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LA VOCE DEL POPOLO
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continuano in città provincia gli incontri di approfondimento e
riflessione in occasione del concilio.
A Ghedi padre Bartolomeo Sorge ha evocato il rapporto tra il cardinal martini
e il concilio vaticano II.
La parrocchia santa Maria Assunta di Ghedi in collaborazione con la commissione di pastorale sociale ha
proposto un appuntamento sul tema il concilio vaticano secondo e il cardinale
carlo maria martini
con padre bartolomeo sorge gesuita teologo e profondo conoscitore della
dottrina sociale della chiesa. A padre bartolomeo sorge abbiamo chiesto quale
il rapporto tra il cardinale martini e il concilio vaticano secondo
"Ecco io penso che il cardinale martini sia
uno dei veri figli e padri del concilio
nel senso che convinto del messaggio
che è stato inviato alla chiesa con ripercussioni anche nella vita sociale
nella sua elaborazione della grande diocesi di milano
ha prodotto poi anche le conseguenze più remote che il concilio aveva messo
come premessa
quindi credo che siano uno di quei personaggi
che garantiscono il cammino futuro
ma in qualche modo frenano le paure
che in tanti casi hanno cercato di condizionare l'applicazione del
concilio".
Che insegnamento si trasmette nell'anno della fede l'esperienza del cardinal
martini: "Che non dobbiamo avere paura
l'importante è non stare fermi avere fiducia
e credo che il fatto che il papa abbia indetto l'anno della fede
proprio per celebrare i 50 anni dall'inizio del concilio sia la riprova
che
e' necessaria una fede forte una speranza senza paura sconti a un futuro
è una bussola il concilio; martini l'ha saputo interpretare soprattutto lo
saputo seguire e ci ha insegnato a fare altrettanto".