Tip:
Highlight text to annotate it
X
Ah, non riesco pių a dormire.
Ma tenterô.
No, non riesco a dormire.
Certo, ho dormito tutta la notte.
Poi mi sono alzata,
ho bevuto del tč con mio marito
e sono tornata a letto.
Dopotutto non c'č altro da fare.
O Signore, che noia!
Stavo meglio quando ero nubile.
Anche se eravamo poveri, almeno c'era pių libertā.
Ma adesso...
Questa depressione fa venir voglia di impiccarsi.
Sono la moglie di un mercante,
sono sposata con l'eminente mercante
Sinovi Borisovich lsmailov.
La formica trascina la sua pagliuzza,
la mucca dā il latte,
i braccianti setacciano la farina,
solo io non ho niente da fare.
Solo io sono infelice,
solo con me la vita č ingrata,
con me, la moglie del mercante.
Ci sono i funghi da mangiare oggi?
- Sė, ci sono. - Ci sono?
Lo sai che mi piacciono i funghi, specie col purč di grano saraceno.
Sia che splenda il sole, sia che infuri la tempesta,
per me non fa differenza.
Cos'hai da cantare?
- Non hai di meglio da fare? - Cosa dovrei fare?
Perché ci siamo messi in casa una come te?
Continuavo a dire a mio figlio: non sposare Katerina.
Ma non mi ha voluto ascoltare.
Che razza di moglie! Sposata da pių di quattro anni
e non ha ancora partorito un figlio!
Non č colpa mia.
- Come? - Non č colpa mia.
Di chi č allora?
Sinovi Borisovich non č capace di farmi concepire un figlio.
Ah, č cosė!
Dipende dalla donna che genere di moglie ottiene l'uomo.
Se una brava donna l'avesse amato ed abbracciato teneramente,
un figlio sarebbe presto arrivato.
Ma tu sei fredda come un pesce.
Non lo incoraggi ad amarti.
Non abbiamo eredi ai quali lasciare la nostra fortuna
e il nostro glorioso nome di mercanti.
A te piacerebbe adescare un giovanotto
per scappare con lui.
No, non ci provare, il recinto č alto.
l cani sono sciolti, i lavoranti fidati.
Ed io sono sempre all'erta.
Prepara il veleno per i topi.
Hanno mangiato di nuovo tutta la farina.
Anche tu sei un topo!
Dovresti prenderlo tu il veleno!
Parla dunque!
La diga del mulino ha ceduto.
C'č una falla enorme.
Che si fa adesso?
Come se non fossimo giā abbastanza indaffarati!
Dovrô andare io stesso.
Allora vai! Senza il padrone non si risolve nulla.
Non ci si puô fidare della gente!
Cosa avete da ridacchiare?
ll vostro padrone se ne deve andare
e voi non sembrate né tristi né addolorati!
Lo siamo!
Perché ci lasci, padrone, perché?
ln quali mani ci abbandoni?
Senza il padrone la vita sembrerā desolata, tediosa e infelice.
Senza di te la casa non č pių una casa,
il lavoro non č pių lavoro.
Senza di te la gioia non č pių gioia.
Torna pių presto che puoi!
Guarda, padre: questo č il nuovo servo
- che ho assunto oggi. - Bene.
- Dove hai lavorato finora? - Dai Kalganov.
Perché ti hanno mandato via?
l cavalli sono pronti.
Beh, non c'č niente da fare.
Congedati da tua moglie.
Addio, Katerina.
Dille di continuare ad obbedirmi.
Un giuramento! Un giuramento!
Chiedile di giurare che ti resterā fedele.
Perché mai? Non resterô lontano a lungo.
Non si sa mai, per ogni evenienza.
Le mogli giovani sono tutte uguali...
''S'il vous plaît, rendez-vous, sauce provenįale...''
- Mi capisci? - Sė.
Stai attento che nessuno la seduca.
Sė.
Giura sull'icona sacra che resterai fedele a tuo marito.
Lo giuro!
Bene, e con questo č tutto.
Addio, Sinovi. Saluta tua moglie.
Addio, cara Katerina!
Non cosė! lnginocchiati!
lnginocchiati! Avanti!
Parte per un lungo viaggio, versa almeno una lacrima.
Adesso vai!
Perché te ne stai lė?
Perché sei rimasto?
