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La settimana scorsa mentre uscivi hai detto
di aver avuto i risultati del tuo test,
ma di non averli ancora guardati.
E sono rimasta li', a fissare la busta.
- E l'hai aperta?
- Non ci riuscivo.
- La leggeresti, per favore?
- Sono i risultati del tuo test?
- Cosa dice?
- Leggila, Frances.
E' negativo.
Devi vedere tua sorella...
prima che muoia.
La ragione che pensavi di avere,
- non c'e' piu'.
- Beh...
- non voglio ferirla.
- Sara' contenta.
Cioe', il modo in cui parli di lei...
E' come se ne fossi ancora innamorato.
Sei cosi' arrabbiata con tua sorella.
E' perche' sta morendo?
E ha bisogno di te?
Se non lo farai ora,
te ne pentirai per sempre.
Traduzione: ValerieLL e
Seadrop. Revisione: Faith.
Salve Paul.
Sono Adele Brouse.
Ho...
Mi si e' liberato un posto,
sarebbe per domani all'una,
e mi domandavo
se fosse interessato ad occuparlo lei.
Venerdi' scorso abbiamo, in
qualche modo, troncato la seduta
e ho persistenti preoccupazioni a riguardo.
Probabilmente lo e' anche lei.
Per cui,
se vuole una seduta extra per
continuare il discorso, mi faccia sapere.
Il numero ce l'ha.
Ok, grazie.
Ok, arrivederci.
Va bene.
Che cosa?
Beh, so di averti detto di non
dirmi se sembro stanca, o vecchia.
Ma puoi farlo.
Sembro esausta. Lo so.
Ti senti esausta?
Non tanto.
Pero' sto morendo di fame.
Hai niente da mangiare?
Niente?
- E' casa tua, giusto?
- Si', lo e'.
- E hai una cucina nella tua casa?
- Esatto.
Ok, ho capito.
E' contro le regole.
Va bene.
Vorresti dell'acqua?
No, va bene cosi',
veramente. Non preoccuparti.
In effetti e' una cosa che ripeti
spesso, "Sto bene. Non fa nulla".
C'e' un qualche messaggio
che vuoi comunicarmi, cosi'?
Che e' successo ieri sera?
Cosa non e' successo ieri sera?
Uh, l'hai sentito? Era il mio stomaco.
Sai, mi fai venire in mente Izzy,
con quella determinata implacabilita'.
Le ho detto del risultato del mio BRCA1.
- Davvero?
- Si'.
E come ha reagito?
Sai, sentendo che la madre fosse in
salute, che sarebbe stata bene lei stessa?
Mi ha accusata di essere una narcisista.
Si', pensavo di darle una buona notizia
un "dono", e mi ha dato della narcisista.
Perche' pensi che ti abbia
detto che sei una narcisista?
No, dimmelo tu.
Cioe', e' praticamente quello che
mi hai detto la scorsa settimana.
E' davvero questo che hai tratto
dalla nostra ultima seduta,
il fatto che ti consideri una narcisista?
Da quello che ricordo, non
ho detto niente del genere.
Invece ricordo di averti fortemente
incoraggiata a far visita a tua sorella.
Come hai fatto a parlare
con Izzy, ieri sera?
- Non c'era la prima?
- Si', si' c'era.
- Quindi lei...
- No, non e' venuta.
Allora non e' venuta, e le
hai parlato subito dopo?
Gliel'ho detto in ospedale.
Patricia e' in ospedale.
Mi ha chiamato in teatro.
Diceva che pensava di morire,
cosi' sono andata direttamente a casa sua.
E come sta?
Alla fine ho dovuto portarla in
ospedale, verso le 3 del mattino.
Russell e Izzy mi hanno raggiunta li'.
I medici l'hanno
stabilizzata, messa a suo agio.
Stavo aspettando insieme a Izzy,
e le ho detto del risultato del mio BRCA1.
E li' mi ha detto che sono una narcisista.
A quanto pare ha appena finito di leggere
un libro, "Il dono del bambino drammatico"
"Il dramma del bambino dotato".
- Oh, lo conosci?
- Si'.
E' piuttosto fondamentale, in questo campo.
Izzy ha detto come mai stesse
leggendo quel libro in particolare?
Sai, Izzy pensa di aver avuto
un'infanzia cosi' difficile.
Izzy non sa nemmeno cos'e'
un'infanzia difficile, ok?
Stai dicendo che tu invece lo sai?
Quello che sto dicendo e'
che per lei e' stato facile.
Dotato, eh?
In realta' penso che il
titolo sia un po' fuorviante.
Il libro non ha niente a che
vedere con le abilita' intellettuali.
Beh, l'ha adorato.
Pensa che spieghi tutto...
Me.
