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Ho intitolato questa presentazione "Patologia Sociale".
Ho deciso di utilizzare la metafora della malattia
per descrivere l'attuale stato delle questioni sociali
e delle tendenze che essa prefigura e perpetua.
Sono stato inizialmente introdotto a questa idea
di paragonare lo stato sociale a uno stato cellulare
da un uomo di nome John McMurtry
che ha scritto un libro intitolato "The Cancer Stage of Capitalism".
La ragione è piuttosto semplice. Proprio come gli esseri umani
sono esposti ad agenti patogeni che invadono e danneggiano il loro sistema vitale
altrettanto succede al sistema sociale che tutti noi condividiamo.
Naturalmente, queste malattie sociali non sono generate
dall'azione fisica di germi o cose simili.
Piuttosto, si presentano nella forma
di presupposti principi di preferenza culturale
'memes', che si trasferisce da uno all'altro sulla base dei sistemi di valori
e quindi, dei sistemi di credenze.
Questi 'memes' o modelli di prospettiva e comportamento
sono ciò che infine costituisce o deriva dalle
manifestazioni culturali che ci circondano
cose come le idee di democrazia,
repubblicani, democratici, il sogno americano, ecc.
Nel primo capitolo esamineremo i sintomi
e quindi diagnosticheremo lo stadio attuale della malattia.
Poi nel secondo capitolo stabiliremo una prognosi
per capire cosa ci possiamo aspettare dal futuro
se gli attuali modelli patogeni continuano.
Quindi, nel terzo capitolo, discuteremo la cura
per il nostro attuale stato di malattia
e qui è dove il concetto di una Economia Basata sulle Risorse
verrà inizialmente esaminato.
Comunque, come introduzione a ciò
per prima cosa descriverò ciò che io chiamo la "prigione invisibile".
Questo è il sistema intellettuale di ritorno d'informazione, chiuso
che costantemente rallenta o addirittura impedisce
la realizzazione di nuovi concetti di cambiamento sociale.
Impedisce il progresso. Mi spiego meglio.
L'assetto sociale, così come lo conosciamo, è generato da idee
sia direttamente che come conseguenza del sistema.
In altre parole, qualcuno da qualche parte ha fatto qualcosa
che ha generato un interesse di gruppo, che poi ha portato all'implementazione
di uno specifico componente sociale, in una forma fisica
o filosofica, o in entrambe.
Una volta che un dato insieme di idee si è radicato
in un gruppo di persone abbastanza numeroso, questo diventa un'istituzione.
E una volta che questa istituzione viene resa dominante in qualche modo
esistendo per un certo periodo di tempo
può dunque essere considerata una istituzione dominante.
Le fondazioni istituzionali sono semplicemente tradizioni sociali
alle quali viene data l'illusione di permanenza.
A loro volta, più affermate diventano
più influenza culturale tendono ad avere su di noi
incluso i nostri valori e, quindi, le nostre identità e prospettive.
Non è un'esagerazione dire che le fondazioni istituzionali
che regolano l'ambiente di una persona, sono niente di meno che piattaforme di condizionamento
per programmare quella persona a credere in uno specifico insieme di valori
necessari a mantenere il fondamento istituzionalizzato.
Quindi, li chiameremo "programmi di valori istituiti".
Trovo che l'analogia della programmazione dei computer
sia un ottimo modo per inquadrare questo punto.
Mentre c'è sempre un dibattitimento sulla genetica
e l'influenza ambientale di cui
Roxanne Meadows parlerà dettagliatamente più avanti nel programma
è molto facile capire nel contesto dei valori
indicanti ciò che si ritiene importante o non importante
che le influenze da informazione o il condizionamento
provengono dal mondo che ci circonda.
Non fatevi ingannare, ogni concetto intellettuale
in cui ciascuno di noi trova valore
è il risultato di una influenza da informazione culturale
in un modo o nell'altro.
La condizione ambientale è un auto-perpetuazione di processi programmati
e proprio come nella progettazione di un programma software per il computer
ogni essere umano è consapevolmente e inconsapevolmente
programmato ad avere la sua propria visione del mondo.
Per continuare l'analogia, il cervello umano è un pezzo di hardware
e l'ambiente intorno a voi costituisce il team di programmazione
che crea i valori e le prospettive.
Ogni parola che conoscete vi è stata insegnata in un modo o nell'altro.
Ogni concetto o credenza che avete
è un risultato di questa stessa influenza.
Jacque Fresco una volta mi chiese:
"Quanto di te sei veramente tu?"
La risposta è una specie di paradosso
in entrambi i casi, niente è me, o tutto lo è
quando si parla dell'informazione che comprendo e sulla quale agisco.
L'informazione è un processo seriale, ovvero l'unico modo
che un essere umano ha per concepire una qualunque idea.
È l'utilizzo di informazioni già esistenti
che permette a quell'idea di essere realizzata.
Sembriamo essere culturalmente programmati dal momento
in cui veniamo in questo mondo al momento in cui moriamo
e non mi dilungherò ulteriormente su questo aspetto.
Nonostante, di conseguenza, gli attributi culturali
che manteniamo come valori importanti
sono molto spesso quelli che vengono rinforzati dalla cultura esterna.
Lo dirò di nuovo.
I valori culturali più radicati e dominanti
sono quelli che vengono rinforzati dal vostro ambiente.
Se siete nati in una società che premia la competizione anziché la collaborazione
allora molto probabilmente adotterete questi valori per sopravvivere.
Il punto è: noi siamo essenzialmente macchine biochimiche.
E mentre l'integrità del potere di elaborazione della nostra 'macchina'
e la memoria dipendono, in parte, dalla genetica
la fonte delle nostre azioni deriva fondamentalmente
dalle idee e dalle esperienze installate
nel nostro hardware mentale, dal mondo che ci circonda.
Ciononostante, il nostro computer biologico, la mente umana
ha un sistema operativo installato evolutivamente
con alcune tendenze integrate apparentemente difficili
il chè tende a limitare la nostra obiettività
e, quindi, il nostro processo di pensiero razionale.
Questo si manifesta in forma di inclinazioni emotive.
Sapete, sono sicuro che molte persone qui hanno già sentito la frase "Sii obiettivo!"
Nessun essere umano può essere completamente obiettivo.
Questa è una delle cose importanti che ho, in effetti, imparato dal Signor Fresco.
Pertanto, c'è una propensione molto comune per noi umani
a trovare qualcosa che funzioni per i nostri bisogni
in una data struttura sociale, e poi aggrapparsi a questa ostinatamente
incuranti del fatto che nuove informazioni contrastanti consentirebbero, razionalmente,
a un logico cambiamento di verificarsi.
Il cambiamento tende ad essere temuto, perchè sconvolge le nostre associazioni.
E, a proposito, quando si tratta di mantenere il reddito
nel sistema monetario, vedete questa propensione in tutta la sua forza
di cui parlerò molto più avanti.
Pertanto, ogni volta che qualcuno osa presentare un'idea al di fuori
o in contrasto con la programmazione del sistema prestabilito
la reazione è spesso una condanna dell'idea come eretica
o destabilizzante, o un complotto, o semplicemente errata.
Ad esempio, nel mondo accademico, l'indagine diventa spesso limitata
a circoli di discorso autoreferenziali:
cerchi d'informazione, chiusi ad ogni influenza esterna, i cui presupposti fondanti
delle loro scuole di pensiero sono empirici
e solo questi esperti, come definito dalle loro credenziali costituite
sono considerati autorità credibili
il chè ha spesso un'influenza dominante sull'opinione pubblica.
Questo è un dottore di nome Ignaz Semmelweis
e vi prego di scusare la mia scarsa pronuncia ungherese
tuttavia lui era un medico generico vissuto alla metà del 1800
che esercitava come ostetrico.
Attraverso una serie di eventi, lui tracciò uno schema
secondo cui c'era una connessione fra la trasmissione di malattie
e il fatto che i medici di allora
non si lavassero mai le mani dopo l'esecuzione delle autopsie.
I medici di quel tempo manipolavano corpi morti
nei piani più bassi degli ospedali e poi salivano
ed eseguivano i parti senza lavarsi le mani.
Quindi, questo medico, comprendendo questa sequenza di eventi
iniziò a parlare di ciò ai suoi colleghi.
Disse: "Dovreste lavarvi le mani prima di fare questo
prima di eseguire qualsiasi tipo di intervento chirurgico o parto
soprattutto dopo aver maneggiato un cadavere."
Egli fu deriso. Fu deriso e ignorato.
Pubblicò i suoi articoli che furono respinti e ridicolizzati.
E dopo molti anni spesi a insistere su questo punto, fu infine internato
in un istituto psichiatrico, dove morì.
Fu solo molti anni dopo la sua morte, quando Louis Pasteur
sviluppò la teoria dei germi della malattia
che le sue osservazioni furono finalmente comprese
e la gente capì quale terribile errore era stato commesso.
Per usare le parole di John McMurtry, professore di filosofia in Canada:
"Dell'ultimo periodo dell'Alto Medioevo, si può esaminare
le ricerche dei pensatori di quell'epoca che ci sono pervenute
da Agostino a Ockham, senza riuscire a scoprire
una singola pagina di critica del contesto sociale istituito
per quanto razionalmente insopportabili la schiavitù feudale, il paternalismo assoluto
il diritto divino dei re, e tutto il resto potessero essere".
Nell'ordinamento attuale, è così diverso?
Possiamo vedere in qualche media, o anche stampa universitaria
un paragrafo di chiaro smascheramento
del regime globale che condanna
un terzo di tutti i bambini alla malnutrizione
con più cibo del necessario a disposizione?
In un tale assetto, il pensiero diventa indistinguibile dalla propaganda.
Solo una dottrina è praticabile, e una casta ecclesiastica di suoi esperti
prescrive necessità e obblighi a tutti.
La consapevolezza sociale è imprigionata
nel ruolo di una logica sorta di cerimoniale
che opera interamente nel contesto accettato
di un apparato regolatore prescritto esaustivamente
proteggendo i privilegi del privilegiato.
La censura metodica trionfa dietro la maschera del rigore accademico
e l'unico spazio che rimane per l'esplorazione di nuove idee
diventa il gioco delle razionalizzazioni concorrenti.
Le persone tendono a non criticare l'ordine sociale
perché sono confinate al suo interno.
Stiamo eseguendo un programma di pensiero
che è stato installato nel nostro hardware mentale
che controlla intrinsecamente il nostro quadro di riferimento.
Per usare un'analogia differente, è come se fossero dentro un gioco
e l'idea di mettere in dubbio l'integrità del gioco stesso venisse loro in mente di rado.
Infatti, i membri della società diventano spesso talmente indottrinati
dalle loro norme socialmente accettabili, che l'imagine che ogni persona ha di sè
è definita dal sistema di valori costituito dominante
e l'interpretazione di nuove informazioni
è consapevolmente, o perfino inconsapevolmente, prefiltrata
per essere coerente al loro preconcetto precedente.
Ora, compresa questa idea di base
affiniamo la nostra attenzione
e consideriamo brevemente questo fenomeno che potreste chiamare blocca-mente
nel contesto dell'economia
in particolare, dell'economia di mercato.
In realtà, un termine più corretto a questo punto sarebbe 'teologia economica'.
A causa di ciò, come questa presentazione esaminerà
la maggioranza delle persone su questo pianeta
non solo non hanno idea di come vengano negativamente influenzate
dall'economia di mercato nel suo complesso, ma addirittura, in media
mantengono un impegno incrollabile nel difenderne i principi
basati esclusivamente sull'indottrinamento tradizionale.
Una volta ho ricevuto una email che mi diceva:
"Se sei contro il libero mercato, sei contro la libertà".
[Risata]
E, naturalmente, sono rabbrividito di fronte a questo livello di controllo della mente
che la costituita ortodossia dominante è riuscita a imporre con così tanto successo.
Ovviamente, questo è il modo in cui il potere viene mantenuto ed è stato mantenuto
dalle dominanti ortodossie istituzionalizzate, fin dall'inizio dei tempi.
E il trucco, ancora una volta, è condizionare le persone così totalmente
all'interno del prestabilito sistema di valori, che ogni pensiero di un'alternativa
è in sostanza escluso senza alcun esame critico.
E a riprova di quanto è profondamente pervasivo questo fenomeno
noterete che quasi tutte le organizzazioni attiviste
nei movimenti ambientali, sociali e politici attuali
escludono sempre il sistema di mercato in sè
come causa determinante di effetti nocivi.
Non gli viene neanche in mente a loro.
Al contrario, loro si concentrano sugl'individui e determinati gruppi
o società corrotte
quando invece, sapete, c'è bisogno
di concentrarsi sulle aree problematiche caso per caso
viene scansato il meccanismo che sta essenzialmente creando il problema.
Questo è il difetto fatale di ciò che accade oggi nella cosiddetta comunità attivista.
E come sarà fermamente e chiaramente dimostrato
nel corso di questa presentazione
il più grande distruttore dell'ecologia;
la maggiore fonte di sperpero e inquinamento;
il più grande fornitore di violenza, guerre, criminalità,
crudeltà, povertà e distorsione sociale;
il più grande generatore della nevrosi sociale e personale,
di disturbi mentali, depressione, ansia;
e la più grande sorgente della paralisi sociale
che ci impedisce di dirigerci verso nuove metodologie
per la sostenibilità globale e quindi verso il progresso su questo pianeta
non è un qualche governo. Non è una qualche legislazione.
Non è qualche corporazione mascalzona o un determinato monopolio o cartello.
Non è un qualche difetto della natura umana.
