Tip:
Highlight text to annotate it
X
L'AMORE È IMPERFETTO Ho un segreto.
Ognuno ne ha sempre uno dentro.
Ognuno lo ha scelto o l'ha spento.
Ognuno... volendo e soffrendo.
E nutro un dubbio.
Non sarà mai, mai, mai inutile ascoltarne l'eco.
Consultarlo in segreto ed è...
...l'estate che torna, sembrava lontana. O tutto è più triste, oppure resiste.
Quello sguardo da oltraggio che insinua:
Ti verrò a prendere con le mie mani.
E sarò quello che non ti aspettavi.
Sarò quel vento che ti porti dentro.
E quel destino che nessuno ha mai scelto. E poi l'amore è una cosa semplice e adesso... adesso? Adesso te lo dimostrerò.
Questo sono io.
E solo io nell'attimo in cui ho deciso
che so farti ridere ma mai per caso.
Sono io se ritorno e se poi vado.
Questa è la mia gente.
Sono le mie strade e le mie facce.
I ponti che portano a quando ero bambino.
E... bruciando ricordi ed essendo sincero, rimango presente ma non sono come ero.
E quella voglia di dirti ridendo: Ti verrò a prendere con le mie mani.
E sarò quello che non ti aspettavi.
Sarò quel vento che ti porti dentro.
E quel destino che nessuno ha mai scelto. E poi...
Pronto? Beba, ciao. Buongiorno.
Un analista? Ma tu sei pazza! Non puoi trovartelo da sola?
Ma tu la devi smettere.
Non è che io sono la tua badante! Tu la devi smettere di pensare che io non abbia una vita mia.
Come al solito, vedi? Sì. No! Invece pensa che stavo uscendo per fare una cosa molto importante. E non è di lavoro.
No, non te lo dico cos'è! Fatti miei!
Sì, dai, ci provo.
No! Non so se posso trovartelo pure bono! Capito? Quello che trovo, trovo!
Va bene. Ciao, baci.
- Vuoi qualcosa? - No, no, niente, grazie.
- Si accomodi, prego. - Grazie.
Buongiorno, sono la dottoressa Galbiati.
Ho bisogno un appuntamento col dottor Villanova.
- Lei è una sua paziente? - No... no.
E chi le ha consigliato di rivolgersi a lui?
La targa! Passo qui sotto molto spesso, l'ho notata e...
Controllo un attimo l'agenda.
"Quel che infine occorre dire è che all'inconscio non si comanda."
Per un colloquio col dottor Villanova però c'è da aspettare. Prima di un mese, un mese e mezzo, non ha nessuna data libera.
- Però, se vuole, io ho una data libera tra due settimane. - Ma sì, va bene, credo di sì.
Giovedì 18, 16:30.
- Chi devo scrivere? - Bollani. Roberta.
Bene, allora la aspetto, signora Bollani.
Non sono io! È la mia più cara amica, fa l'avvocato. Non ha mai tempo, quindi ha chiesto a me di trovarle un analista. Ma non sono io.
Lei crede che io sappia trovare la persona giusta. Forse per gli altri! Perché per me stessa sono un disastro!
Però... veramente io neanche ci credo nell'analisi. No, anzi, penso che uno i problemi debba risolverseli per conto proprio.
Mi devo mettere anche a pagare per raccontare i miei casini?! Mi sembra troppo!
Straparlo? Forse. Riferirò alla mia amica, la ringrazio. Sarà contentissima...
Senti, allora, stavolta non mi prendi per il culo, hai capito? NO! NON MI PRENDI PER IL CULO! Non è la prima volta che mi dici una cosa e poi vengo a scoprire che erano tutte cazzate!
Ma poi, dico, lo vieni a dire a me che non ti ho mai proibito niente!
Ti ho mai rotto le palle io? TI HO MAI ROTTO LE PALLE? No! Non mi sembra di averti mai rotto le palle!
Senti, perché non me ne frega niente, capito? NON ME NE FREGA NIENTE.
Non "non me ne frega niente" nel senso che non me ne frega niente di te...
Scusa! Un cappuccino, per piacere. Bollente!
...sei veramente allucinante! Io non capisco come possa fare a stare ancora con una persona del genere. Sei veramente un COGLIONE!
Questo sei! Analista ok
- Grazie. - Prego.
Mi scusi? Lo zucch...chero.
È di canna, non so se le va bene.
- Grazie. - Prego.
Oddio! Il mio motorino!!
Ti sei fatta male?
