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Atteso da molti appassionati come uno degli shooter "diversi" in questa generazione, Metro
Last Light si affaccia al panorama degli sparattutto carico di aspettative. Aspettative che 4A
Games non tarda a confermare, regalandoci uno shooter tutto d'atmosfera - anche a scapito
di un minimo di libertà.
Per siglare l'inizio del nuovo episodio, il dev team ha escluso uno dei due finali di
Metro 2033, partendo dal presupposto che il protagonista abbia deciso di distruggere i
tetri con l'ausilio delle testate nucleari. Metro Last Light apre dunque con immagini
che ben ricordiamo; una piccola stanzetta fiocamente illuminata da una luce a incandescenza,
arredata di un letto, una scrivania e qualche sporadico oggetto personale. È la vita del
2030, una società costretta a sopravvivere nel sottosuolo in seguito alle guerre nucleari
che hanno sconvolto il mondo intero. In Last Light vestiremo ancora una volta i
panni di Artyom, alle prese con i Tetri e con quello che rimane di loro. Questa volta
però la minaccia è ben più seria e non arriva solo dalle creature bestiali e antropomorfe
che tutti temono, bensì da un gruppo di folli ultra-nazionalisti noti come "il Reich". La
saga continua sulla falsa riga di quanto scritto da Dmitrij Gluchovskij, procedendo però in
maniera indipendente rispetto a quanto narrato nei romanzi e in Metro 2034. La vicenda coinvolge
e funziona, anche grazie ad una caratterizzazione di protagonisti e comprimari di grande levatura.
Il gameplay di Metro Last Light si discosta dal classico shooter in prima persona, ma
rimane molto simile a quanto visto in Metro 2033, sia per quanto riguarda le meccaniche
di gioco che per ciò che concerne le feature che tanto lo caratterizzano. Una delle peculiarità
è l'assenza dell'interfaccia, quindi l'integrazione della stessa all'ambiente di gioco e al personaggio.
In realtà è presente un HUD "a comparsa", attivabile mediante la pressione di appositi
tasti: in questo modo potremo sapere il numero dei proiettili in canna o quanti medikit ci
sono rimasti nello zaino. L'orologio stretto intorno al nostro polso ci segnala invece
l'efficacia della maschera antigas che indossiamo per respirare all'aria aperta, mentre una
piccola luce azzurra indica quando siamo visibili agli occhi del nemico, l'ennesimo strumento
utile quando dobbiamo approcciare silenziosamente uno o più soldati del Reich. Rispetto al
predecessore, Metro Last Light regala un'azione un po' più dinamica e frenetica, con una
componente shooter decisamente migliorata e meglio calibrata. Il sistema di danni localizzati
premia i giocatori più precisi e meticolosi, rendendo inoltre il gioco più realistico
e divertente. Il repertorio delle bocche da fuoco, invece, è esattamente come lo ricordiamo
da Metro 2033, con armi vecchie e rugginose che vomitano piombo rumorosamente. Sparatorie
e scene ad alto tasso di adrenalina si alternano a momenti di esplorazione passiva e a sequenze
stealth di grande efficacia nelle quali dovremo procedere proseguendo nell'ombra ed eliminando
i nemici senza far rumore. A tal proposito ci viene in aiuto la possibilità
di svitare le lampadine per creare le giuste condizioni d'illuminazione, quindi una serie
di armi silenziate e i coltelli da lancio per sgominare guardie e sentinelle senza dare
nell'occhio. All'inventario si aggiunge un'utilissima torcia e la relativa dinamo, grazie alle quali
possiamo illuminare i bui cunicoli di fronte a noi. Le stazioni della metropolitana di
Mosca sono vive, pulsanti e ricche di dettagli su come la gente sopravvive in un mondo ostile
e difficile. Camminare in superficie regala invece momenti di vera suspense e di grande
tensione: ogni passo al di fuori della metro potrebbe essere l'ultimo. Mettere il naso
fuori dai tunnel e dalle gallerie che corrono sotto la città è infatti sinonimo di misteriosi
e temibili pericoli, l'aria non è respirabile e alcune zone sono fortemente contaminate
da letali radiazioni. Nonostante l'ottimo level design sfoderato da un team di sviluppo
che ha saputo migliorarsi e accogliere le critiche del pubblico, il gioco di 4A Games
offre ben poche variabili ludiche e di percorso, per un'esperienza molto divertente ma poco
libera e fin troppo guidata, con delle ambientazioni esterne che ne sono il chiaro esempio.
Il motore grafico proprietario di 4A Games, il 4A Engine, è stato notevolmente migliorato
rispetto alla sua precedente incarnazione. Nonostante la generale ottimizzazione, la
versione console si dimostra qualche spanna indietro rispetto a quella PC, soprattutto
sul fronte della texturizzazione. Più di qualche scorcio mostra il fianco a piccole
sbavature come un forte pop in o una generale mancanza di definizione. Per quanto la scena
si mostri dunque un po' più sporca si tratta di aspetti che minano solo in parte l'ottimo
colpo d'occhio generale, caratterizzato da una maggior cura per il particolare. Migliorate
anche le animazioni, così come la modellazione dei protagonisti - ora più espressivi. Peccato
qualche sporadico episodio di tearing e diverse compenetrazioni poligonali inficino un motore
fisico altrimenti in grande spolvero. La colonna sonora si presenta come una variazione
del primo episodio, e supporta bene i vari momenti di gioco pur senza esaltare. Ben curato
il doppiaggio, interamente in italiano e capace di veicolare in maniera abbastanza convincente
la drammaticità delle situazioni. Meno bene le campionature ambientali, che stentano anche
in questo Last Light.
Per quanto si attesti qualche gradino sotto alla controparte PC, anche la versione console
di Metro Last Light si difende benissimo, spiccando nel panorama shooter come uno dei
titoli più interessanti dell'anno. Il team ha fatto un ottimo lavoro soprattutto nella
caratterizzazione delle ambientazioni, di protagonisti e comprimari e nell'implementazione
degli aspetti narrativi. Dove la produzione pecca per linearità si rifà insomma in coinvolgimento,
lasciando in definitiva al videogiocatore una gran bella esperienza.