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#Babylon' 13 Cinema di protesta civile
1+1 Production
L'INVERNO CHE CI HA CAMBIATI
- Mi fa tremare. Ho la pelle d’oca. E cio' significa che loro sono con noi.
Nell’instante in cui ci ricordiamo di loro, essi vivono.
In altre parole, quando parliamo di loro, essi sono al nostro fianco.
- Grazie a Dio, ho avuto l’occasione di vedere il mio bambino e di parlare con lui.
Ho avuto l’opportunità’ di dirgli che gli voglio bene. Ho avuto l’occasione di abbracciarlo.
- Non credo che sarei mai capace di – da qualche parte – in qualche modo...
beh... Anche se rimuovono le barricate, la spazzatura, le tende, eccetera...
Non sarò mai capace di guardare tutto ciò con tranquillità. Io... mi ricorderò solo dei fiumi di sangue che scorrevano.
E... non so... queste sono quel tipo di cose
che abbiamo probabilmente visto nei film, letto nei libri, nella nostra immaginazione.
Ma in questo caso era qui, eravamo noi, era nelle nostre mani.
LA CENTURIA CELESTE (NEBESNA SOTNIA)
- BANDITI! - ANDATE VIA!
Questa è la storia di coloro che sono morti durante le proteste,
morti per la libertà e per il loro paese.
Ancora non sappiamo tutti i loro nomi, perché la Centuria Celeste
comprende non solo quelli che sono stati uccisi
nel centro della capitale Ucraina alla fine del Febbraio [2014].
Ma comprende anche coloro che si sono opposti al regime
in tutta l’Ucraina, e che sono poi scomparsi o sono stati torturati a morte.
Testo nella foto: Ustym Holodniuk
Volodymyr Holodniuk, manifestante: il nostro piccolo ragazzo non aveva nulla di speciale.
Volodymyr Holodniuk, manifestante: Era cresciuto come ogni comune ragazzo ucraino.
Se mi accorgo che è un eroe? Me ne sono accorto subito dopo che ho dovuto riportare a casa il suo corpo.
Questa è la storia di una sola persona, ma allo stesso tempo [è la storia] di tutti gli uomini della Centuria Celeste.
Persone pacifiche con elmetti e scudi si sono riversate su Piazza dell'Indipendenza [ndt: Maidan]
nelle prime settimane d’inverno.
Erano le Centurie [legioni] dell'Auto-Difesa di Maidan:
Lvivska Brama, la Seconda, la Terza, la Quindicesima. Ve ne erano diverse dozzine.
E l’ultima – la [Centuria] Celeste.
Quest’ultima ha fatto la sua comparsa dopo i combattimenti più violenti nel centro della capitale.
Circa un centinaio di persone sono state uccise in quei 3 giorni.
Ma tutto è iniziato con una marcia pacifica, il 18 di Febbraio [2014].
La gente che canta: un copertone e un sacco bruciavano, e voi ci avete portato i titushki [ndt: provocatori violenti],
- Gloria all’Ucraina! - Gloria agli Eroi!
Persone comuni, circondate dalle Centurie della “auto-difesa”,
marciarono incolonnate da Maidan verso la Verkhovna Rada [ndt: il Parlamento].
Quello stesso giorno, l’opposizione sperava di votare per riportare in vigore la Costituzione del 2004.
Oleh Lemiakin, vice centurione della 18esima Centuria: Il tempo era meraviglioso.
Quelli erano, penso, i primi giorni in cui il timido sole primaverile iniziava a splendere.
Si, e l’umore anche era alto. In altre parole, non marciavamo per combattere.
Non marciavamo per provocare, o per prendere parte ad un combattimento.
Serhiy Samuliak, subcomandante della terza Centuria: Eravamo d’accordo per marciare il 18.
In altre parole, ci siamo messi in formazione e ci siamo diretti verso il Parco Mariinskiy.
In qualche modo tutti, o almeno la maggior parte, era vestita bene,
che è in qualche modo indicativo del fatto che... beh...
penso che quasi nessuno si aspettava finisse in quel modo.
- Non avvertivo alcun pericolo il 18.
E ciò significa che mi sembrava sarebbe veramente stata una marcia pacifica.
Ma quando ho visto in TV, e su Internet, che erano in corso dei combattimenti,
a quel punto l’ho chiamato. E lui mi ha rassicurato, mi disse: “Papà, non ti preoccupare”.
L’edificio del parlamento era ben protetto dalla polizia. (Testo sullo scudo: 14esima Centuria dell'Auto-Difesa.)
