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Questa forse è la prima presentazione che ho mai fatto di questa natura
perché la maggior parte del mio lavoro ruota intorno al movimento Zeitgeist
o cose relative alla serie dei miei film
ma questa l'ho fatta su misura per
ciò che sentivo che questo pubblico avrebbe trovato interessante.
Il titolo del lavoro come scritto nel programma è:
"Quando la Normalità diventa Distorsione: Riflessioni su un mondo impazzito"
ma mentre il discorso si svuluppava ho sperimentato con alcuni altri
titoli meno sensazionali per vedere cosa avrebbe funzionato meglio.
Il secondo che mi è venuto era
"Quando l'Intuizione Fallisce: L'Inevitabile Collasso della Presunzione Umana
e le sue Cnseguenze sociali".
Non male, unpò troppo prolisso, tuttavia
per cui quando ho finito la presentazione
mi urgeva averne un altro un pochino più intellettuale
"Il Pensiero Dimensionale Limitato in una Realtà Multi-Dimensionale".
Vabbene, noiosamente intellettuale ma ancora ok.
A prescindere, vi dico questo così che possiate prendere la vostra decisione
su quale titolo pensate essere più adatto
perché evidenziano in modo cognitivo diversi contesti
di ciò di cui sto per presentare qua.
Per quanto riguarda me stesso, come presentato, di solito a questo punto
potrei dire qualcosa su chi sono, le mie credenziali e esperienze
come se francamente, dovesse importare a qualcuno.
Uno dei grossi fallimenti del pensiero critico
è l'assunzione di un'autorità per ogni set di dati fissato.
Le persone potrebbero pensare: "Questa persona è considerata esperta in un campo prestabilito
in merito allo standard fisso avanzato dalla cultura, per cui
posso solo fidarmi ciecamente di qualsiasi cosa dicano
senza una valutazione critica."
Una prospettiva piuttosto minacciosa e penso che molti di voi si troverebbero d'acordo
si possono trovare un gran numero di atrocità storicamente
derivate da questa cieca dedizione alle dichiarazioni
della presunta autorità.
Chi sono io? Sono come te.
Sono un compilatore e un messaggero.
Non dovreste avere alcuna fede in quello che dico qua
e piuttosto essere preparati a valutare in modo critico
qualsiasi questione notata secondo voi
entro i limiti del vostro ragonamento logico e della vostra istruzione.
Come amplierò piùù avanti in questo discorso
in effetti non esiste una cosa come l'origine di una informazione.
Vedo la conoscenza piuttosto come una forma di vita a sé stante.
Non c'è nessuna origine empirica
e si evolve e moltiplica proprio come ogni altro organismo
utilizzando il mezzo della nosta esperienza umana collettiva: per transfert
e come l'evoluzione biologica si auto-corregge.
Ogni falso-pensiero sarà eventualmente
(anche dopo lunghe lotte) visto dall'ambiente e
selezionato al di fuori della consapevolezza collettiva
o quella che potrebbe essere definita 'La mente di Gruppo'
di cui parlerò ancora di nuovo unpò più tardi.
Inoltre, la premesse di questo discorso riguarda
non le specifiche di qualche disciplina di sapere o di conoscenza
ma le sue meccaniche
in particolare la natura del suo mutamento.
Sono meno interessato in quello che pensano le persone e più interessato
su come sono giunti a pensarlo, e come lo mantengano valido.
Questo discorso non tratterà solo tali sistemi di riferimento
come vengono spesso chiamati
sistemi di riferimento che gli individui utilizzano
per produrre e sostenere le loro decisioni e convinzioni
ma anche le istituzioni di ordine maggiore
che nascono da queste assunzioni di riferimento
una volta condivise da un gruppo di persone abbastanza esteso
da definire la 'normalità' sociale
ovvero lo status quo che noi tutti conosciamo.
Poi la prassi dello status quo sarà qualificata o anche quantificata
contro ciò che potremmo accidentalmente chiamare la 'Nostra Realtà Oggettiva'
che trarrà le sue ipotesi da un punto di riferimento completamente diverso
da quello comune alla maggior parte della popolazione
un sistema di riferimento che conosciamo col nome di "Metodo Scientifico".
Avete notato che ho detto "accidentalmente chiamare una realtà oggettiva". Perché?
Perché il concetto di 'oggettivo' può essere solo iperbolico, giusto?
Come potremmo mai essere così arroganti da presumere
in qualsiasi momento della storia umana
di essere mai stati approssimativamente corretti?
Semplicemente non è ancora successo, se adottate un ampio punto di vista.
Non è stato che negli ultimi due secoli
che il Metodo Scientifico è stato a mala pena preso sul serio
col dovuto rispetto alle tematiche umane e alla società.
Qual'è il meccanismo essenziale del Metodo Scientifico, realmente?
L'auto-correzione.
L'auto-correzione attraverso la sperimentazione e il calcolo logico e l'ipotesi.
La caratteristica di auto-correzione della scienza è ciò che permette la sua evoluzione.
Non esiste fenomeno riconosciuto
che non sia sottoposto a un costante cambiamento di definizione
mentre l'evoluzione della conoscenza prosegue.
La verità stessa è una distinzione emergente.
Non un nome; è più un verbo
che costituisce un approccio verso la realtà
ma senza mai e poi mai arrivarci.
Ciò detto..
