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Questa è la strada per la fama,
è lunga e faticosa,
ma è l'unica che conosciamo.
Noi abbiamo cominciato come buskers
però buskers è buskers.
Un busker è una persona che suona in strada
per lavoro, per guadagnare, per quel che è
e noi abbiamo cominciato facendo questo...
E' iniziato come una specie di gioco
poi, quando abbiamo cominciato a guadagnare milioni di dollari
tutto è cambiato.
"Busking" significa suonare in strada.
Io suono solo musica
ma spesso suono anche a dei party,
così come a delle feste private
oppure ad alcuni festival.
Un'altra cosa riguardo ai buskers è questa:
se entri un poco nelle loro storie
scopri che il busker non è l'unica cosa che fanno.
Quindi alcune persone fanno solo i buskers
mentre alcune persone mischiano quella con altre attività.
Ho avuto...
la fortuna di lavorare come artista.
Grazie a Dio...
E ho sempre cantato.
Ho cantato cose differenti e ho fatto
spettacoli in molti posti diversi.
Perciò la strada è solo uno
dei tanti luoghi dove mi esibisco.
Quando sono diventato padre
ho deciso: "Ok, so suonare parecchi strumenti...
chitarra...
armonica...
percussioni."
Perciò decisi di unire tutte queste cose
e vedere solo...
...cosa succedeva.
Nel 2003...
volevo davvero viaggiare.
così comprai un biglietto per viaggiare intorno al mondo
e sono andato a Londra, Singapore, Australia,
Nuova Zelanda e Los Angeles,
e ritorno.
Ho portato la mia chitarra...
e quello è stato il primo grande tour che ho fatto.
Dopo quello sono stato in altri posti in Europa.
Vado là, mi porto la mia chitarra
e provo la mia musica nelle strade di diverse città.
(MI RICORDO QUANDO HO PERSO LA TESTA)
Mi sono trasferita da New York a Venice Beach in California
nel 2001.
E Venice Beach...
è famosa per avere una larga camminata parallela all'acqua
dove ci sono ogni tipo di venditori e artisti.
Non avevo mai suonato in strada prima ma sembrava essere interessante.
Ora vivo lì vicino ed è così che ho iniziato a suonare per strada.
Stavo studiando in una scuola di musica
e c'era la possibilità di fare un viaggio di un weekend da qualche parte
per conoscerci meglio.
Dovevamo pagare qualcosa come 20 euro
o una qualsiasi cifra per restare fuori un weekend,
ma io non avevo un soldo.
Poi una ragazza mi disse: "perchè non vai in strada e canti?"
Così andai fuori, iniziai a cantare e mi ritrovai con tutti i soldi per il viaggio.
Quindi è stato per necessità che sono diventato un artista di strada,
ma poi mi sono innamorato di questa vita.
Siamo andati in Patagonia, abbiamo iniziato una turnée
ci siamo fermati in un angolo di strada, come Dio comanda...
e da quel momento quando abbiamo finito la turnée
abbiamo iniziato con 5 cd
abbiamo finito per venderne 300
e a partire da lì abbiamo detto: "Bene...
questo funziona...mi piace più che consegnare pizze".
Quando sono diventato padre, dovevo guadagnare dei soldi.
È questo che mi ha fatto diventare artista di strada.
Il primo giorno da busker...
...c'erano persone dappertutto e io...wow!
Ho sempre suonato,
ma non avevo mai pensato di suonare in strada,
poi quando ho finito i soldi,
ero a Casablanca,
sono andato in strada con il mio cappello
e ho iniziato a suonare l'armonica.
Le persone hanno incominciato a mettere soldi nel mio cappello
ed è così che ho iniziato, poi mi sono messo insieme con altri amici
e abbiamo cominciato a suonare seriamente per strada.
Ho così tanti aneddoti che non so da dove cominciare.
Sì, bellissime storie...
...come avere cento persone che ballano
mentre stai suonando
o anche avere trecento persone che ti guardano
e solo un bambino che balla...
