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Visita della Reliquia di Don Bosco - 2012 Impegnati per i giovani Ispettoria salesiana “Maria Santissima della Mercede” – Barcellona
“Che significa per te vivere lo stile di Don Bosco?”
Per me significa essenzialmente essere credente
La mia famiglia e i salesiani, sin da quando ero piccolo, mi hanno trasmesso la fede e per me questo è molto importante
Una fede vissuta con Dio che sta al centro dell’esistenza, della vita,
una vita che vale la pena essere vissuta
Sottolineerei anche l’ottimismo, che è molto tipico di Don Bosco,
frutto dell’impegno e della responsabilità in molte cose
ma che al tempo stesso non diano la sensazione di qualcosa che ti travolge, ti stressa…
Quanti mi conoscono credo lo vedano che sono una persona serena con quest’impegno.
Voglio anche fare riferimento al Sistema Preventivo.
per me quest’impegno è molto legato ai giovani e alla prevenzione,
che per me significa lasciare spazio al gioco, lavorare a partire da alcuni obiettivi, da un progetto, con una équipe.
Così, secondo me, la prevenzione significa fare le cose dandogli un senso.
Per me vivere lo stile di Don Bosco significa avere un riferimento di vita,
un modello da seguire e da portare avanti giorno dopo giorno.
Ci sono varie cose che mi piacciono molto di Don Bosco, una è la felicità, il suo ottimismo,
che in una parrocchia è molto facile da sviluppare nel quotidiano,
con i bambini del catechismo, nel centro giovanile, nel centro aperto...
Di Don Bosco mi piace anche l’idea di condividere in comunità la Buona Notizia,
e non di viverla da soli, ma con un gruppo di persone.
e la comunità parrocchiale è il luogo ideale per condividere, per avere un riferimento del Vangelo.
E per concludere di Don Bosco mi piace molto la sua idea di Mamma Margherita famiglia,
Mamma Margherita era sempre presente nella vita di Don Bosco,
e per me, come laica che fa parte di una famiglia, è un riferimento chiaro e importantissimo.
Per me vivere lo stile di Don Bosco significa continuare il lavoro che lui stesso ha iniziato,
cioè dedicarmi, con impegno vocazionale all’infanzia e alla gioventù con maggiori difficoltà.
E così arrivare ad una società che possa essere un po’ migliore,un po’ più giusta,
e dove possiamo aver fiducia in ciascuna persona, negli educatori,
nelle famiglie con le quali stiamo lavorando perchè possano uscire dalle loro situazioni.
Lo stile di Don Bosco lo vivo nel Movimento Giovanile Salesiano,
in questo spazio, più di divertimento, però al tempo stesso anche formativo.
E per me c’è sempre stata questa vocazione al teatro.
Dieci anni fa ho iniziato in un gruppo teatrale, ho continuato al suo interno, e inoltre ora coordino tutta questa “movida” a livello ispettoriale.
Perciò, quest’idea di farsi giovane tra i giovani, la vivo in questa maniera,nel Movimento Giovanile Salesiano.
Da quanto mi hanno insegnato a scuola, Don Bosco fondava la sua vita sulla felicità e sui giovani,
e io credo che come diceva Don Bosco è molto importante fondarsi sulla felicità e l’ottimismo
per educare i giovani, nel loro tempo libero, ai valori.
Per me vivere lo stile di Don Bosco significa vivere in maniera molto aperta, essere accoglienti verso gli altri
e poter offrire uno spazio dove tutte le persone si possano sviluppare per quello che sono
e dove possono decidere come scegliere di essere nel loro futuro.
E questo è uno dei lavori che svolgiamo nel centro giovanile. Gli stiamo offrendo uno spazio dove educhiamo ai valori
e dove essi stessi possono scegliere, possono realizzarsi,
perché quando un domani entreranno nella società, nel mondo attuale, possono essere delle persone di spessore, critiche e con delle fondamenta.
Per me vivere lo stile di Don Bosco mi comporta un doppio impegno quotidiano:
da un alto, dato che Don Bosco era un lavoratore infaticabile
mi spinge a impegnarmi, ad essere attiva in quelle iniziative
che vogliono trasformare quelle disuguaglianze e ingiustizie tra le persone e i popoli.
e dall’altro lato, pensando al Don Bosco sognatore,
mi sprona ad avere speranza che un altro mondo è possibile.
e a credere che il cambiamento del mondo sta nelle mani dei giovani,
che sono i veri protagonisti del cambiamento.
E tutto questo vissuto, nella forma di famiglia, di comunità, che facilita le attività di ogni giorno.
Questa visita all’Ispettoria di Barcellona, salesiani, comunità e opere, ci arriva in un momento intenso e interessante.
Come già sapete, da alcuni anni siamo immersi in un processo di rivitalizzazione, rianimazione interna,
sia della vocazione di ciascun salesiano, sia della vita delle comunità e del carisma delle opere
È un processo interessante, per tornare a quest’amore che ci ha entusiasmato già da giovani,
e che ci ha lasciato questo desiderio di donarci agli altri, e anche per tornare a rivitalizzare questo carisma
che ha significato tanto nella nostra visita e nella vita di tanti giovani.
Sempre pensando che si tratta di un bel regalo alla gioventù, e di un bel progetto di vita
Per questo speriamo che la visita di Don Bosco ci animi, ci stimoli e ci aiuti in questo senso.
E allora chiediamoglielo, di tutto cuore e con fede.
Benvenuto a casa La reliquia rimarrà nella nostra Ispettoria da ll’1 all’11 novembre 2012