è chiaro che stiamo facendo qualcosa giusto.
Il fatto che questo edificio in cui siamo non sia crollato su di noi significa
che siamo stati capaci di giungere in armonia con qualche tipo
di legge fisica naturale che esiste oltre il nostro controllo.
Il fatto che capiamo fino a un certo punto come funzionano i nostri corpi
producendo medicine che ci possono aiutare
in modi positivi nei tempi statistici
mostra che siamo certamente in qualche tipo di allineamento
con ciò che chiamiamo natura
invece di incolpare le nostre malattie a dei e demoni
come facevamo in passato
mentre quest organismo conoscitivo continua a evolversi.
Sembra esserci una logica pre-esistente
(questo è importante da sottolineare perché la gente lo dà per scontato)
una logica che detta la nostra realtà
a cui non importa un bel niente di ciò che pensiamo e imponiamo a essa.
Sembra che possiamo o essere vulnerabili e allinearci il meglio possibile
e assorbire quest'armonia, o possiamo andarle contro
lottarla, a nostro svantaggio personale e collettivo.
La cosa inopportuna è che
(come continuerò a parlarne dopo in dettaglio)
la nostra struttura sociale di base
come intero, da cima a fondo
insieme ai valori umani dominanti insiti a essa che la sostengono
sembrano procedere determinatamente contro
l'ordine naturale che esiste (che stiamo piano piano scoprendo)
diventando sempre più 'disaccoppiati' dalla realtà per così dire
e quindi, in realtà, dal nostro sotegno vitale.
Per amore d'argomentare, vorrei velocemente ridurre la percezione umana
in due fondamentali modi di operazione: crescente e tradizionale.
Oggi l'elemento tradizionale è chiaramente il più dominante.
Lo spirito culturale del tempo (nessun gioco di parole) sempre fondato su
istituzioni che tendono a tramandare se stesse
i processi di pensiero non-emergente e le sue conseguenze.
Perché? Perché sono forme di sicurezza psicologica, non lo sono?
Sono anche forme di sicurezza finanziaria.
La nostra intera società in effetti è basata su
l'auto-perpetuità delle istituzioni
che si tratti della protezione di un'amministrazione politica
le quote di mercato e la predominio di una corporazione
o anche una demografia religiosa.
Il concetto tradizionale è così forte
che lo stesso atto di mettere in questione
trova spesso disdegno
Alcuni, in loro difesa, sono anche arrivati a suggerire
che tutti i credi e i valori devono essere uguali e rispettati
e devono essere tollerati nello stesso elemento di qualità.
E' vero questo? Tutti i valori sono uguali?
Hanno tutti il diritto di credere
e agire secondo qualsiasi cosa scelgano?
Dobbiamo tutti rispettare tutto quello che gli altri vogliono che rispettiamo?
Se metto una pistola alla tua testa sostenendo il valore e la convinzione
che tu debba morire, è accettabile per te?
Sei un bigotto per non lasciarmi
esprimere la mia libertà di credo?
Ovviamente, i valori non sono uguali.
Alcuni funzionano e altri no
o più specificatamente, alcuni rappresentano una più vicina approssimazione
alla realtà e altri no.
Più questi valori sono lontani da questo ordine naturale
più diventano spesso distruttivi
non solo per l'individuo o un gruppo
ma per tutti noi in quanto società collettiva.
Lì poggia una distinzione, un imperativo sociale
che è spesso ignorato o temuto.
La proibizione associata allo sfidare il penisero degli altri
sotto la stessa nozione conveniente che tutti i valori sono uguali
non è semplicemente sostenibile.
Voi siete responsabili in parte
per i pensieri e i valori altrui
e loro sono responsabili dei vostri.
Non c' posto in cui nascondersi dalla consapevolezza comune
e una tesi implicita di questa presentazione
è che finché la società umana non è capace di
trovare e condividere un insieme di valori basilari, comuni
funzionali, responsabili, e più empirici
siamo praticamente segnati.
La mia speranza qui è di far nascere
una riflessione personale e sociale
nel rispetto di ciò in cui credete e perché
eventualmente per inquadrarlo nel contesto sociale a cui continuo a riferirmi.
Sarà argomentato che il fallimento della percezione 'emergente'
per essere aperta e ascoltare il mondo in cui vivamo
piuttosto che imporla su di esso
con questi presupposti che sosteniamo ciecamente come empirici
è la radice psicologica dei problemi che vediamo oggi nel mondo:
ambientali, sociali.
E' un disordine del sistema di valori
che è continuamente creato e rafforzato
dal sistema sociale in cui abitiamo e condividiamo ideologicamente
e se non corretto, potrebbe recare
al collasso della società umana come la conosciamo oggi.
Un collasso che (se prestate attenzione)
sta accelerando proprio ora attraverso il mondo
alimentato ancora da una serie di prospettive
pregiudizievoli che sono ampiamente irriconosciute
come le cellule cancerogene non sono riconosciute da un sistema immunitario.
Nel 1884, fu pubblicato un libro unico intitolato 'Flatland' (Terrapiatta)
e apparte alcuni commenti sociali molto intelligenti
il lavoro dava una prospettiva
di come sarebbe stato vivere iin una realtà bi-dimensionale
al contrario di quella tri-dimensionale che condividiamo.
Uno può andare a destra o a sinistra, avanti e indietro
ma non c'èra nulla simile al sopra e sotto.
