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Il mondo in cui viviamo è fatto di cose,
miliardi e miliardi di cose diverse,
come cetrioli,
pianoforti,
autoribaltabili
e piovre.
E seppure queste cose sembrino totalmente diverse,
sono fatte della stessa materia,
solo combinata in modi differenti.
Per darvi una idea di come questa combinazione funzioni,
scomponiamo qualcosa.
Iniziamo con una ciotola di insalata di pasta.
Se doveste percorrere a ritroso una ricetta per l'insalata di pasta,
vedreste che è fatta mischiando insieme
una serie di ingredienti,
come i maccheroni,
la maionese,
l'aceto,
le verdure
e la mostarda.
Questo tipo di combinazione si chiama miscela.
Quando realizzate una miscela,
state combinando due o più cose insieme
senza in realtà cambiare
l'identità chimica di quelle cose,
come nel fango, ad esempio.
La terra e l'acqua nel fango in realtà non sono cambiate.
Sono ancora terra e acqua,
avete solo creato una miscela delle due cose,
che è il fango.
Si scopre che l'insalata di pasta
è in realtà una miscela di miscele
perché molti degli ingredienti,
come la maionese e la mostarda,
sono già di per sé miscele,
il che va bene per noi
perché se osserviamo più da vicino,
vedremo i tre tipi principali di miscele esistenti.
La dimensione delle particelle in una miscela
ne determina il tipo.
Da un lato della scala c'è una sospensione,
come il nostro esempio di acqua fangosa.
Si ottiene prendendo grandi porzioni di qualcosa
e miscelandole con qualcos'altro
così quelle porzioni se ne vanno in giro galleggiando.
Prendete ad esempio la mostarda.
Vedrete una serie di piccole particelle
come i semi di mostarda,
pepe,
pepe giamaicano
e scalogno tritato,
tutti che galleggiano in un liquido,
in questo caso aceto e acqua.
Questa viene chiamata sospensione
perché ci sono particelle di una cosa
sospese in un'altra.
Ora, dall'altro lato dello spettro
c'è la soluzione.
Le particelle in questa miscela sono così piccole,
da essere in realtà molecole.
Una soluzione è un po' come una sospensione di molecole
dove un tipo di molecola è mescolata
o dissolta dentro un'altra.
L'aceto è l'esempio di una soluzione
dove le molecole dell'acido acetico
sono miscelate con le molecole di acqua.
Le proprietà chimiche delle molecole non sono cambiate,
ora sono solo mischiate insieme in maniera uniforme.
L'acqua salata e le bevande gassate
sono entrambi esempi di soluzioni
dove le molecole sono dissolte nell'acqua.
L'ultimo tipo di miscela è chiamata colloide,
più o meno a metà strada tra una sospensione e una soluzione.
Il colloide si crea quando prendete due materiali che non si dissolvono
e rendete le particelle così piccole
che non possono essere separate.
La maionese è quello che accade
quando prendete olio e acqua,
che non si mescolano,
e le legate assieme,
in genere con l'aiuto di un'altra sostanza,
chiamata emulsionante.
Nel caso della maionese, è la lecitina delle uova.
E adesso vi trovate con piccolissimi globuli di olio
che se ne vanno in giro con minuscole goccioline di acqua.
La panna montata,
la lacca per capelli,
il polistirolo,
e il dessert di gelatina Jello
sono tutti esempi di colloidi.
Torniamo quindi all'insalata di pasta.
Avete collodi come la maionese,
sospensioni come la mostarda
e soluzioni come l'aceto,
ma avete anche il sedano,
lo scalogno,
e tutti gli altri pezzi di verdure
che fanno anch'essi parte dell'insalata.
In realtà, queste non sono miscele,
ma possiamo scomporle
proprio come una TV può essere smontata
in componenti sempre meno complessi.
Nel caso delle verdure,
se continuate a scomporle,
alla fine termineranno con migliaia
di molecole organiche complesse,
cose come la ATP sintetasi
e la RNA transcriptasi
e l'acqua.
Adesso, quindi, una volta che abbiamo disciolto tutte le soluzioni,
dissociato tutti i colloidi,
separato tutte le sospensioni,
e suddiviso tutti i nostri vegetali,
abbiamo raggiunto la fine di quello che possiamo scomporre fisicamente.
Quello che ci rimane è un'intera serie di molecole,
e queste molecole rimangono chimicamente le medesime,
che stiano da sole
o che vengano messe insieme in un'insalata.
Se volete separare ulteriormente queste cose,
dobbiamo dissociarle chimicamente,
il che vuol dire che dobbiamo rompere alcuni legami.