Di fatto, è il sistema economico stesso
l'esatto fondamento di tutto questo.
Il sistema di mercato, il sistema monetario, il libero mercato,
la struttura capitalista, in qualunque modo lo vogliate chiamare
non solo è la sorgente di alcuni dei più grandi
problemi sociali che dobbiamo affrontare oggi
sta anche spianando la strada
per quella che può essere chiamata la fase terminale di questo morbo
dove il cancro patogeno del valore sociale
si è mutato e moltiplicato a un punto tale
che adesso noi ci troviamo di fronte a niente di meno
che la morte o il collasso della civiltà moderna così come la conosciamo.
Ora vi prego di capire
che io non sono un teorico del giorno del giudizio universale.
Non sono qui in cerca di una cieca reazione emotiva generale
a dire che è la fine del mondo.
Non ci vuole un genio per capire da che parte stanno andando le tendenze
quelle tendenze di cui i media non vogliono parlare
e tenuto conto del modello politico, economico
e ambientale di negligenza e abusi
siamo in rotta di collisione, come vi spiegherò in seguito.
Ci sono soluzioni a questi problemi? Sì, ci sono.
Ma queste sono lontanissime dallo status quo
e una minaccia per coloro che sono al potere, sia politico che economico
tant'è che vengono fermamente liquidate come irrazionali e assurde.
Gli autonominatisi guardiani dello status quo non vogliono nemmeno sentirle
perché è completamente al di fuori dei loro valori di riferimento e della loro identità.
Qui abbiamo qualche esempio di alcune delle cose che stanno accadendo adesso.
E ce ne sono molti di più. Questi sono solo alcuni di quelli
che sono apparsi sui media tradizionali.
È qui che il Movimento Zeitgeist entra in gioco. Mi dispiace davvero dirlo
non possiamo più fare affidamento sulle istituzioni governative
per farci guidare nella giusta direzione.
Ogni governo su questo pianeta è bloccato
in un programma sociale finalizzato all'economia
che è egoistico, insostenibile
e distruttivo, in un modo o nell'altro.
La possibilità di una facile transizione
in un nuovo modello sociale illuminato
che non produca gli effetti secondari negativi
di cui sto per parlarvi è estremamente limitata
date le opzioni messe a disposizione nell'ordinamento corrente
ovvero il sistema giuridico, il sistema politico, ecc.
Allo stesso modo, non possiamo più sopportare
la natura morale guidata dal profitto dei poteri finanziari e corporativi
che controllano tutte le nostre preziose risorse del pianeta,
risorse di cui tutti noi abbiamo bisogno per sopravvivere.
Oggi la società è malata e la malattia permea tutti i sistemi vitali al suo interno
e io vedo il Movimento Zeitgeist come il sistema immunitario
del mondo sociale, se volete.
[Applausi]
Grazie. Capitolo uno: Diagnosi.
Prima di iniziare questa analisi della condizione sociale
è necessario che consideriamo innanzittutto il problema del valore
e il relativismo culturale.
Le persone oggi tendono a pensare che le loro idee valgono quanto le idee altrui
incuranti riguardo la fondatezza delle informazioni. Questa ossessione per l'opinione
ha creato un quadro di riferimento per così tante persone oggi
che non ha un riscontro oggettivo
in cui la prova diventa sconveniente
e alla fine, la gente pensa che ogni cosa deve avere la stessa importanza.
E ti trovi in questa discussione spesso. Sono sicuro che tutti lo avete sperimentato.
È un punto molto, molto preciso.
Le opinioni di ognuno non si equivalgono tra loro.
È impossibile, per quanto pittoresco
e conveniente un concetto del genere possa apparire.
La domanda finale diventa: "Cosa merita veramente di essere creduto?"
Cosa è importante per ognuno su questo pianeta
e come possiamo mantenere il nostro benessere, sia personale
che sociale, in modo sostenibile?
Qual'è l'indiscutibile base comune
sulla quale possono trovarsi tutti d'accordo in un mondo di cristiani
musulmani, capitalisti, socialisti, atei, anarchici
scientologisti, repubblicani?
Su cosa possiamo essere tutti d'accordo?
Bene, ecco un valore che è universale:
essere sani in opposizione a essere malati.
Essere sani è un valore di preferenza preferito, potremmo dire.
Una condizione normale contro una patologica
perciò una condizione sana contro una malata
fornisce un'incontrovertibile valore di base
per tutti gli individui e le società.
Effettivamente tutte le persone in tutte le società preferiscono essere vive
e in salute, per quanto mi risulta.
Non c'è alcun relativismo culturale riguardo al fatto di avere cibo sano da mangiare
non prendersi il cancro, o avere acqua non inquinata da bere
è un buon valore in cui credere.
E quindi, la nostra analisi sulla salute della società
non verrà basata su: PIL,
indice dei prezzi al consumo, situazione del mercato azionario, crescita economica,
livelli di disoccupazione o di occupazione, accordi di libero scambio
o qualunque altro attributo faccia comunemente riferimento all'economia
utilizzato per affermare che la società sta "migliorando" o "crescendo".
Al contrario, noi esamineremo le cose che effettivamente importano
cose come i tassi di malattia, la povertà
il capitale sociale, la fiducia
i conflitti, la corruzione, l'esaurimento delle risorse planetarie, l'inquinamento
i tassi degli omicidi, l'aspettativa di vita, le interpretazioni educative
tassi di reclusione, abuso di droghe e alcol, malattie mentali, ecc.
Queste sono le cose davvero importanti.
Quindi cominciamo.
Contrariamente alla credenza popolare
le prove dimostrano ora che i nostri primi antenati umani
che precedettero la rivoluzione neolitica
in realtà non vivevano in uno stato di conflitto perenne e di estrema scarsità
come molti antropologi, inizialmente, avevano supposto.
Infatti, le società di cacciatori-raccoglitori erano combinazioni uniche nel loro genere
immerse in un restrittivo
e, allo stesso tempo, autoregolatore paradigma ambientale.
Prima dell'avvento dell'agricoltura, c'era pochissimo controllo
su ciò che era disponibile. Non vi era agricoltura.
Non era possibile controllare l'ambiente.
Quindi, ciò che accadeva era regolato da un equilibrio naturale.
E le stesse società sembravano riflettere questo equilibrio
avendo, infatti, strutture sociali non gerarchiche, non competitive
e senza leader.
Anzi, si è scoperto che il loro sistema di valori
i loro valori sociali, erano essenzialmente basati
sull'equità, l'altruismo e la condivisione.
E loro proibivano letteralmente arrivismo, dominazione
aggressione ed egoismo.
Sappiamo questo oggi grazie alla ricerca antropologica fatta
sulle rimanenti società di cacciatori-raccoglitori sparse nel mondo
come i Piraha, in Brasile.
Ciò che risulta sorprendente, e questo è un punto importante
per chiunque vi dica che il sistema attuale è naturale,
che per ben oltre il 90% dell'esistenza del genere umano
su questo pianeta per come lo conosciamo
siamo stati all'interno di organizzazioni sociali che non usavano il denaro
che non avevano gerarchia e avevano perfino
"strategie di anti-dominazione" in cui la maggioranza
avrebbe lavorato insieme per fermare qualsiasi individuo
avesse cercato di acquisire potere e controllo.
Quasi l'contrario di ciò che abbiamo oggi.
La Rivoluzione Neolitica ha cambiato tutto questo.
Ha provvisto gli esseri umani della capacità di controllare il loro ambiente più intenzionalmente.
Il sostentamento della vita potrebbe ora essere essenzialmente coltivato a volontà.
Ora, mentre questo avvento potrebbe apparire come un profondo beneficio per tutti
ha anche introdotto alcuni fastidiosi problemi sociali
come risultato degli attributi condizionanti che dobbiamo fronteggiare ancora oggi.
A detta di un antropologo e professore di neurologia
alla Stanford University, il dottor Robert Sapolsky
"I cacciatori-raccoglitori avevano migliaia di fonti selvatiche di cibo disponibili.
L'agricoltura ha cambiato tutto questo, generando un affidamento opprimente
su poche dozzine di fonti alimentari.
L'agricoltura ha permesso l'accumulazione delle risorse in eccesso
e in tal modo, inevitabilmente, il loro iniquo stoccaggio
la stratificazione della società e l'invenzione delle classi.
Di conseguenza, ha permesso l'invenzione della povertà".
Dall'avvento di questo drammatico cambiamento nella struttura della società umana
la creazione degli squilibri è continuata
così, la stratificazione sociale e la sproporzionata differenza tra i redditi
sono ora le componenti principali del mondo moderno, come noi tutti sappiamo.
Infatti, molti che non hanno familiarità con la storia umana
probabilmente considerano, di nuovo, questi attributi essere parte di un qualche
ordine umano naturale. Questa idea è fortemente radicata oggi.
Siamo passati dalla coltivazione del cibo, al baratto delle materie prime
allo scambio di oro, ai certificati di cambio garantiti dai metalli preziosi
all'attuale valuta circolante a corso forzato.
Siamo passati da un sistema con valori che riflettevano
i reali processi naturali
a un sistema di valori basato su certificati di proprietà
scambiati con rendite auto-generate, virtualmente
Potremmo dire neppure virtualmente, ma completamente
distaccate da una qualche risorsa fisica.
E siamo passati da un mondo basato sulla necessità
socialmente mirato alla conservazione e alla sostenibilità
a un mondo basato sulla manipolazione strategica
sul materialismo insensato
con l'ossessione della proprietà e del possesso.
Il filosofo e storico David Hume, citando J. J. Rousseau, ha detto:
"Il primo uomo a cui, dopo aver recintato un pezzo di terra
gli passò per la mente di dire: 'Questa è mia'
e trovò delle persone ignoranti abbastanza da credergli
fu il vero fondatore della società civile.
Quanti crimini, guerre, omicidi
quante sventure e orrori avrebbe risparmiato alla specie umana quell'uomo
che ha eretto steccati o riempito fossati
invece di gridare ai suoi compagni: 'Guardatevi dall'ascoltare questo impostore'.
Siete perduti, se dimenticate che i frutti della Terra appartengono a tutti noi
e la Terra stessa, a nessuno".
Per di più, la scarsità
è adessoi la forza trainante del commercio.
Nel nostro sistema, la scarsità equivale a profitto.
Meno ce n'è di una cosa, più questa può essere valutata in termini di denaro.
In altre parole, l'abbondanza è una cosa negativa in un sistema basato sul profitto.
Come disse l'antropologo Marshall Sahlins
"Il sistema del mercato industriale ha istituito la scarsità
in un modo completamente incomparabile
e a un livello tale che non ha precedenti
dove produzione e distribuzione sono combinate in base all'andamento dei prezzi
e tutti i mezzi di sussistenza dipendono dall'ottenere e dallo spendere.
L'insufficienza di mezzi materiali
diventa l'esplicito, calcolabile
punto di partenza di tutte le attività economiche".
Allo stesso modo vorrei sottolineare, come ulteriore esempio
che la disponibilità di moneta in America, in tutti i tempi
è inferiore rispetto al costo ancora inevaso delle transazioni richieste.
In altre parole, non c'è e mai ci sarà
disponibilità di moneta americana o di qualsiasi altra moneta sul pianeta
abbastanza denaro fisicamente in circolazione, in qualunque tempo
per coprire le transazioni non ancora pagate all'interno dell'economia.
Il denaro è creato dal debito, attraverso i prestiti.
E l'interesse viene caricato su tali prestiti
sia che si tratti di titoli di stato che di prestiti personali coperti dal valore della casa
Se nella nostra economia, venisse chiesto il saldo di ogni singolo debito adesso
servirebbe una somma di denaro talmente enorme
che è letteralmente impossibile da ripagare con il denaro circolante.
Questa è una delle ragioni fondamentali per cui la stratificazione e l'ineguaglianza
sono letteralmente fabbricate nel nostro sistema:
l'intrinseca scarsità stessa di disponibilità della moneta.
Immaginatevi questo.
In questo sistema la bancarotta non è un qualche sottoprodotto irregolare
in cui solo alle persone negligenti gli capita di incappare
si tratta di un inevitabile, attributo insito nel sistema.
È il gioco delle sedie musicali. Spero che questo sia chiaro.
Nelle parole dell'economista Bernard Lietaer
una grande citazione:
"L'avidità e la competizione non sono il risultato
di un immutabile temperamento umano.
L'avidità e la paura della scarsità vengono di fatto continuamente create
e amplificate come risultato diretto del genere di denaro che stiamo usando.
Siamo in grado di produrre cibo più che a sufficienza per sfamare tutti
ma non c'è chiaramente abbastanza denaro per pagarlo tutto.
La scarsità è nelle nostre valute nazionali.
Infatti, il lavoro delle banche centrali
è quello di creare e mantenere questa scarsità.
La diretta conseguenza è che dobbiamo combattere tra noi, al fine di sopravvivere".
Quest'ultima frase definisce il concetto molto bene.
"La diretta conseguenza è che dobbiamo combattere tra noi, al fine di sopravvivere".
La conseguenza di questi meccanismi è, nuovamente, estremo squilibrio sociale
e quindi, stratificazione sociale.
Compreso questo, andiamo ora a considerare
lo stato dell'iniquità di reddito nel mondo.
Nel 2005 gli allegri ragazzi di Citigroup
hanno diramato una comunicazione ai propri clienti più ricchi
riguardo lo stato di ciò che loro chiamavano la "Plutonomia"
e il sommario di apertura su questo è molto, molto chiaro.
"Il mondo è diviso nei due blocchi: la Plutonomia e il resto.
Gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Canada sono le Plutonomie chiave:
economie controllate dai ricchi".
Una Plutonomia è definita come una società in cui la maggior parte della ricchezza
è, ovviamente, controllata da una minoranza sempre più ristretta.
E come tale, la crescita economica di quella società
diventa dipendente dalle vicende
della minoranza ricca e non del resto delle persone.
Tenete questo a mente.
Poi loro si pongono la domanda "Quali sono gli elementi guida della Plutonomia?"
E si rispondono: "Tecnologia disturbata
aumento di produttività guidata, innovazione finanziaria creativa
governi cooperativi amici del capitalismo
una dimensione internazionale di immigranti
e conquiste d'oltremare che corroborano la creazione di ricchezza
*colpetti di tosse* LAVORO DA SCHIAVI [risate]
il principio di legalità e il brevetto delle invenzioni.
Spesso queste onde di ricchezza implicano una grande complessità
sfruttata al meglio dai ricchi e istruiti del momento".
Il punto fondamentale di questo documento è la comprensione
del fatto che il consumatore medio è necessariamente privo di significato per i mercati azionari.
Per i super ricchi, il commerciare tra di loro
è il resoconto dello stato dell'economia complessiva.
Loro affermano: "In una Plutonomia non c'è nessun animale come 'il consumatore statunitense'
o 'il consumatore del Regno Unito' o, meglio ancora, 'il consumatore russo'.
Lì ci sono consumatori ricchi, pochi di numero, ma sproporzionati
nella gigantesca fetta di entrate e consumi che loro muovono.
Poi c'è il resto, i 'non ricchi', la moltitudine dei più
ma sorprendentemente rappresentano solo piccoli morsi della torta nazionale".
E continuano: "Questo è il motivo per cui, ad esempio
ci preoccupiamo meno per l'impatto dell'alto prezzo del petrolio sul consumo globale.
Chiaramente l'alto prezzo del petrolio è un fardello per la maggior parte delle nostre comunità.
Comunque, senza dare alcun giudizio morale
l'ineguaglianza di reddito, essendo ciò che è
rende semplicemente questo gruppo meno rilevante al fine dei dati complessivi.
La conclusione? Dovremmo preoccuparci meno del consumatore medio
del 50% circa dei consumatori, di ciò che fanno
dato che questi consumatori (noi pensiamo) sono meno rilevanti al fine dei dati complessivi
e più di come stanno e di quello che fanno i ricchi.
Questo è semplicemente una questione di matematica, non di moralità".
Fate loro un applauso per essere stati onesti.
Ora, prima di proseguire, lasciatemi fare un po' di chiarezza:
la Plutonomia, come i documenti di Citigroup la descrivono
e questi sono documenti molto logorroici
è naturalmente lo stato di estremo squilibrio, così estremo in alcuni paesi
che le società di investimento danno ben poca importanza
alle abitudini di medio consumo delle persone.
In altre parole, la mutazione della preferenza
si è verificata come effetto del sistema di incentivi finanziari
laddove i modelli di consumo della popolazione in genere
sono diventati quasi obsoleti nell'interesse dei ricchi
mentre loro, la ricca élite, la Plutonomia, possono ora tranquillamente commerciare
tra loro e dimenticarsi della 'classe lavoratrice'.
In altre parole, viene fatto circolare talmente tanto denaro tra i ricchi
che i modelli di consumo generale sono quasi irrilevanti.
Questo, naturalmente, ha senso quando si pensa
ai metodi utilizzati per misurare la salute dell'economia
che dovrebbero essere relativi a tutti.
Il PIL è calcolato sulla base di
quanto denaro la gente spende o guadagna
su di un dato bene o servizio.
Quindi, utilizzando l'esempio del valore netto
se avete in vetta l'1% che controlla
il 35% della ricchezza finanziaria in America
con subito dopo i 19% che ne controlla il 50%
lasciando i restanti 80% con il 15%
avete il 20% della popolazione americana che controlla l'85% del denaro.
E questo è ciò che Citigroup ha capito.
Questa minuscola fetta della popolazione è quella che in realtà ha il potere su tutto.
Ciò significa che il sistema finanziario è, intrinsecamente, poco motivato
a curarsi delle azioni o del benessere dell'80% della popolazione.
E dal momento che tutti noi sappiamo che il sistema finanziario
è il più potente mezzo usato per influire sulla maggior parte dei governi nel mondo
in particolare il governo degli USA, cominciate a vedere che l'unica preoccupazione
della classe dirigente nei confronti della maggioranza della popolazione
è puramente quella di tenerci buoni quanto basta a evitare l'insorgere di una rivolta.
E non sto facendo proiezioni su questo. Citigroup
ci rende molto consapevoli di questo, esplicitamente, quando loro affermano:
"Vediamo che la più grande minaccia alla Plutonomia potrebbe venire dall'aumento
delle richieste politiche per ridurre l'ineguaglianza dei redditi
distribuire la ricchezza più equamente e sfidare forze come la globalizzazione
che hanno tratto beneficio dalla crescita di ricchezza e profitto."
Ma, non state in ansia, loro non sono troppo preoccupati.
"La nostra conclusione? Le tre leve che i governi e le società
potrebbero tirare per porre fine alla Plutonomia sono benevole.
I diritti di proprietà sono generalmente ancora intatti
le politiche fiscali, da neutrali a favorevoli
e la globalizzazione sta mantenendo in eccedenza la forza lavoro
agendo come un freno sull'inflazione dei salari."
Loro riassumono:
"Il fulcro della nostra tesi sulla Plutonomia è che i ricchi
sono la fonte dominante di reddito, ricchezza e domanda nei paesi della plutonomia
come il Regno Unito, gli Stati Uniti, il Canada e l'Australia;
paesi che hanno un approccio economicamente liberale alla creazione di ricchezza.
Noi crediamo che le azioni dei ricchi e la percentuale delle persone ricche
presenti in un'economia aiuti a spiegare molti dei peggiori enigmi
e paure che hanno recentemente irritato i nostri clienti azionisti
cose come gli squilibri globali o i motivi per cui gli alti prezzi del petrolio
non ne hanno distrutto la domanda.
La Plutonomia, noi pensiamo, sta chiarendo queste problematiche
e ci dice di non preoccuparcene.
Inoltre, noi crediamo che i ricchi diventeranno sempre più ricchi negli anni a venire.
Dato che i capitalisti, i ricchi, otterranno una porzione ancora più grande del PIL
essenzialmente, come risultato della globalizzazione.
Ci aspettiamo che l'immensa disponibilità di forza lavoro nelle economie in via di sviluppo
tenga sotto controllo l'inflazione dei salari aumentando i margini di profitto
vantaggioso per il benessere dei capitalisti
relativamente malsano per il mercato del lavoro non specializzato/esternalizzabile.
Questo promette bene per le aziende che vendono o che offrono servizi ai ricchi."
Scusate se vi ho fatto sorbire per intero questo testo logorroico
ma spero che abbia messo in chiaro cosa le persone là in cima
dietro il sistema finanziario, ne pensano davvero al riguardo.
E loro hanno verosimilmente ragione. I ricchi diventeranno sempre più ricchi.
Il declino economico nel quale ci troviamo adesso
veramente non significa nulla per quel 20% là in cima.
È l'80% che continua a soffrire.
Ma hey, a chi importa? Evidentemente il 20% fa girare l'economia comunque.
E non intendo nemmeno addentrarmi in cosa questo significa riguardo ai
nostri ingenui presupposti di democrazia nel mondo moderno.
Di fatto, per dirlo con le parole dell'ex giudice della Corte Suprema
Louis D. Brandeis, credo si pronunci così:
"Possiamo avere la democrazia in questo paese o possiamo avere grandi ricchezze
concentrate nelle mani di pochi, ma non possiamo avere entrambe le cose".
Ora, ho sollevato tutto ciò come un'introduzione
a quanto ci accingiamo a discutere riguardo alla salute sociale.
Insieme a questo, tuttavia, penso sia necessario digerire qualche dato statistico.
Nel 2007, i dirigenti delle 365 maggiori società degli Stati Uniti
hanno ricevuto ben oltre 500 volte la paga di un lavoratore medio.
In molte di queste aziende leader il dirigente esecutivo viene pagato in un giorno
più di quanto venga pagato un lavoratore medio in un anno.
La famiglia dei Wal-Mart, che sono circa 6 persone, i Waltons
ha una fortuna complessiva stimata in circa 90 miliardi di dollari
nel 2009, secondo la rivista Forbes.
Il patrimonio complessivo del ceto basso, il 40% della popolazione degli Stati Uniti
era di soli 95 miliardi di dollari.
Inoltre, le occupazioni più pagate del pianeta
sono nei settori del commercio e degli investimenti, occupazioni che
non hanno assolutamente senso.
Queste non creano nulla
e sono inutili allo stato della società nel mondo naturale.
Nel 2005, lo stipendio netto annuale medio
per i manager dei 26 maggiori fondi di copertura, alias case da gioco o casinò
è stato di 363 milioni di dollari ciascuno!
Confrontatelo a quello medio di un medico che guadagna circa 150.000 dollari l'anno
e gli scienziati della ricerca biologica, che stanno cercando cure
e trattamenti per le malattie che guadagnano solamente 68.000 dollari l'anno.
Avete compreso il punto. L'ineguaglianza di reddito sta qui.
Sta crescendo e sembra essere inarrestabile
quando guardate ai meccanismi dei mercati finanziari
e la realtà culturalmente accettata delle spaventose differenze salariali
fra i vari settori lavorativi.
Quindi ora, noi poniamo la domanda.
Cosa significa questo per la nostra salute, per il nostro benessere?
L'innovativa ricerca condotta da Richard Wilkinson e Kate Picket nel Regno Unito
nell'ambito delle ineguaglianze sociali nel campo della salute
e sui danni sociali della salute ci ha dato una profonda consapevolezza
di cosa significa avere una società basata e guidata dall'ineguaglianza.
Per riassumere questa ricerca innovativa, la comune visione
che i problemi sociali sono direttamente causati da singolari implicazioni materiali
come un pessimo alloggio, la scarsa alimentazione o un'istruzione adeguata carente
è stata capovolta.
L'idea che le società più ricche stiano meglio delle società più povere
riguardo alla salute in generale è falsa.
I problemi sociali abbondanti nei paesi ricchi e altamente stratificati
sono in gran parte causati dal peso sostanziale delle differenze
tra le persone all'interno della società stessa.
Il problema non è il reddito assoluto, ma piuttosto il problema del reddito relativo.
Se comparate gruppi di persone con lo stesso reddito in paesi diversi
noterete che quelli nei paesi più iniqui
stanno peggio di quelli nei paesi più equi
con lo stesso reddito.
Sembra essere un fenomeno psico-sociale.
L'ineguaglianza sembra rendere i paesi socialmente disfunzionali.
E basandoci sullo stato della salute sociale, dei tassi di criminalità e del benessere
è cosa certa, come vi dimostrerò
che la nostra attuale struttura non è davvero nient'altro che un fallimento sociale.
Aspettativa di vita.
In questo grafico vediamo uno specifico gruppo di paesi ricchi.
Mi scuso per le persone in fondo che non possono leggerlo.
Farò del mio meglio per aiutarvi a capire ciò che sta succedendo qui.
In sostanza, l'asse Y che vedete è l'aspettativa di vita
e l'asse X è l'iniquità di reddito che va da sinistra a destra, dal basso verso l'alto.
L'aspettativa di vita va dal fondo fino in vetta ovviamente, dal basso verso l'alto.
Come potete vedere qui, il Giappone ha la più bassa disparità di reddito
ma con una aspettativa di vita incredibilmente alta.
Mentre Singapore, trionfando solo sugli Stati Uniti in questo particolare gruppo
di paesi analizzati, che sono i paesi più ricchi
ha la più alta ineguaglianza di reddito
e la linea di regressione nel mezzo mostra chiaramente
come le combinazioni partendo dalla più bassa iniquità alla più alta iniquità
riducano l'aspettativa di vita di tutti questi paesi.
Uso di droga. Vediamo che gli Stati Uniti
avendo il più alto livello d'ineguaglianza sulla base del gruppo nell'esempio
essendo anche tra i 4 paesi al primo posto
con il più alto consumo di droghe illegali: Stati Uniti, Nuova Zelanda, Australia e Regno Unito.
Mentre nello scaglione più basso si trovano Giappone, Svezia e Finlandia
che hanno il minore livello d'ineguaglianza e il minore uso di droga.
C'è anche la Grecia lì. Sono le tendenze che sono importanti qui.
Potete vedere la chiara linea di regressione.
Vorrei approfondire su questo particolare: il modo di ragionare che c'è dietro a ciò.
C'è uno studio fatto nel 2002 con le scimmie macaco.
Nello studio, 20 scimmie sono state osservate e analizzate
in merito alle gerarchie sociali che si sviluppavano in differenti circostanze
prendendo nota di quali animali erano dominanti e quali erano subordinati.
Il risultato è stato che le scimmie diventate dominanti
avevano più dopamina attiva nel loro cervello di quanta ne avessero
prima di diventare dominanti mentre le scimmie che erano diventate subordinate
mostravano cambiamenti molto piccoli nella struttura chimica del loro cervello.
Per contro, dopo aver insegnato alle scimmie come somministrarsi la cocaina
attraverso leve, si è scoperto che le scimmie subordinate
avevano assunto molta più cocaina rispetto alle scimmie dominanti.
In altre parole, è una forma di automedicazione.
Continuiamo sulla malattia mentale.
