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Grazie mille, gente.
Vorrei ringraziare anche Shawn Roggenkamp
per le slide e per questa fotografia,
ma sappiate che le slide corrette le ha create lei,
la brutta fotografia è tutta colpa mia.
Tante volte sento persone parlare di musica classica
nello stesso modo in cui parlano di broccoli.
C'è questa sorta di vago senso che faccia bene,
e dovremmo probabilmente assumerne di più,
ma a volte è anche piuttosto noiosa,
e preferiremmo avere la nostra canzone pop altamente zuccherina.
Persino quando entriamo nella sala concerti,
vedo spesso persone con uno sguardo sul loro volto,
come se dicessero: "Wow, bello, è ancora bello,
per quanto tempo deve essere bello?"
Quindi, perché è così difficile?
Penso che sia giusto ammettere che a volte la musica classica
possa diventare un po' noiosa.
Ma esistono due tipologie di noia:
esiste la noia da "questa-è-troppo-facile, la-conosco-già"
e c'è la noia da "questa-è-troppo-difficile-da-seguire."
Io proporrei che la musica classica faccia parte del secondo tipo.
Molta informazione arriva nella nostra direzione simultaneamente
ed è difficile tenere a mente come si inserisce nel grande quadro.
Dico "informazione",
perché penso che ascoltare musica classica significhi imparare.
Penso che si tenda a capire tutti gli elementi del brano per la prima volta.
Si prova a capire i caratteri, si prova ad entrare nel mondo,
le cose si ripetono, si prova a ricordarle.
E spesso si prova a farlo al primo ascolto.
E la sfida nell'apprendere tutto
è che il cervello viene sopraffatto molto velocemente.
Quando si impara qualcosa per la prima volta, si fissa nella mente
in un ambiente di lavoro,
che i neuroscienziati chiamano memoria di lavoro.
Ed è più o meno come il taccuino mentale,
dove si conservano le cose come i numeri di telefono,
sebbene solo per pochi minuti,
prima che si possa spostare tutto in un altro contesto più grande.
Il problema è che abbiamo una capacità limitata
di conservare nuove informazioni.
È come cercare di tenere a mente troppi oggetti.
È simile a quando si ascolta qualcosa di travolgente.
Il vostro cervello, per fortuna, possiede un trucco fantastico.
Potete mettere le cose in gruppi, o raggruppare l'informazione.
E adesso non vedete più questo come fatto di 12 oggetti,
lo vedete come fatto di tre gruppi e con molta meno informazione.
Si libera spazio nella vostra memoria di lavoro per nuovi elementi.
Questo è il motivo per cui una scrittura chiara usa la punteggiatura,
ed il motivo per cui la musica ha frasi ripetute
per mostrarvi quei gruppi.
Diciamo che state tentando di imparare un numero telefonico fatto di dieci cifre.
La prima cosa che fate è formare gruppi,
e non sembra essere un grande problema,
ma se siete mai stati in un paese che ha un modo diverso di raggruppare
sapete quanto può risultare confusionario,
e quanto vi facciamo affidamento come un'aspettativa.
Poi, se conoscete il prefisso telefonico siete fortunati,
perché diventa un'informazione, non tre numeri.
E se siete over 40, sapete che 867-5309 è il numero di Jenny, e buon per voi.
(Risate)
E questo non è vero soltanto per i numeri, è vero anche per il linguaggio.
Considerate la frase:
"Fly me to the moon and let me play among the stars."
Se avete familiarità con la canzone e la frase,
è solo un'informazione
la capite molto facilmente, siete pronti ad andare avanti.
Ma se non conoscete la canzone, queste 12 parole
rappresentano 12 informazioni diverse,
ed è un po' più difficile.
E se non conosceste l'inglese,
allora avreste a che fare con un livello di simboli,
ed avreste 39 simboli differenti.
È un compito davvero immenso,
ma io penso che ciò è esattamente come
quando stiamo ascoltando un brano di musica classica per la prima volta.
Spesso non conosciamo le parole e non conosciamo i simboli,
e questo è ciò che ce lo rende così difficile.
Ma il trucco da usare è che, ogni volta che volete usare questo raggruppamento,
dovete entrare nella sala con delle informazioni acquisite.
Dovete già sapere che ci sono delle lettere,
dovete sapere che ci sono parole,
dovete conoscere la frase "Fly me to the moon".
E conoscere ognuna di queste cose, riduce ancora drasticamente il tutto.
Questo è ciò che vi permette
di raccogliere una grande quantità di informazioni
e raccoglierla in gruppi più piccoli.
E quindi la difficoltà con la musica è che
penso che siamo bloccati a quel livello di 39 simboli.