Quel nuovo servo
č un donnaiolo impenitente.
Mette nei guai ogni donna che gli piace.
Ha tutte le doti che servono:
č alto, attraente, di bella presenza.
Lavorava dai Kalganov.
Ha cominciato a intendersela con la signora,
e per questo č stato licenziato.
Perché non piangi?
Dopotutto tuo marito č partito.
Che moglie: si congeda dal marito
senza versare nemmeno una lacrima!
Che bella voce! Sembra un usignolo!
- Forza, diamole una toccatina! - Oh, svergognato!
- Palpiamola ben bene! - Ehi, non mi pizzicare!
- Ancora! - Oh, mi fa male!
Che belle mammelle! Come sono lisce!
Lasciate che le tocchi il braccio!
- Che bel posticino morbido! - Oh! Scostumato!
Oh, mi fa male!
Č proprio un bel pezzo di donna!
Un bel pezzo di donna, liscia come la seta!
Oh, Signore, che donna!
Ho il corpo pieno di lividi!
Ma ha la faccia coperta di foruncoli.
Aprigli i pantaloni, Aksinia!
Su, forza!
Aiuto! Mi ha fatto male!
Ferma, Aksinia. Prendila, Sergej!
- Lasciami stare! - Fermati un po'!
Stringila, stringila!
Ferma, donna!
Ci farā morire dal ridere.
La padrona!
Cosa ti č successo?
Mi hanno strappato tutta la gonna.
Lasciatela in pace.
Vi diverte tanto prendervi gioco di una donna?
Di chi altri dovremmo ridere?
Quindi una donna serve solo per essere derisa?
A che altro serve?
Scostumato che non sei altro!
Suvvia, suvvia!
Voi uomini avete un'alta opinione di voi stessi.
Pensate dunque
che solo voi siete forti e coraggiosi,
che voi soltanto siete saggi?
Non sai che a volte sono le donne a sfamare tutta la famiglia?
Che durante la guerra
le donne hanno combattuto il nemico?
Talvolta le donne hanno dato la vita
per i loro mariti o i loro innamorati.
Ma questo non significa niente per te.
Ti darô una bella lezione
per mostrarti a cosa serve una donna.
Se č cosė, signora, consentitemi di prendere la vostra mano.
Mi fai male, lasciami.
L'anello...
La vostra fede nuziale vi sta stringendo.
Lasciami, lasciami!
Resistete ancora un po'.
Mi fai male, lasciami!
Guardate che bella spinta gli ha dato!
Voglio farvi una proposta.
Quale?
Facciamo un po' alla lotta.
Va bene, proviamo.
Fate largo, gente!
Perché ti sei fermato?
Ho dimenticato...
Tenendovi fra le braccia,
ho pensato... Cosa sto facendo?
lo sono troppo forte!
Lasciami, lasciami!
Oh, Sergej, lasciami!
Cosa sta succedendo?
Stavo passando, sono inciampata in un sacco
e sono caduta.
Ha cercato di aiutarmi ed č caduto anche lui.
Č andata proprio cosė.
Cosa state a fare qui? Chi sbrigherā il vostro lavoro?
Per cosa credete che vi pago?
Parassiti, fannulloni, ubriaconi!
Uscite, non bighellonate.
Vammi a cuocere i funghi.
Aspetta e vedrai.
Quando torna tuo marito,
gli racconterô tutto quanto.
Č ora di andare a letto. La giornata č finita.
Č ora di andare a letto.
Non ho nessuno con cui parlare.
Ah, che noia.
Come mi annoio. Solo muri, porte
e serrature sulle porte.
Katerina!
Sė?
Č ora di andare a letto.
Č ancora presto.
Sciocchezze! Cos'altro hai da fare?
Tuo marito non c'č.
Non c'č bisogno di sprecare la candela.
Va bene.
Andrô a letto.
ll puledro rincorre la puledra,
il gatto corteggia la gatta,
il colombo vola dalla sua compagna,
ma nessuno corre da me.
ll vento accarezza la betulla
e il sole la riscalda col suo tepore.
Per tutti da qualche parte c'č un sorriso,
ma nessuno verrā da me.
Nessuno mi metterā un braccio intorno alla vita,
nessuno poserā le sue labbra sulle mie.
Nessuno accarezzerā il mio bianco seno,
nessuno mi sfinirā di appassionati abbracci.