Succede spesso...è bellissimo.
Penso che solo perché ho una cosa tipo questa...
...due cose più chitarra e armonica,
questo attrae già il pubblico, ma penso che sia il ritmo...
Se tu hai un buon ritmo si sente
e le persone dicono: "yeah!"
Vogliono essere parte di quell'energia, di quella sensazione.
Se vuoi una folla
devi scegliere il ritmo giusto.
Basta un suono di qualità
per far arrivare una folla di gente.
Suono solo musica originale, solo la mia musica.
È facile per me creare una canzone.
Anche sul momento
percependo le emozioni della gente
e iniziando a suonare.
Se crei una buona energia per la città
e le persone vanno via contente,
passeranno quell'energia ad altre persone ed altre ancora...
trasmettendo solo tanta felicità.
Come busker ho suonato negli Stati Uniti
ovunque in Italia,
Amsterdam, Copenhagen,
Spagna, Germania e Austria.
Un bel po' di viaggi. Ho viaggiato molto, in effetti.
(VITA NORMALE)
Molte persone con cui parlo mi invidiano,
soprattutto quando gli dico
che sono stato sei mesi in Sud Africa
o che magari domani sarò a Barcellona
per suonare.
Mi dicono: "Sei così fortunato,
mi piacerebbe fare la tua vita".
Ma la cosa divertente è che non ha nulla a che vedere con la fortuna,
è una questione di priorità, se vuoi vivere la vita devi viverla.
Qui è differente perché in Austrialia ti svegli presto, alle 4 di mattina,
e poi viaggi per due ore verso dei mercati
dove ci sono centinaia di bancarelle...
Lì si può fare musica...
Migliaia di persone arrivano in questi posti.
Così vendo molti cd e mi diverto.
Questo lo faccio il sabato e la domenica.
La cosa bella del viaggiare e del viaggiare suonando
è incontrare le persone.
Per esempio, ero in un bar a Copenhagen, poco prima di partire per l'Australia,
e ho chiesto ad un ragazzo tra il pubblico di che paese fosse
e lui mi ha detto che veniva da Melbourne, proprio dove stavo per andare.
Così ci siamo conosciuti e mi ha detto che avrei dovuto chiamarlo e fargli visita.
Così attraverso la mia musica sono entrato in casa sua
e se non fosse stato per la musica probabilmente non avremmo mai parlato
o non mi avrebbe mai invitato a casa sua.
Penso che un'altra cosa bella del busker
sia il suo essere così naturale, così puro.
Non ci sono grandi luci, non ci sono enormi sistemi d'amplificazione
che rendono tutto sfavillante, è tutto così reale
è una cosa che riguarda solo lo spirito umano e la musica
ed è così potente, così antico e così bello.
Noi facciamo questo tutto l'anno.
Quindi la vita normale per noi è fare musica, suonare,
fare tutto quello che riguarda i contratti, il crescere nell'arte,
nelle idee e a livello umano e di gruppo, cercare di migliorare ogni giorno.
Siamo sopravissuti a tante litigate, non ci siamo separati,
abbiamo fatto progressi come esseri umani
e tutto grazie alla nostra "vita normale".
Riguarda l'influenza e il modo in cui la televisione
riesce a fare il lavaggio del cervello a tutti noi.
Questo è il massimo di cattiveria a cui posso arrivare...
Ok, iniziamo.
La tv mi dice cosa provare
anche se non è reale
la tv mi dice di non rubare
la tv mi dice quando mi devo inginocchiare
Mi piace tutto il mio pubblico... ma c'è qualcosa riguardo a...
bambini e agli ubriachi...
Loro non seguono le regole che gli hanno detto di seguire,
intendo le regole sociali.
I bambini fanno quello che vogliono e anche gli ubriachi...
Si mettono al centro della folla e appena vedono qualcosa di interessante,
come la chitarra, cercano di prenderla o si mettono a ballare
e ne sono affascinati. Anche il resto del pubblico è affascinato,
ma in modo civilizzato.
