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Il problema di Facebook è che ti tiene nascoste delle cose. Non puoi vedere la maggior parte di ciò
che è postato dai tuoi amici o dalle pagine che segui.
Ora, le pagine possono essere aziende oppure creatori indipendenti di contenuti, come "I freaking love science" o la mia
pagina, Veritasium. Quando posti qualcosa sulla tua pagina personale,
il post raggiunge solo una piccola parte dei tuoi amici. Se a loro "piace" e ci interagiscono, diventerà
visibile a più amici, altrimenti il post praticamente si ferma e il numero
di persone che ha raggiunto non ti è mai comunicato.
Ora, pensate a cosa questo fa ai feed di notizie. Amici, famigliari e pagine con le quali non interagisci attivamente
finiranno per sparire col tempo. Si solito questo significa che le persone con le quali non sei d'accordo
spariranno, lasciandoti con un feed che è di fatto una "cassa di risonanza"
per punti di vista che si autorafforzano, per cose che già pensi e credi.
E non pensate che sia possibile vedere un post e trovarlo interessante senza sentire
la necessità di cliccare "mi piace" o commentare? Insomma, trovo strano che sia necessario
esplicitare ogni visualizzazione, che debba essere una scelta attiva.
Sapete quali sono i post che piacciono di più? Bambini e matrimoni.
Questo feed ti è familiare? Ora, Facebook sostiene che filtrare sia
assolutamente necessario. In media ogni adolescente ha circa 300 amici su Facebook
e l'utente medio segue 40 pagine. Ogni giorno 4,75 miliardi di post sono condivisi
su tutto il sito. È una media di circa quattro post per utente. Chi è che condivide tutte queste cose?
Di sicuro non sono io. Ma questo significa che se accedi al sito
una volta al giorno potresti venire a contatto con fino a 1500 post.
OK, evidentemente un filtro è necessario. Il problema è che facebook sta usando il proprio potere
di filtraggio per fare soldi. Per usare me stesso come esempio, più di
109 mila persone hanno messo "mi piace" alla mia pagina. Grazie a tutti quelli di voi che l'hanno fatto.
Ma l'ultima volta che ho condiviso un video, ha raggiunto solo i feed di circa 9000
di quelle persone. Questo è coerente con la tendenza al ribasso nei numeri che
sto vedendo. In una recente scheda tecnica, Facebook ha dichiarato:
"Ci aspettiamo che la distribuzione spontanea dei post di una singola pagina diminuisca gradualmente col tempo"
Questo significa che stanno attivamente restringendo la portata dei post di persone come me con l'obiettivo
di costringerci a pagare per raggiungere le persone che hanno già indicato che apprezzano
quello che facciamo. Non ha senso per creatori indipendenti
come me o per organizzazioni di beneficienza o non-profit o per singoli utenti come voi.
Sapevate che è possibile pagare per promuovere un post personale?
Come quella volta che Bill Nye ti ha insegnato a fare il nodo ad un papillon?
Già, sette dollari in più e più amici possono venirlo a sapere.
Questo a me sembra folle e disperato. Pensate un secondo a questo. Su Youtube,
i creatori sono pagati per ogni visualizzazione dei loro contenuti, mentre su Facebook è il contrario.
I creatori devono addirittura pagare per le visualizzazioni. Come funziona? Come mai in queste due siuazioni
apparentemente simili il denaro fluisce in direzioni opposte? Bè, io ho tre idee.
Primo, la gente va su questi siti per motivi diversi. Va su youtube per intrattenimento,
per vedere nuove cose interessanti e per imparare. Su Facebook al contrario si va per essere in contatto con amici
e famigliari, per condividere immagini e messaggi. Quindi famigliari e amici sono l'attrattiva
maggiore. Secondo, su Facebook l'interazione con
i post è molto breve. Quindi è difficile dire quanto una grande pagina come ScienceAlert
o I Freaking Love Science portino gente su Facebook. Indubbiamente lo fanno,
solo che è molto difficile da quantificare. Al contrario su Youtube ogni visualizzazione
dura minuti su un particolare video. E il guadagno generato è noto, quindi è
facile identificare quanto valore è creato con ogni visualizzazione.