Le mie giornate si susseguono mestamente.
La mia vita svanirā senza un sorriso.
Nessuno verrā mai da me.
Chi č? Chi bussa?
Non abbiate paura. Sono io.
- Chi? - Sergej. - Sergej? Cosa c'č?
Che ci fai qui di notte?
Devo parlarvi.
Di che cosa?
Venite e ve lo dico.
Beh, di che si tratta?
Volevo chiedervi un libro in prestito.
Che libro?
- Qualcosa da leggere. - Sergej, non ho libri.
lo non so leggere.
Mi annoio da morire.
- Perché non ti sposi? - Con chi?
Una ragazza di buona famiglia non mi vorrebbe,
e le ragazze semplici non mi piacciono.
Sono maleducate e io sono un uomo sensibile.
Ecco perché mi annoio.
Mi annoio anch'io.
Non c'č da stupirsi!
Se almeno avessi un bambino!
Sė, ma persino un bambino, se mi consentite,
č il risultato di qualcosa, non cade dal cielo.
Adesso supponiamo
che voi abbiate un amante, come succede a tutte le donne.
Nella vostra posizione
vi sarebbe quasi impossibile incontrarlo.
Se fosse qualcuno che vive in questa casa?
Pensate che non capisco?
Sono a servizio da anni
e conosco il destino delle donne.
Sė...
Bene, Sergej, adesso vattene.
Vado.
Addio.
Č stata una bella lotta.
Siete davvero forte...
Perché parlarne?
Č stato il momento pių felice della mia vita.
- Volete riprovare? - Non osare!
Allora abbracciamoci.
Lasciami, Sergej! Che ti succede?
Mio suocero potrebbe tornare e vederci.
Comunque sono pių forte io.
Sergej, fermati.
Che fai? Ho paura.
- Mia adorata! - Che fai?
Caro, lasciami, caro, non vo...
Ah, Katia, gioia mia!
Vattene, per l'amor del cielo.
Sono una donna sposata.
Oh oh, non mi era mai successo che una donna sposata
si concedesse cosė presto.
E quanto a Sinovi Borisovich...
Non parliamo di lui adesso.
Non ho un marito,
non ho altri che te.
- Katerina! - Mio suocero!
Sei a letto?
Ci sto andando.
Va bene.
- Vattene. - Non me ne andrô di qui.
Mio suocero chiuderā le porte a chiave.
Per un amante le finestre sono come le porte.
Vieni, Katia mia!
Caro!
Che disordine!
Perché state senza far nulla? Venite!
Guardate che cosa ha combinato!
E noi dobbiamo rimettere tutto in ordine!
Forza! Al lavoro!
ll padrone! Basta! Andiamocene!
Ecco cosa succede quando si invecchia:
non si riesce a dormire.
Si pensa sempre che ci siano i ladri in agguato.
Vado un po' in giro a controllare se c'č un ladro da qualche parte.
Neanche da giovane riuscivo a dormire,
ma per un altro motivo!
Mi aggiravo sotto le finestre delle mogli altrui
cantando canzoni, dicendo ogni sciocchezza che mi veniva in mente.
A volte entravo persino dalle finestre.
Posso dire di aver avuto proprio una bella vita!
Sinovi non ha preso da me: non riesce nemmeno a soddisfare la moglie.
Se avessi la sua etā, come la farei...
La prenderei e...
La finestra č illuminata.
Sembra che non riesca a dormire.
Certo, č una donna giovane e dal sangue caldo,
e non c'č nessuno che la possa consolare.
Se fossi stato pių giovane, anche solo di una decina d'anni...
Cosa farei!
Smanierebbe per me.
Sė, perdio, come smanierebbe.
E resterebbe anche soddisfatta!
Una donna sana come quella
senza un uomo accanto, nemmeno uno.
Una donna si annoia senza un uomo.
Vado da lei, sė, ci vado!
Addio, Katia, addio!
Cosa c'č?
- Resta ancora un po'. - Meglio dare un'occhiata.
- Sta sorgendo il sole. - Prima le notti erano interminabili.
Tradimento, tradimento! Katerina tradisce il marito
e si č trovata un amante.
Ma le notti passate insieme sono volate via come se avessero le ali.
Ah, che inferno, che scandalo, Dio misericordioso!
