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Le elezioni primarie sono lo strumento attraverso cui i partiti politici degli Stati Uniti scelgono i loro migliori candidati
alle elezioni presidenziali. I partiti svolgono delle mini elezioni
in ciascuno Stato e i candidati che raccolgono il maggior numero di voti diventano
i candidati ufficiali dei partiti. Questi candidati si fronteggiano poi alle elezioni nazionali
alla carica di Presidente. Ma non è tutto qui. Ci sono cinque cose
che rendono tutto un po' più complicato…
Complicazione n.1: Primarie vs Assemblee In ogni Stato, i leader locali del partito decidono
come svolgere le elezioni. Le due scelte più comuni sono le elezioni primarie e le assemblee.
Le primarie sono simili alle elezioni normali: si va alle urne quando sono aperte, si fa
una lunga fila, si entra in una cabina, quindi si esprime il voto barrando una casella o premendo un bottone
nel più totale anonimato. In assemblea, invece, il voto è pubblico.
Le persone si riuniscono in gruppo dove vi sia uno spazio disponibile e, poi, si dividono letteralmente
all'interno della stanza a seconda del candidato scelto.
I gruppi si confrontano in un dibattito e, se ci sono persone che cambiano idea, queste devono fisicamente
cambiare posizione. Alla fine dei dibattiti i dirigenti di partito
contano il numero di persone in ciascun gruppo. Se ve ne andate troppo presto, non contate.
Questa descrizione delle primarie e delle assemblee è il minimo indispensabile che dovete sapere,
ma le specifiche possono variare enormemente. Questo perché ci sono cinquanta Stati, nei quali
si svolgono almeno due elezioni primarie e assemblee per i grandi partiti, e anche più per
i piccoli partiti. Dar conto di tutte le varianti locali richiederebbe
una quantità di tempo tediosamente enorme e che la vostra scarsa attenzione per noiosi video politici non
tollererebbe – Ed è necessario che restiate concentrati perché ci sono altre quattro cose di cui parlare.
Complicazione n.2: Chi può votare? Alle elezioni nazionali per il Presidente tutti
i cittadini americani dai 18 anni in su possono votare, con due eccezioni, non puoi vivere qui
o qui. Ma le primarie sono elezioni interne agli Stati
con regole molto differenti tra loro. La maggior parte degli Stati e dei partiti fanno votare
alle primarie solo le persone ufficialmente iscritte al partito. Queste si chiamano "primarie chiuse"
perché escludono coloro che non sono membri del partito.
Ma alcuni cittadini sono indipendenti – e non sono iscritti a nessun partito. Se siete
indipendenti e vivete in uno Stato che prevede elezioni chiuse, peggio per voi. Niente voto.
Alcuni Stati, invece, hanno "primarie semi-chiuse". Qui gli indipendenti possono scegliere una
ed una sola elezioni primaria cui partecipare. I partiti lo consentono perché le elezioni presidenziali
sono spesso decise dagli indipendenti, dunque è utile sapere quale candidato piace loro.
Infine, pochi Stati e partiti procedono direttamente con "primarie aperte". Qui
qualunque cittadino, non importa a che partito sia iscritto, può scegliere a quale primaria votare.
Ma non sono solo gli Stati ad avere le primarie:
queste si svolgono anche nel Distretto di Columbia e negli spesso dimenticati Territori – per inciso, che si facciano
le primarie qui è abbastanza strano, considerato che i residenti dei Territori non possono votare alle
elezioni presidenziali vere. In ultimo, ci sono gli Americani che vivono all'estero, i quali
a seconda del partito, votano in unico blocco come se vivessero tutti insieme in un grande
super-Stato. Il periodo di svolgimento di tutte queste elezioni dipende dalla...
Complicazione n.3: Chi vota quando?
Le primarie non si svolgono tutte insieme, ma sono distribuite lungo tutto un anno. Questo comporta
comflitti tra gli Stati su chi si trova all'inizio e chi si trova in fondo.
