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Lo scopo di questo documentario è quello di avvicinare le persone al Parkour
e magari aiutarle a chiarire eventuali dubbi su questa disciplina.
È una bella sfida presentare il Parkour alle persone, non solo perché c’è molta confusione attorno ad esso,
ma anche a causa delle difficoltà che si incontrano nel girare un documentario sul Parkour.
I documentari fatti da non praticanti spesso non danno un’idea corretta della disciplina,
e se invece dei traceurs decidono di girarne uno allora devono trovare un compromesso
tra la necessità di filmare e quella di allenarsi.
Infatti se devi interrompere l’allenamento ogni volta che riposizioni la videocamera
alla fine non riesci ad allenarti molto.
Inoltre, è essenzialmente difficile descrivere il Parkour tramite un filmato
in quanto ciò che si vede in un video è solo una parte dello spirito del Parkour.
Parkour è anche qui, dentro di te.
Per descrivere il Parkour in modo completo bisognerebbe filmare l’intera vita di una persona.
Il Parkour non è un modo per fuggire dalla vita, ma una filosofia di vita,
ed è molto difficile riassumere la filosofia di vita di una persona in un breve documentario.
Comunque, come potrete vedere più avanti,
non è nella nostra natura abbandonare un progetto solo perché sembra troppo difficile da realizzare.
Dave: Ciao, sono Dave. Dietro la videocamera c’è Paul.
Paul: Ciao!
Dave: e vi faremo da guida in questo documentario sul Parkour, quindi...
...cominciamo!
Cameraman: Entrata molto spettacolare!
Ste: Già, è piuttosto alto qui.
Credo siano 3 metri e mezzo circa, abbastanza alto comunque.
Cameraman: Per quanto tempo ti sei allenato per arrivare a superare questo muro?
Ste: quando ho cominciato non ci pensavo nemmeno a farlo.
Dopo 5 o 6 mesi di allenamento ho raggiunto la cima,
ma questo muro ha uno spazio molto ristretto per fare presa,
bisogna aggrapparsi e poi salire solo con la forza delle dita.
Bene, passiamo alla definizione:
Farò del mio meglio per spiegarvi cos’è il Parkour. Ma non come lo farebbero altre persone.
E probabilmente non userò nemmeno le loro stesse parole.
Comincerò dal nulla, e vi chiedo di fare lo stesso con le vostre menti
per poter apprendere al meglio.
Il Parkour è la Via dello Spostamento.
È l'arte di usare lo spostamento non solo per migliorare le vostre abilità nel movimento,
ma anche in molte altri campi, fino a migliorare la vostra stessa vita.
Avreste già sentito parlare della Via del Samurai,
o della Via del Guerriero Pacifico che di recente è diventata famosa,
o di molte altre Vie differenti.
Queste rappresentano individui che seguono una specifica filosofia lungo il corso della loro vita,
proprio come succede nel Parkour, una filosofia di vita.
Ci sono molti modi per aumentare la forza, come sollevare pesi, andare in palestra, correre
o anche sistemi più completi come il Metodo Naturale;
e tutti questi hanno i loro pro e contro,
che menzioneremo poi quando parleremo più in dettaglio del metodo di allenamento.
La ragione principale, però, per cui le persone scelgono il Parkour è che è divertente.
Il Parkour è molto vario, quindi non c’è mai il rischio che l’allenamento diventi troppo noioso o monotono.
Ci saranno sempre movimenti nuovi da sperimentare, o nuove sfide da affrontare,
e ciò grazie alle innumerevoli opportunità offerte dall’ambiente che ci circonda
Se ci pensate bene, a nessuno piace fallire.
Ci piace avere successo,
e più grande è la difficoltà che abbiamo superato maggiore è la nostra soddisfazione.
In molte discipline si compete contro altre persone,
ed anche impegnandosi al 100% non si ha garanzia di successo se l’avversario è più forte.
