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Salve, questa presentazione ha preso avvio da una conversazione su Twitter.
Non ho ancora deciso se esserne imbarazzato
o meno.
Ma ero su Twitter un giorno
e un esperto di centro sinistra relativamente di spicco
è intervenuto dicendo:
“Il cambiamento climatico sembra un grande problema,
ma come mai così poca gente ne parla?
Perché così pochi opinionisti leader ne hanno fatto
il loro tema principale?"
E un altro esperto di centro sinistra
abbastanza di spicco
ha detto: "Beh, per quanto mi riguarda,
la ragione per cui io non ne parlo è perché sembra molto complicato,
non penso di saperne abbastanza di tutta quella scienza
e così non mi sento qualificato per prendere una posizione
e parlarne pubblicamente."
Chiunque abbia anche solo menzionato una volta
il cambiamento climatico in televisione o su internet
capirà perché queste persone la pensano così.
Ogni volta che se ne parla,
discendono orde di voci con storie complicate
sull'era glaciale medioevale, le macchie solari e il vapore acqueo
e ci sono tanti miti sul cambiamento climatico
nati da questi scettici del clima,
ma per sgonfiare quei miti dovete sapere,
dovete andare online, fare delle ricerche, leggere,
ed essere in grado di rispondere loro in dettaglio,
e molti trovano questa prospettiva un po' deprimente,
e così non si disturbano a farlo.
Questo, ovviamente, mi fa diventare matto,
quindi mi sono fatto sentire su Twitter e ho detto:
"Il cambiamento climatico non è poi così complicato.
Quello che dovete sapere per essere in grado
di parlarne pubblicamente,
anche solo della struttura di base del problema,
non è poi così complicato,
potrei spiegarvelo in quindici minuti”,
quindi prendetela come una lezione per voi:
non sparlate su Twitter,
a meno che non vogliate poi spalleggiare ciò che dite.
Così, una cosa tira l'altra ed eccomi qua
con 15 minuti per spiegarvi il cambiamento climatico.
Allora cominciamo.
Perché la Terra non è una roccia morta e fredda che galleggia nello spazio?
La ragione è che è avvolta da questo sottile,
sottilissimo strato di gas e sostanze chimiche
che chiamiamo atmosfera.
Quindi, l'energia del Sole,
anziché venire giù e rimbalzare immediatamente,
viene giù
e resta vicino alla superficie della Terra per un po'
e poi rimbalza.
Questo semplice processo spiega perché abbiamo
l'evaporazione, le precipitazioni, la fotosintesi
e la vita sul nostro pianeta.
Più di cento anni fa, gli scienziati scoprirono
che l'atmosfera e i sistemi della Terra
stanno in una relazione dinamica
e che si può cambiare la composizione chimica dell'atmosfera
e trattenere l'energia solare più a lungo.
L'energia deve comunque fuoriuscire, ovviamente,
ma nel frattempo causa dei cambiamenti
in questi sistemi biofisici della Terra.
Spesso sentite la gente dire:
"La Terra è sempre cambiata,
il clima è sempre cambiato",
ed è vero, è successo.
Questa relazione tra l'atmosfera e i sistemi
è ciclica,
ma questi cicli, di solito, durano
centinaia di migliaia di anni,
milioni di anni.
La prima cosa da sapere
è che negli ultimi 10 000 anni il clima sulla Terra,
è stato relativamente stabile, insolitamente stabile,
e con stabile intendo dire che la temperatura è cambiata,
è andata su e giù,
però è rimasta in una fascia abbastanza stretta
di 1 grado Celsius,
e tutta la civilizzazione umana avanzata
ha avuto luogo in questi 10 000 anni:
lo sviluppo dell'agricoltura, la scrittura,
la ruota, l'iPhone, e tutto quello che conosciamo,
tutto quello che abbiamo costruito,
l'abbiamo fatto in questo periodo di relativa stabilità climatica.
