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Buongiorno.
Negli ultimi anni della sua vita Albert Einstein disse:
"Tutto ciò che è veramente grande e stimolante
è creato dall'individuo che lavora in libertà."
Tutto ciò che è veramente grande e stimolante
è creato dall'individuo che lavora in libertà.
Oggi voglio parlarvi
di come possiamo lavorare in libertà.
La prima cosa che voglio dirvi è che sono nato e cresciuto in Egitto.
Non c’entra molto con il mio discorso
ma in questi giorni è molto bello dirlo ad alta voce.
(Applausi)
Sono arrivato negli Stati Uniti 10 anni fa
per lavorare alla Microsoft.
Prima di iniziare ero davvero molto emozionato.
Mi aspettavo di lavorare con le menti più brillanti del mondo,
risolvere problemi sorprendenti e trovare una soluzione per tutto,
ma quando sono arrivato lì sono rimasto molto deluso.
Mi sono spesso trovato a sedere
con persone molto intelligenti e brave ma annoiate,
disinteressate, occupate a fare presentazioni Power Point.
Partecipando a quelle riunioni ho iniziato a pensare che
nessuno voleva in realtà trovarsi lì
compreso chi aveva indetto la riunione.
Capite cosa intendo?
Così sono andato via dalla Microsoft e sono entrato nel mondo del non profit,
pensando di trovare un significato del lavoro e coinvolgimento,
E credetemi, ho trovato persone straordinarie anche lì.
Ma anche lì frenate, poco attive.
Qualcosa negli ambienti di lavoro frena le persone.
Spesso nel nostro lavoro ci sentiamo poco coinvolti e con scarsa voce in capitolo.
Risulta infatti che 3 persone su 4,
3 persone su 4 nel mondo, si sentono ininfluenti e poco coinvolti nel proprio lavoro.
Pensateci.
Il 75% di noi al lavoro non si sente pienamente attivo. Perché?
Non penso che sia perché non vogliamo esserlo
o perché non siamo abbastanza bravi,
penso che sia perché il sistema in cui lavoriamo
è del tutto superato.
Pensate a quelle strutture aziendali a piramide basate su comando e controllo,
dove qualcuno dice a qualcun'altro cosa fare e così via.
Sono state inventate centinaia di anni fa.
Da allora abbiamo scoperto l’elettricità,
siamo andati sulla luna, abbiamo creato Internet.
Abbiamo fatto cose eccezionali, giusto?
Ma non abbiamo reso più moderno il modo di lavorare insieme.
Viviamo in democrazia ma è come se lavorassimo in dittatura.
Viviamo in democrazia ma è come se lavorassimo in dittatura. È così.
(Applausi)
Perché? Non è forse assurdo?
È quello che mi sono detto anch’io.
Così mi sono allontanato dal mondo del lavoro
e con una quarantina di altre persone
abbiamo iniziato a ragionare ad un nuovo modo di organizzare il lavoro.
Come potrebbe essere? Proviamo a pensarci ad alta voce.
Come potrebbe essere la struttura di un’azienda che non sia basata su piramidi di questo tipo?
Non ho nulla contro le piramidi comunque...
(Risate)
La prima cosa a cui ho pensato, essendo un ingegnere software,
è stata la comunità dei software open source.
Il software open source, sicuramente lo sapete,
sono quelli di Firefox e Wikipedia, cose di questo tipo.
Sono straordinari non solo perché sono dei geni del computer
ma perché questi ingegneri si sono inventati
un modo di lavorare insieme, liberamente, senza capi.
Hanno trovato il modo di far scrivere ad alcune migliaia di persone
miliardi di stringhe di codice e creare un software eccezionale che vale miliardi di dollari
che fa funzionare il 60% della rete, senza che nessuno
abbia detto a qualcun'altro cosa fare.
Hanno trovato il modo di essere pienamente attivi in ciò che li appassiona
l’hanno adattato e di fatto hanno prodotto valore.
Così mi sono detto, perché non prendiamo gli stessi principi delle comunità open source
e non li applichiamo agli ambienti di lavoro tradizionali?
E così con queste quaranta persone, alcuni di loro nati negli anni ‘90,
ci siamo riuniti e abbiamo creato il modello dell’azienda “aperta”.
E abbiamo realizzato il software a supporto delle aziende per lavorare in quel modo.
Voglio spiegarvi come tutto questo funziona, alcuni principi di base.
Il primo principio di un’azienda aperta
è che non esiste una struttura fissa.