La via secondo cui sono strutturate queste discipline è che dove c’è un successo
ci deve essere anche un fallimento.
Nel Parkour ci siete solo voi e l’ostacolo.
Qualunque successo otterrete è interamente vostro,
e ciò la rende una disciplina altamente gratificante...
...per chiunque.
Ma non sono solo i successi ad appartenervi,
nel Parkour potete anche gestire completamente il vostro modo di allenarvi.
Non ci sono standard con i quali confrontarsi,
i movimenti da imparare e le tecniche usate per progredire sono scelte che spettano unicamente a voi.
Questo è un aspetto importante per molte persone.
Noi siamo più felici quando abbiamo il controllo delle cose, perché possiamo scegliere cosa fare.
Possiamo avere la certezza di fare ciò che riteniamo utile ed evitare ciò che non lo è.
Non ci sono regole d’etichetta che sono state tramandate per migliaia di anni,
non ci sono formalità che non abbiano uno scopo pratico, nessuna tecnica definita o standard.
Solo l’idea concreta di ottenere ciò che si vuole ottenere.
La base dell’allenamento nel Parkour è la vostra stessa vita, i vostri desideri.
L’unica regola da seguire è detatta dallo spirito del Parkour, il desiderio di migliorare
e di superare ogni ostacolo che si interponga tra voi e ciò che volete ottenere.
Riconosciamo, comunque, che ci siano delle capacità di base che possano essere utili in ogni percorso,
e ci sono dunque molte che se allenate possono risultare utili.
L’allenamento nel Parkour copre anche questi settori.
Il beneficio più evidente è la forma fisica.
Il Parkour ti mantiene forte fisicamente,
ed essere in buona forma è molto importante anche per la salute.
Penso che molte persone concorderanno che qualunque sia il proprio obiettivo nella vita,
restare vivi aiuterà a raggiungerlo.
È difficile da spiegare in quanto sembra molto ovvio, è chiaro che si voglia restare vivi,
ma ovunque si vada si possono vedere le prove che molte persone ignorano completamente la loro salute.
Alcune sono in sovrappeso, altre fumano o bevono molto alcool, assumono caffeina o zuccheri artificiali
o ci sono mille altri modi tramite cui la maggior parte di noi esce dal proprio cammino
solo per accorciare la propria vita.
Bene, lo scopo del Parkour è quindi quello di prepararvi alle difficoltà che potrete incontrare nella vita.
E per fare ciò non dovete allenare solo tecniche ma anche condizionare il corpo
per qualsiasi tipo di difficoltà possiate incontrare,
per questo dovete fare vari tipi di esercizi fisici che chiamiamo condizionamento.
STE: Facciamo molto condizionamento,
la maggior parte del mio allenamento è dedicato al condizionamento.
Ci alleniamo a corpo libero, senza sollevare alcun peso,
ci alleniamo all’aperto, non facciamo uso di palestre o macchine.
Facciamo corsa, quadrupedia, flessioni, squat, planche,
e ogni altro tipo di esercizio per rafforzare tutto il corpo,
al fine di non lasciare punti deboli.
Recentemente, nel nord dell’Inghilterra,
alcuni di noi hanno cominciato un allenamento chiamato “No excuses”.
È un modo per essere sicuri di praticare il condizionamento durante la settimana.
Fondamentalmente la sessione è organizzata in 6 esercizi,
ogni settimana un esercizio viene modificato, uno diventa più difficile, uno viene sostituito..
sulla base della scelta di una persona,
in modo che gli altri non sappiano che esercizio li aspetta 121 00:08:45 --> 00:08:49 e devono attendere il proprio turno per decidere.
Tutto ciò allo scopo di svolgere regolarmente tutti gli esercizi.
È chiamato “No excuses” perché lo si può fare in qualsiasi momento della settimana sia più comodo,
non c’è un giorno preciso, quindi non ci sono scuse per non aver fatto gli esercizi.
FINE PRIMA PARTE