Dietro le forze di polizia c’erano decine di partecipanti della cosiddetta “Antimaidan”,
ovvero la manifestazione pro-governativa che si teneva a Parco Marinskiiy.
Quelli erano prevalentemente ragazzi giovani, molto aggressivi.
Avevano elmetti e bastoni, come le Centurie dell’Auto-Difesa.
- Quei vuiki [ndt: significa “uomo” nell’Ucraina dell’Ovest] sono li,
i selvaggi che non hanno mai visto un parco così bello.
- Tu, laggiù, stai riprendendo?
- Si. - Tutto bene?
- Questo governo ruba sia a noi che a voi.
Voi proteggete un governo criminale.
- Proteggete invece questa marcia pacifica! Ragazzi, i vostri padri e i vostri genitori sono tutti qui, e così i vostri figli.
Vogliono una vita migliore per voi e per noi.
I manifestanti di Maidan che marciavano sulla Verkhovna Rada
erano perlopiù gente comune, disarmata e
impreparata ad uno scontro con le forze di polizia.
- Perché siamo divisi?! Perché la polizia sta dalla parte della gente in altri Paesi!?
Perché non siete con noi?! Perché proteggete loro e non noi!?
Viktor Tverdokhlib, manifestante: Quando parli con quelli del Ministero dell’Interno,
Viktor Tverdokhlib, manifestante: tutti loro capiscono perfettamente cosa stanno facendo.
Quando gli chiedi: ma tu, personalmente, cosa ne pensi di tutto questo?
Beh, questi rispondono: se fossi un civile, probabilmente sarei dalla vostra parte.
Beh, e alla domanda: “sparerete”?
La risposta era chiara: se arriva l’ordine, spareremo.
- Stavano sparando da questa parte. Stavo in piedi così e mi sono dovuta accucciare.
E lui sparava a me. Perché??
- Arretrare!
- Io non sto facendo niente.
- Perché sei in ritardo?
- E’ incredibile come possiate fare tutto ciò. Sono scioccata!
- Metti via il cartello! - Dove?
- Via! - Dove dovrei metterlo?
- Spostati! - Comunque anche tu mi stai intralciando la strada!
- Ragazzi, abbiamo il diritto di stare qui, come state qui anche voi,
con qualsiasi cosa vogliamo... perché non ci è permesso stare qui...
- Non andate lì gente, lì stanno uccidendo.
- Ce ne sono così tanti.. è terribile, terribile... così tanti banditi.. orribile, orribile!
Speaker dal palco: Fateli uscire dagli uffici dalle case, e fateli andare alla Verkhovna Rada,
perché qui si decide il destino di Kyiv, il destino dell'intera Nazione Ucraina.
Quindi, quelli che hanno i numeri di telefono dei loro amici, conoscenti, parenti,
chiamateli per dirgli che la nostra marcia pacifica...
- I combattimenti sono iniziati con granate stordenti, lanciate dalla direzione di Parco Mariinskiy,
ovvero, dalla direzione di quello “zoo”.
- Dai, Dai, Dai... Lavorate con quei vostri manganelli... Fateli pisciare sotto.
- BANDITI! - ANDATE VIA!
- C***o, in piedi li all’angolo. - Dietro il comignolo? - Si.
- Oh, c***o, tiralo in alto!
- Ragazzi, chi può rompere questi? A me fanno già male le mani... - Ci sono altre bottiglie [Molotov]?
- I due stavano sparando con i fucili nella nostra direzione dal lato destro. Con i proiettili proprio così.
Uno stava sparando con proiettili da selvaggina. Mi ha colpito proprio alla spalla,
ma non mi ha fatto molto male. Ma questo mi ha colpito in testa – e mi ha fatto male!
Mi hanno colpito forte le mani con i manganelli. Adesso non so... se dovevo arrendermi,
ma non sarei stato neppure in grado di alzare le mani per arrendermi.
- Stendi a terra quel pezzo di m***a! Non picchiarlo, no, no!
- Portalo da Berkut [ndt: reparti speciali polizia antisommossa], c***o...
Dietro le forze di polizia, che picchiavano chiunque indiscriminatamente,
c’erano dei teppisti palestrati che erano stati portati dal governo,
che finivano il lavoro sporco sui manifestanti, prendendoli a calci, picchiandoli con dei bastoni e persino sparandogli.
- Una bestia correva con una pistola finendo la gente.
Oleh Liamkin, vice centurione della 18esima Centuria: Sta già a pezzi, di cos’altro avete bisogno?