Non sappiamo che queste cose esistono.
Invece la musica ha davvero delle parole,
e la musica ha davvero delle frasi.
E se riusciamo a vedere come, di fatto, la musica è organizzata,
penso, che ci apra la strada ad un sacco di cose.
Questo è quello che permette un'unione significativa con la musica.
All'Oberlin College ho studiato Neuroscienze e Teoria della musica,
e ciò che voglio condividere con voi oggi
è come questa combinazione ha cambiato il mio modo di concepire la musica.
Per prima cosa consideriamo una frase come un'idea musicale.
Questo si basa su alcuni lavori che William Kaplan fece negli anni '90
e più tardi altri studiosi lo hanno esteso a tutti gli altri generi musicali.
Ma possiamo realmente applicarlo, non solo alla musica classica,
ma alla musica pop moderna
ed a qualsiasi cosa che vogliate.
Praticamente una frase è un'idea musicale che introduce
un po' di tensione e poi un rilascio.
Arriva da qualche parte, come una palla che viene lanciata e poi presa.
Cominciamo con un esempio di un po' di musica con testo,
e proveremo a seguirli insieme e vedremo se c'è una frase
e vi cercheremo un senso di tensione
e uno di rilascio.
Cominceremo con un gruppo, OC Times,
un gruppo a cappella, amici miei.
Ascoltiamo.
(Musica)
Bene, spero che abbiate la sensazione di arrivare da qualche parte.
Vediamo cosa succede dopo.
(Musica)
Bene, questo è praticamente lo stesso materiale,
voglio dire, le parole sono diverse, ma la musica sembra la stessa.
Possiamo chiamarla sezione A.
Possiamo assegnarle una lettera, e dato che è la prima cosa che abbiamo sentito,
la chiameremo A.
Ora, farò partire la prossima parte e voglio che mi diciate
se pensate che sia la stessa sezione o una sezione diversa,
e vorrei anche invitarvi a chiudere i vostri occhi.
Penso che assorbirete molte più informazioni dalla musica.
Rimarrete sorpresi, penso, a quanto ne ascolterete di più.
Bene, partiamo.
(Musica)
Ok, stessa cosa o diversa? Esatto.
Questo è quello che abbiamo ascoltato, ragazzi siete fantastici.
L'ultima cosa che abbiamo ascoltato e la chiameremo sezione B,
ed ora voglio che teniate a mente entrambe queste sezioni
nella vostra memoria di lavoro,
e mi diciate cosa succede ora.
(Musica)
Bene, cosa abbiamo?
Ah, allora, è in gran parte materiale A che ritorna,
ma è leggermente diverso,
abbiamo alcuni cambiamenti, quindi possiamo chiamarlo A primo.
Ma il concetto che voglio che capiate
è che si tratta fondamentalmente di materiale A,
è abbastanza simile, dovrebbe essere più simile a quello rispetto ad altro.
Non è totalmente nuovo, non è totalmente lo stesso.
Bene, torniamo indietro.
(Musica)
Cos'era? Non era esattamente ciò che abbiamo sentito prima.
Ha riassunto vagamente un po' di quel pezzo,
ma ha anche sfoggiato alcuni accordi elaborati,
dunque lo possiamo chiamare coda,
è più o meno qualcosa che sta alla fine.
Così, quando mettiamo tutto insieme vedete
che c'è in verità una struttura in generale molto semplice
E in teoria della musica questa la definiamo forma binaria.
"Binaria", poiché è composta da due parti basilari.
Abbiamo un'idea, ve la mostriamo di nuovo,
siamo andati avanti verso qualcosa di diverso,
e siamo tornati indietro un po' cambiati,
e non c'è bisogno di avere solo due parti.
Infatti potete avere tre parti e questa è una classica canzone pop.
Prima però, possiamo suddividere anche queste frasi,
e sottolineerò in rosso semplicemente
tutte le parti dove lui dice "All I wanna do".
E voi potrete dire che arriva alla fine di ogni sezione A,
e la coda ne è semplicemente strapiena.
Dunque, come ho detto, possiamo avere anche tre sezioni.
(Musica)
Oops, bene, dunque, di arrivarci
siamo pronti per un valzer di Schubert.
e mi piacerebbe invitarvi di nuovo a chiudere i vostri occhi.
(Musica)
Ok, dunque, questa volta non ci sono parole ad aiutarvi,
è musica classica, ma sentiamo che le prime due sezioni
sono le stesse, nota per nota.
Ed è così perché sono entrambe sezioni A.
Dunque questo è quello che abbiamo finora.
