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Siete pronti?
Sarò molto veloce.
Bene. Vi racconterò una storia.
È una storia sulla mia giornata tipo, ma potrebbe anche essere la vostra giornata tipo.
Mi sveglio, afferro il cellulare, controllo le email,
mi aggiorno sui testi della sera prima, magari su Twitter,
forse per voi è Facebook, bloggo qualche post o qualche notizia.
E ora sono collegato e pronto per mandare avanti la giornata.
Bene, mettiamoci a lavorare. Potrei lavorare su questo progetto, oppure su questo o su quest’altro ancora.
Il cliente mi ha già inviato cinque email,
da ieri sera,
e -- adesso però, ho bisogno di -- ah ecco, parlare con un'altra cliente.
Potrei mandarle un’email o invitarla a una conversazione istantanea,
o a una videochiamata, oppure -- magari le telefono,
ma, adesso mi stanno chiamando con insistenza su Twitter
e devo tornare da loro.
E poi ho chiamate di un altro cliente e, sapete,
la sua richiesta è davvero ragionevole,
ma è così urgente che devo lasciar perdere tutto quello che stavo facendo
e – che cosa stavo facendo?
Non importa. È ora di pranzo.
Che cosa avete mangiato a pranzo oggi?
Scommetto che era la stessa cosa di ieri, o dell’altro ieri,
o del giorno prima ancora – Ma torniamo al lavoro.
Mi piace ascoltare la musica mentre lavoro.
Il mio telefono ha in memoria qualche migliaio di canzoni,
ma con Internet posso ascoltare in streaming quasi tutto.
Devo fare un po’ di esercizio fisico dopo il lavoro.
Potrei andare a nuoto o scalare una parete, potrei fare un giro in bici o un po’ di yoga --
ma alla fine mi butto su una corsa in montagna.
Poi devo uscire e fare qualche commissione.
Sono rimasti senza il mio dentifricio preferito
e ce ne sono altri quattro simili della stessa marca,
ma ce ne sono almeno una ventina sullo scaffale davanti a me.
A casa mi guarderò un po’ di TV e mentre la guardo --
la TV via cavo mi offre qualche centinaio di canali ma in Internet c’è quasi tutto.
Oppure potrei leggere un libro. Vedete, ne ho sempre quattro o cinque da leggere.
Ma ho accesso a tante cose e, vedete,
voi potreste raccontarmi di un libro e io lo potrei leggermelo
proprio mentre me ne state parlando.
Quindi, viviamo in un mondo pieno di scelte ed è davvero fantastico.
Voglio dire, posso saltare su un aereo e volare ovunque.
Ma questa scelta ha un costo. Quel dentifricio, ad esempio --
stiamo vedendo che i consumatori di fronte a troppa scelta curiosamente scelgono di non scegliere.
È più facile non fare scelte e avere qualcuno che sceglie per noi.
Quindi, che cosa c'entra il minimalismo?
Il minimalismo è l’idea del prendere le cose per ridurle al minimo,
e, si spera, per renderle un po’ migliori.
Ha a che fare con il motto “il meno è più” o come dice Dieter Rams “meno è meglio”.
Possiamo prendere alcune di quelle idee e spostarle nella nostra vita di ogni giorno.
Ma non è solo una questione di strappar via tutto.
Si tratta anche di prendersi cura delle nostre vite attivamente, di rimuovere distrazioni,
di rimuovere alcune cose prima di aggiungerne di nuove,
oppure di trovare quel più ampio spazio negativo nella vita.
Si tratta di cambiare il modo in cui facciamo le cose per poterci concentrare meglio.
Allora come ve la cavate voi con queste cose ogni giorno?
Vi bloccate quando dovete scegliere il dentifricio?
Perdete la concentrazione di continuo o aggiungete troppo alle vostre vite?
Desideriamo vivere vite davvero piene ed è così che dovremmo fare.
Ma parte del vivere pienamente sta nel trovare uno spazio negativo,
trovare un modo per elaborare la giornata.
Per me, è un appuntamento giornaliero quando vado a correre e lascio che la mia mente vaghi libera.
Vi lascio con una domanda --
Nella vostra vita quotidiana, qual è il vostro spazio negativo?
Grazie.