- Ti sei fatta male? Aspetta che ti do una mano. - Ma vaffanculo, sta stronza!
- Tua figlia mi ha distrutto la moto! Cazzo! - Aspetta! No! Innanziutto non è mia figlia. Poi fermati un attimo. Mi date una mano ad alzare qui?
Per parlare con quel cacchio di telefonino! È caduta come una stronza!
Ma stai calmo!
- Il telefonino, dov'è il telefonino? - Eh, il telefonino sta là!
- Dov'è?! Dov'è?! - È qui. Piano, piano. Calma.
Che succede?
Che succede? Si occupi di questa ragazza, io do i dati a questo "galantuomo". Senti, dammi un pezzo di carta, così...
Hai solo una ferita sul sopracciglio. Ti fa male qualcosa?
- Ahia! Ahia! Fa male! - La puoi muovere?
- Ho la macchina qui. La portiamo al pronto soccorso. - Sì. Arrivo, arrivo. Questi sono i miei dati.
- Dov'è? Grazie. - Son qua. Ciao.
È ancora qui?
Sono stata dentro più di un'ora.
Anzi, è andata bene. Comunque oggi è il mio giorno di vacanza. Posso aspettare.
L'hanno visitata?
Sì, sì. Ha soltanto un problema alla gamba. Dovrà portare il ghiaccio tutta la notte.
E un'escoriazione al sopracciglio.
Mi hanno preso per sua madre. Anche l'indemoniato di prima!
No, troppo giovane.
- La ragazzina? - No, lei!
Meno male! Almeno uno!
- Ma la conosceva? - No. No, no! La conosceva meglio il mio motorino!
Ho scoperto solo che si chiama Adriana.
Io Ettore.
Elena.
Insieme facciamo proprio una bella coppia omerica!
E questa è stata la nostra Odissea del giorno.
Iliade... Ettore ed Elena sono dell'Iliade.
Ce la ridanno tra un quarto d'ora.
Grazie.
- Sei sicura? Non vuoi che ti porto sotto casa? - No, no, no! Va bene qui, davvero, grazie.
- Arrivederci, è stato un piacere. - Anche per me.
A parte l'incidente!
Ciao.
Ma non era tuo marito?
No!
E poi è troppo vecchio. Non credi?
Che c'entra? Eravate una bella coppia.
- Abiti qui? - No, da un'altra parte.
- E perché non ti sei fatta accompagnare-- - Nooo! Perché qua c'è la studio di mio padre. Se mia madre mi vede così, mi fa una piazzata che non me la scordo più!
Mio padre diciamo che è più... morbido. C'ha i sensi di colpa per averci mollato. Capirai!!
È il dottor Villanova?
- Sì, sei una sua paziente? Lo conosci? - No, no, ho letto la targa.
- Ah...! - Va bene, mi raccomando, eh? Stai attenta.
- Giuro che non mi siederò mai più sul tuo motorino! - No, non soltanto sul mio! In generale su qualsiasi motorino! Visto il modo in cui ti agiti quando parli al telefono!
Ciao!
- Grazie. - Prego!
Elena?
Che buon odore che hai.
Grazie.
Elena!! Elena, aspettami!
- Che succede? - Mio padre non c'è e non mi va di restare con quella stronza. Mi porti a casa?
- Mi dispiace, ho soltanto un casco. - È qui vicino!
- Lo so, ma in due in motorino senza casco... - Sì, ma io con questa gamba a piedi non ce la faccio.
- Eh, ma ti ho detto che io il casco non ce l'ho! - Ti prego!!
NO!!
Senti-- No, ma che fai?! Reggiti!
- Va bene così? - Sì, meno, meno che mi fai cadere!
Eccoci qui.
Mi dai il tuo numero? Che c'è? Non lo vuoi sapere se sono viva o sono morta?
Ok... 338-942267
Poi ti chiamo così anche tu c'hai il mio.
- Quanti anni hai? - Puh! Che domanda!
Trentacinque.
Io diciotto. Io ne dimostro di più, e tu di meno. Vero?
Grazie. Che carina che sei.
Aspetta...
Portami con te, ti prego. Almeno per questa notte. Una notte e basta.
Non ce la faccio ad affrontarla.
No, dai. Poi tua madre sta in pensiero.
Ma le dico che dormo da un'amica. Dai! Che ti costa?
No, davvero.
Adriana, ma che fai? Piangi?
Perché? Tu non piangi mai?!
Ma è matta!
Adriana, aspettami!