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Finora ti ho mostrato come stare in piedi
e come prenderti cura dei tessuti del piede.
Ora concentriamoci sui tessuti della gamba,
l'area al di sopra della caviglia.
Puoi arrivare a fare circa 10.000 passi
al giorno, se sei una persona attiva. Vuol dire che per 10.000
volte hai caricato peso sulle gambe: 5.000 a sinistra, 5.000 a destra.
Se fai i conti, vedrai che sono circa 70.000 a settimana.
Un quarto di milione di pressioni al mese sul polpaccio e sui
tessuti della gamba. Moltiplicali per più di dieci anni e...
non riesco nemmeno a calcolarlo. Se sei un runner, farai
330 passi ogni 400 metri di corsa. Quindi, ogni
800 metri applichi 330 pressioni di almeno sei volte
il peso del tuo corpo su ogni gamba. Sai cosa vuol dire? Questi tessuti
si irrigidiscono. Ci capita spesso di vedere persone
che fanno stretching per le caviglie. Questi tessuti
non sono fatti per essere allungati. A volte è molto
meglio lavorare per ammorbidire i tessuti.
Proviamo a scioglierli con delle palline.
Posso usarne due separate oppure
due attaccate insieme. Fai come ti è più comodo. Io
ti mostro entrambi i modi.
Il modo più semplice per visualizzare i tessuti della
gamba è di dividerla in quattro aree.
Un'area frontale, che può essere affetta da
periostite tibiale ed è chiamata tibia anteriore,
cioè la parte davanti. Poi abbiamo l'area interna, la
muscolatura appena dietro l'osso, che arriva fino
alla caviglia e fornisce supporto al piede. Se
la caviglia cede e l'arco è piatto,
quest'area sarà molto rigida. L'esterno, o
perone. Questa parte avvolge il piede,
per dargli più forza esternamente e per stabilizzarlo.
Infine, ecco il grande propulsore, il motore
posteriore, ovvero la muscolatura del polpaccio.
Vediamoli uno per volta. Il metodo più semplice
consiste nell'iniziare dalla parte laterale, in questa
posizione. Con due palline posso
ottenere un doppio risultato, mettendole una sopra
l'altra. Metterò una pallina all'esterno della
gamba e l'altra all'interno. Ora mi basta
fare in modo che corrispondano. Così è facile muoversi
verso l'alto, dietro l'osso dello stinco. Se incontro un punto
rigido, posso massaggiarlo un po'. Un'altra cosa da fare è
muovere il piede su e giù. È un modo semplice per
spingere verso il basso i tessuti, muovendoli
attraverso il contatto con la palla. Punto bene e poi faccio scivolare.
Io lo chiamo "premi e scivola", perché spingo il tessuto
verso il basso e poi lo faccio slittare su e giù. Posso muovermi
avanti e indietro finché avrò massaggiato tutta l'area.
Se hai solo una pallina, puoi fare la stessa cosa,
ma con la gamba poggiata a terra. Lavora sempre
in circolo, anche con una pallina sola,
e premi bene su questi tessuti:
ti aiuterà molto nella corsa.
Ora parliamo della parte frontale. Un buon modo per
lavorare sui tessuti davanti è di metterti in ginocchio
e slittare su e giù, da un lato all'altro.
Posso muovermi su e giù in questo modo, ma questa
frizione incrociata è più efficace per
sciogliere i tessuti. Mi muovo molto lentamente, perché
questi tessuti sono piuttosto morbidi. Se sono troppo morbidi,
posso usare un asciugamano o aggiungere una pallina.
Queste sono due palline attaccate insieme,
con un solco al centro. Su questo solco posso fare pressione e
lavorare con i tessuti frontali in modo più
efficace. Posso oscillare avanti e indietro o
disegnare piccoli cerchi finché riesco
o finché ne ho voglia. Infine, andiamo a
lavorare sul tessuto dietro la gamba. Come ho detto
prima, questi tessuti sono molto resistenti
all'allungamento, quindi a volte è meglio
cercare di renderli più flessibili. Una cosa che puoi
fare, anche con una pallina sola, è
fare pressione sulla gamba. Il problema è che
la gamba non pesa abbastanza e il polpaccio è rigido.
Quindi posso incrociare l'altra gamba sopra la prima
e poi oscillare lentamente avanti e indietro.
Non deve mancarmi il fiato, non deve essere fastidioso.
Niente smorfie di dolore! Ora posso muovere le dita
su e giù. È sempre il "premi e scivola". Mente premo,
scivolo avanti e indietro.
Se non hai l'attrezzatura, e senti che i polpacci sono
rigidi, puoi fare il "sega-ossa".
Se senti che la caviglia non si muove bene,
infila qualcosa sotto il dorso del piede.
Ora sovrapponi l'altra gamba e muovila
avanti e indietro, sopra i tessuti rigidi. Lo chiamo
"il sega-ossa" perché si usa la
tibia come una sega, da muovere avanti e indietro
per sciogliere bene questi tessuti,
oscillando in questo modo. Nessun tessuto deve
essere rigido o sembrare carne essiccata. I tessuti devono somigliare a strati morbidi
e flessibili, che scivolano su molle d'acciaio.