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Per noi, il gioiello è un ornamento. E' qualcosa che indossiamo la mattina e che si abbina all' abbigliamento
ma non ne comprendiamo appieno
il simbolismo. Per gli antichi Egizi, il gioiello aveva un valore protettivo.
Questo è il pendente di una collana che apparteneva ad una donna di nome Sithathoryunet.
Non sappiamo molto di lei. Visse
Intorno al 1880
a.C. E' definita la figlia di un re,
quindi sappiamo che era una principessa. Le donne della famiglia reale
avevano un ruolo importante nei confronti della vita del re nell'aldila'. Questo oggetto, in realta', non riporta il suo nome,
ma al centro, in alto, c'e il nome
del faraone Senwosret II. Lei forse era la figlia di questo re.
Vediamo questi bellissimi falchi, che rappresentano il dio Horus.
Il re stesso, quando e' vivo, e' il dio Horus, e Horus
siede su questi segni circolari, che
riflettono il sole che avvolge la terra. Sono un simbolo di eternità, simboli protettivi.
Tenute dal cobra, queste due
croci egizie sono simboli di vita.
In fondo abbiamo questa piccola figura inginocchiata, il simbolo per la parola "milione" che regge il simbolo della parola "anni".
Intorno al gomito c'è un girino, che è il simbolo numerico di centinaia di migliaia.
E' una intera composizione che circonda il nome del re
di protezione e di vita eterna. Questo piccolo pezzo unico e' composto
di 372 intarsi
distinti. Ed ha circa 4,000
anni. A quei tempi non esistevano
gli strumenti di oggi. Tutto quello che e'
intarsiato sul davanti è ripetuto
sul retro come a rincorrersi.
Si deve immaginare che nessuno abbia visto questo pezzo
all'infuori della principessa. Questo pezzo era
un simbolo magico che doveva essere completo.
Noi siamo abituati a vedere questi re egizi,
sono molto antichi,
si vedono fatti di roccia, e sono grandi e imponenti.
Non sono accessibili a voi in quanto creature umane.
Di sicuro vi chiederete "Com'erano queste
persone?" Ci sono poche
testimonianze biografiche. Quel che rimane e' solo
un semplice involucro di chi era, e poi ci sono queste cose che lei indossava quando era in vita.
Ci si aggrappa a queste piccole cose che, in qualche modo,
rendono reali queste persone.