La malattia mentale è molto più comune nei paesi più iniqui.
Ancora una volta abbiamo gli Stati Uniti in testa per le malattie mentali
abbiamo il Giappone nello scaglione più basso.
Come potete vedere da questo grafico, la malattia mentale e l'ineguaglianza
sono molto correlate tra loro.
Un rapido sguardo al numero delle prescrizioni per il farmaco antidepressivo SSRI
negli uffici medici, tra gli adulti dai 18 anni in su
negli Stati Uniti dal 1995 al 2002
mostra una chiara tendenza crescente delle dipendenze da antidepressivi.
I disturbi più comuni, naturalmente, sono l'ansia e la depressione.
Uno psicologo di nome Jean Twenge ha condotto uno studio interessante
da cui emerge che gli americani sono molto più ansiosi rispetto al passato.
Un'indagine condotta su studenti universitari, dal 1952 al 1993
tra 52.000 studenti
evidenziava che gli studenti oggi sono più ansiosi
rispetto all'85% degli studenti presi in esame all'inizio dell'indagine, nel 1952.
Alla fine degli anni '80, il bambino americano medio era più ansioso
di un bambino paziente psichiatrico degli anni '50.
Per quanto riguarda la depressione, uno studio chiamato
"Tendenze nel tempo sulla salute mentale degli adolescenti" ha rilevato che in Gran Bretagna
la depressione tra i venticinquenni risulta radoppiata rispetto alla media emersa
in uno studio su circa 10.000 persone nate nel 1970.
Nello studio sui 10.000 nati nel 1970, erano il doppio di quello sui nati nel 1958.
Ha inoltre dimostrato che, in generale, i disturbi psico-sociali
che interessano i giovani sono aumentati notevolmente negli ultimi 50 anni.
In Germania, Italia, Giappone e Spagna
ogni anno una persona su dieci viene dichiarata "mentalmente malata".
Nel Regno Unito una su cinque e negli USA una su quattro.
In tutte le popolazioni, i tassi di malattia mentale sono cinque volte superiori
nei paesi con più ineguaglianza rispetto a quelli più equi.
Ora, naturalmente, so cosa potreste dire "C'entra forse la genetica?"
Penso che Richard Wilkinson lo abbia riassunto molto bene.
"Sebbene la malattia mentale possa essere condizionata da cambiamenti
nei livelli di certe sostanze chimiche nel cervello
nessuno ha dimostrato che questi sono effettivamente la causa della depressione
piuttosto che variazioni causate dalla depressione.
Anche se una vulnerabilità genetica può essere alla basa di alcune malattie mentali
ciò non basta di per sè a spiegare l'enorme crescita
della malattia negli ultimi decenni.
I nostri geni non possono cambiare così rapidamente".
E passiamo all'idea della fiducia.
Un'altra parola per questo è relazione sociale.
La relazione sociale sociale è definita come un attitudine, lo spirito
o la volontà delle persone di impegnarsi in attività civiche collettive
quindi, in questo c'è un forte rapporto di fiducia.
Come potete vedere nel grafico, quelli che sentono di potersi fidare l'uno dell'altro
sono molto più numerosi, naturalmente
nelle società che hanno minore ineguaglianza.
Questo naturalmente è più che ovvio, come sono sicuro molti di voi concorderanno.
Naturalmente, dove c'è maggiore iniquità, le persone sono meno altruiste tra loro.
Di fatto, sfiducia e disuguaglianza, io penso, si rafforzano a vicenda.
Ora, questo punto sarebbe di per sè sufficiente per un'ora di conferenza.
Cos'è una società se le persone non possono fidarsi l'una dell'altra?
È importante rendersi conto che l'idea di amicizia
e le nozioni che si sposano con quella di amicizia
che è in definitiva una qualità della fiducia
è una caratteristica completamente opposta
alla mentalità competitiva
e alle teorie economiche di tornaconto che vediamo oggi.
L'empatia, la reciprocità e la cooperazione equivalgono a una buona salute
mentre il sospetto, la lotta e la competizione
equivalgono sempre ad alti livelli di stress e quindi di distruzione.
Come vedremo fra un secondo, lo stress
è uno dei killer più letali che conosciamo, è un killer segreto.
E vivere in una società in cui dovete guardarvi le spalle
e in cui dovete lottare per ogni cosa cosa che avete,
dove dovete di fatto dubitare di ogni affare
dato il presupposto iniziale secondo cui l'altra persona
potrebbe tentare di sfruttarvi per il proprio tornaconto.
Il guaio è che noi prosperiamo socialmente sulla fiducia e sulla cooperazione
dimostrabile dal grado di salute.
E le strutture sociali che creano relazioni basate sull'ineguaglianza
sull'inferiorità e sull'esclusione sociale
sono colpite dalla più alta quantità di sofferenza sociale e nevrosi.
Parliamo ora dei punteggi scolastici.
Questo tema è molto interessante. Non solo i paesi più iniqui
hanno il peggior livello di istruzione
ma anche un alto numero di ragazzi che abbandonano gli studi.
Curiosamente le distinzioni di classe e i loro effetti
siano diventate molto evidenti in questo contesto.
Per esempio, fu svolto uno studio nel 2004
in cui presero 321 ragazzi indiani appartenenti alla casta superiore
e li misero con 321 ragazzi indiani appartenenti alla casta inferiore
e venne assegnato loro un compito per risolvere un determinato problema.
La prima volta che lo fecero, il rapporto di casta
lo status sociale, non venne rivelato a questi ragazzi.
Non avevano alcuna idea di chi avessero accanto. E potete vedere che
la casta inferiore in realtà aveva battuto la casta superiore.
La seconda volta lo fecero sapendolo e i risultati si erano drammaticamente alterati
infatti la casta inferiore ottene un risultato molto peggiore di prima
mentre la casta superiore ottenne un risultato migliore. Questo è psicologico.
Si tratta di una relazione di inferiorità-superiorità di natura psico-sociale
che si è ripetuta molte volte in molti casi attraverso altri studi
che hanno avuto esattamente lo stesso esito.
La gente è molto influenzata da come percepisce il proprio status nella società.
Quando ci aspettiamo di venire considerati inferiori, molto spesso agiamo come tali.
Tassi di omicidio.
Come potete vedete, gli Stati Uniti fanno saltare in aria ogni cosa fuori dall'acqua
quando si tratta di tassi di omicidio.
E ovviamente, se guardate alla tendenza di regressione
i tassi di omicidio sono naturalmente più alti nelle società inique.
In realtà, la violenza stessa
è probabilmente l'attributo più affermato dell'ineguaglianza sociale
sopra ogni altra cosa di cui stiamo parlando in questi esempi.
James Gilligan, che è stato psichiatra delle carceri per 25 anni
ed è attualmente direttore del Centro per lo Studio sulla Violenza
all'Università di Harvard, disse riguardo alla sua lunga e ampia
esperienza di rapporti con criminali violenti:
"I detenuti con cui ho lavorato mi hanno detto più volte
quando ho chiesto loro perché hanno aggredito qualcuno
che è stato perché 'lui mi ha mancato di rispetto'.
Il termine 'mancanza di rispetto' è centrale nel vocabolario, del sistema di valori morale
e psico-dinamico di questi uomini cronicamente violenti.
Devo ancora trovare un grave atto di violenza che non sia stato provocato
dall'esperienza di sentirsi gravemente offeso e umiliato
mancato di rispetto e messo in ridicolo. E ciò non ha rappresentato
un tentativo di prevenire o annullare questa 'perdita di faccia'
a prescindere dalla severità della punizione.
Fraintendiamo questi uomini a nostro rischio e pericolo
se non capiamo ciò che intendono letteralmente
quando dicono che preferirebbero uccidere, mutilare altri o essere uccisi
piuttosto che vivere senza orgoglio, dignità e rispetto di sé.
Loro letteralmente preferiscono la morte al disonore."
È davvero facile vedere come i rapporti di classe
e quindi la disparità di reddito, possono tradursi in un sentimento di umiliazione
perdita di controllo, mancanza di rispetto e ridicolizzazione.
Quando si perde il posto di lavoro, è spesso demoralizzante.
Le mogli dicono, "Oh, mio marito è disoccupato."
E questa è una cosa demoralizzante "Oh, lui è disoccupato"
Dopo tutto, la natura stessa della classe è gerarchica.
In altre parole, la classe superiore davvero guarda dall'alto in basso
la classe inferiore, storicamente parlando.
E l'essere guardato dall'alto in basso è essenzialmente umiliante.
Pertanto, non dovrebbe sorprendere che gli Stati Uniti hanno il maggior numero
di omicidi al mondo, data l'estrema ineguaglianza di reddito.
E questo ci porta ad alti tassi di reclusione.
La tendenza è altrettanto grave.
Ovviamente come vediamo qui i tassi di detenzione sono più elevati nei paesi iniqui.
Maggiore è l'iniquità nel paese, maggiore è il numero di persone nelle carceri.
Tuttavia, ciò che è interessante di questa realtà
è che non solo è correlata al tasso di criminalità, il quale naturalmente
prevale nelle società ineguali
ma ha anche a che fare con l'atteggiamento punitivo
verso i cosiddetti "elementi criminali della società".
In altre parole, tanto più è iniqua la società
tanto più aspre sono le punizioni per un dato reato.
E quindi, vengono messe in prigione per lunghi periodi di tempo
più persone che nei paesi più equi.
Dal 1984 lo stato della California ha costruito
una nuova scuola e venti nuove prigioni.
Un piccolo dettaglio, per quelli là fuori che pensano
che il sistema carcerario potrebbe avere un qualche ruolo terapeutico di riabilitazione
nell'indurre al cambiamento gli esseri umani e il comportamento umano
vorrei fare ancora una volta riferimento al nostro psichiatra delle carceri
James Gilligan per la sua prospettiva.
Lui afferma: "Il modo più efficace per trasformare una persona non violenta
in una violenta è quello di mandarla in prigione.
La giustizia criminale e i sistemi penali stanno operando
sulla base di un errore enorme, vale a dire, nella convinzione che la punizione
possa dissuadere, prevenire o impedire la violenza
quando in realtà è la più potente istigazione alla violenza
che abbiamo scoperto finora".
Ora, ecco un'altra cosa molto interessante: la mobilità sociale.
La mobilità sociale ha a che fare con
il rapporto di classe che avete al momento della vostra nascita
e quanto facile è per voi salire da questa classe
o scendere da questa classe, durante la vostra vita.
In altre parole, se siete nati nella povertà, quanta possibilità
avete di diventare ricchi?
Come potete vedere da questo grafico, gli Stati Uniti
la patria del "Sogno Americano"
ha il più basso tasso di mobilità di tutti i paesi presenti nel gruppo campione.
Ci sono probabilità molto alte che se siete nati nella povertà, rimarrete nella povertà.
Allo stesso modo, se siete nati in una condizione di grande ricchezza
ci sono ottime probabilità che resterete ricchi per il resto della vostra vita.
E se ci pensate, è davvero una forma di segregazione di classe.
Questa realtà può essere imputata, in parte
agli stessi meccanismi del nostro sistema finanziario
che mantiene le classi inferiori povere
e le classi superiori ricche, deliberatamente.
Per fare un rapido esempio di ciò, come ho detto prima
ma io penso che sia un esempio molto importante
se avete un milione di dollari e lo mettete in un conto di deposito in banca
al 5% di interesse, andreste a generare 50.000 dollari l'anno
solamente per quel deposito.
Avreste fatto soldi generati dai soldi stessi, carta che genera altra carta
niente di più, nessuna invenzione, nessun contributo alla società, niente.
Tenete questo in mente, se fate parte della classe medio-bassa
che è limitata nei fondi e avete necessità di ottenere un prestito
come la gran parte delle persone, per comprarsi la casa o usare le carte di credito
allora paghereste gli interessi alla banca
che la banca userà a sua volta, in teoria
per pagare la rendita del 5% al milionario col conto di deposito.
Non solo questa equazione è oltraggiosamente offensiva, dover usare
l'interesse per rubare dai poveri e dare ai ricchi
perpetuando allo stesso tempo, per sua stessa natura, la stratificazione di classe
mantenendo le classi inferiori povere, sotto il costante peso del debito
e le classi superiori ricche trasformando il loro denaro in eccesso
per magia, in ancora più denaro, con zero sforzo e nessun contributo alla società.
Tutta via, questo è solo uno dei meccanismi usati
per assicurarsi che questi attributi di classe
o segregazione di classe, venga mantenuto.
Mortalità infantile.
Molto semplicemente è più elevata nei paesi iniqui
rispetto ai paesi meno iniqui.
L'obesità è naturalmente maggiore nei paesi più diseguali.
I tassi di gravidanze adolescenziali è maggiore nei paesi più diseguali.
Innovazione: io amo questo punto perché è un gigantesco schiaffo in faccia
a tutti quegli entusiasti, fanatici sostenitori del mercato che pensano
che il sistema competitivo basato sull'incentivo della ricerca di profitto
si traduca in nuove innovazioni per il bene comune.
Mi dispiace dire, che non è assolutamente così.
Utilizzando la misura dei brevetti, per milione di abitanti, Finlandia, Svezia
e Irlanda scavalcano gli Stati Uniti, quando si tratta di invenzioni.
E per finire, diamo un'occhiata a una sommatoria complessiva
che è stata compilata con i diversi punti che abbiamo appena esaminato.
Questo grafico mostra: aspettative di vita, istruzione matematica, mortalità infantile
omicidi, incarcerazioni, gravidanze adolescenziali, fiducia, obesità
mobilità sociale e malattie mentali incluso l'uso di droghe e alcool.