Negli ultimi duecento anni
quello che abbiamo fatto
è stato estrarre carbone dalla terra,
e buttarlo nell'atmosfera,
e cambiare la composizione chimica dell'atmosfera,
come in passato,
ma a un ritmo estremamente più veloce;
il che significa, se rapportato al tempo geologico, in un batter d'occhio.
Stiamo cambiando sostanzialmente
la composizione chimica dell'atmosfera
e tutta la climatologia si è solo chiesta:
"Che cosa succederà?
Come risponderà la Terra?"
E così, abbiamo già visto che il processo è in corso,
abbiamo misurato, abbiamo assistito
e osservato con i nostri occhi e con i nostri termometri
che c'è stato un aumento di 0.8ºC nella temperatura media globale
da prima dell'era industriale,
da prima che si iniziasse a estrarre tutto questo carbone.
E magari non sembra molto -- meno di 1ºC --
ma quello che dovete sapere
è che questi gas serra che gettiamo in aria
rimangono nell'atmosfera per molto tempo,
ci sono intervalli molto lunghi in gioco,
quindi un aumento di 0.8º della temperatura è una reazione
a quello che facevamo 50-100 anni fa,
e quello che vedremo nella prima metà di questo secolo
sarà la reazione a quello che abbiamo fatto negli ultimi 50 anni
e quello che vedremo nella seconda parte di questo secolo,
sarà una reazione alle decisioni che prendiamo oggi.
Quindi la domanda è: "La temperatura sta aumentando,
quanto ancora deve aumentare prima di doverci preoccupare,
prima di essere in pericolo,
prima che qualcosa di brutto cominci a succedere?"
La risposta a questa domanda di solito è "2ºC".
Tutti quelli che hanno seguito le discussioni sul cambiamento climatico
sanno che questi 2º hanno preso un po' una qualità iconica.
Di solito, i climatologi che modellano gli impatti
di quello che succederà, prendono come riferimento un aumento di 2º,
e di solito gli economisti che provano a modellare quanto costerebbe
fare qualcosa a proposito del cambiamento climatico o quanto vale
o quanto costerebbero i vari metodi, prendono come riferimento i 2ºC .
Ovviamente, quello che conta come pericoloso o non pericoloso
non è una domanda scientifica difficile, è una domanda politica,
e il prendere a modello i 2º è stata una decisione politica,
principalmente presa da negoziatori del clima europei
più di 10 anni fa,
e poi da allora è rimasto così.
Tutti i paesi coinvolti nelle negoziazioni sul clima
hanno praticamente firmato per dire:
"Sì, questo è quello che vogliamo evitare, l'aumento di 2ºC della temperatura.”
Le brutte notizie su questa cifra sono duplici:
prima di tutto, la scienza più moderna degli ultimi 10-15 anni
ha concluso che quegli impatti
che pensavamo sarebbero avvenuti intorno ai 2º
in effetti succederanno molto prima,
il clima è più sensibile
a questi nuovi gas serra, più di quanto pensavamo.
Quindi, se quelli erano gli impatti di cui ci preoccupavamo,
la vera soglia di sicurezza
deve essere qualcosa come 1,5ºC.
James Hansen è il climatologo
più famoso per aver dato questi avvertimenti,
ma vi è un crescente consenso scientifico
per il quale 2º sono, in effetti, pericolosamente alti,
il che non va bene,
perché quasi sicuramente andremo oltre i 2ºC.
C'è ragione per credere,
stando a quanto dice un recente studio,
che anche se fermassimo le emissioni di monossido di carbonio domani,
avremmo comunque più di 3º durante questo secolo,
a seguito dell'incremento delle emissioni precedenti.
Ma per fermarsi ai 2º adesso ci vorrebbe un livello
di ambizione e coordinazione globale
di cui non c'è traccia.
Così, molti scienziati del cambiamento climatico non vogliono proprio dirvelo,
perché non vogliono deprimervi,
ma io sono solo un blogger, e sono felice di deprimervi:
I 2º probabilmente non sono neanche da considerare.
E allora la domanda è:
"Come sarebbero le cose se la temperatura salisse al di sopra di quel valore?
