Tip:
Highlight text to annotate it
X
Devo rispondere...?!
...
Io sono una persona felice.
Ho fatto una serie di scelte nella mia vita...
...tutto in virtù dell'arte.
Vivo già di questo lavoro, da diversi anni...
Il mio obiettivo primario in realtà è stato raggiunto.
Vivere attraverso il mio lavoro.
Naturalmente non sono affatto soddisfatto...
...perchè sono un'anima inquieta, come tanti probabilmente.
Un vagabondo, ho bisogno di avere stimoli in continuazione
Non appena faccio una cosa, e la finisco, già sto...
...con il pensiero da un'altra parte.
La mia ambizione è naturalmente continuare a fare quello che sto facendo...
...con più forza, con più determinazione, con più opportunità...
...che mi sono creato in questi anni e che mi stanno arrivando adesso.
Osare,schierarsi. Questo è quello che voglio continuare a fare.
Ho sempre vissuto a Roma. Ho sempre fatto base qui.
Da circa otto anni, insegno...
...alla Libera Accademia di Belle Arti di Roma.
La RUFA.
Scultura e disegno.
La vedevo come una piccola opportunità di lavoro.
Poi nel momento in cui ho incontrato anche degli studenti...
...che avevano qualcosa in più...
...che stanno facendo adesso un bel percorso...
...ho iniziato ad avere la percezione reale di quello che fosse l'insegnamento.
Non mi piace consederarmi un insegnante ma...
...uno che passa delle informazioni.
Per esperienza...
Fare un discorso singolo con ogni studente.
Non c'è una scuola di pensiero, non c'è massificazione o globalizzazione.
Ognuno ha la propria impronta digitale,
e per questo va rispettato.
Il mio ruolo è quello di potenziare e riconoscere il talento negli altri
e sostenerlo. Non solo qui, ma anche al di fuori.
Questo me lo ha fatto una studentessa...
...io le ho detto:no,no,no! E' venuta bene...
Questo è il modello. L'ho lasciato così.
Questa scissione mi piace molto.
Queste crepe!
E' una ricerca che spazia...
...fondamentalmente nella scultura, nell'installazione,
e le opere scenografiche.
Il punto focale di ciò che mi interessa è lo spazio.
Da occupare, invadere, da svuotare.
I materiali che lavoro sono i più disparati.
Marmo...ferro...bronzo.
Materiali classici della scultura.
Io ho bisogno di fare.
Un uomo faber... uno che fa!
Il tema dei grandi fogli e delle pagine...
...l'ho sviluppato un po' in tutti i materiali.
Il foglio bianco...
...simbolicamente può rappresentare tante cose.
Può essere...
...lo speranzoso inizio di un qualcosa.
Di un...
...di solito tutte le idee vengono gettate su un foglio.
Può essere un errore, una carta presa e buttata.
In questo caso questo grande foglio
aveva la possibilità di essere calpestato,
realizzato, per poterci andare sopra.
Lasciare le proprie impronte...
...visto che è collocato in uno spazio all'aperto.
Non mi piace quando...
...un fruitore si trova di fornite un'opera d'arte,
e non ha la possibilità, di farsi le sue domande.
Quando qualcuno vede un mio lavoro...
...pongo sul mio lavoro i miei dubbi.
Non cerca di dare risposte.
Quello che fanno la maggior parte degli artisti.
L'ultima cosa che ho fatto,
va in netto contrasto,
con quello che ho fatto fino ad adesso.
E' una nuvola.
Che "piove"!
Piena di pioggia.
E' fatta con del toulle...
...del tondino di ferro con il quale disegno sempre
e creo le mie strutture.
Appese, legate, cucite: tende millefili.
...eeeh...
Questa nuvola è stata...
...posizionata...
...all'ingresso di uno spazio importante...
...per un evento.
Era posta sopra di essa una luce strobo...
Le persone che si trovavano a entrare dentro,
passavano attraverso questa sorta di stargate.
Perdevano coscienza, ma prendevano consapevolezza,
...di questa membrana intermedia...
...che poi ti avrebbe portato all'entrata.
Mi piace molto. Più leggera rispetto...
...ai tipi di lavori che faccio di solito.
Ho avuto l'opportunità,
di essere chiamato dalle nazioni unite,
per realizzare, il monumento,
per l'anniversario del primo anno del terremoto di Haiti.
Un incarico importante,
considerando anche il fatto che...
...Haiti è il terzo mondo.
Quindi ho dovuto organizzare dopo aver fatto il progetto,
e dopo che il progetto è stato approvato,
tutto un carico di materiali da spedire,
per realizzare questo lavoro.
Che ha una sua semplicità, ma ha una sua forza.
Il titolo di quest'opera è: "A Breath"
...soffio.