Sto aspettando il momento
in cui posso scegliere di non perdere.
Ho imparato la paura dalle notizie della sera.
Ho imparato ad amare e a scegliere.
Se sto suonando e nessuno mi ascolta...
è lì che penso che dovrei fare qualcos'altro...
Ma è anche un momento importante per riflettere su cosa sta succedendo
a me e alle mie emozioni.
È importante avere anche questi momenti
perché servono per evolvere, perché bisogna farsi delle domande.
"Ok, cosa sto sbagliando?"
La tv mi dice chi essere
Un pecorone senza cervello
Anche se non sono io,
è tutto ciò che posso essere
C'è molta libertà in questa vita.
Magari non avrò mai una TV molto grande o una bella macchina
ma così ho il mio tempo per girare e scoprire il mondo.
Mi piace il mio lavoro, la mia vita e il mio stile di vita
e la libertà che c'è in essa.
Non la cambierei con nulla.
La vita degli artisti di strada è dura.
Talvolta ne vale la pena.
Vediamo cosa succede oggi. Ogni giorno è un nuovo giorno quando sei un busker.
Per me la cosa più complicata è spostare gli strumenti in giro,
perché sono piccola e non molto forte.
Ci sono sempre cose da portasi dietro, amplificatori, cd e altro
e questo aspetto non è così divertente...
In quei momenti penso sempre: "perché lo sto facendo?"
(FATICHE)
Non è piacevole viaggiare in posti lontani e lasciare la famiglia a casa,
perché, sai come sono i figli, ti chiedono sempre: "Dove sei papà?" "Torna a casa!"
Finora sono 5 anni che siamo insieme e abbiamo fatto 10 tournée.
Vuol dire che quasi 6 mesi l'anno siamo via di casa.
All'inizio è un po' più dura perché si è più piccoli
perché scopri la vita da solo e senti la mancanza dei tuoi cari.
Certo, è fastidioso se viaggio molto,
ma cerco sempre un equilibrio e la cosa si supera.
Con la mia partner ci organizziamo: quando lei esce ci penso io.
E quando si può telefonare si telefona
cerchiamo di sentire spesso le fidanzate perché le amiamo,
la mamma sa che le vuoi bene anche se non la senti spesso
e il papà lo stesso.
Abbiamo mille conflitti con la strada, la amiamo e la odiamo
perché ti capitano mille cose brutte e mille cose belle.
Quando noi abbiamo cominciato a suonare per strada,
i primi problemi venuti a galla sono quando l'altro sbagliava
oppure quando tu sbagliavi e non volevi riconoscerlo.
Quando c'erano problemi musicali c'erano le litigate più dure.
Certamente questo succedeva anche perché eravamo più piccoli,
non potevamo sopportare né accettare che l'altro potesse sbagliare
o che riconoscesse i propri sbagli.
Non so se è solo la fatica del suonare per strada
o in generale dell'essere indipendenti
ma ti devi far carico di tutte le responsabilità
senza far vedere la stanchezza di aver caricato 500 chili,
e di avere guidato per 1200 chilometri.
Non hai un autista non hai chi manda le email,
non hai chi va in ambasciata a prendere i dischi.
Devi fare tutto questo e poi ti deve anche restare l'energia per suonare bene.
Certo, mi porta via qualcosa...
Per certi versi, "libertà equivale insicurezza"
Se vietassero ovunque di suonare o se iniziasse a piovere
tutti i giorni per il resto della mia vita,
non riuscirei più a fare quello che faccio.
Stavo cantando in Nuova Zelanda, senza casse e non cantavo molto forte.
Ad un tratto arriva una signora e mi fa: "Ho un negozio di scarpe qui vicino,
puoi smettere di suonare?"
Io allora ho risposto di no e lei: "E' illegale, sai..."
Venivo dalla Danimarca così non volevo che un poliziotto dicesse:
"Stai lavorando in questo paese?" o cose simili.