Come sarebbero, diciamo, con 4º?
Stranamente,
non c'è stata molta attenzione scientifica in proposito
perché molti scienziati avevano onestamente pensato
che non avremmo fatto questo a noi stessi,
ma lo stiamo facendo.
Così, nel 2009, in Inghilterra,
alcuni gruppi di ricerca sul cambiamento climatico
hanno incaricato un gruppo di scienziati
a fare degli studi
per affrontare il problema sul serio per la prima volta.
Cosa vuol dire un aumento di 4º?
Ci sono tanti studi, tante equazioni,
un gran parlare, e molte cose complesse che spero di aver parafrasato
qui per voi, per rendere le cose più comprensibili.
Un aumento della temperatura di 4º non sarebbe affatto bello.
Tra le altre cose,
sarebbe la temperatura più alta che la Terra abbia mai raggiunto
in 30 milioni di anni.
Il livello del mare si alzerebbe di almeno 1 o 2 metri,
e questo esclude possibilità davvero estreme,
ma sono almeno 1-2 metri.
Una siccità persistente interesserebbe il 40% circa
del suolo attualmente occupato sulla Terra,
il che metterebbe a soqquadro l'agricultura
in Asia orientale, Africa, America del Sud e negli Stati Uniti occidentali.
In una simile circostanza, avremmo
centinaia di milioni di persone
costrette ad abbandonare le loro case
o per via delle città sommerse dall'innalzamento del livello del mare
o per via della fame e di altri problemi e disagi
che in genere accompagnano tali situazioni.
E probabilmente, circa la metà
delle specie conosciute sulla Terra si estinguerebbero.
È molto difficile dire il loro numero esatto,
questa è solo un’approssimazione,
ma una parte sostanziale della vita sulla Terra
verrebbe sterminata.
L'ultima dose di brutte notizie…
non è vero, ce ne saranno molte altre ancora,
vi darò una mezza dose di brutte notizie,
secondo un recente studio dell'International Energy Agency,
attualmente stiamo raggiungendo
-- se continuiamo a fare quello che stiamo facendo,
con il solito tran tran --
stiamo arrivando a un aumento di 6° in questo secolo;
tra i 5 e i 7, queste ovviamente sono solo delle stime.
Quindi, se 4° sono l'inferno sulla Terra,
vi lascio immaginare come sarebbero i 6°.
Un pericolo che salta fuori
quando si considera un aumento così elevato della temperatura
è la possibilità
che il cambiamento climatico diventi irreversibile.
Credo che quando la gente pensa al cambiamento climatico,
di solito pensa: "Oh, la temperatura si alzerà un po',
le cose cambieranno, certi posti saranno più caldi,
altri diventeranno più umidi,
ci adatteremo, sposteremo le nostre fattorie,
la gente emigrerà da una città all'altra,
ci adatteremo e continueremo con la nostra vita.
La possibilità davvero pericolosa è che la Terra,
che può contare con molti dei cosiddetti
sistemi di retroreazione positivi,
per esempio in Siberia c'è il ghiaccio permanente,
il permafrost che contiene grandi quantità di metano.
Quando si scioglie, rilascia metano,
e il metano provoca riscaldamento,
che scioglie ancora più ghiaccio che rilascia più metano,
è un processo che si auto alimenta;
oppure il ghiaccio marino si scioglie, e poiché è bianco, riflette energia,
e quando si scioglie diventa blu scuro e assorbe più energia,
il che riscalda gli oceani e così si scioglie più ghiaccio,
e si creano più superfici scure.
Vedete, ce ne sono altri di questi sistemi,
che si perpetuano da soli,
e il grande pericolo del cambiamento climatico,
che sovrasta tutti gli altri pericoli più specifici,
è che questi sistemi positivi di retroazione
agiranno da soli e diventeranno inarrestabili,
e gli esseri umani non potranno controllarli,
anche se fermassimo tutte le emissioni rapidamente.
Succederà intorno ai 2°?
Probabilmente no, ma potrebbe essere possibile
e ci sono molti dibattiti in proposito.