Sono volate via come se avessero le ali.
Addio, Katia!
- Che canaglia! - Addio!
- Sergej! - Katia!
Č Sergej, il nuovo servo.
Quello scostumato. Bene, aspetta e vedrai.
Fermo! Dove sei stato?
ln un posto dove non mi trovo pių.
Ha passato la notte con la moglie di mio figlio.
- Ehi, gente! Ehi! - Non gridare cosė!
Grido quanto voglio, sono io il padrone!
Venite tutti! Ho preso un ladro!
Che mi vuoi fare adesso?
Ti voglio dare cinquecento frustate.
Signore, abbi pietā!
Dammi la frusta!
Su, svelto! Togligli la camicia!
Beh, amico, te la sei cercata. E te la sei anche meritata...
Lo frustate voi stesso, padrone, o volete che lo faccia qualcun altro?
Lo farô io stesso! Katerina!
Che succede? Stavo dormendo!
Dormendo?
Poco fa venisti alla finestra
a contare le stelle mentre aspettavi l'alba.
Guarda, Katerina!
Ho preso un ladro. Adesso lo frusto.
Avanti! Cominciamo!
Guarda che spettacolo, Katerina.
Come sanguina. Colpiamolo ancora.
Lasciatelo stare!
Vi ho detto di lasciarlo stare!
Di sangue ne hai tanto, amico.
Per questo sei cosė libidinoso.
Lasciatemi andare da lui!
Ti toglieremo un po' di quel sangue.
Ehi, gente!
Qualcuno mi aiuti!
Perché non urli, maledizione!
Vuoi darti le arie di fronte a una donna?
Qualcuno mi aiuti!
Vedrai che riuscirô a farti urlare!
Non mi fermerete!
- Bruto! Non lo permetterô! - Tenetela!
Lasciatemi andare... Mostro!
Non ti dare le arie di fronte a una donna!
Se urli, smetto!
Prendi questa! E questa!
Sono esausto.
Volete che continui io, padrone?
No, basta cosė.
Se gliene diamo troppe in una volta
tirerā le cuoia.
Portatelo nel ripostiglio.
Continueremo a frustarlo domani.
E adesso?
La cosa mi ha stuzzicato l'appetito.
Č avanzato qualcosa della cena?
Ehi, tu! Sei sorda?
Sono rimasti dei funghi.
Proprio quello che ci vuole!
Portami i funghi.
Sergej č chiuso nel ripostiglio, ecco la chiave.
Vai subito al mulino
e cerca Sinovi Borisovich.
Digli di tornare a casa prima possibile.
Digli
che a casa č successo qualcosa di grave.
Ci ho messo del veleno.
ll vecchio morirā come un topo.
l funghi sono squisiti.
Nessuno cucina i funghi come te, Katerina.
Vatti a vestire.
Non puoi andare in giro quasi nuda.
Vai!
No, aspetta! Ho le viscere in fiamme.
Portami dell'acqua.
Non lo farô.
Cos'hai detto? Come osi!
Oso!
Sgualdrina!
Cosa mi sta succedendo?
Avete mangiato funghi a tarda notte.
Molti muoiono dopo averli mangiati.
Chiama il prete, Katerina cara.
Forse č vero che la morte si avvicina.
Come brucia... brucia come il fuoco.
La mia vita č stata lunga e ho commesso molti peccati.
Chiama il prete!
Dio, o Dio! Come fa male!
Dove sono le chiavi del ripostiglio?
Soffoco.
Guardate, sta albeggiando.
ll cielo si rischiara.
Non perdiamo altro tempo. Al lavoro!
l granai giā ci aspettano.
Ci attende la farina che ci sfama.
ll padrone č feroce e crudele come un coccodrillo.
Uno di voi vada a chiamare il prete...
Mi sento male.
Un momento.
Volete che vi portiamo in casa?
No, sto meglio qui.
Presto sorgerā il sole. Mettetemi laggių.
- Le chiavi... - Cosa?
Toglietele le chiavi. Č una donnaccia!
- Sta delirando! - Sė, delira di sicuro.
Vuol dire che sta molto male. Ha una brutta cera.
- Forse morirā. - Morirā.
Č quello che sto dicendo, morirā.
- Dov'č il moribondo? - Eccolo qua.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Padre, ascoltate la mia confessione.