Così mi sono fermato. Mi sono messo a camminare lungo la strada
e non riuscivo a trovare quel negozio di scarpe.
Ho camminato per un po' e alla fine l'ho visto in una galleria.
Era molto lontano, doveva proprio mettersi così per sentirmi.
Ecco qualcuno che non sta vendendo scarpe e dice:
"Oh mio dio, c'è un ragazzo che canta! Devo farlo smettere
così posso vendere le mie scarpe".
(IL NEGOZIO DI SCARPE)
Sono stata cacciata via da alcuni posti a Bologna.
Devo dire che in Italia è estremamente soggettivo e casuale.
Ci sono leggi solo se vogliono farle rispettare.
Perciò il più delle volte la polizia è gentile e mi lascia fare quello che voglio.
Ma ci sono state due o tre volte nelle quali mi hanno detto: "Non stanotte".
Altri problemi che non riesco ad analizzare così in profondità...
Come la polizia che si porta via i tuoi strumenti, il dover pagare delle multe,
tutte cose che ci sono già successe a noi.
Ad esempio che il proprietario del locale di fronte ti dica "qua non puoi suonare".
O che l'altra band che c'è all'angolo si sistemi al tuo fianco
e metta il volume altissimo.
Ho iniziato a fare la busker in Inghilterra.
So che adesso lì sono stati chiusi molti posti dove si poteva suonare in strada.
Ora ci sono solo due luoghi dove lo si può fare legalmente in Inghilterra.
Penso sia davvero un peccato che abbiano fatto questo.
L'arte di strada è un'arte moribonda, e questa è una vergogna.
Penso che sia una grande perdita per la cultura e la società.
Proviamo a cantare insieme una breve canzone in italiano.
Le parole sono:
Perciò, proviamo tutti insieme, ok?!?
In tutti questi posti la modalità è più o meno la stessa,
guardare che non arrivi la polizia altrimenti ti cacciano via
o fare attenzione a non infastidire i vicini.
È tutto un gioco perché anche se sai bene a che ora inizi, devi comunque fare
un po' di ricerca per vedere com'è la situazione.
Poi l'altra modalità è suonare con un permesso,
l'abbiamo fatto spesso a Barcellona... a Buenos Aires non c'è bisogno...
In questa maniera tutto è diverso: hai un permesso, hai un orario, suoni,
vendi i tuoi dischi e fine della storia.
In Danimarca e in molti altri paesi la polizia il primo giorno ti chiede di fermarti.
Se ti vedono ancora lì il giorno dopo forse te lo ridicono.
Il terzo giorno ti fanno una multa.
In alcuni paesi invece gli altri busker ti dicono: "Attento alle casse perché
la polizia te le porta via". Quello sarebbe un bel problema.
Non mi è mai successo ma sarebbe un bel problema se ti sequestrassero le tue cose.
Quando suoni per strada puoi avere problemi con la polizia,
puoi avere problemi con la gente...
Quando invece sei in un festival che ti sta ospitando
vai a suonare molto più tranquillo. Non devi aver paura
di poter vendere il disco o che il vicino esca dalla finestra
e ti butti delle secchiate d'acqua.
Ci è successo anche in alcuni festival.
Ovviamente tutto culmina con l'esibizione
ma penso che molto stia anche nel conservarsi nel giusto stato mentale
in modo da portare la giusta energia in strada.
Ed essere consci di:
"Cos'è che voglio condividere?
Quale energia o vibrazione voglio far trasparire?"
L'amore non può perdersi.
L'amore continua a baciarmi.
L'amore non può perdersi.
L'amore continua a baciarmi.
Dov'era quando avevo sette anni
la parte di te che conosco.
Penso che la cosa più importante sia prendere canzoni che hanno qualcosa da dire
e che diano emozioni alle persone.
Cerco di dare la più onesta e vibrante performance possibile
per invitare le persone a condividere questa esperienza con me.
Credo si tratti solo di essere onesti...
Non sono mai stata meglio di così
da quando ho condiviso la vita con te
L'amore non può perdersi.