Come potete vedere, negli Stati Uniti
con il più alto livello di stratificazione, siamo i peggiori in assoluto.
E proprio per assicurarmi che comprendiate questa analisi chiaramente
Questo grafico mostra il reddito assoluto legato a quanto avete visto prima.
Come potete notare, qui non c'è schema. Non c'è una linea di tendenza regressiva.
Eccoli qui, fianco a fianco, così potete vedere quanto questa informazione è vitale.
La tendenza è molto chiara riguardo le ramificazioni d'ineguaglianza
in un determinato paese o ambiente sociale.
Come punto finale su questo tema dell'ineguaglianza e delle sue conseguenze
voglio menzionare uno studio chiamato "Lo Studio Whitehall"
il quale si è protratto, in 2 fasi, credo per circa 60 o 70 anni.
Il professor Michael Marmot, del Dipartimento di Epidemiologia
e Salute Pubblica all'University College di Londra
era il direttore di questi studi.
Ha usato l'organico del Servizio Civile Britannico come gruppo soggetto dello studio
e hanno scoperto che esiste un'inclinazione della qualità della salute
nelle società industrializzate che non è semplicemente
un questione di salute cagionevole per le persone socialmente svantaggiate
e di buona salute per tutti gli altri. Stava accadendo qualcos'altro.
Ricordate, questo è il Regno Unito, che ha socializzato l'assistenza sanitaria.
Quindi tutti hanno, essenzialmente, parità di accesso
alla stessa quantità di assistenza sanitaria.
Trascurando ciò, hanno scoperto che c'era una distribuzione sociale della malattia
via via che andate dalla cima della scala socio-economica verso il fondo.
E i tipi di malattie che persone contraevano cambiavano in media.
Per esempio, i gradini più bassi della gerarchia
avevano probabilità 4 volte maggiori di morire a causa di malattie cardiache
rispetto ai gradini più alti.
E questo modello era a quel livello a prescindere dall'accesso alle cure sanitarie.
Questo è solo un esempio, ad ogni modo.
C'è un'inclinazione dei problemi di salute che emerge
che non può essere spiegata dal reddito assoluto.
E che, infatti, deriva dalla risposta allo stress
se l'approfondite ed esaminate questi punti.
Anche in un paese con assistenza sanitaria universale
peggiore è la situazione finanziaria e la posizione gerarchica delle persone
peggiore sarà in media il loro stato di salute.
In altre parole, le persone in posizioni socioeconomiche più elevate
quelle in cima alla piramide, vivono a lungo, godono di una salute migliore
e soffrono meno a causa di disabilità
mentre quelle di status socioeconomico più basso
muoiono più giovani e soffrono di un maggior fardello di disabilità e malattie.
Questo si presenta di nuovo sotto forma di inclinazione, mostrandoci che
dalla classe superiore più alta, giù dritto fino alla classe più bassa
ogni successivo passo verso il basso o verso l'alto, nella scala socio-economica
genera un rispettivo cambiamento di qualità
nella salute delle persone.
La conclusione è che c'è una grande quantità di dati statistici a dirci a gran voce
che vivere in una società più equa, è più salutare e produttivo
per circa il 99,9% della popolazione.
Sono solo quelli al vertice estremo della piramide
che potrebbero essere considerati non affetti dalla malattia
conosciuta come inuguaglianza sociale.
L'equità fa bene tutti, in altre parole.
Ora, tenuto conto di questa realtà
diventa cruciale porre la domanda: qual è la vera
causa psico-sociale di questi problemi?
Quali sono i meccanismi più potenti in atto
che continuamente incoraggiano la distinzione di classe
e le nevrosi e malattie che questa genera?
Noi, davvero, non dobbiamo guardare troppo lontano per una possibilità concreta.
Il settore della programmazione culturale del sistema di mercato è l'industria pubblicitaria
che serve a perpetuare i valori di consumo che vedete intorno a voi.
Tuttavia, va molto più in profondità di questo.
Va molto più in profondità del semplice convincere le persone a comprare cose
per il profitto di una specifica azienda.
Il fatto è che i valori del materialismo e della spinta al consumo
sono di estrema importanza per il funzionamento dell'economia mondiale.
Senza quei valori
il sistema barcollerebbe e vi spiego perché.
Al centro dell'economia per come la conosciamo
si trova l'inalterabile richiesta per il costante
perpetuo e ciclico consumo.
In altre parole, l'intero fondamento di ciò che noi definiamo "crescita economica"
che da un altro lato viene tradotto in cose come il Prodotto Interno Lordo
il quale dovrebbe essere il metro di misura del progresso sociale e cose del genere
non è altro che esseri umani che, con costanza e continuità, comprano e vendono
ancora e ancora e di nuovo ancora.
Se gli esseri umani non comprassero le cose
le aziende e i negozi non potrebbero permettersi di pagare i loro dipendenti.
Se un dipendente non può essere pagato, poi quel dipendente, che è anche un consumatore
non può uscire e spendere i soldi ricevuti dal lavoro
nuovamente nel sistema per perpetuarne il ciclo.
Se le persone non spendessero costantemente il loro denaro
l'intera struttura economica, compreso l'intero sistema del lavoro
collasserebbe completamente.
Tenuto conto di questa realtà, la massima priorità di qualsiasi azienda
o, di fatto, di qualsiasi governo che si preoccupa per la propria economia
è di assicurarsi che il pubblico abbia un interesse immediato
a consumare costantemente.
È interessante far notare che l'America fu fondata originariamente
su un certo livello di etica protestante del lavoro
una visione del mondo protestante, dove parsimonia e risparmio
erano realmente i valori dominanti di allora.
Da quel momento, le agenzie pubblicitarie dovettero cambiare le loro argomentazioni
da punti di vista orientati all'utilità
a quelli impiegati per il richiamo emotivo
e l'accrescimento della posizione sociale.
Gli americani ora consumano il doppio di quanto
facevano prima della fine della seconda guerra mondiale.
Tanto per fare un breve cenno storico
una delle figure di spicco di questo "dirottamento" dei valori americano
è un uomo di nome Edward Bernays.
Bernays è più conosciuto per il suo libro, intitolato "Propaganda"
che fu acquistato da molte persone, tra cui Joseph Goebbels.
Venne ingaggiato da tutte le maggiori aziende molti decenni fa
per indurre il pubblico ad acquistare cose
di cui, molto semplicemente, non avevano bisogno.
Un nuovo mondo di associazioni nevrotiche come il materialismo
e "il consumismo compulsivo" per citare Thorstein Veblen
scatenatisi in quel periodo e che sono cresciuti e mutati drammaticamente.
Oggi, i bisogni umani sono diventati completamente distorti
a causa delle imposte esigenze, evocate e generate
dal meccanismo di induzione al consumo della distribuzione e dalla pubblicità.
Più è insoddisfatta e infelice una popolazione
meglio è per le agenzie pubblicitarie e le aziende.
Il consumismo si nutre di una forma di autocoscienza di inferiorità.
E che si traduce, proprio letteralmente, in identità e reputazione sociale.
Sorprende come l'indottrinamento sia così potente che il consumismo è considerato
da i più nella società il riflettente di un qualche interesse umano basilare
come se fosse un riflesso della natura umana.
Ciò naturalmente è infondato. Infatti, il nostro bisogno nevrotico di comprare e consumare
è in realtà un riflesso di quanto profondamente sociali noi siamo
e di quanto influenzati noi siamo dalla programmazione sociale
dal grado di orientamento al possesso e alle apparenze
e ogni altra cosa che ci è stata inculcata.
A questo punto, vado a spostarmi
alla prossima sezione di questa presentazione
e per creare un collegamento voglio sottolineare che
non solo i modelli di consumo generati dalla fiducia a loro accordata
dalla maggior parte del pubblico, specialmente in America
provocano una grande quantità di stress sociale
responsabile in parte di molti dei problemi che abbiamo appena analizzato;
ma la propensione al consumo ciclico, costante
che, di nuovo, è richiesto per far funzionare l'intera economia mondiale
sta anche delineando tendenze che conducono in maniera evidente
ai gravi problemi ambientali
e all'inarrestabile crollo della civiltà per come noi la conosciamo
mentre distruggiamo tutte le nostre risorse naturali per mezzo di questa
azione idiota dl consumo compulsivo per alimentare il PIL.
Parte seconda: Prognosi
I precedenti punti trattati riguardanti i problemi di benessere e qualità della vita
associati a uno squilibrio sociale sono un grande problema.
Tuttavia, ad essere onesti, solo perché c'è una propensione
a una obesa, violenta, malata, mentalmente disturbata
egoista, diffidente e analfabeta popolazione
questo non si traduce necessariamente
nella conseguenza del collasso sociale, come stiamo cominciando a vedere.
Proseguiamo, mettendo il basilare benessere dell'umanità
da parte per un momento, e concentrarci sui meccanismi
del sistema sociale stesso
e dei problemi di ordine maggiore che si stanno generando.
Okay, ecco la situazione:
una delle cose più cruciali da capire
che, senza ombra di dubbio, prova
la natura insostenibile del nostro attuale sistema sociale
e di come esso sia in rotta di collisione con la natura, è questa:
a causa del modo in cui il denaro, e quindi il sistema di mercato, funziona
siamo bloccati in un paradigma incompatibile
nel quale due principi operativi si escludono a vicenda.
L'uno, la necessità di un consumo costante o crescita infinita
si scontra con l'altro, un pianeta indiscutibilmente finito
e, di conseguenza, con le leggi fisiche della natura.
Voi semplicemente non potete avere una crescita infinita del commercio
e quindi del consumo, in un sistema chiuso
come il pianeta Terra.
Per tutti coloro che non comprendono completamente questo, mi spiegherò meglio.
Il pianeta Terra è, parlando delle sue risorse, essenzialmente un sistema chiuso.
Tutti i depositi di minerali e di energia che stiamo attualmente usando
hanno tempi di formazione che eccedono drammaticamente
la durata della vita dell'essere umano.
Ad esempio, il petrolio e i combustibili fossili, in generale
hanno bisogno di oltre 100 milioni di anni per formarsi.
Lo stesso vale per le nostre risorse minerarie.
Le 4.400 specie di minerali là fuori oggi
hanno richiesto esorbitanti quantità di tempo per crearsi.
I diamanti che troviamo oggi
hanno avuto bisogno di oltre 3 miliardi di anni per potersi generare.
Ora, data questa realtà ambientale, potrebbe sembrare dolorosamente ovvio
che l'aspetto più importante di qualunque società terrestre
dovrebbe essere la conservazione delle risorse della Terra, giusto?
Sembrerebbe, infatti, che l'intero fondamento di qualsiasi struttura economica
abbia come priorità numero uno
la conservazione delle risorse del pianeta.
Perché? Perché una volta che sono finite, sono finite.
Ad esempio, anche in questo momento dell'indagine scientifica
non possiamo prendere un pneumatico, che contiene circa 20 o 30 litri di petrolio
e riconvertirlo in carburante combustibile.
Così invece di avere un logico sistema di gestione delle risorse
dove monitoriamo di fatto le risorse della Terra e tentiamo, come specie umana
di orientare strategicamente il nostro uso di questi preziosi elementi limitati
noi abbiamo deciso di fare qualcosa di molto più interessante.
E si chiama Paradigma della Crescita Economica Infinita.
Nel nostro attuale sistema noi agguantiamo quante più risorse possiamo.
le gettiamo in tutto quello che pensiamo qualcuno comprerà
e tentiamo di manipolarci l'un l'altro per convincerci a comprare le cose per profitto.
Infatti, l'intero fondamento dell'ideologia del libero mercato
è usare e scambiare quante più risorse è possibile
il più velocemente possibile, per generare quanto più denaro possibile
che a sua volta viene utilizzato per sfruttare le risorse ancora e ancora.
Abbiamo creato una struttura globale orientata al profitto e al denaro
che consiste in un protocollo di scambio circolare
dove il denaro deve passare dal consumatore, al datore di lavoro
al lavoratore, che è nuovamente il consumatore. E l'unico modo
in grado di sostenere questo modello per tenere le persone impiegate,
l'unico modo per far mangiare la gente, tenere alto il PIL e attivo il mercato azionario
è attraverso l'ordine che beni e servizi,
comprendenti ancora una volta le nostre risorse ed energia limitate,
vengano costantemente e continuamente usati e venduti all'infinito
incuranti della finalità, utilità o rispetto per quello che effettivamente abbiamo.
Non posso immaginare una maniera più distruttiva
per organizzare la società.
E la cosa triste è che le persone non vedono niente di tutto questo.
Sono state condizionate a credere nelle ideologie.
Capitalismo, comunismo, socialismo, bene, indovinate un po'?
Qualunque ideologia sociale, in particolare economica, che non si relaziona
direttamente ed esplicitamente, nei sui dettami, alle risorse del pianeta
riguardo alle peculiarità del nostro ambiente che di fatto sostiene la nostra vita
è un'ideologia sociale inapplicabile e di conseguenza irrilevante.
Prendiamo ad esempio il petrolio e i combustibili fossili.
Viviamo in un'economia degli idrocarburi come, sono sicuro, tutti voi sapete.
La nostra intera struttura economica, ovvero la produzione, la distribuzione
la coltivazione di cibo, i trasporti, ecc.
si basa interamente su energie ricavate da combustibili fossili.
Ci sono 10 calorie di energia da idrocarburi
in ogni caloria di cibo attualmente consumato nel mondo industrializzato.