Eravamo in sala d'aspetto,
Russell, Izzy e io.
Era seduta in questo enorme cardigan,
con i pantaloni del pigiama, e il
mento appoggiato sopra le ginocchia.
L'ho guardata e ho pensato, "Gesu',
sembra... sembra proprio una bambina".
Ed era davvero spaventata
quando ha visto Tricia.
Per cui ho pensato "Devo
dirle qualcosa di bello.
Devo rincuorarla,
devo rassicurarla".
Allora le ho detto che avevo avuto i
risultati del mio test e che era negativo.
E che voleva dire che lo sarebbe stato
anche il suo. E che non gliel'avrei passato.
Cioe'...
mi ha guardato in quel
modo che ama tanto fare.
Cioe', perche' non poteva
semplicemente esserne grata?
Le do una buona notizia
e mi guarda come se...
Se ha intenzione di odiarmi, che mi odi.
- Non so che altro fare.
- Frances, come sta Patricia?
Non bene.
Hai detto che quando ti
ha chiamato ieri sera,
pensava di essere in punto di morte.
Infatti.
Mi ha lasciato un messaggio poco prima
la fine dello spettacolo. Ha detto:
"Mi dispiace, Franny, penso
che sia arrivato il momento.
Ho bisogno di aiuto".
Continuava a scusarsi.
Diceva che le dispiaceva. Sa quanto
io sia a disagio con le malattie.
Cosa hai fatto quando
hai ascoltato il messaggio?
Ho lasciato il teatro.
Ho detto a Eddie che avevo
un'emergenza in famiglia.
Non potevo credere che si stesse
scusando per essere malata.
Gli ho detto che non ce la facevo a tornare
sul palco per salutare
e sono uscita dal retro.
Indossavo ancora il mio costume.
Ho preso un taxi per Brooklyn.
Sono andata dritta a casa sua.
La porta era aperta.
L'ho trovata...
Era distesa sul pavimento freddo.
Era... impregnata di urine.
L'ho messa nella vasca e...
In che condizioni era?
Continuava a ripetere che non
voleva morire. Aveva paura di morire.
E volevo che la smettesse.
Volevo che si lasciasse aiutare da me.
Cosi' l'ho scossa...
abbastanza forte.
Volevo solo che la finisse.
Volevo che la finisse di parlare di morire.
- La cosa ti ha spaventata?
- Si', certo che mi ha spaventata.
Ti ha fatto arrabbiare?
Penso di si'.
Gesu'.
Cosa?
No, mia sorella sta morendo
e io sono arrabbiata con lei!
Molte volte la paura blocca la gente.
Ma sembra che ti abbia spinto ad agire.
Forse si'.
E la cosa ti sorprende?
Non e' esattamente il mio stile.
Si'.
Non so da dove sia venuto.
Non pensavo a nulla.
Non pensavo proprio a nulla.
Cosa?
Mi sono ricordata di questo regista...
Quando sono venuta a New York
la prima volta, ad uno spettacolo
lui mi disse, "Franny
smettila di preoccuparti
di come ti senti e preoccupati
solo di quello che stai facendo".
- E' quello che hai fatto con Tricia.
- Gia'.
Cosa sto facendo? Cura i sintomi,
abbassa la febbre, idratala.
Sai, era nella vasca, cosi' l'ho
fatta uscire e l'ho messa a letto.
E poi aveva freddo.
C'e' stato questo brevissimo
periodo di tempo in cui...
40 minuti forse...
Non lo so. Sembrava quasi pacifico.
Come se tutto sarebbe andato bene.
Aveva freddo, quindi...
l'ho messa a letto, e le ho
messo addosso una coperta.
Cominciava ad appisolarsi,
ma voleva che le parlassi.
Cosi' mi sono seduta vicino
a lei e le ho parlato.
E di cosa le hai parlato?
Di cose cosi', senza
senso, chiacchiere direi.
Le ho raccontato di Laurie Littman, la
nostra insegnante di quinta elementare,
che ha lasciato il
marito per un'altra donna.
E poi le ho raccontato del
teatro, di cosa mi fosse successo,
e di come sono andata via prima
di tornare sul palco per i saluti,
e dello sguardo di Eddie
quando gliel'ho detto.
Si e' messa a ridere.
Non avevo altro da dire, credo,
cosi' ho preso un libro dallo scaffale.
Ho pensato di leggerle
"Jane Eyre", tra tutti.
Ho letto per lei. Ho pensato
che si fosse addormentata.
All'improvviso ha afferrato la
mia mano. Mi ha davvero spaventata.
Ha detto "Ti voglio bene".
"Ti voglio bene".
Deve essere stata una
bellissima sensazione.
No?
Certo che si'. E' ovvio.
E'...
E' un momento davvero intenso,
quello che hai appena descritto.