Provare a fermare quel momento...
...quell'attimo prima in cui la terra ha iniziato a scuotersi...
...e quindi a far scivolare questi fogli.
Su quello a terra sono stati scritti tutti i nomi semplici...
...dei caduti delle nazioni unite.
Senza cognome solo il nome.
E senza ordine d'importanza.
Perchè quando la morte ti coglie, naturalmente...
...non ha importanza se sei il capo o se sei un soldato semplice.
Volevo che questo monumento in realtà fosse un monumento a tutti i caduti
del terremoto di Haiti.
Mettendo i nomi semplici...
...mi piaceva più pensare che, magari,tra quei nomi...
...ci sarebbero stati tanti haitiani che magari avevano quegli stessi nomi.
Da bambino io vivevo a Parigi, vicino a Saint Pompidou, no?
Questa mega struttura gratuita dove i bambini possono andare a giocare.
Io da bambino giocavo praticamente là.
In mezzo ai primi computer, in mezzo a tele di artisti...
i miei giochi erano quelli.
Con altri bambini... quindi era molto divertente.
Quando venivo in Italia dicevo: "Ma tutto questo dov'è?!"
L'imprinting artistico mi è nato da lì sicuramente.
Questa città è tipo un museo a cielo aperto c'è talmente tanta arte che ne sei influenzato.
Allo stesso tempo è un museo, quindi non c'è molta vita purtroppo...
Quello che mi ispira sono le donne in questo momento.
Infatti se vedi sono quasi tutti ritratti femminili...
...e il pop. Pop americano quindi il colore... un mondo un po' lisergico e dei sogni.
Roma, ti abitua al bello.
Vivi dentro un opera d'arte in 3D. E quindi è meraviglioso.
Se si ha una sensibilità artistica, penso sia uno dei posti più belli in cui vivere.
Però per fare le cose magari non è il posto giusto.
Perchè appunto è un museo.
Quindi, bello venirci, starci, prendere energia, chè è pieno di energia...
...però poi bisogna andare in giro per il mondo per fare la propria parte.
Io sogno tantissimo, tutte le notti, in multicolor e mi ricordo tutto.
Utilizzo molto il discorso dei sogni, per poi lavorare nell'arte.
Simboli, simbolismi che poi ricucio e rimetto insieme nei quadri.
Poi ci rifletto un po' però diciamo la prima cosa è di getto quando mi sveglio
Scrivo sempre i sogni, parto da là.
Secondo me la vita è un sogno... quindi quello è il mio processo creativo.
Quella è nata sempre appunto dalle mie performance che coinvolgono le persone...
...e anche la magia. Sono molto legato al mondo della magia bianca.
Questo è un atto di psico magia, come quella che fa Jodorowsky.
Volevo che tutti i presenti bombardassero questo manichino con le loro paure,
scrivendo i loro dubbi e le loro angoscie in rosa.
E poi le stesse persone ricoloravano di rosa,
facendo vanificare tutte queste paure
e facendo diventare, appunto, il personaggio rosa e quindi positivo.
Specialmente qui in Italia faccio sempre delle performance.
C'è il momento artistico, di fare vedere qualcosa...
...le persone non sanno, sono ignare, ma vengono poi coinvolte.
All'inizio sono normali spettatori interessati, poi però cominciano ad avere un po' paura.
Perchè essere subito in prima persona coinvolti nelle situazioni non è facile.
E invece poi alla fine tutti si divertono.
Sono cose che coinvolgono le energie basiche dell'uomo.
Faccio conoscere le persone attraverso l'arte
Funziona devo dire...
Mi diverte, mi gratifica e tutti sono contenti.
Gli Stati Uniti? beh, meravigliosi... Sono stato lì perchè avevo contattato delle gallerie via internet
che volevano i miei quadri, dal vivo. Son piaciuti e adesso devo fare una mostra nel 2012
Bergamot Station
si, Santa Monica.
la James Gray Gallery.
Prima c'era un messaggio più legato alla politica.
Un discorso culturale quindi dell'immagine, dei mass media, della star, del sistema..
...e adesso invece mi sono più spostato proprio sull'universo umano tra virgolette.
Quello che è più vicino al sogno e alla magia.
Nel mondo femminile però in questo momento.
Poi passerò ai bambini...
Penso che sia la cosa più bella che ci sia. Fare i bambini...
...è l'opera magna.
L'esprienza più completa che ci possa essere.
Difficile, ma molto appagante.
Visto che la donna lo fa in automatico, noi..insomma..
...quasi tutti gli artisti sono quasi tutti uomini, no?
Perchè?...loro lo fanno naturalmente...
noi ci dobbiamo inventare qualcosa per creare...
...si!