Questo è M. King Hubbert, un geologo
e abbastanza curiosamente, un tecnocrate.
M. King Hubbert predisse alla fine degli anni '40
che gli Stati Uniti avrebbero raggiunto il picco nella produzione di petrolio nel 1970.
Naturalmente è stato ridicolizzato, deriso e disprezzato
dall'affermata comunità scientifica.
E sfortunatamente, aveva ragione
gli Stati Uniti hanno raggiunto il picco nel 1970.
In fatti, alcuni studi oggi mostrano che le scoperte di petrolio a livello mondiale
avevano probabilmente raggiunto il picco più o meno nello stesso periodo.
La data esatta è discutibile, ma questo non cambia nulla.
Ora, prima di andare avanti, so che alcuni di voi stanno dicendo
"Come facciamo a sapere che queste statistiche sono esatte?"
"Come facciamo a sapere che gli istituti di ricerca non siano ignari
dell'esistenza di giacimenti di petrolio che non sono ancora stati scoperti?"
"E come facciamo a sapere se le società petrolifere stesse
che hanno i dati, non stiano semplicemente mentendo per aumentare i loro profitti?"
Queste sono ottime domande, ma non c'è alcun dubbio
sul declino negli Stati Uniti. Noi importiamo
oltre il 70% del nostro petrolio in questo momento.
E per quanto riguarda il picco globale, tutto ciò che realmente dovete fare
è guardare i dati di perforazione delle più grandi aziende
per vedere che quasi tutte le più grandi compagnie petrolifere
sono alla disperata ricerca di nuove riserve di petrolio
e sono andati quasi ovunque fosse possibile cercarlo legalmente.
Il petrolio su questo pianeta, che ha richiesto 100 milioni di anni per generarsi
noncurante di ciò che voi credete riguardo alle proporzioni dell'esaurimento
sta per finire, in un modo o nell'altro.
È una pratica insostenibile.
E non parlerò nemmeno degli ovvi pericoli associati al bruciare combustibili fossili
riguardo ai suoi effetti ambientali
di cui tutti noi sentiamo parlare oggi.
Tra l'altro, non è affatto irrazionale
o affrettato considerare che il problema del picco
potrebbe proprio avere qualcosa a che fare con il fatto che gli Stati Uniti
che consumano il 25% dell'energia mondiale
pur avendo solo il 5% della popolazione
possiedono le più grandi basi militari permanenti della storia
situate in Medio Oriente e non mostrano alcuna intenzione
di voler lasciare quella regione.
Obama ha già dichiarato che ha intenzione di lasciare 50.000 truppe
in Medio Oriente, a tempo indeterminato.
Questo è il tizio che ha ricevuto il premio Nobel per la Pace
mentre continuiamo in Medio Oriente a scandagliare e scuotere paesi
che contengono, indovinate un po', la maggior parte del petrolio estraibile rimanente
su questo pianeta, come l'Iran. Pensateci per un attimo.
E se considerate per un momento che il picco del petrolio e la sua relazione
con il sistema economico e la geopolitica
potrebbero essere rilevanti al fine del coinvolgimento degli USA in Medio Oriente
la situazione mondiale inizierà ad esservi molto più chiara.
Per citare le parole di M. King Hubbert
"Siamo nel bel mezzo di una crisi nell'evoluzione della società umana.
È unica per entrambe le storie, quella umana e quella geologica.
Non è mai successo prima e non c'è possibilità che accada nuovamente.
Potete usare il petrolio solamente una volta.
Presto tutto il petrolio verrà bruciato e tutti i metalli saranno estratti e sparpagliati.
Questo è ovviamente uno scenario da catastrofe
ma noi abbiamo la tecnologia.
Tutto quello che dobbiamo fare è rivedere completamente la nostra cultura
e trovare un'alternativa al denaro.
Noi non stiamo cominciando da zero. Abbiamo una quantità enorme
di conoscenze tecniche già esistenti.
È solo questione di metterle tutte insieme.
Una soluzione non catastrofica è impossibile
a meno che la società non venga stabilizzata.
Questo significa abbandonare due assiomi della nostra cultura:
l'attuale etica del lavoro e l'idea che la crescita è una condizione normale della vita".
[Applausi]
E continua in un articolo che scrisse nel 1981, intitolato
"Due sistemi intellettuali: La materia energetica e la cultura monetaria".
Hubbert scrive: "L'attuale civiltà industriale mondiale
è ostacolata dalla coesistenza di due sistemi intellettuali universali
sovrapposti e incompatibili tra loro:
le conoscenze accumulate negli ultimi quattro secoli
sulle caratteristiche e le interrelazioni riguardanti la materia e l'energia
e la cultura monetaria ad esse associata
evolutasi dagli usi e costumi di un gruppo sociale di origine preistorica".
È semplice, non potete avere una società che agisce basandosi sulla necessità
di una crescita costante per mantenere, ironicamente, la stabilità.
Abbiamo a nostra disposizione un numero impressionante di energie alternative
possibilità di infrastrutture e sofisticate modalità di implementazione
che potrebbero ridurre drasticamente la nostra dipendenza dai combustibili fossili
aprendo la strada a un mondo che avrebbe zero dipendenze
dalle energie da idrocarburi. Completamente.
Sfortunatamente, non vedrete questo cambiamento molto presto
a causa del paradigma economico nel quale viviamo
il quale sta allestendo un altro grave problema che noi avremo bisogno di risolvere
e che io semplicemente chiamo "paralisi istituzionale".
Data la nostra straordinaria dipendenza
dall'enegia da idrocarburi in questa fase dell'evoluzione umana
la gente, quando sente dell'evidente problema dell'esaurimento
con semplicità lo ignora perchè sono convinti che le istituzioni
in realtà si stiano preparando per una transizione che ci porti fuori
dalla nostra dipendenza dagli idrocarburi.
O meglio ancora, che le istituzioni possano realmente garantire
la creazione di una transizione.
Per capire la difficoltà di uscire
dal nostro attuale paradigma energetico prestabilito
dobbiamo prima renderci conto che da un punto di vista finanziario
c'è una motivazione molto scarsa a mettere in moto un nuovo sistema.
Questa è la vera natura di un'istituzione consolidata
nel sistema monetario.
Il punto della questione è che un'esorbitante quantità di denaro
so che questo suonerà strano a molti di voi, un'esorbitante quantità di denaro
sta per essere fatto sulla scarsità di energia
e di fatto, sul collasso della società stessa.
Il nostro sistema economico è fondato sul fare soldi durante la crescita
e fare soldi durante il declino. Quelli al potere
tornando a quel documento di Citigroup di cui ho parlato prima
hanno una propensione a interessarsi più ai miopi benefici finanziari
a breve termine legati all'esaurimento dell'energia
di quanto importa loro degli attributi cardine di sostegno alla vita
che l'energia ci fornisce.
Se date un'occhiata alla storia passata, vedete che la questione
dell'esaurimento dei combustibili fossili è stata discussa per lungo tempo.
E molti scienziati negli anni '60 e '70 credevano che entro l'anno 2000
avremmo avuto un'infrastruttura energetica totalmente differente.
Perché questo non è successo? Perché l'amministrazione Reagan ha rimosso
i pannelli solari dalla Casa Bianca che Jimmy Carter aveva installato?
Perché il governo americano si schierò al fianco delle grandi compagnie petrolifere
stroncando l'auto elettrica negli Stati Uniti?
La risposta naturalmente è che il nostro sistema basato sul profitto
erige una naturale propensione difensiva a bloccare ogni cosa
se quei cambiamenti possono rendere il sistema precedente consolidato obsoleto.
Questo è con ogni probabilità l'attributo più caustico della nostra situazione attuale.
L'istintiva propensione a bloccare il cambiamento produttivo
al fine di preservare quote di mercato e profitto per gruppi selezionati.
Pensateci.
Se avviate una società, assumete dipendenti
e generate reddito. Che cosa avete fatto?
Avete creato un'istituzione, sulla quale voi e i vostri collaboratori fate affidamento
per guadagnare e quindi sopravvivere. A quel punto
farete ciò che è necessario per proteggere voi stessi
e l'impresa che sostiene la vostra vita.
Sta provvedendo al vostro tenore di vita. In altre parole
c'è lì un'intrinseca miopia.
E questo elemento di sopravvivenza, che funziona solo
all'interno del nostro attuale sistema orientato al profitto
è ciò che sta impedendo il passaggio al necessario cambiamento.
Potrei probabilmente raccontarvi svariati esempi di nuove invenzioni
che sono state messe da parte perché troppo efficienti
o troppo sostenibili per essere assorbite dal sistema di mercato
o semplicemente non è possibile ricavarci soldi in modo continuativo.
Non perpetuano il sistema o lasciano un'industria senza lavoro.
Lasciano persone senza lavoro. C'è un fattore umano in tutto questo.
Per tanto c'è una risposta naturale
da parte della gente che dice: "Probabilmente è meglio per la società
ma io ho bisogno di guadagnare ora. Io non posso pensare alla transizione
Mettiamo tutto questo da parte per adesso". È questo che accade ancora e ancora.
Non è che loro sono "cattiva" gente.
Questo è ciò che il sistema ha creato.
Allo stesso tempo, ricordiamoci che
il sistema di mercato richiede problemi costanti.
Affinchè l'interesse pubblico e il consumo possano essere mantenuti
sono necessari problemi nell'influenza culturale.
Più problemi ci sono, meglio sarà per l'economia, generalmente parlando.
In questo sistema è intrinsecamente "utile"
che le auto cadano a pezzi, è "utile"
che la gente si ammali di cancro.
È "utile" che i computer diventino obsoleti rapidamente.
Perché? Più soldi! Per dirlo con una frase:
Cambiamento, abbondanza, sostenibilità ed efficienza
sono i nemici della struttura del profitto.
Il continuo progredire della scienza e della tecnologia
le quali possono risolvere i problemi d'inefficienza e scarsità una volta per tutte
sta rendendo di fatto i servizi di manutenzione delle istituzioni precedenti
di quei problemi obsoleti.
Perciò, in un sistema monetario, le aziende
non sono solo in competizione con le altre aziende
esse sono effettivamente in competizione con il progresso stesso.
[Applausi]
Grazie.
E di nuovo, questa è la ragione per cui è così difficile
avere qualunque forma di cambiamento all'interno di un sistema monetario.
Voi semplicemente non potete avere un accordo sociale
laddove il denaro è ricavato da inefficienza, scarsità e miseria
e aspettarvi una rapida integrazione di nuove invenzioni
che possono liberarci da questi problemi.
Compreso questo, torniamo al problema dell'energia.
L'ultimo punto in questione su cui vorrei concentrarmi è questo:
a parte il fatto che c'è un'enorme quantità di denaro
che va nelle tasche dei pochi eletti, mentre la maggioranza soffre;
a parte il fatto che i fornitori di energia istituzionalizzati hanno ben poche motivazioni
per rinunciare ai loro profitti e cambiare i sistemi energetici della società
la realtà peggiore è che
a causa del notevole debito dovuto adesso, a livello globale
la Terra è essenzialmente in bancarotta
per quanto ridicolo questo possa suonare.
Sembra non esserci mai denaro sufficiente per cambiare una qualunque cosa.
Voglio che ognuno pensi a questo in modo estremamente critico.
Per quanto eccitante sia il potenziale delle energie rinnovabili
nei campi del solare, della geotermia, del moto delle maree, delle onde
potenzialità ampiamente e accuratamente documentate che eccedono di gran lunga
il consumo energetico globale di migliaia di volte in percentuale
Noi abbiamo ancora il grave problema nella nostra attuale struttura
di come finanziare l'infrastruttura che consentirebbe di attuare questo cambiamento.
Come possiamo spostarci in una nuova infrastruttura quando ogni singolo governo
su questo pianeta, ogni nazione, deve dei soldi a qualcun altro
dove si sta vedendo un crollo sistemico del fallimento
come ha cominciato ad accadere in Europa? Negli USA è solo questione di tempo.
Considerato lo stato attuale delle cose e l'urgenza di rinnovamento
soprattutto con il picco del petrolio, come potremmo noi permetterci
di transitare a queste energie rinnovabili
prima che la scarsità di petrolio cominci a far crollare
il sistema a causa dell'altissimo prezzo generato dal rapporto tra domanda e offerta?
Uno studio condotto da uno dei maggiori esperti in Svezia prevede che entro il 2030
il mondo userà 10 barili di petrolio
per ogni nuovo barile individuato o estratto.
Questo veramente non è poi così lontano.
Come possiamo aspettarci che gli Stati Uniti
con oltre 12 trilioni di dollari di debito, in grado di coprire a malapena
il pagamento degli interessi agli altri governi, con la bancarotta dello stato in corso
con un livello di disoccupazione vicino alla recessione, tagliando i programmi sociali
stiamo già vendendo le nostre infrastrutture a paesi stranieri
come possiamo permetterci di muovere verso una nuova infrastruttura?
Sto usando l'energia solo come singolo esempio.
Ci sono tanti altri problemi con cui dobbiamo avere a che fare.
Nel 2008 il direttore esecutivo dell'Agenzia Internazionale per l'Energia ha dichiarato
che ci vorrebbero 22 trilioni di dollari di investimento
per ammodernare la fornitura energetica e le infrastrutture mondiali entro il 2030.
22 trilioni di dollari! Da dove mai usciranno tutti quei soldi?
Credete davvero che ce la caveremo semplicemente stampando a caso
sempre più soldi nelle banche centrali
senza aspettarci conseguenze inflazionistiche, o ripercussioni dal crollo del debito?