La prospettiva era dunque ristretta.
Se fosse arrivato qualcosa dalla terza dimensione
a visitare questa realtà a due dimensioni
la percezione di quell'oggeto sarebbe stata limitata
alle proprietà rese possibili dalla visione bi-dimensionali.
Un oggetto tridimensionale che vada su e giù
attraverso il piano bidimensionale, sarebbe stato percepito dagli abitanti
come la misteriosa linea mutante bidimensionale.
Vorrei usare questa nozione astratta
come metafora molto libera nei confronti della percezione culturale.
Cosa se questi nella terra piatta a due dimensioni
fossero sempre stati in realtà dentro uno spazio tridimensionale
ma il loro sistema di riferimento era così limitato
dagli strumenti di misurazione che avevano
la loro esperienza così coerente col mondo a due dimensioni
i loro valori asscoiati così radicati e inflessibili mentre le generazioni passavano
che erano semplicemente incapaci di far quadrare la sua presenza
anche se era ovviamente là?
Potrebbero anche aver fondato intere filosofie
e istituzioni basati sull'apparenza del loro mondo
può darsi 'La Chiesa del Quadrato'
o 'Economia Lineare' oppure il partito 'Linea Politica'
Ma mentre il tempo passava e si accrescevano i loro strumenti e conoscenze
le conseguenze della loro assurdità percettiva iniziavano a manifestarsi
e i credi e le istituzioni che avevano creato
iniziarono a tendere alla confusione e al disordine come evoluzione naturale.
Potrebbero aver pensato "Come può la struttura stessa
delle nostre ipotesi che noi tutti condividiamo in questa realtà
che sembrava corretta e quasi dimostrabile sui lunghi periodi di tempo
come possono essere davvero sbagliate?"
Intorno al 2000a.C. un matematico greco chiamato Eratostene
calcolò la circonferenza del pianeta Terra
probabilemente il primo a dare solidità matematica al fatto che fosse tonda e non piatta
una scoperta piuttosto drammatica, sembra di sicuro piatta, no?
Nel Salmo93 della Bibbia dice:"Il mondo è stabilmente saldo.
Non può essere mosso." In un altro passaggio afferma
"Il sole sorge e il sole tramonta e poi si affretta a risorgere di nuovo."
Anche questo avrebbe senso, o no?
Dopotutto, quando guardi al cielo asembra che si muova intorna a noi.
Usiamo ancora quella premessa di pensiero nel nostro linguaggio:
Diciamo ancora 'su e giù' quando in realtà è 'dentro e fuori'.
Diciamo ancora pure 'levar e calar del sole ' piuttosto curiosamente.
Non è stato finché Galileo
introdusse davvero il nostro adesso ovvio universo eliocentrico
il sistema solare, scusatemi
e fu confermat, ovviamente
tra grandi controversie di tradizione.
Dal momento che parliamo di stelle
(per continuare questo tipo di esempio mentre mi muovo verso i sistemi di valori che
potrebbero essere condivise nelle normali comunità)
uno dei passatempi più persistenti
dell'indulgenza umana dall'inizio della storia tramandata
una pratica che ha creato una fiorente industria economica fino ad oggi
spargendosi attraverso praticamente ogni cultura
è la pratica dell'astrologia.
Nell'astrologia occidentale, i segni dello zodiaco
a seconda delle loro posizioni in un certo momento
si pensa che abbiano poteri profetici in qualche forma d'interpretazione
oroscopi, etc...
L'astrologia è così popolare oggi intorno al mondo
che non si può davvero leggere un giornale senza trovarne una colonna.
Tendo anche a trovarmi ad essere chiesto di che segno sono avvolte
quando discuto nelle diverse conferenze. E' molto molto comune.
Ma qual'è la fonte percettiva fondamentale di questa credenza
specialemente nella tradizione occidentale?
Potrebbe uscire direttamente dal libro 'Flatland'.
Anzitutto, la visione di tutte le costellazioni sono osservate come bidimensionali
tuttavia la luminazione di questi corpi celesti che creano queste forme
sono distribuite effettivamente a enormi distanze
nello spazio tri-dimensionale.
Le costellazioni come le comnosciamo semplicemente non esistono
al di fuori degli apperenti disegni che vediamo nel cielo.
Secondo, le stelle non sono fisse come siamo giunti a comprendere.
Nascono e muoiono come noi.
E' l'illusione della permanenza data
una breve durata su questo pianeta
rispetto all'evoluzione umana nel tempo cosmico
per cui pensiamo che questi disegni in 2D saranno gli stessi per l'eternità
sostenendo il valore empirico.
Terzo, per reintegrare l'errore del 2D:
E' soltanto una percezione immobile dal pianeta Terra.
Se guardiamo a queste stelle da un'altra parte
della galassia Via Lattea da un'altra angolatura
non rappresenterebbero nulla di simile alle forme che vediamo da qua.
con tutto il riguardo per l'interesse della cultura popolare
che in effetti è piuttosto romantico dato il desiderio profondo
di comprendere il nostro posto in relazione all'universo
(relazione che a proposito
è la definizione più comune di spiritualità)
ci resta soltanto da realizzare che
in quella che chiamiamo la 'Realtà Dimensionale Espansa'
ridimensionare la limitata percezione spaziale
non è diverso da pensare che il mondo fosse piatto
o che il sole muovesse inorno alla Terra
la maggior parte oggi non discuterebbero questi fatti
per quanto possano sostenere categoricamente la loro credenza nell'astrologia.
