti esclusivi. Nel libro ci sono parecchie documentazioni
esclusive riportate e ricordate, che riguardano il modo di comportarsi di Umberto Bossi, oggi
si parla tanto di Bunga Bunga, di escort, Umberto Bossi alla fine degli anni 90 parlava
di famiglia naturale, se la prendeva con i gay, parlava addirittura di messe in latino.
Nella realtà Umberto Bossi è una persona che se ne è altamente fregato della famiglia
e dei figli, soprattutto dal punto di vista comportamentale e molte delle cortigiane che
hanno girato intorno a Umberto Bossi, hanno ottenuto posti molto importanti, sono persone
che senza arte né parte, ma come spesso succede in politica, riescono a ottenere posti di
potere, c’era qualcuno che diceva che i migliori non stanno in politica perché se
ci fossero dei migliori in politica, il libero mercato se li porterebbe via, la Lega esemplifica
tutto questo! In questo libro è una specie di pilastro
per capire tutti gli avvenimenti di oggi che riguardano i leghisti, perché il mal costume
leghista emerge ogni giorno, in continuazione, ci sono fatti di corruzione, denunce contro
leghisti, malversazioni di denari pubblici in continuazione, ma per capire i fatti di
oggi bisogna capire qual è la radice, la matrice di questo mal costume risiede in una
persona sola, Umberto Bossi, colui che ha fatto e disfatto nella Lega come meglio ha
voluto. Cosa succederà poi della Lega? Intanto tutto
dipende da cosa sarà di Umberto Bossi, è chiaro che dopo la malattia, tra l’altro
sfato una delle leggende metropolitane che dicono che Umberto Bossi ha avuto il malore
perché stava con un importante soubrette, dalle verifiche, dalle interviste che ho fatto,
dalle ricerche documentali, le cose non stanno in questi termini, però Umberto Bossi è
uscito da quell’ictus del 2004 sicuramente in maniera diversa, è una persona che ha
un’autonomia di qualche decina di minuti, non è più quel leader che con la voce roboante
cercava a Pontida di inneggiare contro Roma ladrona, anzi, le tette della lupa romana
sono importantissime per la Lega, soltanto nell’ultimo bilancio la Lega ha ricevuto
18 milioni di Euro di finanziamenti pubblici, lei che si schierava contro il finanziamento
pubblico. Cosa ne sarà dunque della Lega? Tutto dipende
da cosa ne sarà di Bossi, perché in Lega non è stato costruito assolutamente nulla,
non c’è un progetto politico vero, è sempre stata una serie di slogan probabilmente la
Lega non ha futuro e questa è, una tesi mia, la Lega non ha futuro e dico “fortunatamente”,
perché finché ci sarà la Lega non sarà possibile il riformismo in questo paese, la
Lega non ha futuro. Perché nel momento in cui venisse a mancare il deus ex machina,
l’uomo dietro al quale tutti si nascondono, si scatenerebbe una guerra per bande di quelle
veramente laceranti. Da un bel po’ di anni la Lega non ha più
alcun progetto politico, il federalismo fiscale di cui tanto si parla, è una pagliacciata
totale, è un insulto al federalismo, se uno guardasse alla Svizzera si renderebbe conto
di cos’è il federalismo, di cosa sarà comunque del partito, tutto dipende da Bossi,
nel momento in cui non ci sarà più, inizierà la disgregazione anche fisica del partito,
sarà una lotta tra consorterie, coloro che oggi telecomandano Bossi, dovranno scontrarsi
con gli altri colonnelli, allora avremo Maroni con Reguzzoni, poi Calderoli contro Zaia e
poi magari Gobbo etc., tutti quelli colonnelli diventeranno colonnelli e coltelli, tanto
per citare un proverbio e sarà così, questo sarà della Lega.
La Lega non ha alcun futuro perché Umberto Bossi non ha mai pensato al futuro, a un vero
progetto politico e di riforma, siamo stati in tanti a averci creduto, pensavamo fosse
così, in realtà oggi ci sono documenti, di fatti, di analisi che dimostrano che non
è stato così, Bossi ha pensato agli affari suoi, l’ha fatto molto bene, buggerando
un sacco di persone, ovviamente la conseguenza di questo sarà la fine della Lega.