Ricordate, tutto il denaro prende vita dai prestiti.
Ci deve pur essere qualcuno che ha cominciato! Ogni singolo dollaro
in tutti i vostri portafogli è stato prestato a qualcuno da qualcun altro.
E questo ci conduce di nuovo dritti nel cuore della malattia:
il sistema economico basato sul denaro, o "il Gioco"
come a me piace chiamarlo, perché è tutto ciò che è
e tutto ciò che è sempre stato, un gioco
e noi possiamo cambiare il gioco in qualunque momento vogliamo.
Dobbiamo solo convincere quelli che stanno vincendo il gioco
a mettere giù per un attimo le loro pedine e chiedere a se stessi
se il gioco che stanno giocando li premierà realmente a lungo termine.
In un rapporto uscito dall'AFP, c'è una crescente evidenza
di come l'attuale tasso di sfruttamento delle nostre risorse
ha di fatto un arco di tempo limitato. Il rapporto afferma:
"Attualmente, l'umanità ogni anno usa risorse equivalenti
a un pianeta Terra e mezzo, per soddisfare i propri bisogni."
Afferma il Global Footprint Network, un comitato di esperti internazionale:
"Stiamo esigendo i servizi della natura
usando risorse e generando emissioni di CO2 a un tasso del 44% più veloce
di quanto la natura stessa può rigenerare e riassorbire.
Ciò significa che alla Terra occorrono almeno 18 mesi per produrre
i servizi ecologici di cui l'umanità ha bisogno in un anno.
E se il genere umano continua a usare le risorse naturali
e produrre rifiuti ai ritmi correnti
noi necessiteremo delle risorse di 2 pianeti
per soddisfare i nostri bisogni prima del 2030
un ingordo livello di spesa ecologica
che causerebbe un enorme collasso dell'ecosistema" dice il rapporto.
Vorrei sottolineare che
la gente sentendo questi discorsi assume un atteggiamento Maltusiano:
credono che i nostri modelli di consumo siano in qualche modo "inerenti"
e che non cambieranno.
Ho letto recentemente una statistica, tra l'altro nel mio nuovo film dedicherò
una lunga sezione ai prodotti scadenti di alcune industrie specifiche,
e ciò che ho scoperto è che di tutta la produzione finita
una media del 75% sono scarti.
Il 75% è spazzatura.
Di tutti i materiali che vengono creati, messi in circolazione e distrutti
il 90% di questi finisce nelle discariche
io credo mediamente entro 6 mesi.
Non è una cosa naturale né umana ciò che stiamo facendo.
Si tratta dell'ossessione del sistema sociale con il consumo costante
per il bene della crescita economica.
In un'analisi fatta dall'IRRC, entro il 2025
si prevede che due terzi del mondo sperimenterà la scarsità d'acqua.
Due terzi della popolazione mondiale, entro il 2025.
I Paesi in apparenza più ricchi stanno già guardando ai processi di desalinizzazione.
Nel contempo, oltre un miliardo di persone su questo pianeta sta morendo di fame.
Pensate che, di tutte le cose di cui abbiamo parlato
una qualunque di queste cose possa migliorare
vista la nostra attuale crisi finanziaria?
E ancora, nel caso non vi fosse chiaro, i problemi di scarsità d'acqua
e di scarsità di cibo sono assolutamente, al 100%, di natura economica.
Ci sono molti tipi di processi di desalinizzazione
che permettono di convertire l'acqua salata in acqua potabile
in tutti questi paesi poveri. Ma indovinate un po'?
Nessuno ha un singolo soldo per attuare quei tipi di soluzioni
nei paesi poveri. Lo stesso vale per il cibo.
Siamo arrivati a un punto tale con le invenzioni scientifiche
da non aver più neppure bisogno di terra arabile
che, tra l'altro, è erosa dal mare a un ritmo di circa 2,5 cm l'anno
a causa dei metodi distruttivi di coltivazione che vengono utilizzati.
E vi prego di annotarvelo, il terriccio coltivabile necessita di 500 anni per rigenersi.
L'idroponico e l'aeroponico, da soli, se opportunamente applicati, possono fornire
il necessario per tutte le persone nel mondo, senza lo spreco di risorse idriche
e il bisogno estremo di fertilizzanti nitrogenati.
Infatti, voi potreste costruire questi impianti
a più piani, su terreni improduttivi.
Potreste avere interi grattacieli di
cibo biologico prodotto su scala industriale.
Ma di nuovo, chi ha i soldi per fare questo?
E ciò che fa ancor più arrabbiare e avvilire
è che quanto più sperimentiamo il collasso sociale
tanto più aumenteranno lo sfruttamento, la criminalità e gli abusi.
Mentre qui in America pensiamo che la schiavitù sia stata abolita molte decadi fa
la realtà è che ci sono più schiavi adesso
nel mondo che in qualunque altro periodo della storia umana
considerata la definizione di schiavitù.
Tuttavia, questa volta non definisce il fatto di possedere persone
è semplicemente il carattere qualificativo della globalizzazione
dello sfruttamento di manodopera a basso costo.
Mi fermo qui
dato che non ha senso parlare degli attributi negativi inerenti al nostro sistema
con il collasso sociale in corso
di cui io personalmente non riesco a vedere una fine per un tempo molto lungo
o per niente, fino a che non cominciamo a fare qualcosa di più sostenibile.
Il debito privato e quello procapite, ad esempio, sono talmente alti proprio adesso
che ciò farà scoppiare ancora un certo numero di bolle
prima che qualunque forma di cosiddetta stabilità possa sopraggiungere.
Ad ogni modo, prima di arrivare alla parte finale di questo discorso
che essenzialmente è un'introduzione al Venus Project
e a un'economia basata sulle risorse, lasciatemi riassumere dicendo
che il paradigma monetario della struttura economica è
la fondamentale e sistemica sorgente della maggioranza
dei problemi del mondo che abbiamo intorno a noi.
In questo sistema, se a questo cancro è permesso di crescere indisturbato
diffondendo le sue inclinazioni maligne in tutto il globo, totalmente disaccoppiato
dal mondo naturale e dalla capacità portante della Terra
distruggendo le risorse limitate che tutti noi condividiamo
siamo a un passo da niente di meno che
un collasso, di una portata tale che nessuno può neppure immaginare.
E non sto parlando di svegliarsi un giorno e non trovare più niente da nessuna parte.
Non è così. Tutto si consumerà lentamente fino a un punto in cui
i valori, la cultura e la consapevolezza diventano così sconvolti
e così confusi che i livelli di qualità della vita diventano giustificati.
Quando cominciate ad accettare sempre di meno.
Tutto viene trascinato lentamente a fondo.
E immancabilmente ci saranno alcune drammatiche acutizzazioni
di problemi già gravi, specialmente quando sono riconducibili
alla crisi energetica che è incombente.
Qualcosa di radicale deve essere fatto. Stiamo raggiungendo la fase terminale.
Parte 3: il Trattamento.
Ci sono due punti di vista da considerare nel tentativo di risolvere questi problemi.
Il primo è la mentalità della cultura, ciò di cui abbiamo discusso prima
ovvero i programmi culturali.
E il secondo è l'attuale struttura del funzionamento sociale.
Come detto prima nella discussione, questi due attributi sono fortemente collegati.
Tuttavia, riguardo il primo problema del condizionamento culturale
come movimento abbiamo bisogno di utilizzare quello che io chiamo
"Terapia Sociale".
Con terapia sociale si intende la correzione dei valori della società
cambiare la programmazione dei valori.
Dobbiamo avere valori sostenibili per poter avere abitudini sostenibili.
Suggerirei che il primo programma che è necessario disinstallare
dal nostro hardware mentale è la distorsione sociale
che genera un consumo notevole sollecitato ulteriormente
dalle agenzie pubblicitarie allineate alle aziende.
Il valore d'orientamento dell'avere sempre più cose
a prescindere dalla loro utilità o funzione, è un'ideologia insostenibile
intrinsecamente, su un pianeta limitato.
Consumismo e materialismo, ancora, sono malattie
culturalmente create per perpetuare il consumo ciclico
necessario ad alimentare il sistema di mercato e quello del lavoro.
Questo è precisamente ciò che il Movimento Zeitgeist sta cercando di fare.
Noi non possiamo fare niente fin quando la gente non comprende la necessità di
questa direzione che è poi il motivo per cui noi siamo qui, proprio adesso;
che è il motivo per cui questo evento è trasmesso in tempo reale su Internet;
che è il motivo per cui quelli coinvolti nel Movimento stanno lavorando diligentemente
non ancora per creare infrastrutture, ma per cercare di portare questi valori là fuori.
Discuteremo le direttive del Movimento nella seconda parte del programma.
Al di là di questo, vista l'attuale struttura della società
temo che abbiamo bisogno di niente di meno che una completa e totale revisione.
Ed è qui che entra in scena il Venus Project.
Elencherò ora 5 tra quelli che io considero gli attributi centrali
necessari per passare a un'economia basata sulle risorse.
1. Dobbiamo passare da un'economia di crescita a un'economia di stato stazionario.
Le conseguenze cancerogene del paradigma della crescita infinita
devono essere bloccate prima che sia troppo tardi.
In ultima analisi, data la nostra ingegnosità tecnologica a questo momento
noi proponiamo l'assoluta, totale, eliminazione del sistema monetario stesso.
Non esiste alcuna riforma possibile per fermare ciò che questo sistema sta facendo.
La scarsità e i rifiuti che noi vediamo intorno a noi sono creati da noi
non da qualche processo intrinseco della natura
o da qualche intrinseca tendenza maltusiana.
Il bisogno di denaro non è più rilevante
ed è estremamente dannoso, di fatto.
2. Noi dobbiamo passare da un sistema primitivo, orientato
all'innovazione competitiva, al lavoro, a un sistema collaborativo.
Non solo tutti i beni prodotti nella nostra attuale società sono inerentemente inferiori
a causa della necessità di mantenere un competitivo costo di base nel mercato
ma il sistema competitivo genera altresì quantità enormi di corruzione.
Sì, concordo, l'incentivo a competere
produce qualche miglioramento qualitativo di beni e servizi
a un certo livello, ma questo aspetto positivo è totalmente oscurato
dall'obsolescenza programmata, l'intrinseca obsolescenza programmata
e la generale indifferenza ambientale, generata
dalla necessità di superare continuamente qualcun altro.
Come cosa a parte, immaginate per un momento se i migliori ingegneri
delle più grandi aziende automobilistiche, anziché competere
si unissero e decidessero di collaborare
alla costruzione della migliore auto possibile in un determinato momento.
Immaginate se noi avessimo stabilito un sistema di incentivo
che spinge le persone a unirsi per creare quanto di meglio possibile
anziché competere e produrre cose intrinsecamente scadenti.
Pensate a questo. Un mondo basato sull'open-source
in cui tutte le linee si uniscono e producono beni
in modo che tutti possano beneficiarne.
Pensateci a questo. il progresso sarebbe assolutamente incredibile
senza contare che salverebbe una imponente quantità di risorse.
Non ci sarebbe più bisogno di duplicare continuamente.
Non avreste più 2 aziende che fabbricano la stessa cosa;
È un sistema di preservazione se loro lavorano insieme.
3. Noi dobbiamo passare dai nostri metodi industriali, sparsi e frammentati
a sistemi centralizzati e pianificati di funzionalità efficiente.
È solo una mia impressione o è assolutamente folle importare fragole dal Brasile
o banane dall'Ecuador o acqua dalle Fiji
quando tutte queste cose potrebbero essere prodotte localmente?
Come lo descriverebbe Jacque Fresco, riferendosi ai suoi sistemi di città
ogni cosa dovrebbe essere più autosufficiente possibile.
Come altro esempio, considerate gli itinerari generali di produzione.
Dall'estrazione delle materie prime, alla creazione dei componenti di base
all'assemblaggio dei componenti, alla distribuzione.
E lì c'è un continuo movimento di mezzi di trasporto
per andare da un posto all'altro
sprecando imponenti quantità di energia.
Pensate a questo per un momento. Pensate se invece si ottimizzasse
tutte le azioni della società. Pensate a quanto fluide le cose potrebbero essere
e che cosa questo davvero significherebbe.
Ora, per estendere il punto, nel discorso da me intitolato "Dove stiamo andando?"
ho descritto, dall'inizio alla fine, un approccio globale
a un'organizzazione in rete
che è, di fatto, una economia basata sulle risorse.
E ho descritto perchè i parametri sono quelli che sono.
Non c'è tempo per approfondire tutto, ma lasciatemi fare solo un breve accenno
del ragionamento per coloro che non hanno nemmeno mai considerato
nessun altro sistema sociale all'infuori di quello che conosciamo oggi.
Molto semplicemente, la Terra è un sistema e deve essere trattata come tale.
Ci sono risorse in tutta la Terra, e dunque
dovete avere un sistema che possa monitorare queste risorse gòobali
all'interno di un'infrastruttura tecnologica globale.
E quindi, dobbiamo avere un sistema di feedback, che deve essere di natura globale
proveniente dalla capacità portante della Terra
che è il punto di partenza di qualsiasi decisione industriale.
Il primo passo in questo è fare una stima completa delle risorse naturali della Terra.
Non potete prendere decisioni intelligenti se non conoscete
quali sono le conseguenze di queste decisioni.
Dobbiamo prima di tutto comprendere la completa portata e autonomia
dei componenti terrestri al fine di trarre conclusioni
adatte alle nostre capacità.
Ci sono molte risorse naturali da poter considerare sul pianeta
ma per ora voglio concentrarmi ancora sull'energia.