Avere quel tipo di...
legame con... con Tricia.
Non e' durato.
Gia'. Ci siamo addormentate... non so
per quanto tempo, forse 15 minuti...
Poi si e' svegliata con un dolore acuto
allo stomaco, peggio del precedente.
E ha iniziato a delirare.
Pensava... che io fossi nostra madre.
Il suo vicino mi ha aiutata
a metterla in macchina.
Ho chiamato Russell
mentre andavo all'ospedale.
Cosa? Cosa? Cos'e' quello sguardo?
- Perche' mi guardi in quel modo?
- In che modo?
No, mi stai esaminando.
C'e' qualcosa di scettico.
Scettico? Perche' dovrei
essere scettico, Frances?
Perche'... perche'?
Anzi sono rimasto colpito dal
modo in cui hai saputo reagire.
Ti sei allontanata da Patricia in passato,
e ora la sua malattia...
la gravita' della cosa...
e' diventata molto reale.
E l'hai provato...
E l'hai provato sulla tua pelle.
Ma credo di essere un po' confuso sul
motivo per cui lo stai riflettendo su di me.
Io sto cercando di valutare
cosa ti stia succedendo.
Mi sento triste.
Mi sento incredibilmente
spaventata per Tricia.
Mi sento... stanca.
Mi sento affamata.
Mi sento...
Cosa?
Non lo so, cazzo, va
bene? Non e' abbastanza?
Si'.
Quando siamo arrivate al pronto soccorso,
una folla intera mi e' venuta addosso...
Dottori, infermiere, personale
del pronto soccorso... non lo so.
Mi hanno spinta letteralmente da parte.
E poi questa grossa infermiera
comincia a tempestami di domande, sai...
"Da quanto tempo sta cosi'?
Quando e' stata l'ultima volta
che ha mangiato e bevuto?
Perche' non l'ha portata prima?"
Ci credi?
Era come se mi avesse presa a schiaffi.
Ero proprio in vena di restituirglieli.
Ti sembrava che ti stesse
accusando di qualcosa?
Io cercavo di aiutare Tricia.
Pensavo di essermi
comportata piuttosto bene,
ma mi ha fatto sentire come se l'avessi
voluta tenere a casa apposta, sai,
come se provassi un piacere
perverso nel prendermi cura di lei.
Credi davvero che questo
fosse quello che pensava?
- Mancava solo che lo dicesse.
- Davvero?
A me e' sembrato solo che
l'infermiera abbia fatto...
abbia fatto un commento insensibile.
Ma non mi pare che stesse mettendo
in discussione le tue ragioni.
Stavo facendo del mio
meglio. Non sono un dottore.
Nessuno... cioe', nessuno
pretende che tu lo sia.
Mi sto solo chiedendo se
la tua reazione non provenga
dai tuoi... sentimenti combattuti.
Oh, eccolo li'. Eccoci, bene. No, dai forza.
No, tu sei quella che ha tirato
fuori il suo commento, Frances.
Hai detto di esserti sentita messa da
parte quando sei arrivata all'ospedale.
Quindi anche tu mi accusi?
No, tu pensi che qualche parte di
me si sia esaltata nel curare Tricia.
Non ti sto accus... ma se fosse vero,
sarebbe perfettamente comprensibile.
Quello che sto dicendo
e' che voglio studiare
queste sensazioni con te
se... se questo e' quello che vuoi anche tu.
Va bene. Ok.
Stavamo aspettando.
E il medico che l'aveva in
cura e' uscito e ci ha detto
che Tricia avrebbe dovuto
restare per alcuni giorni,
ma poi avremmo potuto portarla a casa,
e che sarebbe stato il momento...
in cui iniziare la terapia domiciliare.
E questo e' quello che vuole Tricia?
Vi ha...
Vi ha detto per quanto tempo?
Ha detto che potrebbero essere
due settimane, o sei al massimo.
Cristo.
Gia'.
Penso... che lascero' lo spettacolo.
Perche'...
Perche' hai intenzione di
lasciare lo spettacolo?
Preferisco restare a casa
a prendermi cura di Trish.
Cioe'...
non mi piace veramente fare teatro.
Hai di nuovo quello sguardo.
Io...
Ma la terapia domiciliare non vuol dire che
Tricia avrebbe un'assistenza professionale?
Si', Paul.
Avra' un'infermiera di giorno e
avra' un numero da chiamare la notte.
Ma voglio esserci anch'io... e
non solo per andarla a trovare.
Voglio trasferirmi da lei.
A casa di Patricia?
Si', l'infermiera della terapia domiciliare
si occupa dei suoi bisogni fisici,
ma chi pensera' alle sue esigenze emotive?
Cioe', non ha figli,
o un marito... o una madre.
Io sono tutto quello che ha.