Inevitabilmente, all'ultimo minuto si verificano degli scavallamenti di date – anche se i partiti
spesso sottraggono i voti a questi Stati incivili. Quando si tratta di essere i primi, nessuno batte il
New Hampshire le cui leggi stabiliscono che le sue primarie debbano tenersi almeno una settimana
prima rispetto a tutti gli altri. Il che non è un problema fino a che a qualche altro Stato
non viene la stessa brillante idea, che porta ad una spirale infinita nel sistema
e bisogna per forza disapplicare la legge. Ma aspetta, dirai, non è l'Iowa il primo?
Sì, ma il New Hampshire glielo lascia fare per due ragioni:
1) Le elezioni in Iowa sono in assemblea e perciò il New Hampshire è ancora tecnicamente il primo che tiene elezioni primarie.
e 2) il New Hampshire pensa che l'Iowa sia stupido
e che non importi. Altri Stati cercano di aumentare la propria influenza
non saltando la fila, ma formando un'alleanza e facendo votare alle primarie tutti insieme.
La più grande alleanza del ciclo elettorale è chiamata Super Martedì quando – a seconda di
quanti Stati riescono a mettersi d'accordo tra loro – circa la metà di essi partecipa,
rilasciando un sacco di voti. Questo ci porta alla:
Complicazione n.4: I voti che non sono voti. Per tutto questo tempo avrete creduto che
i cittadini votino direttamente i candidati, ma no.
Piuttosto, i voti sono dati a un gruppo di tizi, chiamati delegati, che a loro volta li
esprimeranno per i candidati come indicato dagli elettori. Forse. A seconda dello Stato, i delegati potrebbero
dover votare come indicato dagli elettori, oppure potrebbero essere completamente liberi di ignorare i cittadini
e votare per chiunque vogliano. Chi è questa gente? I delegati sono VIP del partito locale,
ad es. parlamentari statali o dirigenti. Quanti più cittadini vivono in uno Stato, tanti più delegati
assegnati allo Stato. Più avanti nel corso dell'anno, quando tutti gli Stati hanno
concluso le primarie, i delegati si recano a un enorme raduno del loro partito, chiamato
Convention nazionale. E' in quest'occasione che avviene il voto ufficiale
per selezionare i candidati ufficiali del partito alla Presidenza. Ma non si sono solo questi delegati a votare.
Complicazione n.5: I Super Delegati
I Super Delegati sono i membri più importanti del partito: ad es. membri del Congresso o ex Presidenti.
Si recano alla Convention nazionale, non in rappresentanza degli elettori, ma in rappresentanza
della struttura dirigente del partito e possono votare per chiunque vogliano.
A seconda del partito, i Super Delegati possono rappresentare fino al 20% dei voti
della Convention nazionale. Di solito, prima della Convention nazionale
succede che tutti i candidati, salvo uno, si ritirano dalla competizione, così la Convention diventa
un timbro e il partito ritrova la sua unità. Ma se i candidati restano in corsa,
la decisione finale spetta ai delegati e ai Super Delegati.
In sintesi: Nel corso dell'anno gli Stati, più
il Distretto di Columbia, più i Territori e gli Americani all'estero tengono le elezioni primarie, o le assemblee.
Quando sono le operazioni sono terminate i delegati che rappresentano i cittadini che hanno votato si ritrovano
alla Convention nazionale. La maggior parte dei delegati sono obbligati a votare come i cittadini dei loro Stati
hanno loro indicato, ma altri sono liberi di votare come più vogliono.
Alla Convention nazionale i delegati si riuniscono con i Super Delegati che rappresentano
l'interesse collettivo del partito e insieme prendono la decisione finale su chi sarà
il candidato Presidente. Stanchi? Ma no!
La corsa alle presidenziali inizia solo ora!
Certo, potete evitarvi tutta questa roba e presentarvi direttamente alle elezioni come indipendenti.
L'unico svantaggio di questa strategia è una sconfitta quasi certa.