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150 anni dopo la pubblicazione del rivoluzionario libro di Darwin,
la genetica moderna ha confermato la sua verità fondamentale -
ogni forma di vita è correlata.
E ci consente di ricostruire con certezza
la complessa struttura della vita sulla terra.
Tutto cominciò nel mare,
all'incirca 3 miliardi di anni fa.
Complesse molecole chimiche cominciarono ad ammassarsi
fino a formare gocce microscopiche - cellule.
Esse erano i semi dai quali sorse l'albero della vita.
Si dividevano, moltiplicandosi come fanno i batteri odierni.
Col passar del tempo, mutarono in diversi gruppi.
Alcuni rimasero uniti, fino a formare delle catene.
Oggi conosciute come alghe.
Altre formarono delle sfere cave richiudendosi su se stesse,
creando una struttura con una cavità interna.
Nacquero così i primi organismi multi-cellulari -
le spugne sono i loro diretti discendenti.
Con la comparsa di altre mutazioni, l'albero della vita crebbe e divenne più eterogeneo.
Alcuni organismi divennero più mobili e svilupparono una bocca che confluiva in un tubo digerente.
Altri avevano strutture irrigidite da un'asticella interna.
Svilupparono, giustamente, organi sensoriali sulle loro estremità anteriori.
Una specie imparentata, presentava una struttura divisa in segmenti
con lievi protuberanze sui lati in modo da facilitarne il movimento sul fondo marino.
Alcune di queste creature svilupparono un solido rivestimento protettivo
conferendo al corpo una certa rigidità.
Adesso le acque erano colme di una gran varietà di animali.
Poi, circa 450 milioni di anni fa,
alcune di queste creature corazzate strisciarono fuori dall'acqua, e si avventurarono sulla terraferma.
Da quì, l'albero della vita si ramifica in una miriade di specie differenti
che sfruttano questo nuovo ambiente sotto tutti gli aspetti.
Un gruppo di essi sviluppò dei lembi allungati sul dorso,
che, dopo molte generazioni, si svilupparono in ali.
Gli insetti fecero la loro comparsa.
Nuove forme di vita si moltiplicavano nell'aria
nel frattempo, giù negli oceani,
le creature rinforzarono la loro struttura incapsulandola con tessuto osseo.
Il cranio così evoluto, li consentiva di afferrare la preda grazie alla mascella.
Divennero più grandi,
e svilupparono pinne dotate di muscoli che permisero loro di nuotare con velocità e potenza.
I pesci ora dominavano le acque del pianeta.
Una specie acquisì l'abilità di respirare sulla superficie dell'acqua.
Le loro pinne massicce divennero zampe e 375 milioni di anni fa,
alcuni di questi vertebrati si unirono agli insetti sulla terraferma.
Essi, gli anfibi, dovevano tornare in acqua per deporre le uova,
ma alcuni dei loro discendenti evolverono e spezzarono il loro legame con l'oceano
deponendo uova con membrane impermeabili.
Queste creature, i rettili, erano gli antenati di odierne tartarughe, serpenti, lucertole e coccodrilli.
Ed ovviamente includevano una specie che allora dominò la terra - i dinosauri.
Ma 65 milioni di anni fa, un gran disastro sorprese il pianeta.
Qualunque fu la causa, una gran parte degli animali fu sterminata.
Tutti i dinosauri scomparirono, tranne un gruppo
le quali squame mutarono in piume.
Erano gli uccelli.
Mentre diffondevano su nel cielo,
un piccolo ed apparentemente insignificante gruppo di sopravvissuti cominciò a popolare i terreni.
Queste creature differivano dai loro rivali
in quanto tenevano il loro corpo protetto da un manto di pelliccia -
erano i primi mammiferi.
Con gran parte della terra disabitata dopo la grande catastrofe, ebbero la loro opportunità.
La loro costante temperatura corporea li permetteva di essere sempre attivi,
sia di notte che di giorno.
Ovunque, dall'Artico ai Tropici.
Nell'acqua e sulla terra.
Sulle pianure e in cima agli alberi.
Oggi noi ed altri mammiferi
condividiamo il mondo con i discendenti di altri gruppi di animali che si sono evoluti su questo pianeta -
uccelli, rettili, insetti e pesci
inclusi i più semplici degli organismi viventi che apparvero oltre 3 miliardi di anni fa,
i batteri.