Un altro esempio di questa percezione dimensionale limitata
viene dalle caratteristiche culturali
del periodo d'origine di alcune idee.
Proprio come le costellazione ancora oggi
sono riconosciuti per i loro nomi di cucchiai
e carri da buoi e bilancie e animali comuni
al contrario di navette spaziali e TV, computer e cellulari
le rappresentazioni del pensiero in un qualsiasi dato momento
possoo soltanto riflettere la condizione della conoscenza a quel punto nel tempo.
E' un chiaro segno.
I sistemi religiosi tradizionali di fede
contengono la retorica, non di una società tecnologicamente avanzata
o di una società di progresso dei diritti civili
o di avanzati trattamenti medici, no.
Essi contengono i valori culturali del periodo
che c'erano migliaia di anni fa nel passato.
E' stato Dio a inventare l'uomo o l'uomo a inventare Dio?
Gli dèi dei dipinti monoteisti ci assomigliano?
Perché? Perché ci assomigliano?
Perché hanno la collera come gli uomini? Perché sono emotivi
e giudicanti e incostanti e punitivi?
Perché il monoteismo è comune alle culture disabitate, desertiche
mentre il politeismo è comune alle lussureggianti, varie, culture pluviali?
E' proprio un caso che quasi tutti i primi dèi della Grecia e dell'Egitto
erano effettivamente connessi al feomeno naturale?
Il sole, la luna, le stelle, l'oceano, l'acqua...
E' quasi come se le menti di
coloro che hanno creato queste storie e idee
stessero cercando di capire cosa fosse il mondo naturale e cosa stesse facendo
e potevano solamente imporre le loro specifiche idee culturali su di esso
mentre l'organismo di conoscenza proseguiva la sua evoluzione.
Perché gli dèi nelle religioni tradizionali africane sono neri
e gli dèi in occidente sono bianchi? Perché gli dèi
delle società patrircali sono sempre maschi?
E com'è che le persone nate dentro alle culture
che sostengono queste credenze tendono a continuarle?
Quanto spesso sentite parlare di una persona araba nata nella cultura musulmana
diventare per magia Ebreo da bambino?
Mi dispiace di stare in quella che può essere una opposizione controversa
alle credenze che sono davvero di miliardi di persone
imputate per dire all'astrologia o alle credenze religiose teistiche
ma quando il contesto ricettivo originale di questi sistemi di credo
viene preso in considerazione
troviamo una chiara, liimitata intuizione dimensionale
dissimulata come rilevante dalla continuità tradizionale
che nega la natrura emergente della nostra realtà.
Questo mi porta al vero centro di questo discorso (credeteci o meno)
per quanto riguarda la conoscenza dimensionale limitata (e chiedo scusa
per il noioso gergo tecnico ma è il meglio che sono riuscito a fare...)
Questa conoscenza dimensionale limitata
non si limita a questi esempi ovvi.
Nella struttura stessa della nostra società in riguardo al
nostro sistema economico, legale e politico, non è diverso
per non parlare dell'alto numero contemporaneo di valori distorti
che continuano a mascherarsi possibili, applicabili e normali
Quante persone qua sono repubblicane?
Quanti qua sono democratici?
Quante persone sono indipendenti?
Quante persone qui rifiutano tutti i partiti politici
e trovano il concetto stesso di politica sorpassato
non scientifico e dannoso per il progresso sociale?
Wow!
Quante persone qua sono capitaliste?
Quante persone qua sono socialiste?
Quante persone qua trovano tali nozioni
essere ugualmente datate, arbitrarie e inutili
rispetto a una vera gestione economica efficace? Grazie!
Proprio come le persone sono nate in una cultura
che sostiene le credenze tradizionali, religiose
tendono a conformare i loro valori
e a perpetuare quei valori senza pensiero critico
come faccio quasi tutti quando si arriva
alle nostre istituzioni sociali
che pensiamo siano intellettualmente accettabili
e separiamo dal dogma religioso.
Prendiamo il governo e la politica.
Politica in greco significa di, per o in relazione ai cittadini.
E' essenzialmente un metodo di processo decisionale per l'operazione sociale
e mentre la differenza esiste, la forma più dominante oggi
è che qualche tipo di governo rappresentativo
dove si dice che gli interessi delle persone sono espressi
attraverso la rappresentanza.
Negli Stati Uniti
dicono che abbiamo una repubblica costituzionale.
Questa è di fondo una forma di democrazia rappresentativa
che deve governare nei confini della legge costituzionale attuale
che è una serie piuttosto rigida di dichiarazioni preconcette
che si applicano non solo alla condotta del governo
ma anche alle persone.
Perché non una democrazia pura?
Perché la democrazia pura sono 100 uomini bianchi che impiccano un uomo nero.
I fondatori di questo paese avevano una buona intuizione
degi percili della mentalità di ***.
Con le parole di Thomas Jefferson: "Una democrazia
non è altro che una regola di *** dove il 51% delle persone
possono prendersi i diritti delle altre 49%."
La democrazia, per poterla applicare, in realtà è relativa
all'educazione delle masse sulla loro condizione
così i loro voti hanno valore.
Siccome ciò è difficile da qualificare
un punto di riferimento di 'diritti'
quindi la Costituzione sono stati dovuti creare
per permettere un certo tipo di regolazione.