Dal momento che l'energia è essenzialmente il carburante della società
questo è un ottimo punto focale.
Allora cosa facciamo? Scannerizziamo la Terra, olisticamente.
Sì, scansioniamo l'intero pianeta
elencando tutti i siti energetici adatti e potenziali.
I potenziali naturalmente, per chiarire, si basano in parte
sullo stato della tecnologia. Non voglio entrare in tutti i dettagli tecnologici
di imbrigliamento e cose simili.
Per esempio, la tecnologia solare, ha un imponente potenziale in questo momento
grazie all'avvento della nanotecnologia.
Stiamo vedendo un possibile, esponenziale incremento in questo potenziale
dove pannelli solari davvero piccolissimi potrebbero avere oltre il 97-98% di efficienza
rispetto alle radiazioni che assorbono.
Proseguiamo. Quindi, noi abbiamo questi dati non elaborati. Cosa ne facciamo?
Stimiamo accuratamente ogni risorsa, in base alla sua rinnovabilità, nocività
e tutti i fattori con cui ha a che fare
dall'atto dell'estrazione e in tutti gli aspetti che vanno di pari passo con essa.
essa si autodefinisce, esplicitamente sulla base
degli obiettivi di sostenibilità e massima efficienza.
A quelle risorse che hanno i peggiori effetti collaterali
viene data la più bassa priorità nella scala di utilizzo.
Per esempio, i combustibili fossili non sono più necessari.
Non sono rinnovabili. Inquinano l'ambiente.
Data l'enorme potenza del geotermico, eolico, moto ondoso e solare, combinati
non c'è, di nuovo, nessuna ragione di bruciare alcun combustibile fossile.
Compreso questo, passiamo al nostro terzo punto: distribuzione e monitoraggio.
La distribuzione dell'energia e i progetti delle infrastrutture verrebbero logicamente
formulate in base alla possibilità tecnologica
e, naturalmente, in prossimità delle risorse.
In altre parole, se utilizzate l'energia eolica in Asia
non è verosimile distribuirla all'America Latina.
I parametri di distribuzione si auto-evidenzieranno
basandosi sulla tecnologia e sulla prossimità delle fonti.
Inoltre, ancora, il monitoraggio attivo delle risorse, tramite dei sensori terrestri
permetterebbe una costante consapevolezza delle nostre quote d'uso
il livello di esaurimento, il grado di rinnovabilità
o qualsiasi altro parametro che sia rilevante conoscere.
Questo è cruciale per noi al fine di mantenere quella che consideriamo
un'economia basata sul carico equilibrato.
Se si verifica la scarsità di una qualsiasi risorsa
lo vedremmo con largo anticipo e dunque possiamo valutarla
e agire di conseguenza in modo appropriato al fine di trovare una soluzione
prima che diventi un problema troppo grosso.
Questa idea non è certo nuova. Lo vedete nelle vostre stampanti a getto d'inchiostro.
La vostra stampante ha un indicatore di livello che indica quanto inchiostro vi rimane.
E proprio per dimostrarvi che questa non è una qualche
bizzarra idea impossibile
la Hewlett-Packard proprio recentemente ha lanciato ciò che
sorprendentemente, loro hanno chiamato "Sistema Nervoso Centrale per la Terra".
La prima volta che ho sentito questa frase è stata dalle parole
di Jacque Fresco, e questo è esattamente ciò che
loro stanno cercando di fare, in scala ridotta.
Loro stanno cercando di sviluppare un sistema di sensori senza fili
ad altissima risoluzione per rilevare i dati sismici della terra.
E questa è esattamente la direzione.
È curioso che dopo aver parlato di queste cose per così tanto tempo
la gente ti dica: "Non accadrà mai", e noi vediamo che sta cominciando a succedere
anche se su piccola scala.
Tutto ciò che dobbiamo fare è aumentare le proporzioni
ed espanderlo per le esigenze di cui abbiamo bisogno.
Ok, dunque cosa abbiamo fin qui? Abbiamo le ubicazioni
delle nostre risorse energetiche. Abbiamo la produzione, le potenzialità
e la distribuzione qualificati sulla base di un utilizzo strategico.
Svolgereste un'indagine tra il pubblico per sapere cosa vogliono.
Proprio come quando qualcuno va in un negozio e dice al commesso: "Vorrei questo"
Loro prendono ciò di cui hanno bisogno, e questo diventa un dato statistico.
Perciò, si tratta di un monitoraggio dinamico dei tassi di consumo.
E infine, abbiamo un sistema di monitoraggio delle risorse attive che ci riporta
lo stato delle scorte di energia, dei tassi di utilizzo e altre tendenze rilevanti.
So che sto correndo parecchio su questo. Se volete sentire
una più ampia spiegazione di questo punto
potete andare online e guardare la conferenza "Dove stiamo andando?"
In altre parole, con tutto questo concetto, noi abbiamo creato un sistema
un sistema di approccio alla gestione delle energie sul pianeta.
Il sistema include dati elaborati in tempo reale e statistiche.
Il processo di dispiegamento si basa non sull'opinione di una persona o di un gruppo
non sui capricci di un'azienda o di governo
ma sulle leggi naturali e sul ragionamento.
In altre parole, una volta riconosciuto che l'nteresse
della sopravvivenza, e da ciò la sostenibilità, è il nostro obiettivo
come specie "eletta", cosa che spero tutti qui condividano
ogni parametro da considerare in relazione alla gestione delle risorse
diventa completamente evidente in ogni suo aspetto.
Si chiama "pervenire alle decisioni"
in opposizione a "prendere" decisioni, che è un atto del tutto soggettivo
basato su informazioni incomplete
e molto spesso sulla base di pregiudizi culturali o personali.
Usando questo modello energetico come esempio procedurale, e correrò parecchio
perchè ho perso di vista la lunghezza di questa presentazione. Sono quasi le 17:30
inseriremo questi dati in un programma di gestione computerizzata del database
e questo sarà un modo logico di monitorare e avere sistemi d'automazione
per correggere elementi che dovessero rivelarsi problematici.
Vogliamo eliminare la soggettività attualmente dominante nella nostra società.
Questo è come un sistema nervoso. Non c'è ragione di votare su nessuna cosa.
Non c'è ragione di dibattere nessuna cosa nei congressi.
Andiamo al punto 4.
Per il bene dell'umanità e dell'efficienza
noi abbiamo bisogno di smettere di sprecare tempo su processi lavorativi generati
dal sistema di mercato per mantenere l'occupazione.
Abbiamo bisogno di andare verso una deliberata automazione di tutto il possibile.
Visto lo stato attuale della tecnologia, oggi non c'è assolutamente alcuna ragione
per un cameriere di esistere in nessun ristorante.
Non c'è assolutamente alcuna ragione per nessuno di lavorare all'ufficio postale.
Non c'è assolutamente nessuna ragione perchè ognuno dovrebbe essere
praticamente in una qualunque fabbrica qualsiasi.
Ho lavorato a un'indagine statistica
per uno studio che sto facendo riguardo l'impiego in America
considerando quanta percentuale dell'attuale forza lavoro
potrebbe essere automatizzata, a questo stadio delle conoscenze tecnologiche.
Accoppiato all'eliminazione delle occupazioni che non hanno alcuna utilità sociale
come Wall Street e includendo tutti gli impieghi che hanno a che fare col denaro.
[Applausi]
Come lo descriverebbe Jacque, il nostro sistema non ha soldi.
Non ci sono banche. Non ci sono cassieri.
Sono recentemente giunto alla conclusione non del tutto precisa
dal momento che ci sto ancora lavorando, ma ve la butto lì.
Io credo che il 65% degli impieghi americani potrebbe essere eliminata domani
con la conoscenza che abbiamo in questo momento.
Non proiezioni tendenziose, che fanno apparire le cose in maniera catastrofica
ma la conoscenza che abbiamo adesso.
[Applausi]
Ma questa non è solo un'idea fanciullesca per dire "Oh, avremo più tempo libero".
C'è anche un imperativo sociale qui.
È una cosa molto cruciale da far notare che, storicamente parlando
quanto più ci siamo mossi verso l'automazione, chiamata anche "meccanizzazione"
in qualsiasi industria, tanto più è cresciuta la produttività.
Infatti, la produttività è ora proporzionalmente inversa
all'occupazione, in molti settori studiati
la qual cosa significa che è socialmente irresponsabile
non automatizzare il più possibile
per permettere una maggiore abbondanza ed efficienza.
Qui c'è un rapporto del G7 dei più avanzati paesi industrializzati
che mostra come l'occupazione nel settore manifatturiero è calata
mentre la produzione del manifatturiero è aumentata notevolmente.
E questa particolare tendenza si manifesta ovunque. E perché non dovrebbe?
Queste macchine non hanno bisogno di prendersi la pausa pranzo.
'Loro' non hanno bisogno di vacanze. Non necessitano di assicurazione.
Tutto ha perfettamente senso. E come considerazione velocissima
quello che trovate è il basso costo delle macchine.
Le macchine sono diventate così a buon mercato adesso.
La tecnologia sta crescendo esponenzialmente a grande velocità.
Nel vostro cellulare avete un piccolo microchip che è molto più potente
del più grande super-computer che esisteva 50 anni fa.
Ed è veramente economico adesso. Il primo grande super-computer costava
milioni e milioni di dollari.
Le persone non sono più convenienti per la maggior parte delle aziende.
Loro automatizzeranno perché non riusciranno più a trovare un modo
di conciliare il mantenimento del lavoro umano
con niente altro che fattori ideologici, naturalmente.
E punto 5.
Noi dobbiamo passare da un sistema materialistico e basato sulla proprietà
a un sistema di accesso universale.
Prima di rigettare questo punto come propaganda comunista
consideriamo il concetto di fondo:
In un'economia basata sulle risorse, dove la produzione è ottimizzata
per massimizzare la qualità e minimizzare sprechi e duplicazioni
l'idea di proprietà diventa obsoleta e, di fatto, dannosa.
Le persone non hanno bisogno di accumulare e proteggere alcunché.
Devono semplicemente poter accedere a ciò di cui hanno bisogno quando serve.
Il miglior esempio è l'automobile. Stiamo trovando nella la scienza adesso
che sono stati effettuati test su auto che possono guidarsi da sole.
Sono state testate automobili a guida satellitare che funzionano molto bene.
E anche Jacque ne parlava, già anni fa, utilizzando il radar Doppler
le automobili semplicemente non si possono urtare tra di loro.
Queste cose si stanno realizzando. In futuro se dovrete andare da qualche parte
chiamerete l'auto di cui avete bisogno, questa vi raggiungerà, voi la utilizzerete
e poi, quando sarete giunti a destinazione, se ne andrà ad aiutare qualcun altro
invece di dover sostare in qualche parcheggio
sprecando tempo e spazio per probabilmente l'80% dell'intera vita dell'automobile.
Questo è ciò che noi facciamo. Noi sprechiamo un infinità di tempo e di risorse.
[Applauso]
Noi sprechiamo così tanto tempo e così tante risorse con questo primitivo
concetto della proprietà privata.
È dannoso per l'ambiente e inefficiente per la società.
E comunque, il concetto di proprietà non è un'idea americana o capitalista.
È una prospettiva mentale davvero primitiva, creata da generazioni di scarsità.
La gente reclamò la proprietà legale perchè era solamente una forma di protezione.
È anche una restrizione controllata, di fatto.
Sapete, nessuno avrebbe più bisogno di dover vivere per forza in un posto.
Si potrebbe girare il mondo continuamente, trovando il necessario, durante il viaggio.
Tutto ciò che serve è ottenuto senza alcuna restrizione. Non c'è motivo
nemmeno di rubare qualcosa e questo è un punto estremamente importante.
Come potreste rubare qualcosa che nessuno possiede?
Certamente non lo potreste rivendere dato che non esistono i soldi.
Proprio lì, avete eliminato il 95% di tutto il crimine.
[Applausi]
In conclusione, per quanto paradossale possa sembrare
più efficienti e conservativi diventiamo
più diventiamo abili a ottimizzare
più alto sarà il livello di abbondanza che possiamo generare per tutti noi.
Oggi nel mondo molte persone spesso dicono:
"Vorrei che potessimo vivere come gli americani". So che l'avrete già sentito.
Bene... no. [risate]
L'artificioso orientamento ostentato
e i modelli di consumo spropositato della cultura americana
dovrebbero essere disprezzati da tutte le altre nazioni su questo pianeta.
Abbiamo il 5% della popolazione
[Applauso]
Abbiamo il 5% della popolazione mondiale e consumiamo
il 30% delle risorse del mondo. È' folle.
In un'economia basata sulle risorse in cui basiamo la nostra produzione
e distribuzione su riferimenti fisici
partendo dalla capacità portante della Terra
dove noi ottimizziamo l'espressione del nostro lavoro in favore di cose
che hanno un riscontro sociale a lungo termine
dove ci sbarazzeremo del cancro conosciuto come sistema finanziario
e inizieremo a condividere le nostre risorse in modo diligente
lavorando assieme, scansando i falsi valori del materialismo
e del consumismo inculcatici dalla nostra cultura.
Noi scopriremo che possiamo offrire un'alta qualità di vita a tutti su questo pianeta
eliminando nel contempo tutte le cause fondamentali di guerra
povertà, degrado, violenza, comportamenti criminali e nevrosi.
Sarebbe l'alba di un mondo che potremmo davvero definire una civiltà.
E se questo non è un obiettivo per cui valga la pena di lavorare
non so cos'altro possa esserlo. Grazie.
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