Non ci sono responsabili, leader prestabiliti, non ci sono cariche.
Tutti hanno la stessa qualifica, quella di “essere umano”.
(Risate) È vero.
E non sto parlando di una struttura piatta, per intenderci,
perché non funzionerebbe,
sto sempre parlando di una gerarchia, ma molto più evoluta,
dinamica, funzionale,
dove le persone si spostano in alto o in basso in base alla situazione.
Pensate a un team molto funzionale in cui avete lavorato,
nessuno è leader per tutto il tempo.
Le persone intervengono quando hanno un’idea o quando sentono di poter guidare il team
e fanno un passo indietro lasciando la guida a un altro al momento opportuno.
Così è come di norma vorremmo lavorare.
Ma le cose non funzionano così.
Il miglior esempio reale di una struttura di questo tipo è la W.L. Gore.
Questa azienda produce il GORE-TEX e ha 9000 dipendenti.
E solo un tipo di carica: associato.
Se lavorate alla Gore siete un associato e possedete parte dell’azienda.
Non ci sono vicepresidenti, manager, nulla di tutto ciò.
Ci sono i leader ma se siete un leader significa che
è stato un gruppo di associati a eleggervi.
Gli associati possono anche togliervi subito il voto e questo vi rende responsabili di ciò che fate
e fa emergere i veri leader.
Beh, stanno avendo grandi risultati.
Nella lista di Fortune delle aziende migliori per cui lavorare in America sono i più votati,
e fatturano 2,5 miliardi di dollari l’anno.
È sorprendente.
Il secondo principio base è la trasparenza.
In un’azienda aperta tutto è trasparente.
Intendo le retribuzioni, i conti aziendali, la documentazione. Le riunioni sono aperte a tutti.
Se vi presentate a una riunione ne fate parte.
Molte imprese stanno adottando questo metodo.
Imprese all’avanguardia come Zappos, Hulu e Groupon
hanno una gestione aperta dei libri contabili.
Hanno deciso di mettere al centro della loro cultura i dipendenti.
E stanno sfondando alla grande.
E con questa iniziativa dei conti aperti
chiunque può avere libero accesso ai numeri dell’azienda in ogni momento.
E dato che l'uomo vuole conoscere, sente la fiducia riposta in lui
e inizia a prendere coscienza del suo ambiente e possesso del suo lavoro,
e la trasparenza è un ottimo inizio per raggiungere questo obiettivo.
L’ultimo principio di cui voglio parlarvi e che sta alla base di un’azienda aperta
è quello della reale meritocrazia delle idee.
Ciò significa che ogni idea viene giudicata
in base al suo valore sostanziale
e non in base al suo ideatore.
Un esempio perfetto di questo principio messo in pratica
è la WD-40, sapete quell’azienda che fa lubrificanti?
Io non li uso mai ma loro sono davvero formidabili.
Qualche anno fa erano in serie difficoltà finanziarie
e l’amministratore delegato Garry Ridge invece di licenziare personale
ha inviato a tutti un memo, dicendo:
"Ascoltate, è un momento davvero difficile, quest’anno siamo sotto di 100 milioni di dollari,
non ho intenzione di licenziare nessuno ma voglio che mi inviate
tutte le idee che avete per tagliare i costi."
Ciò che è successo dopo è incredibile.
Tutti hanno iniziato ad inviare le proprie idee, piccole e grandi,
molte sono state realizzate e la società ha risparmiato
280 milioni di dollari quell’anno e nessuno è stato licenziato.
Un’azienda aperta va ancora oltre
non dice solo che ognuno può proporre le proprie idee,
ma che le idee possono essere votate da chiunque
e quelle valide salgono fino al vertice e vengono realizzate.
Così funziona l'open source.
Dovremmo trasferire questo sistema al mondo reale.
Non ho tutte le risposte a come queste nuove strutture potrebbero funzionare
e non penso che nessuno le abbia, ma ciò che voglio davvero farvi capire
è che tutto questo sta già succedendo.
Queste vecchie strutture si stanno già sgretolando,
e noi dobbiamo inventarne di nuove.
I problemi di cui ha parlato Simon sono reali e ci toccano.
E se vogliamo risolverli dobbiamo trovare dei modi intelligenti,
dei modi intelligenti di unire gli sforzi dell’uomo, così che possiamo costruire e lavorare insieme per un futuro
dove tutti potremo veramente lavorare in libertà. Grazie.
(Applausi)