Terzo punto e forse il più importante, su Youtube i ruoli di creatori, inserzionisti e spettatori
sono distinti. I creatori fanno i video che gli spettatori vogliono guardare. Gli inserzionisti
fanno video e banner pubblicitari e la maggior parte degli utenti non sono anche creatori.
Invece su Facebook i creatori sono trattati come inserzionisti, devono pagare per raggiungere
gli spettatori, e gli spettatori stessi sono anche creatori, quindi gli spettatori sono anche inserzionisti.
Quando Facebook ha lanciato la funzionalità che ci consente di promuovere i post personali,
un giornalista commentò astutamente che adesso siamo tutti inserzionisti. Ed è questo
il problema con Facebook. Siamo tutti inserzionisti perché Facebook non riesce a trovare un altro
modo per monetizzare la sua enorme utenza. Insomma, le persone non cliccano sulla pubblicità nella sidebar
perché, bè, non vanno su facebook per comprare cose. Il tasso di click
è soltanto all'incirca 0.05%. Confrontatelo con il 2% per Google Ads. Questo ha senso perché
la gente effettivamente va su Google quando vuole comprare cose.
Il risultato del modello di business di Facebook è un disallineamento degli incentivi. Gli utenti vogliono solo
vedere i migliori contenuti che ci sono in giro ma si trovano sempre di più a vedere i contenuti del
miglior offerente. I principali post condivisi tra gli utenti
saranno quelli che si appellano al minimo comune denominatore.
Inoltre mentre cerchi di stare in contatto con i tuoi amici e famigliari ti trovi a vedere
annunci di grandi aziende. Nel 2014 Facebook ha intenzione di lanciare le pubblicità video, e questo da parte di un sito
che ha praticamente nessun contenuto video. Confrontate questo con Youtube, dove gli utenti
vogliono vedere i migliori video che corrispondono ai loro interessi. Youtube vuole che questi utenti vedano
più contenuti rilevanti possibile, i creatori vogliono raggiungere un pubblico più vasto
possibile e gli inserzionisti vogliono semplicemente essere in mezzo a tutto questo. Il punto è
che gli incentivi di tutte le parti sono allineati. Nel 2013 Youtube ha guadagnato più di 5 miliardi di dollari,
la maggior parte dei quali restituiti ai creatori, le stesse persone che fanno sì che valga la pena di visitare il sito.
Facebook ha fatto 7 miliardi e mezzo di dollari, ma tutto il denaro è andato all'azienda e agli azionisti,
non alle persone che creano buoni contenuti, che sono principalmente i tuoi amici
e famigliari. Penso che questo sia un ammonimento. La bellezza
dei social media è che è l'utente a controllare i contenuti, con chi interagire
e come. Insomma, su Twitter non filtrano nessun tweet e ogni immagine che condividi su Instagram
raggiunge tutti i tuoi follower, almeno per adesso. Ma Facebook sta prendendo controllo di cosa i suoi
utenti vedono con l'obiettivo di guadagnare grazie a loro. Penso che questo sia un problema a causa del modo in cui
ha cambiato gli incentivi. Intendo dire che Facebook ha questo continuo incentivo a restringere sempre più
la portata dei post con lo scopo di costringere la gente a pagare per promuoverli e
credo che questo cambi davvero l'etica del sito.
Ma voi cosa pensate? Vorrei davvero sentire cosa pensate voi di questi aspetti dei
social media e se state vedendo qualcosa di simile a quello che vedo io.
Un'ultima cosa. Non mi aspetto davvero che Facebook veda una grande crescita di ricavi
in futuro perché hanno già praticamente saturato tutto il mondo sviluppato. E penso che
ognuno stia usando Facebook più di quanto farà mai, cioè per circa mezz'ora al giorno.
Al contrario se consideriamo i video online, la gente li guarda solo per due ore alla settimana.
Confrontatelo con le oltre 20 ore settimanali di TV. Quindi penso che i video online abbiano ancora molto spazio
per crescere, mentre Facebook potrebbe aver raggiunto il suo picco. [Translated by Valeria Mazzola - Tradotto da Valeria Mazzola]