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Il soprannome mi è stato dato da un amico di Portland.
Facevo questi suoni con la chitarra, che ricordavano l'esplosione di una bomba.
Il tizio che mi ha dato il soprannome ha poi lavorato per i Kiss...
Quando mi ha soprannominato Adam Bomb?
'83...
Di quale palco parli?
Vediamo...
Mi piace suonare su palchi con un sacco di gente.
Ho suonato in tutto il mondo e a volte ci sono molte persone.
Ho registrato con molti musicisti famosi...
Ho avuto una vita rock 'n' roll, ed è stata speciale.
Vediamo... Avevo un tour manager, si chiama Kelly,
lavorava con gli Aerosmith.
Poi ho collaborato con la Geffen Record.
Non mi trovavo bene nel “mondo aziendale”.
Quando ho lasciato il mio tour manager
ero piuttosto irrequieto perché l'unica cosa che volevo era suonare.
Per recuperare il tempo perso ho cominciato a trovarmi le date da solo,
e ho capito che se lo fai una volta puoi farlo altre dieci... E allora anche cento.
Così ho cominciato la tournée e non mi sono più fermato.
Si.
Abbiamo registrato dischi con il mio manager David Cribbs
fino a "Rock like ***"
Da allora ne ho fatti un paio da solo,
un lavoro veramente costoso.
L'ultimo disco che ho registrato mi è costato davvero molto
e ne ho fatte stampare solo 600 copie...
Meglio avere un manager che si occupi di questo.
non ne ho uno perciò devo arrangiarmi.
Sì, è la prima volta.
Quella è la parte difficile dell'organizzare date.
Prima ci stavo più dietro.
E' una questione di contatti, conoscere ed incontrare gente
gente che possiede locali...
Un lavoro organizzativo, e io non sono molto organizzato.
Gli ultimi anni della mia vita sono stati così folli
che ho delegato ad altre persone...
Che poi mi hanno lasciato...
Altre persone che avevano problemi ad organizzare date...
E' un mondo duro là fuori.
Ora faccio solo cinquanta concerti l'anno,
invece che centoventi...
Ma ci sto lavorando.
Per me è normale...
Preferisco essere in tour.
Voglio dire: mi piace lavorare e la mia vita a NY è molto diversa dalla vita per strada...
E ultimamente la mia vita a NY è stata così spaventosa, dura e pazza che ...
fa venire voglia di unirsi al circo.
La vita a NY è la folle corsa che puoi immaginare,
l'inferno d'America tra avvocati,
tribunali...
Un mondo malato.
Ho una bella casa in campagna...
Andiamo lì e non facciamo niente.
C'è molta pace, mi piace...
La pressione in città è davvero troppa.
Sono fortunato ad avere un lavoro.
Ho trovato questo lavoro in Italia, al momento,
che gli altri soffrano in tribunale
io sto bene qua.
Sono appena arrivato,
questa è solo la terza data del tour.
Sembra io sia in strada da molto tempo...
E' la terza data.
Sono stato a casa gli ultimi..
...due mesi.
Spesso sto nel furgone e ascolto Michael Jackson,
cercando di non pensare a quello che succede a casa.
Non rifletti sullo show,
sali sul palco e lo fai...
E dopo lo show mi piace
caricare l'attrezzatura e partire alla volta del prossimo show.
Mi piace incontrare la gente,
vendere il merchandise.
No...
Me li fa una ragazza di NY,
Si chiama Debbie Spray.
Mi ha fatto i vestiti per gli ultimi tour
le dico cosa voglio,
uniamo le nostre idee
e insieme tiriamo fuori questi costumi folli.
Tutto è partito da...
...un cappello blu
l'ultimo era rosso
volevo provare un altro colore.
Quando sono in tour mi piace indossare sempre lo stesso abito,
è come una divisa scolastica...
Ne ho portati via altri due, magari più avanti lo cambierò...
Così è più facile pensare a cosa mettere.
E poi si sporca.
Oh...
Perché il mio amplificatore è così potente...
Ne ho uno da 50 watt della Marshall che puoi vedere dallo spazio,
così potente che copre ogni cosa.
Anche se la cassa spia è da 500 watt
comunque è così forte che la copre, non mi sento neanche cantare.
La chitarra è troppo maledettamente rumorosa!
Ho imparato da solo guardando Van Halen, Led Zeppelin,
suonando sopra i dischi...
Ho preso un paio di lezioni all'inizio, ma non ero proprio uno studente di chitarra.
Era qualcosa di molto figo in cui mi ero perso da ragazzo,
il rock era proprio figo all'epoca.
Le band del momento erano Aerosmith e Ted Nugent...
Gruppi del genere negli anni '70. Poi sono venuti fuori i Van Halen,
i Judas Priest...
Era un periodo molto eccitante e la chitarra era davvero una cosa figa.
Entravi nei negozi di musica e vedevi tutte queste chitarre bellissime.
Oggigiorno è come una fabbrica di chewing gum,
i negozi vendono merda...
Allora era molto figo
e mi sono innamorato della chitarra.
Quando ho incontrato Van Halen ero un ragazzino,
e anche lui... Aveva 20 anni appena...
Io tipo 15.
Erano al top e stavano sfondando,
era un momento straordinario.
Mi ha dato qualche lezione di chitarra nella sua camera d'hotel.
Teneva la chitarra in valigia, era in due pezzi
l'ha montata, avvitata, dotata di corde,
parlavamo molto.
Avevo portato un amico con me, un vero colpo di fortuna.
Li seguivamo ovunque
nonostante non fossero ancora diventati grandi, ma stava per succedere.
Ho registrato dischi con gente come Jack Douglas, Bruce Fairmount e altri famosi produttori
che avevano lavorato con Bon Jovi, Aerosmith, John Lennon.
Così mi sono trovato a suonare con tanti musicisti, tanti produttori...
E' stato tutto molto bello.
Ero un fan della gente con cui mi sono trovato a collaborare.
Adesso, in tour, la maggior parte delle interazioni
che coltivo sono con la polizia
spendo gran parte del tempo cercando di evitarli
o avendo a che fare con loro, visto che guidiamo così tanto...
Così spesso che ho un libro degli ospiti apposito,
ho tipo 300 firme
300 firme
in due anni di tour.
Io dormo quando sono stanco...
Non sono venuto in Italia per dormire.
E' molto carino qui
però: cerco di vivere la vita come se fossi sempre in vacanza.
Non ho avuto una grande estate,
il clima lì alla casa di campagna fa cagare.
La stagione è passata troppo in fretta,
perciò è bello godere del bel tempo.
Mi sto divertendo in Italia...
Si.