Spero che abbia senso
perché questo filo del discorso proseguirà.
E' un punto di riferimento.
La questione del riferimento
che vorrei presentare in questo esercizio
non capita solo con la democrazia.
Si applica anche al sistema monetario
o al sistema di mercato dell'economia monetaria per essere specifici.
Oggi abbiamo quello che viene chiamato un "Libero Mercato".
Suona bene, non sembra?
Sembra rivolgersi alla stessa associazione di valori
che abbiamo riguardo alla democrazia
la cosidetta 'Libertà di Scelta'.
Il 'Mercato Libero' significa che tramite la circolazione dei soldi
poteri e proprietà possono essere comprati e venduti
ponendo come unica limitazione lo stato della vostra salute
il vostro potere d'acquisto, le azioni dei vostri competitori
e le leggi create per mantenere ordine nel sistema
ed è l'attributo legislativo che trovo il più interessante.
Questo è il punto di riferimento: la legislatura
o le 'regole del gioco' perché è soltanto un gioco.
Questa regolamentazione di riferimento è intrinseca sia
al Libero Mercato sia alla democrazia
due idee basate sulla generica visione romantica della 'libertà di scelta'.
Questo per me è davvero interessante
poiché questi punti riferimento implicano
una specie realtà empirica di terza parte, esterna,
una realtà empirica che
dovrebbe avere inerente a sé l'assenza di qualche tipo di scelta
e di libertà per esistere come fanno.
Pensateci per un momento.
E' una contraddizione
e questa contraddizione può essere vista come un'influenza
che viene dalle nuove conoscenze emergenti
che derivano dall'evoluzione della conoscenza
di informazioni venute da una nuova esperienza
che cerca di auto-correggere le sue precedenti convinzioni
per tentativi successivi o attraverso un graduale adattamento intuitivo.
La stessa premessa fondamentale
della democrazia e del Libero Mercato per quanto riguarda la teoria
è intrinsecamente difettosa. Ovviamente
manca qualcosa, o mancano molte cose
perché non può funzionare per conto suo.
Richiede l'influenza di un processo decisionale esterno.
La democrazia dipende da un pubblico informato
insieme a certi diritti sempre presenti
che stanno lì essenzialmente perché si assume
che il pubblico non li conosca, ma dovrebbe.
Il Mercato Libero richiede delle regole esterne per mantenere l'ordine
regole che spesso richiedono una certa sicurezza ambientale:
inquinamento e protocolli base di efficienza.
Sappiamo tutti che il sistema così com'è nel Libero Mercato
lasciato a se stesso consumerebbe praticamente tutto
come poi dirò in seguito.
Il sistema non può governarsi da solo; si autodistruggerebbe.
Queste regole servono
per proteggere il Libero Mercato e la democrazia da se stessi
altrimenti, si autodistruggono.
Come esempio esteso, se non fosse per le regolamentazioni in atto
contro il monopolio corporativo
Il mondo sarebbe già stato conquistato da una multinazionale
tanto, tanto tempo fa.
Nonostante le nozioni statisticamente vuote
assolutamente false ripetute dagli economisti
che più il mercato ' ìlibero', più produce
la competizione di libero mercato è uno dei concetti più dominanti
mai inventati.
Mentre la democrazia di *** (di nuovo, proseguendo il paragone)
può generare fenomeni d'irrazionalità di *** con nessuna base reale
se non si imbrigliano correttamente i diritti e l'educazione.
Mi dispiace dirlo ma è molto importante.
A proposito, Suggerisco un libro chiamato
'La ***: Uno studio sulla Mente Popolare'
se volete sapere come la mentalità di ***
può sopraffare il pensiero indipendente in modi molto pericolosi.
E' ben documentato che le persone perdono la loro oggettività
e il senso del controllo quando coinvolte in un movimento di ***.
Questo non capita solo nelle risse tra tifosi. Accade nei media.
Avviene sotto molte forme diverse.
Allora..
qual' il punto di riferimento che continuiamo a vedere?
A cosa si fa davvero riferimento sotto un ampio punto di vista?
Usando l'esempio dei diritti per la democrazia e della regolamentazione per il Libero Mercato
A cosa puntano questi due problemi?
Mirano all'ordine naturale
o praticamente, alla Causalità Scientifica.
E ciò che fa breccia attraverso il muro
Il valore più pericoloso che possiamo avere in circolo nella cultura di oggi..
(spero che tutti possano ascoltare attentamente questo punto)
il valore più pericoloso che abbiamo oggi nella nostra cultura
e lidea che chiunque di noi abbia libertà di scelta
o il diritto alla propria opinione
specialmente quando si parla dei problemi di sopravvivena umana
e di sostenibilità.
Non possiamo scegliere; possiamo solo allinearci
se desideriamo sopravvivere e prosperare, punto.
Non esiste semplicemente nulla come la libertà
quando il punto di riferimento della Causalità Scientifica
è messo nell'equazione riguardo a ogni azione o fine.
L'unica ammonizine è l'incertezza emergente
dell'evoluzione della conoscenza
che richiede una soglia di flessibilità.
Perché? Perché non sappiamo tutto
ma sembrimao avvicnarci sempre di più
a conoscenze più empiriche mentre il tempo avanza.