Succerà intorno ai 4°?
Beh, sembra più probabile intorno ai 4°.
Succederà intorno ai 6°?
Quasi certamente.
Quindi, se andiamo avanti così,
il cambiamento climatico prenderà una vita tutta sua,
sarà fuori controllo e,
secondo un recente studio,
nel 2300, potrebbe esserci un aumento della temperatura fino a 12°C.
Se succedesse,
in circa la metà delle attuali terre abitate sulla Terra
farebbe troppo caldo per riuscire a sopravviverci:
e quando dico troppo caldo per sopravviverci,
non voglio dire che sarà difficile coltivarci i fagioli
o che le bollette del condizionatore d'aria saranno esose,
voglio dire che se andate fuori di casa morirete per il caldo.
Posti che prima avevano una temperatura media di 80°F
raggiungerebbero una media di 170-180°F,
un clima davvero troppo caldo per gli esseri umani per poter uscire e sopravvivere.
Ci sarà ancora una civiltà di esseri umani
in una simile situazione?
Chi lo sa,
forse vivremo in grotte sotterranee climatizzate,
forse coltiveremo il cibo in provette,
ma non sarà per niente come la Terra che conosciamo oggi,
assomiglierà forse di più alla base lunare di Newt Gingrich,
sempre che degli esseri umani,
o almeno un numero sufficiente per fare una civiltà,
siano riusciti a sopravvivere in quelle circostanze.
Così, quando dico che "il cambiamento climatico è semplice"
-- so che vi ho infastidito
perché non siete abituati ai gradi Celsius,
quelle strane temperature metriche europee,
così eccovi il Fahrenheit americano: è comunque una cifra terribile.
Ecco cosa intendo quando dico che il cambiamento climatico è semplice:
sono tante le discussioni complicate e avvincenti
che si possono fare per parlare di cosa si può fare,
di che effetto possano avere le nostre azioni sul clima,
del quando, o di quali politiche siano migliori
basandosi sulle analisi costi-benefici.
C'è complessità, molta complessità,
per quelli di voi a cui piace la complessità,
ma sappiamo quasi per certo,
che se continuiamo a fare quello che stiamo facendo,
affronteremo una catastrofe inimmaginabile:
questo è lo slogan,
il messaggio da ricordare,
e dire:
"Non ne voglio parlare perché non conosco i dettagli"
è come dire: "Non voglio dare l'allarme
che l'esercito di Hitler è a 150 kilometri,
perché non so di cosa son fatte le loro uniformi,
non so quante calorie assume in media un soldato tedesco.”
Non avete bisogno di sapere quelle cose
per aver paura di un esercito in marcia
e per dare l'allarme.
Allo stesso modo, se continuiamo a fare quello che stiamo facendo,
siamo fregati,
questo già lo sappiamo.
Per stabilizzare la temperatura,
e non intendo dire stabilizzarla sui 2, 4 o 6 gradi,
intendo che per aver la speranza
di avere ancora una temperatura stabile, di qualche tipo,
le emissioni globali del cambiamento climatico devono arrivare a un picco,
smettere di crescere, raggiungere un picco e cominciare a scendere
velocemente nei prossimi 5-10 anni.
Per ogni anno che passa senza fare qualcosa,
aggiungiamo, secondo la International Energy Agency,
500 miliardi di dollari in più
al prezzo che ci costerà farlo alla fine,
per ogni anno che aspettiamo.
Sono 500 miliardi di dollari che buttiamo via.
Ora, se guardiamo alle politiche attuali,
in particolare quelle degli Stati Uniti,
un’azione coordinata, intelligente e ambiziosa,
non ci sembra particolarmente plausibile.
Infatti, ci sembra impossibile
ma è qui che siamo,
bloccati tra l'impossibile e l'inimmaginabile.
Quindi, il vostro compito, il compito di chiunque mi abbia ascoltato,
per il resto della vostra vita, il vostro compito
è rendere l'impossibile, possibile.
Grazie!
(Applausi)