(Musica)
D'accordo? E dopo diventa davvero emozionante,
abbiamo questo materiale nuovo,
e si suddivide in due piccole parti che si ripetono.
(Musica)
Spero che lo abbiate riconosciuto alla fine,
siamo tornati con un po' più di materiale A
e la parte conclusiva ripeteva di nuovo la stessa cosa.
Abbiamo anche una forma binaria.
Questa è una classica analisi di una frase musicale.
Quindi, come ho detto prima, potete avere anche tre parti.
(Musica)
Ed ora li chiamiamo semplicemente verso e ritornello,
e quella parte alternativa fischiettata nel mezzo è un ponte.
E non c'è nemmeno bisogno di finire lì.
A volte si può anche cavarsela con solo due.
(Musica)
Non si introduce mai un terzo tema,
e se li suddividete,
vedrete ognuno di questi andare
molto facilmente verso un tema di chiamata e risposta
(Musica)
Come ho detto, questo si applica a molti generi diversi di musica.
Ho constatato che il reggae è un po' più disorganizzato
e non farò congetture sul perché.
(Risate)
(Musica)
Ora, fino a quando non ho analizzato "Friday I'm in Love",
non ho capito che ci fosse questo grazioso parallelo.
All'inizio e alla fine
ci sono queste due sezioni strumentali.
E se vi sentite veramente generosi verso i Cure, potete dire:
"Tutto questo è un po' ripetitivo, ma è metaforicamente suggestivo
di una settimana emotivamente sconfortante che porta al venerdì"
Ma non lo sono.
Non so se riconoscerei loro tutto questo,
perché questo è in verità ciò che dicono a proposito del Sabato,
non combacia perfettamente.
(Musica)
Adoro Ben Folds.
Penso che la sua musica sia molto più complicata,
cosa che potete anche vedere un po' dalle sue immagini.
Per prima cosa, lui parte con queste tre differenti sezioni.
Potete già vederlo da qui.
In verità non sentirete una nota ripetuta fino a quasi un minuto di canzone
E quando vi arriva, anche alla fine della canzone,
introduce questa sezione esplosiva di piano
nel mezzo, che ho segnato in rosso,
e vi dà del nuovo materiale, anche alla fine.
Continua ad introdurre nuovi temi,
non si tratta solo di una cosa e della sua continua ripetizione.
Cominciamo a guardare alla struttura più grande,
succede qualcos'altro di interessante.
Vedete, questo A B C è come una piccola rotazione.
Cominciate a fare ABC, ABC, Ok, questa è un'attesa,
So come andrà.
Vi dà questa A, un grande assolo di piano,
e poi finisce con C,
e capite che non è casuale.
L'assolo di piano prende il posto di quella sezione nel mezzo.
In un certo qual modo esplode, allunga il pezzo,
e alla fine, l'intera struttura va in pezzi.
È una canzone molto rabbiosa che in qualche modo esplode nel mezzo,
e fa collassare la struttura della canzone.
Se la ascoltate di nuovo, penso che potreste sentirla in questo modo.
Dunque la musica ha una struttura.
Perché ci interessa?
Poiché questi sono semplici esempi, anche con Ben Folds.
E quando arriviamo a livello di una sinfonia,
questo grafico a bolle comincia a diventare estremamente potente.
Ho alcuni esempi presi da Mahler, potete farlo con chiunque,
ma mi è capitato di lavorare molto con Mahler da studente.
Potete vedere che è strapieno di questi temi e di strutture organizzate.
Questo è parte di ciò che rende la musica impegnativa da ascoltare,
ma anche così degna di essere ascoltata molte volte.
Questo è preso a un breve brano che ha scritto Mahler.
E potete vedere, di nuovo, che è pieno di un sacco di cose.
Non potrei neanche far rientrare tutto qui.
Adoro "Foster the People", ma la canzone pop di tre minuti
è progettata in modo che la capiate al primo ascolto.
Introducono solo due o tre temi,
cinque se siete davvero eccessivi e vi chiamate Ben Folds.
Ma questa roba introduce tonnellate di cose nuove.
Questo è ciò che la rende, penso, più impegnativa,
ma anche in qualche modo più gratificante.
Questi temi si svilupperanno e suoneranno insieme.
Si svilupperanno, e come personaggi in un libro cresceranno.
Così vedrete spesso anche nella grande musica classica,
potete avere una singola idea spuntare in tutti questi diversi temi.
I temi non sono creati in modo casuale,
sono tutti collegati tra loro.
Potete lasciare che un elemento cresca e poi
diventi la base per un'intera sinfonia.
E questo è anche il motivo per cui la musica si ripete,
perché vuole mostrarvi la struttura.