Ma no… sono corsi da lui, e hanno sparato gridando "Picchia i Banderisti!"
Infatti, e me ne vergogno, non so in verità molto su di Shukhevych o su Bandera.
Percio' chiamarmi “Banderista” è quantomeno ridicolo.
- Hai un coltello per fare a fettine questo pezzo di m***a?
La Berkut ruppe l’Auto-Difesa di Maidan ed iniziò ad avanzare.
L’attacco delle forze di polizia. Le prime vittime.
Centinaia di feriti. E spariti a dozzine. Il loro destino è ancora incerto.
Volodymyr Holodniuk, manifestante: - In quel momento lui era con la 18esima, no... 19esima Centuria,
Volodymyr Holodniuk, manifestante: che fu spazzata via a Parco Mariinskiy,
e della quale solamente sei persone si sono salvate, compreso lui.
E lui si vantava con me: non ti preoccupare Papà, io sono quello fortunato.
- Chi ha ferite piccole, ho detto piccole... portateli via da qui. C’è un ragazzo con ferite gravi, molto gravi.
- ... un uomo in stampelle, un uomo invalido in stampelle...
- E’ impossibile da descrivere. C’erano singhiozzi e urla.
Stavano urlando “fascisti”. Mi risuona ancora nelle orecchie... tutte quelle donne che urlavano.
Era pura isteria, pura follia.
Misurando il polso: - Dai, almeno arriva a 15...
Viktor Tverdokhlib, manifestante: La cosa più spaventosa di tutte era finire nelle loro mani.
Intendo, sapete, finire nelle loro mani era... beh, credetemi, queste non sono esagerazioni.
Beh... pensavo che... se fosse stato un proiettile, beh chi se ne frega...
Ho vissuto abbastanza a lungo. Ma per me ritrovarmi tra di loro e guardarli torturare gli altri, quello sarebbe stato veramente terribile.
- Vai via, tu con i bastoni! Non toccarli! Vai via!
Olena Pylska, volontaria del Servizio Medico di Maidan: C’erano molti cadaveri al Parco Mariinskiy.
anche per il fatto che i ragazzi, mentre andavano via,
ritirando su via Instytuska, verso Khreshchatyk...
- Hey, sei vivo, fratello? Bene. Vivo. - E’ vivo. Sto chiedendo all’autombulanza di trasportarlo...
... non hanno avuto il tempo di mettere in salvo tutti.
In preda al panico, la gente si mise a correre da Parco Marinskiy verso Piazza Indipendenza, per riparare dietro le barricate.
Era l’unico posto dove ci si poteva nascondere dall’attacco delle forze di polizia.
E la gente iniziò a prepararsi per fronteggiare l’attacco.
- No, porca pu*****a.
- Non è normale. Guarda – aspettano l’ordine.
- Attaccate da sopra, da sopra! Attaccateli da sopra!
Speaker dal palco: ...decine di migliaia di persone.
E non lasceremo Maidan. Staremo fino alla fine...
Serhiy Samuliak, sub-comandante della terza Centuria: stavamo tutti cercando un centurione,
qualcuno, un supervisore, che si mettesse al comando di queste persone, di noi, in fondo.
Ma non ne abbiamo trovato nessuno. C’era un uomo che disse di essere al comando,
Ci diede dalla sua busta di plastica un pacchetto di sigarette ciascuno.
E ci disse: voi state qui, c'e' una commissione o dei rappresentanti
dell'OSCE [ndt: Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione Economica] che stanno arrivando,
vogliono vedere cio' che sta succedendo;
non tirate pietre e non fate provocazioni, beh, dimostrate che qui ci sono persone decenti.
- Mi sono accorto di non riuscire a tirare pietre alla distanza di 50 metri.
E se tiri una pietra 10 o 20 metri, poi ricade sulla nostra stessa testa.
Mi sono accorto - in quel senso - di non essere un “combattente”.
Ecco perche’ portare qualche cosa – legna, pietre,
portare i sacchi alle barricate come materiale di costruzione - quello l'ho fatto, certo.
- Le persone si sono divise tra quelli che
stavano filmando tutto con entusiasmo. E in qualche modo quel gruppo era diventato sempre piu’ grande.
E poi c’erano quelli che facevano qualcosa. Questo e’ il modo in cui si era divisa la comunita’.
- L’idrante, il camion con l’idrante sta arrivando. - E’ un cannone ad acqua.
- La barricata non e’ fortificata, venite giu’! - Non riesco a sentirti!