Esiste davvero alcuna libertà
in come organizziamo la nostra economia su un pianeta limitato
se lo scopo è di creare i mezzi
di produzione più efficienti e sostenibili
per la distribuzione e la rigenerazione?
No, non c'è.
l'industria è un processo tecnico, un problema di calcolazione
in cui le variabili dei diritti umani
della scienza fisica e delle risorse terrestri
sono portate in un'unica, regolatoria equazione.
Le proprietà delle nostre risorse possono essere scientificamente quantificate adesso
strategicamente applicate per quello che servono
e strategicamente impostate per la progettazione
e nella maniera più logica
distribuite attraversola stessa identica logica di efficienza pura.
Abbiamo la globalizzazione su quresto pianeta! Che diavolo stiamo facendo?
Prendiamo cose da tutte le parti del mondo
sfruttiamo il lavoro, lo delocalizziamo, sprecando tonnellate di energia
mentre potremmo facilmente sviluppare metodi di produzione in comunità locali
dove si risparmierebbero X-volte quantutà di energia.
La distanza tra i prodotti i miovimenti X-volte meno...
E' insano
ma tuttavia, il sistema lo perpetra. Questo è per un argomento di portata maggiore
in cui non ho neanche il tempo di entrare.
Potremmo dirigere l'industria in maniera strategica, evidente a sé mentre lo facciamo
basandoci sulla fisica della nostra realtà in cui sono le cose.
Potremmo accedere a un'efficienza mai conosciuta prima.
Diventa auto-evidente, e perché mai dovremmo
nel rispetto della sostenibilità, volere qualcosa di meno?
Per quanto contro-intuitivo e culturalmente ooscuro possa sembrare
non esiste alcuna libertà dìopinione nella nostra realtà tecnica.
Esiste solo la maniera più efficiente fino a dove siamo adesso,
tutto il resto, è semplicemente, inefficiente.
La definizione di economia in greco significa: gestione della casa.
Riduzione dello spreco e massima funzionalità sono concetti inerenti
a questa premessa.
E' questo il modo in cui il nostro attuale sistema di mercato sta funzionando?
Facciamo un altro passo indietro. Cosa guida l'economia globale?
Il consumo, e più meglio è.
Più consumo vuol dire più lavoro, maggior incremento
e dunque la possibilità di un consumo maggiore
attraverso il potere d'acquisto concesso. Questo è funzionale?
La conservazione e la riduzione di sprechi non dovrebbero
stare alla base di un'economia su un pianeta circoscritto per definizione?
Come può un'economia fondata sul bisogno di una crescita costante e del rovesciamento
e anche un'economia basta sulla necessità continua di impiego
stare a 'economizzare' qualsiasi cosa?
Poi c'è questa cosa chiamata 'valore del prezzo'.
Il valore del costo richiede spese di taglio
per restare competitivo sul mercato.
Ogni singolo prodotto creato da un'azienda oggi
senza eccezioni, ha una progettazione immediatamente inferiore
in quanto la richiesta del mercato di tagliare sui costi di creazione
per abbassare l'uscita sul prezzo d'acquisto
per mantenere un profilo competitivo
riducendo automaticamente la qualità di un prodotto per default.
E' impossibile creare strategicamente la migliore
e durevole 'cosa qualsiasi' nella nostra società
e ciò si traduce in quantità pazzesche di risorse sprecate.
Cos', lo stesso meccanismo sta pure rafforzando
indifferenza ambientale, sfruttamento e inquinamento.
Tutti stanno cercando di salvare denaro.
Perché pensate che dovrebbe davvero importargli dell'ambiente?
La logica è contro.
Osserviamo questa costante nel mondo oggi
insieme a molti problemi che potrei elencare.
Se prendete un momento per fare un passo indietro e pensarci
non solo quest'inefficienza è una caratteristica del modello di mercato
è il suo motore centrale.
Avere acqua pulita, non inquinata a casa vostra
potrebbe sembrare come una cosa bella
ma il fatto che non si scambino soldi per averla
è un anatema alla sostenbilità economica che conosciamo.
Più inquinamento equivale a più profitto. Più malattie significano più lavoro
all'infinito.
che sostenibilità, efficienza e preservazione
sono empiricamente nemici del nostro sistema economico
e questa sfortunatamente, la dura realtà.
Quelli là fuori che parlano di economia verde
come se potesse esistere una cosa simile in questo sistema
che pongono delle soluzioni all'interno della struttura du questo ordine
come le energie rinnovabili, crediti energitici
e cose come impronte di carbonio
non capiscono cosa c'è davvero in atto qua.
Non si può avere una vera economia verde, o neanche
qualcosa che si avvicini al 'sostenibile'
nel modello di mercato dell'economia.
E' tecnicamente impossible. Il sistema fallirebbe
se mai volessimo operare su un livello tecnicamente davvero sostenibile
in quanto il sistema è alimentato
da un insieme di meccaniche esattamente opposto.
Mi spingerei perfino a sfidare
per quelli che fondamentalmente
npn sono a favore dell'abolizione completa dell'economia di mercato
in quanto la soluzione alla distruzione del nostro ambiente, per non parlare
del collasso dello stesso ordine sociale come stiamo vedendo
mentre lavoriamo per rimpiazzare questo sistema con un vero approccio tecnico
per la gestione delle risorse: un'appropriata ripartizione scientifica
mirando al più alto livello di efficienza possibile
in ogni snodo della produzione e della distribuzione
in quanto la massima sostenibilità che è una distinzione tecnica
inclusa una corretta ripartizione del lavoro e tutto il resto
in realtà, ci stiamo confrontando con un miscuglio.