Il compositore sta dicendo:
quello che avete appena sentito è una struttura,
Eccola di nuovo, così potete familiarizzare
perché tra un secondo ci giocherò un po'.
E se sapete quello che ci si aspetta,
sapete che quei cambiamenti saranno significativi.
Ciò che voglio fare è aprire la musica a chiunque,
e non si tratta solo di godersi la musica.
Ho detto prima che la memoria di lavoro è limitata.
Lavorare con musica come questa, in questo modo,
aumenta la memoria di lavoro.
La espanderà. E può avere
molti effetti sulla vostra vita.
Credo che noi come società possiamo beneficiarne.
Ma prima, ogni volta che sentite parlare degli effetti della musica
sul cervello, molti pensano all' "Effetto Mozart".
Questo è uno studio condotto 20 anni fa,
che mostrava che l'ascolto di alcuni pezzi di Mozart
aumenta temporaneamente le funzioni cognitive.
E da allora, i media e i genitori sono impazziti
e vogliono fare entrare i figli alla Carnegie Mellon
facendo ascoltare loro musica.
Ora, è venuto fuori che l'ascolto passivo
non vi rende davvero più intelligenti.
Mi piacerebbe che ci fosse un trucchetto economico come questo.
Ma la musica studiata e praticata --
ciò che abbiamo scoperto 20 anni dopo è che
studiare e praticare realmente la musica in modo regolare,
diventa effettivamente estremamente utile,
aiuta ad elaborare meglio i suoni.
Può anche non sembrare una cosa importante,
ma è importante per prestare attenzione ad elementi
in una lezione con rumori di fondo,
è utile per seguire una conversazione,
è utile per ricordare informazioni uditive,
è molto utile per imparare lingue ed accenti.
Il cinese mandarino è un esempio fantastico,
in cui un tono diverso cambia il significato di una parola,
da "rimprovero" a "cavallo", a "madre".
(Risate)
Infatti, diverse parti del cervello
sono coinvolte nell'elaborazione di molti elementi della musica
Ci sono zone che elaborano l'altezza, il ritmo, l'armonia,
e secondo Oliver Sacks, "il cervello è più coinvolto
nella percezione e reazione alla musica
che alla lingua o a qualsiasi altra cosa."
Penso che questo sia stupefacente.
Infatti, se cominciate a studiare queste immagini del cervello
potete cominciare a vedere
la differenza tra musicisti e non musicisti,
poiché i cambiamenti nel cervello sono così grandi
che potete osservarli semplicemente ad occhio nudo.
Non si può dire lo stesso dei matematici,
e non si può dire lo stesso degli artisti visivi,
ma si può dirlo dei musicisti.
Eppure i funzionari pubblici spesso trattano i corsi di musica
come cose superflue che possono essere tagliate.
Come Sir Ken Robinson notava nel suo discorso TED,
in ogni sistema di istruzione del mondo
abbiamo una gerarchia di informazioni.
Abbiamo la matematica e le scienze naturali in cima,
abbiamo le lingue, e poi abbiamo le arti.
Allora è qui che voglio arrivare con questo:
credo che al CMU abbiamo un gruppo di persone di grande talento.
Abbiamo musicisti, abbiamo artisti,
abbiamo programmatori, abbiamo manager d'arte.
Penso che possiamo costruire un sito internet interattivo,
un posto dove le persone possano venire ad imparare queste cose.
Possono ascoltare le loro canzoni preferite,
possono far scorrere le pagine
e ascoltare come le sezioni interagiscono tra loro,
e in un altra sezione potete costruire voi stessi quei diagrammi.
Ed insieme possiamo costruire
una biblioteca musicale interattiva, collaborativa
cu sui penso si possa lavorare per interpretarla.
Così ho costruito questi con una versione modificata di "Variations Audio Timeliner",
è un programma gratuito open-source e penso sia un buon inizio,
ma penso che possiamo fare di meglio e renderlo migliore.
La mia opinione è che la musica sia una forma d'arte
su cui abbiamo lavorato come specie
per oltre mille anni.
Ed esiste un mondo intero lì fuori che potete scoprire.
Ed è un mondo bellissimo, non è semplicemente carino.
È passionale, è focoso.
La sonata 'Appassionata' di Beethoven fu scritta
quando lui capì che stava diventando sordo,
e stava meditando il suicidio.
E alla fine del processo di scrittura di questo pezzo
decise di vivere.
Penso che la musica possa essere compresa con questa sorta di
visualizzazione e questa sorta di comprensione,
e credo che scoprirete che la musica è un pasto completo.
Non sono solo broccoli.
Grazie mille.
(Applausi)