Ho commesso molti peccati.
Ma dovete sapere una cosa:
la mia non č una morte naturale.
l topi crepano cosė,
se si dā loro un veleno,
una polvere bianca...
Č stata lei! Č stata lei!
Č morto.
Amen.
Oh, Boris Timofeievich,
perché ci hai abbandonati?
ln quali mani lasci me e Sinovi?
Che faremo io e Sinovi senza di te?
Com'č potuto succedere? Era ancora forte il vecchio.
Aveva mangiato funghi stanotte.
Tanta gente muore dopo averli mangiati.
lndubbiamente.
''Oh, sempre funghi e zuppa fredda'',
come disse Nikolaj Vasilich Gogol,
il grande poeta della nostra terra di Russia.
lnvero, alla gente vengono strane idee in punto di morte.
Boris Timofeievich ha detto che stava crepando come un topo.
Ciô tuttavia č impossibile: un topo crepa,
mentre un essere umano muore. Strano...
Ma questo non ci impedirā
di recitare il requiem per lui.
L'eterno riposo,
dona loro, Signore.
Sergej!
Mio Sergej!
- Ancora dorme. - Sė?
Svegliati!
Che cosa vuoi?
Svegliati!
Che c'č?
Baciami!
Non cosė, non cosė!
Baciami fino a ferirmi le labbra,
a mandarmi il sangue alla testa
e a far cadere le icone dalle mensole.
Oh! Sergej!
ll nostro amore volge alla fine.
- Perché? - Sta per tornare Sinovi Borisovich,
il tuo legittimo marito.
Come pensi che mi sentirô
quando ti vedrô andare a letto col tuo legittimo marito?
- Non succederā. - Katerina Lvovna, Katenka.
Non sono come gli altri uomini, che non si preoccupano di niente
finché hanno un soffice corpo femminile da accarezzare.
lo sono una persona sensibile e so cos'č l'amore.
Ah, perché mi sono innamorato di te
e ardo di passione solo per te?
Come puô essere un onore per te, moglie di un illustre mercante,
essere la mia amante?
Eh, Katia, che darei per diventare tuo marito al cospetto di Dio!
ln questa situazione
possiamo incontrarci solo di notte
e di giorno abbiamo paura che ci vedano insieme.
Non ti affliggere, Sergej.
lo farô di te un mercante
e vivremo insieme come si conviene.
Come ci riuscirai?
Tu non ti preoccupare.
ll tuo compito č quello di baciarmi intensamente, cosė.
Si č riaddormentato.
Sergej, come puoi dormire
quando le labbra della tua amante sono cosė vicine?
Non ho paura di nessuno. Sarai mio marito.
Non mi lascerô intimorire da nessuno.
Boris Timofeievich voleva intromettersi
e se n'č andato:
morto, sepolto e dimenticato.
Mi torna in mente solo di notte.
Spesso mi appare il suo volto spaventoso.
Eccolo lā, nell'angolo!
Katerina Lvovna!
Assassina!
Sono venuto a vedere
come tu e Sergej tenete caldo il letto di mio figlio.
Non mi fai paura. Guarda come dormo con Sergej.
l miei occhi non vedono.
Guarda, i miei occhi non sono che vuoto e fuoco.
Katerina, Katerina!
Sii maledetta per sempre!
Ah, Sergej, svegliati!
Beh? Che vuoi?
Sergej, caro, osserva, guarda!
Laggių c'č lo spaventoso fantasma di Boris Timofeievich.
Sciocchezze, non c'č nessuno. Calmati, Katia.
Ho paura, Sergej.
Baciami, baciami.
Amore, caro!
Stringimi pių forte al tuo cuore!
- Ascolta, Sergej, Sergej! - Sė?
- Senti? - Che cosa?
Qualcuno cammina cercando di non far rumore.
- Č di nuovo la tua fantasia. - No.
l cani non hanno abbaiato, quindi č qualcuno che conoscono.
Senti? Arriva qualcuno.
- Sė, sento. - Nasconditi da qualche parte.
Č Sinovi Borisovich, mio marito.
Adesso siamo davvero nei guai!
Nasconditi, nasconditi!
Sta origliando alla porta, quel maiale. Aspetta un po'!
- Katerina! - Chi č?
Apri la porta!
- Non sento. Chi č? - Sono io!