Non farà nulla a lungo andare
e stiamo sprecando tempo perché il tempo sta letteralmente finendo.
Questo ancora, tornando alla mia premessa
è il risultato della nostra percezione dimesnionale limitata.
Abbiamo basato la nostra economia su nozioni superate del comportamento umano
e convogliato nozioni di supposta libertà
ignorando la vera realtà tecnica, la vera realtà ambientale
che realmente regge e sostiene le nostre vite
e crea una buona salute pubblica.
Questa realizzazione che il nostro vero riferimento economico
è la scienza, e dunque la necessità auto-evidente
di calcolazione per ottimizzare la nostra efficienza,
svuota interamente l'intera base
dell'economia di mercato stessa. Non posso ripeterla abbastanza questa cosa
in quanto non ha assolutamente nessun senso tecnico scientificamente
e sta indisputabilmente
lavorando contro la nostra sopravvivenza adesso e sta accelerando.
Tornando alla plitica, facciamo un salto
fuori dalle nostre supposizioni tradizionali per un momento.
Cosa fanno davvero le istituzioni politiche e il governo?
Perché ce le abbiamo pure?
Lavorano per compensare l'inefficienza economica.
Tutto qua! E' l'unico motivo per cui esistono.
Quando le persone non ottengono il loro fabbisogno
spesso sfruttano l'ultima risorsa del cosidetto 'crimine'
così, il governo inventa delle leggi per mettere a tacere
queste vittime dell'inefficienza economica.
Ugualmente, se ci servono risorse che si trovano sotto un altro stato sovrano
ovvero regione del pianeta
e non siamo in rapporti ecoomici con loro
ci mettiamo in guerra per rubare queste risorse
e proteggiamo noi stessi
da altri che potrebbero voler rubare le nostre.
Non esiste una guerra nella storia
che non sia stata fondata sull'acquisizione delle risorse altrui o sulla loro protezione.
Allo tesso modo, il mondo è diviso in fazioni, ci avete fatto caso?
Abbiamo ancora queste cose chiamate 'nazioni'.
Crediamo ancora nella scusa del darwinismo sociale
con la stessa esistenza di questi stati-nazioni
per non parlare delle distorsioni di valori divisive e patriottiche
che nascono da essa.
Qui di nuovo, ci troviamo con la percezione limitata, dimensionale
che si scontra con la realtà emergente e multi-dimensionale.
Sono ancora pertinenti le nazioni in termini tecnici?
Come potremmo riuscire mai a definirle al di fuori delle nostre opinioni?
a) Tutti gli uomini condividono gli stessi bisogni fondamentali
e b) Le risorse che ci servono a tutti
non hanno affatto idea di cosa sia una nazione
e sono sparse ovunque su questo pianeta
in un ecosistema singolo, e unificato.
Se c'è qualcosa di positivo che è venuto fuori dalla Guerra Fredda
tra Usa e Urss che ci ha portato sull'orlo di un completo disastro nucleare
è stata la realizzazione che la ricaduta radioattiva nell'inverno nucleare
non aveva mai sentito parlare di nazioni, bandiere o sovranità.
Proprio come l'inquinamento dagli impianti energetici giapponesi
che hanno collassato qualche tempo fa
non aveva bisogno di passaporti per sconfinare nelle atmosfere delle altre 'nazioni'.
Spero di aver reso chiaro il punto. Il fatto è
C'è e può soltanto esserci un'unica economia globale
ed esiste soltanto una, e può esserci soltanto una società globale
in quanto la nostra condizione economica è ciò che ci definisce.
e questa è ciò che è la nostra sopravvivenza.
Il sistema socioeconomico del nostro tempo è
tanto arcaico, dogmaticamente religioso e pseudo-scientifico
come qualsiasi altro credo dogmatico religioso.
Sono completamente distaccati dal punto di riferimento
della nostra emergente relatà scientifica che sta essendo negata
e sostituita da istituzioni tradizonali, non emergenti
che, prendete nota
sarà ciò che distruggerà la vita su questo pianeta come la conosciamo
se la realtà multidimensionale che sta sorgendo
non sarà realizzata e portata rapidamente in superfice.
Il problema centrale che affrontiamo è che il sistema economico si sta effettivamente
ancora rinforzando sistematicamente
continuando a mantenere questo modello
attraverso i valori in corso e azioni delle masse
che non vedono la vera fonte del problema
perché intrappolate al suo interno
e ne stanno accelerando gli effetti.
Chiunque circoscriva il suo senso del comando
o di successo, basato sul denaro o su una rivendicazione
avrà ad attenderlo un duro risveglio.
Non sono riuscito a evitare di notare, leggendo il pamphlet
tutte le presentazioni ben intenzionate in questo evento
e sembrano inquadrare le cose in modi molto simili
per quanto riguarda il modo in cui so orientano in questo sistema.
Non gli dò torto e non li denigro
ma spero che questa definizione possa eventualmente cambiare.
Cos'è il vero successo?
Il successo è quanto gestite bene la vostra compagnia
vendete un libro, guadagnate un profitto
o qualcosa che si confronta con l'attuale modello socioeconomico?