E hai parlato di questo a Patricia?
No.
Izzy ed io eravamo nel taxi.
Non parlavamo.
Stavamo solo prendendo atto di tutto.
Stava guardando fuori dal finestrino
e... ha iniziato a piangere.
E poi ha accostato un bus
proprio a fianco a noi,
con una grande pubblicita'
del mio spettacolo.
A quel punto le ho detto
che l'avrei lasciato.
Quindi e' stato quello il momento in cui
ti e' venuto in mente per la prima volta?
No, ma e' stato allora che mi sono resa
conto di quanto avesse senso quell'idea.
Cosa? Cosa?
Penso...
Penso sia uno slancio meraviglioso,
ma io...
Credi sia possibile che tu stia reagendo
all'atteggiamento di Izzy nei
tuoi confronti, ai suoi commenti?
No, sto reagendo al fatto che
mia sorella ha bisogno di me.
Capisco.
Ma annunciando che lascerai il lavoro,
pensi di aver dato prova di...?
Oh, ci sono. Aspetta, mi stai dicendo
che sto cercando di dimostrare
a Izzy che ha torto, si'.
Cerco di dimostrare che
non sono una narcisista?
- Cioe', non solo di dimostrarlo a Izzy.
- No, sul serio.
No, tu nutri proprio un
grande rispetto per me, Paul.
Non intendevo solo il
cercare di dimostrarlo a Izzy.
Beh, se fosse stato cosi'
di certo non ha funzionato.
Mi ha fatto una sfuriata. Mi ha detto
che non c'ero stata per mesi e mesi.
E ora facevo il mio
ingresso trionfale in scena
sai, fingendo che avrei pensato io a tutto.
Ha detto che lo stavo facendo solo per me.
Mi ha perfino detto che
l'infermiera aveva ragione,
che avrei dovuto portare li' Trish prima.
E che avrei dovuto continuare
con il fottuto spettacolo.
Ora immagino che tu
pensi che abbia ragione.
No, non lo penso.
No, vai avanti, dillo,
Paul. Non mi importa.
Non lo penso.
Hai portato tua sorella
all'ospedale quando ne aveva bisogno.
Hai anche avuto la possibilita'
di passare quei momenti con lei
e di mostrarle... e di
mostrare a te stessa...
che eri pronta per il compito
di starle vicina fino alla fine.
Dovresti stare bene per quello
che hai fatto per Tricia.
Allo stesso modo,
forse dovresti riflettere un po' di piu'
su cosa significhi lasciare lo spettacolo.
E valutare...
cosa ti stia portando ad una
scelta del genere in questo caso.
Mi ha chiamato ieri sera, Paul.
So che mi vuole li'.
E tu ci sarai per lei...
questo mi e' chiaro...
sia che lasci lo spettacolo o meno.
Forse mi preoccupa solo
dove ti portera' questa scelta
a lungo termine.
Sei venuta da me
con serie preoccupazioni
sulla tua carriera.
E da allora mi hai manifestato
una sensazione di solitudine personale...
una solitudine profonda.
Tua sorella sta per morire
e queste tue sensazioni
riemergeranno ancora piu'
prepotentemente quando non ci sara' piu'.
Capisco che il trasferirti da lei ti
possa sembrare come la vera soluzione.
Avresti ancora piu' sensazioni come
quelle che hai avuto la scorsa notte...
questo legame tra voi due.
E inoltre cosi'...
tu potresti scappar via dallo spettacolo.
Quindi pensi che io stia
scappando dallo spettacolo?
Non lo so. Tu cosa pensi?
Un mese fa pensavi che
stessi scappando da Tricia.
Pensavi che avessi accettato
la parte per evadere.
Dio, sei cosi' uguale a Izzy.
Non si puo' vincere con nessuno di voi due.
Sai cosa mi ha detto prima in taxi?
Ha detto che le dispiaceva per te,
che era una barzelletta addirittura
il fatto che io fossi in terapia,
che i veri narcisisti
non potranno cambiare mai,
che non c'e' niente che tu
possa fare per aiutarmi.
L'ha letto in quel libro, Paul?
Si', e' possibile.
Quindi sei d'accordo con lei?
Beh, penso che sia...
Puoi scusarmi un attimo?
- Mamma.
- Izzy?
Mi scusi. Perche' non rispondi al telefono?
Cosa ci fai qui?
Ha chiamato papa'. E' di
nuovo in terapia intensiva.
Ha avuto una crisi o qualcosa del genere.
Oh, Dio.
- Ok, devo andare. Paul, Izzy. Izzy, Paul.
- Andiamo.
- Salve.
- Salve.
Quindi lei e' il famoso Paul Weston?
Isabelle, non adesso. Andiamo.
Allora, come vanno le cose qui dentro?
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