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Ciao, sono Jorge Molist. “I libri della tempesta” è un racconto di avventura, di libertà, di amore, di vendetta.
È il risultato di uno studio storico molto rigoroso. La storia inizia quando, nel 1494, Joan, un ragazzo
di 22 anni è incatenato su un galeone per fare due anni da rematore coatto. Lo denudano, lo rasano, gli guardano
i denti come ad un animale, lo incatenano e il ragazzo comprende che sicuramente non riuscirà a sopravvivere
a questi due anni. Un galeone era il posto peggiore del mondo nel Rinascimento, pochi superavano i due anni.
Joan si rende conto che non potrà mai mantenere la promessa fatta a suo padre in punto di morte, di essere
un uomo libero; che non riuscirà a liberare sua madre e sua sorella, rese schiave in Italia; e che non riuscirà
nemmeno a raggiungere la sua amata, ormai sposata, a Napoli.
Per un momento il suo sguardo incontra quello dell’ammiraglio del galeone, sa che quell’uomo
è il responsabile della sua disgrazia. Dodici anni prima una nave pirata assaltò il villaggio del ragazzo: il padre
morì difendendo la famiglia, e negli ultimi istanti di vita fece promettere al figlio di essere libero.
Da quel momento il ragazzo inizia la ricerca non solo della sua libertà, ma anche della libertà della sua
famiglia. Qui inizia l’avventura: si incontra in una taverna di Barcellona con un uomo che riconosce
come l’assassino di suo padre. Vorrebbe domandargli dove si trova la sua famiglia, ma i due finiscono a lottare
e Joan lo uccide. Così è fatto schiavo rematore nel galeone il cui ammiraglio è responsabile della sorte
della sua famiglia.
Joan inizia così il viaggio che lo porta dalla Spagna all’Italia: è in Sardegna, Sicilia, e arriva poi
a Napoli, in piena invasione francese; va poi a Ischia, a Genova, e finisce la sua avventura nella Roma dei Borgia
incontrando personaggi realmente esistiti, come Macchiavelli o Don Michelotto.
Questa è l’avventura di Joan, che viaggerà non solo dalla Spagna all’Italia, ma anche dall’ignoranza
alla conoscenza, dall’oscurità alla luce, lottando per la libertà sua e della sua famiglia
e soprattutto lotterà per recuperare Anna, il suo amore.
Il mio interesse per il Rinascimento viene da una ricerca storica iniziata in Spagna. Ho trovato dei testi
che mi hanno indirizzato verso questa storia che parla di libri, di inquisizione, delle navi che solcavano
il Mediterraneo. Ho approfondito anche perché in quel periodo Spagna e Italia erano molto vicine…
il Regno D’Aragona, Napoli, i Borgia! Era un periodo affascinante di profonda rivoluzione culturale.
Il personaggio di Joan nasce dal sentimento: è un personaggio che affronta una serie di difficoltà,
fa apprendistato in una stamperia, poi lavora in un’officina meccanica dove impara a forgiare i cannoni
e le campane, finisce su un galeone, diventa artigliere. Ho molti punti in comune con lui, ho lavorato
in una stamperia, sono stato artigliere nell’esercito spagnolo, lo sento molto vicino a me.
Il libro rispetta la verità storica, ma per me la cosa più importante è che il lettore venga catturato fin
dalle prime righe e che arrivi a sentire la storia di Joan. Per me è importante che rida se c'è da ridere,
e pianga quando c’è da piangere. Spero che il libro vi piaccia: un saluto a tutti i lettori italiani.