Se siete d'accrod con quanto ho appena descritto
con rispetto per il sistema economico
quelli concentrati sul successo materiale a breve termine
potranno assistere molto probabilmente
al loro fallimento e crollo a lungo termine
in quanto stanno solo perpetuando un sistema sociale dannoso alla fine
che si prenderrà il meglio di tutti noi se non viene fermato.
Il vero successo non dovrebbe essere la capacià
di adattarsi all'emergenza di nuove informazioni
migliorando il vostro rapporto col punto di riferimento dell'ordine naturale
di cui abbiamo parlato?
Può davvero esserci qualsiasi altra cosa che possa
definire il successo nei termini più generali possibili?
Il corretto allineamento con qualsiasi cosa possa essere la realtà
il proprio avanzamento e lo 'starci' insieme.
Le nostre relazioni e matrimoni e conti in banca
e anche i nostri figli, il nostro status, la nostra popolarità
significano davvero qualcosa quando messe nell'ottica di un ordine più ampio
di ciò che significa relazionarsi al mondo in cui viviamo?
C'è un termine popolare che sentiamo spesso in questi giorni: corruzione.
Sembra essere su tutte le notizie e non c'è modo di sfuggirlo.
Come si può definire la corruzuione, in generale?
Io la definirei
come l'accettazione o il sostegno della miseria
dello sfruttamento e/o dell'abuso
sia sociale sia ambientale.
Se questa definizione è accettata
allora è logicamente corretto dire
che tutti gli atti di commercio sono inerentemente corrotti.
Se definite la corruzione come miseria, sfruttamento e abuso
ogni volta che date un valore a un bene che vendete
o che tagliate le spese per salvare denaro
state partecipando alla miseria, allo sfruttamento e all'abuso
per un sistematico effetto causale e razionalmente intrinseco.
Questo è il comportamento che richeide il nostro sistema sociale per continuare
e quella distorsione è attualmente mascherata come normalità.
In conclusione
e come ultimo esempio della disonestà di questa
prospettiva limitata e dimensionale
il significato di una realtà emergente e multidimensionale
è che non esiste nessun 'tu' e nessun 'io'.
Viviamo in un mondo che presuppone la divisione, perché?
Perché questo è ciò che percepiamo coi nostri cinque sensi
sensi di organi limitati
ma studi molecolari hanno provato l'opposto.
Non la vedono in questo modo.
C'è un continuo scambio e rifluirenei dati molecolari
che avviene continuamente dentro e fuori di noi
intrecciato col nostro ambiente tutto il tempo e su molti livelli.
Simultaneamente, ancheil nostro sostegno vitale è esplicitamente simbiotico.
Ci servono risorse per sopravvivere
ed è la connessione col nostro habitat evolutivo adatto
che ci ha fondamentalmente creato nelle generazioni di tempo.
Non c'è assolutamente nessun distacco.
Con le parole di Jacques Fresco
"Non vedete il tappo che avete nel culo
ma eventualmente c'è."
E poi cosa abbiamo..
Abbiamo anche il livello di conoscenza
Come ho accennato in precedenza.
Esistiamo in una mente collettiva.
Newton non ha inventato la gravità
proprio come Einstein non ha inventato la relatività.
Perché fosse stato possibile, avrebbe dovuto inventarsi
l'intero sviluppo matematico dall'inzio dei tempi
insieme agli strumenti e forniture di supporto
e tutto ciò che era compreso nel suo livello di conoscenza
naturalmente, a quel punto nella storia.
Ogni parola che esce dalla ia bocca è stata imparata.
Abbiamo solamente l'illusione della novità
perché ognuno di noi sembra
originarsi in tasche apparentemente separate dell'esperienza
in questo unisono connesso che condividiamo.
Le nostre presupposte creazioni sembrano uniche e originali
e nuove ma sono solo un ampiamento.
Come affermato all'inizio, non c'è nessun posto in cui nascondersi
dalla consapevolezza collettiva e siamo tutti responsabili l'uno dell'altro.
Il significato di fondo di questa presentazione
è che, finché la società umana non sarà in grado di trovare
un insieme di valori basilari, comuni, funzionali e responsabili
su cui possiamo essere tutti fondamentalmente d'accordo
che sia consitentemente impuntato sull'emergente quadro di riferimento
della nostra realtà scientifica
avremo una strada molto difficile davanti a noi.
In questo contesto, mentre ascoltiamo il mondo intorno a noi
considero il valore di orientamento più attivo che possiamo avere
che possa garantire una reazione empatica
e che se tuto va bene possa mantenere la diligenza civile necessaria
considero l'accettazione della nostra intrinseca unificazione
come la forma d'espresione più potente di queste idee:
un riconoscimento della nostra unicità detto poeticamente.
Questa unicità sul valore della divisione
sembra essere l'esempio ultimo (almeno fino a questo punto)
della nostra percezione dimensionale limitata
sopraffatta dalla realtà multi-dimensionale
e se giustamente compresa
non possono più esserci le basi per la guerra.
Non potrebbe esistere alcuna logica di avidità.
Non potrebbe esserci nessuna cosa come l'inefficienza e lo spreco
nessuna base per la povertà. Non potrebbero esserci le classi
e per quanto possa suonare astratto e frainteso
non potrebbero eistere criteri per definire 'tu'
e non potrebbero esserci criteri per definire l'io.
Grazie.