- Chi? - lo, non mi senti?
- Non sento. - Orbene, sono io, Sinovi Borisovich.
Allora, come stai?
Non sono stata né a teatro, né a ballare.
Quindi sei sempre rimasta a casa?
- A casa. - Davvero! Allora va bene.
Ma come č morto mio padre?
Beh, č morto e basta. Gli abbiamo fatto un bel funerale.
Perché il letto č preparato per due?
- Ti aspettavo da un momento all'altro. - Grazie del pensiero.
- E questa che sarebbe? - Dove?
Qui! A me sembra una cintura da uomo.
L'ho trovata in giardino e l'ho usata per stringermi la sottana.
Ho sentito parlare delle tue sottane.
Che cosa avresti sentito?
Ho sentito dire molte cose sulle tue avventure.
- Che cosa hai sentito? - Ho sentito tutto.
Non mi piace che mi si parli in modo cosė insolente.
Aspetta, Katerina, e vedrai che scoprirô tutto.
Non permetto né a te né a nessun altro di parlare delle mie avventure.
Ti castigherô senza pietā. Ti picchierô a sangue.
Non sta a te giudicarmi.
- Gių le mani, mi fai schifo! - lo sono tuo marito!
Devo rispondere dell'onore della famiglia.
- Esigo la veritā! - A che ti servirebbe?
Non ho voglia di parlare.
Non capiresti comunque!
- Prendi questa, e questa! - Oh! Sergej!
- Chi č questo Sergej? - Vieni fuori e difendimi!
Sergej, il mio amore!
Mi uccidono! Accorrete!
Non te ne andrai!
- lo... sapevo... tutto... - Stringilo pių forte, Sergej!
Svergognati! Aiuto! Oh, mi stanno strangolando!
- Un prete! - Te lo do io il prete!
Rantola.
Portalo in cantina. Ti faccio luce.
Fammi luce, Katia.
Sbrigati!
Ho quasi finito.
Cosė.
Fatto.
Baciami, baciami.
Katia...
Adesso sei mio marito.
Sono proprio uno stupido!
Colombella mia, dove ti nascondi?
Che civetta!
Che fai qui? Cosa stai guardando?
Ma, Sergej,
lė giace Sinovi Borisovich.
Č lė che lo abbiamo sotterrato.
Quando ci penso, sono terrorizzata!
Non devi temere i morti.
Č dei vivi che dovresti aver paura.
- Lo so. - Allora, se lo sai,
a che serve stare lė?
La gente si insospettirā.
Va bene.
Oggi ci sposiamo.
Č ora di andare in chiesa.
Andrā tutto bene.
Č ora di andare in chiesa.
Andiamo, presto.
Oggi č il nostro giorno
e anche domani
e sempre.
Avevo un'amica che si ubriacava senza ritegno!
Avevo un caro amico che beveva sempre vino e ***!
Avevo anche un padrino che č morto di sbronza!
Tutta la mia famiglia non poteva sopravvivere un giorno senza buon vino!
Perché io dovrei essere da meno? Bevo *** per tre!
Bevo mattina e sera, giorno e notte,
in primavera, estate e inverno, finché non mi addormento!
Berrô per sempre. Sono un tipo molto allegro.
Cantare č bello quando si ha qualcosa da bere.
Ma se non c'č da bere, c'č poco da cantare.
E perché non c'č niente da bere? Perché sono al verde.
Sono nato sotto una cattiva stella, mentre altri sono fortunati.
Quel Sergej era un nullatenente e adesso puô fare il bagno nella ***.
Perché ha scelto Sergej per marito e non me?
Cos'ha lui che io non ho? Braccia, gambe, testa, pancia -
tutto č al posto giusto.
Č solo che sono nato sotto una cattiva stella.
Ho voglia di bere qualcosa. Ecco la cantina.
Spesso la padrona se ne sta qui e guarda, guarda...
Ci dev'essere del buon vino laggių.
Lei guarda, guarda...
Beh, voglio guardare anch'io.
Ci devono essere dei vini molto pregiati!
Oh, che puzzo!
Che puzzo appestante!
Cosa puô puzzare cosė? Saranno andate a male le provviste?
Voglio dare un'occhiata. Dio, che puzzo!
Un cadavere! ll cadavere di Sinovi Borisovich!
Polizia!