L'amore continua a baciarmi.
Ho cantato per così tanti anni in enormi teatri
dove non riuscivo a vedere le persone
perché c'era troppa luce.
Fare il busker è un'esperienza totalmente diversa e per me
È molto più appagante essere in grado di rapportarmi con le persone direttamente.
Penso sia lo scopo della musica rendere possibile questa "connessione".
E quella sensazione così intima...
...cioè riuscire a portare una piccola luce nella vita delle persone, anche per un solo momento,
e creare qualcosa di magico.
Dimmi che sarai mio
Ci vuole molto coraggio ad ascoltare il proprio cuore
e non solo sentirlo ma anche onorarlo.
È molto facile fare quello gli altri si aspettano che noi facciamo.
Quello che i nostri genitori vogliono che facciamo, perché ci vogliono al sicuro.
Serve molto coraggio per non fare questo e invece
fare qualcosa perché hai la sensazione di volerlo fare.
Penso che la maggior parte delle persone abbia dei sogni o dei desideri
e li metta da parte dicendo: "è solo un sogno".
Non sanno che è travolgente provare a realizzarlo...
Ma, se ci riesci, la ricompensa è immensa.
...continua a baciarmi.
Ecco una canzocina che ho scritto
potresti volerla cantare nota per nota
non ti preoccupare, sii felice
Non ho soldi e non ho stile
non ho nessuna ragazza per farti sorridere
(LA MIA ARTE)
Cosa mi ha dato la mia arte?
Penso che mi abbia dato la libertà di essere me stesso.
Così non devo "provare ad essere" ma solo essere quello che sono
e condividerlo. Perché le persone si accorgono se sei te stesso.
Non ti preoccupare, sii felice
qualcuno ti ha portato via il letto
e non sai dove appoggiare la testa
Sì, "come catturo il mio pubblico?"
È sempre diverso. Qualche volta basta avere il giusto modo di porsi.
Essere davvero al 100%, divertirsi,
suonare,
senza nessuna aspettativa...
Così la gente arriva, perchè se ne accorge.
Alcune volte c'è bisogno di essere rumorosi e dire:
"Ehi, fermati! Vieni qui e ti farò sentire un concerto".
Altre volte devi essere un po' subdolo...
E poi inizi ad interagire con queste persone.
Non si tratta di cantare ma di dire: "Ciao, cosa fai?"
Mi chiamo Frederik, vengo dalla Danimarca".
E stai solo parlando con due persone...
Ho sentito parlare di
John McCar...
Chi era?
McCartney!
È andato a suonare in strada camuffandosi...
Ecco, di nuovo, un personaggio famoso e nessuno si ferma.
Perciò si tratta di...
è un'abilità che devi imparare,
un modo diverso di lavorare.
Ci sono regole diverse da rispettare.
Il carisma l'abbiamo costruito grazie a centinaia e centinaia di show.
Sai già dove guardare, dove trovare le risposte,
capisci subito quando qualcuno sbaglia e sai già come seguirlo quando lo fa,
perché sicuramente ha sbagliato tante volte
che hai imparato a seguirlo perfino quando sbaglia.
Quindi la strada ha dato tanto all'unità del gruppo.
Un artista nel mondo del teatro musicale è più che altro un pupazzo.
Sei un tecnico, ti dicono: "Stai lì, canta questo, guarda là,
muoviti così, vai lì".
Sei lì per realizzare la visione di qualcun altro.
Ad un certo punto ho pensato...
"Ho idee mie e sento il bisogno di essere molto più creativa".
Il cielo è blu
le nuvole sono bianche
il giorno spende radioso
Quello che sto dicendo è che
ti amo!
C'è improvvisamente uno scambio di energia...
La cosa che mi fa più piacere
è quando qualcuno viene da me e mi dice:
"Stavo camminando per la strada
e mi sentivo davvero triste.
Poi ti ho sentiro suonare e
sono diventato felice e ho avuto una buona giornata."
Questa è davvero la ricompensa più grande.
È un mondo meraviglioso!
Quello che mi piace soprattutto
è il poter fare quello che facciamo e raccontarlo apertamente
in modo che la genta che s'interessa delle cose fatte in maniera indipendente,
riceva un messaggio nel quale leggono che cinque ragazzoni che non sono nessuno
stanno girando il mondo, stanno facendo musica, stanno risolvendo problemi
e superando situazioni complesse.
Quel che l'arte di strada ci ha dato, oltre ai contatti e all'esperienza
su come suonare, come affrontare uno show,
su come parlare con la gente
è il dimostrare che possiamo fare quello che desideriamo,
vivere nella maniera che vogliamo,
senza dover dipendere dall'aiuto di qualcuno
che poi ti chiederà qualcosa in cambio.
In Argentina è molto difficile avere degli aiuti su cui contare.
Abbiamo tanti amici che ci hanno aiutato veramente,
ma non sono tantissimi.
Invece il suonare in strada, in qualsiasi posto al mondo,
ti dà la possibilità di guadagnare soldi che puoi reinvestire.
In questo modo puoi fare le cose che vuoi fare
e suonare la musica che vuoi tu.
Ognuno è un mondo e ci sono delle cose che gli risultano facili
e ci sono cose che fa bene e cose che fa male.
E penso che un buon lavoro di gruppo consiste
nel riuscire a prendere il meglio che ognuno può apportare
e cercare di inserirlo.
Quando senti la nostra musica percepisci che c'è stato questo lavoro
Capisci che in questo momento sta parlando lui e parla così
e quest'altro momento sta parlando lui e parla così.
La musica è cibo per l'anima...
Ed è quello che noi abbiamo deciso di fare come persone
ed è anche quello che ci piace fare.
Non penso che ci siano altre cose che ti riempano lo spirito come seguire
ciò in cui credi!
Siamo qua da cinque anni suonando per strada
e lo sforzo fisico è stato sempre più grande dello sforzo artistico o musicale.
I nostri sogni finirebbero troppo presto se già ora ci sentissimo "arrivati",
abbiamo 27, 28, 24 anni e se già oggi siamo alla fine dei nostri desideri
siamo da buttare via...
No, noi vogliamo di più... più musica, più vita, più viaggi
e conoscere di più.
Se tu ti fidi di quello che fai e ti piace quello che fai
hai due opzioni:
o stai a casa a farti le seghe aspettando che qualcuno bussi alla tua porta
o vai fuori e fai vedere quello che sai fare e vedi un po' cosa succede...
Noi abbiamo scelto questo e sta andando davvero bene.
Non dico che sia facile.
Non so se è facile.
Ma per me, personalmente
il viaggiare è stato estremamente gratificante.
E non ci sono parole per descriverlo.
Sento che la mia vita è
più ricca per questa cosa.
Dove ci ha portato questa vita da buskers?
Da una parte ci ha portato a perfezionare quello che stavamo facendo.
Ci ha dato un posto dove far vedere le nostre idee.
Allo stesso tempo questo luogo è stata una porta
perché ci ha fatto conoscere tante gente
e grazie a questo abbiamo cominciato a suonare in posti come teatri
e altri tipi di festival.
E soprattutto ci ha permesso di conoscere tantissima gente,
tanti musicisti, tanti produttori e tanti "non artisti".
Insomma, ci ha dato tutto questo.
Il vento è sicuramente libero...
Non puoi...
contenerlo o fermarlo
Il vento è energia in movimento.
Sì, mi sento come il vento... per la libertà che gli appartiene.
Penso che...
...viaggiare sia un bel modo per incontrare persone.
Con la musica
conosci le persone molto più velocemente.
Finché non viaggiano le persone spesso non capiscono che siamo tutti uguali
o che vogliamo semplicemente tutti vivere la vita...
è molto semplice.
Mi piacerebbe
portarvi a fare un giro su un treno.
In questo modo imiterò il treno con la mia armonica.
Fa così.
Tutti a bordo! �